Trivigno: differenze tra le versioni
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|Partito = [[lista civica]] Nuova alba per Trivigno
|Data elezione = 27-5-2019
|Data rielezione = 9-6-2024
|Data istituzione =
|Altitudine = 725
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Albano di Lucania]], [[Anzi (Italia)|Anzi]], [[Brindisi Montagna]], [[Castelmezzano]]
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}}
'''Trivigno''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di
== Geografia fisica ==
[[File:Trivigno (PZ).jpg|left|thumb|Trivigno (PZ)]]
Sorge su un colle posto a 735 m sul livello del mare, nella parte centro-orientale della provincia,
La superficie è solcata da torrenti che scendono verso il [[Basento]]; a ovest il vallone Brutto parte dalla cima del monte Cute a 1190 m, congiungendosi quasi alla fine con quello di San Giovanni, che delimita il confine con [[Brindisi di Montagna]]; a est il torrente Camastra segna il confine con [[Castelmezzano]]; a nord-est il vallone dell'Inferno, che per un breve tratto separa i territori di Trivigno da quelli di [[Anzi (Italia)|Anzi]].<ref>
== Origine del nome ==
Trivigno deriva da "trivinea", nome con il quale il feudo è menzionato per la prima volta nel Registro dei Baroni del XII secolo. È un nome composto da "tri", che potrebbe derivare da "trilla", "trela", o "trila" ossia cancelli ingraticciati da cui il francese "treille". Il "trillata vinea" dal latino basso era una vigna a pergolato; da tale nome derivò "Trivinea" cioè pergolato o ordini di viti che stendono i tralicci su pertiche orizzontali o legati su arbusti di pioppi capitozzati<ref>
== Storia ==
[[File:Trivigno (centro storico).jpg|left|thumb|Trivigno (centro storico)]]
=== Medioevo ===
Le prime notizie sul feudo di "Trivinea" risalgono al periodo normanno, tra il 1000 e il 1500. I Normanni sono presenti in [[Basilicata]] già nella Contea di [[Melfi]] fin dal 1043 con [[Guglielmo d'Altavilla]] e i suoi figli Ruggiero e Roberto, che alla sua morte si espansero fino alla [[Sicilia]] e poi verso nord. Nel 1101 a Ruggiero I succede Ruggiero II che riunì vari territori e a [[Palermo]] si fece incoronare Re di [[Puglia]] e [[Sicilia]]. In
=== Brigantaggio postunitario ===
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Le bande cariche di bottino, lasciata il 4 novembre Trivigno, proseguirono la loro marcia verso [[Calciano]] dove giunsero nella giornata successiva.
===
Al tempo della dominazione aragonese nel riordino delle province furono inventati gli stemmi per distinguersi. L'arma di Trivigno riproduceva in campo azzurro
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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=== Lingua e dialetto ===
Nel periodo della dominazione normanna si ebbe una mescolanza tra il francese e il parlato presente allora e cambiarono addirittura nomi e cognomi di molte persone. Ci furono
=== Tradizioni e folclore ===
* {{sf|15-16 gennaio. La notte dei [[falò]] (festa di [[Antonio abate|Sant'Antonio abate]])}}
* 13 giugno. Festa in onore di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio da Padova]]: {{sf|la statua del santo viene portata al [[santuario]] fuori dall'abitato, e vi rimane tutta l'estate fino agli inizi di settembre.}}
* 29 giugno. Festa in onore di [[Pietro apostolo|San Pietro apostolo e martire]], [[Santo patrono|patrono]] di Trivigno.
I costumi della popolazione trivignese si ispiravano molto ai colori e alle caratteristiche dell'oriente soprattutto della [[Grecia]] e dell'[[Albania]].
a) Il costume delle donne era molto ricco e decorato, costituito dalla gonna arricciata in vita e lunga fino al polpaccio di colore: viola, verde, rosso, grigio scuro. Le gonne invernali erano realizzati con tessuti come "scottino"(pannolana tessuto in casa), "filandina" (flanella) o di pesante damasco rosso (gippone). Mentre le gonne estive erano realizzate di "setiglia" (tessuto leggero colorato o a fiori). La gonna era un indumento che si portava al di sopra della sottana ed essa poteva essere dello stesso tessuto con due pettorali di "setiglia" rossa. Poi indossavano una camicia bianca di tela casereccia o fine, con scollatura talvolta orlata con "pizzi" (merletti) o "pinta" (ricamata). Al di sopra della camicia o solo esso, si portava un corpetto dello stesso tessuto della gonna o di seta, che copriva gran parte della spalla, mentre sul davanti era molto scollato e da esso uscivano i "pettorali" di seta "scarlattina". Le eventuali mezze maniche erano tenute ferme da fettucce o da nastri in modo da lasciare uscire lo sbuffo delle maniche. Completavano il costume il "vandesino" (grembiule), che poteva essere di lana, "scottino", soia, lino e di "taffittano" (taffettà), tutti colorati. Portavano in testa la legatura, cioè il fazzoletto di mussola, "orletta" o "orlettone", a volte guarnita di "pizzilli"; d'inverno si usava un panno di lana scarlettato. Gli indumenti venivano anche distinti da un ceto sociale all'altro perché le sottane, il panno per la testa e a volte le mezze maniche venivano guarnite con una fascia di seta per il ceto dei "mastri", con un gallone d'argento e per le donne dei "massari, notai, medici" o con un gallone d'oro per coloro che si ritenevano di nobiltà locale (luogotenenti e mastrodatti). Ovviamente non mancavano gli accessori come orecchini pendenti (sciaccaglie) o a cerchi (ghietti), anelli, spille e catene d'oro, mentre il collo era ornato da una girogola detta cannacchino, che poteva essere di granati, coralli o d'oro.<ref>
== Economia ==
{{...|centri abitati d'Italia}}
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
* [[Strada statale 407 Basentana]]
* [[Strade provinciali della provincia di Potenza|Strada provinciale]] 16
=== Ferrovie ===
* [[Stazione di Trivigno]], sulla [[ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto]]
== Amministrazione ==
{{Manca template|ComuniAmminPrec}}
I vari sindaci che si sono susseguiti dagli anni 1980 al 2020
*1980-1994 Ilario Ungaro
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== Bibliografia ==
* {{cita libro| nome=Raffaella | cognome=Brindisi Setari | titolo=Trivigno: dal Medioevo all'età contemporanea | città=Lavello | editore=Finiguerra| anno=2001 | ISBN= |cid=Brindisi Setari}}
* ''Guida Basilicata'', Rionero (PZ), Edizioni TNV, 1989.
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