75/27 Mod. 1911: differenze tra le versioni
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{{F|armi d'artiglieria|marzo 2022|Una sola fonte e note molto scarse, voce in gran parte scoperta.}}
{{arma
|Arma = Artiglieria
|Nome = Cannone da 75/27 Mod. 1911
|Altra denominazione =
|Immagine = Cannone75-27mod911.jpg
|Didascalia =
|Tipo = [[cannone campale]]
|Origine = {{ITA 1861-1946}}
|Utilizzatori = {{ITA 1861-1946}}<br />{{DEU 1933-1945}}<br />{{Bandiera|ITA}}[[Repubblica Italiana]]
|Conflitti = [[Prima guerra mondiale]]<br />[[Guerra d'Etiopia]]<br />[[Guerra di Spagna]]<br />[[Seconda guerra mondiale]]
|Progettista = Vickers-Terni
|Data progettazione = [[1911]]
|Costruttore = [[Vickers-Terni]]<br />[[Stabilimenti meccanici di Pozzuoli|Armstrong-Pozzuoli]]
|Date di produzione =
|Entrata in servizio = 1911
|Ritiro dal servizio = [[1950]]
|Numero prodotto =
|Costo unitario = da 200 000 a 240 000 Lire (1939)
|Varianti =
|Peso = 1 076 [[Chilogrammo|kg]]
|Lunghezza = 4,16 [[metro|m]]
|Lunghezza canna = 2,132 m
|Rigatura = sinistrorsa costante a 28 [[rigatura|righe]]
|Parte lunghezza = Peso cann
|Lunghezza parte = 309 [[chilogrammo|kg]]
|Ampiezza =
|Altezza = 851 [[millimetro|mm]] al ginocchiello
|Diametro =
|Calibro = 75 mm
|Munizioni = [[cartoccio proietto]]<br />[[cartoccio bossolo]]
|Tipo di munizioni =
|Peso proiettile = 5,2-6,5 kg
|Numero canne =
|Azionamento =
|Cadenza di tiro = 5-6 colpi/min
|Velocità alla volata = 500 [[m/s]]
|Tiro utile =
|Gittata massima = 8 350 m
|Alimentazione =
|Organi di mira =
|Elevazione = -15°/+65°
|Velocità elevazione =
|Angolo di tiro = 52°9'
|Velocità di rotazione =
|Raffreddamento =
|Corsa di rinculo = 1,36 m
|Tipo di lama =
|Tipo di impugnatura =
|Tipo di fodero =
|Tipo di punta =
|Tipo di manico =
|Carica =
|Peso della carica =
|Spoletta =
|Portata =
|Sviluppata da =
|Sviluppi successivi =
|Ref = [http://www.regioesercito.it/armi/75-27_911.htm Dati da RegioEsercito.it]
}}
Il [[cannone]] '''75/27 Mod. 1911''' fu un pezzo utilizzato dal [[Regio Esercito]] nella [[prima guerra mondiale|prima]] e nella [[seconda guerra mondiale]]. L'uso prevalente fu come artiglieria da campagna, anche se occasionalmente fu utilizzato anche in funzione [[armi controcarri|controcarri]] usando proietti appositamente concepiti e [[armi contraerei|contraerei]]: inizialmente (prime fasi della [[prima guerra mondiale]]) lo stesso pezzo campale fu usato come contraerei con sistemazioni di emergenza (agli inizi il sistema di puntamento era lo stesso dell'artiglieria campale) adatte a fare aumentare l'angolo di tiro.
== Le origini ==
Nel [[1906]] era stato introdotto in
La produzione effettiva del cannone fu affidata ad un consorzio di 27 ditte presieduto dalla [[Vickers
== La tecnica ==
[[File:Cannone da 75 modello 11 Hameenlinna 1.jpg|thumb|left|Cannone ''Mod. 1911'' finlandese.]]
Il pezzo era su un [[affusto]] ruotato, con ruote in legno a razze, che ne limitavano fortemente la possibilità di traino meccanico. Questa, per tutta la vita operativa del pezzo, rimase la maggiore pecca di un pezzo che, altrimenti, avrebbe potuto rappresentare una soluzione accettabile per le artiglierie di accompagnamento della fanteria.
La [[canna (armi)|canna]] era su due pezzi, anima e manicotto, collegata alla [[culla (artiglieria)|culla]] da due lisce per la guida nel corso del rinculo. L'[[Otturatore (armi)|otturatore]] era a vite, con tenuta assicurata dall'espansione del bossolo in [[ottone (lega)|ottone]]. Il meccanismo di percussione era in una scatola applicata al vitone dell'otturatore, ed era composto da massa battente, [[percussore]], grilletto, leva di armamento.
La differenza più notevole rispetto al modello 1906 era data dall'affusto a doppia coda, che permetteva di avere quattro punti di appoggio al terreno, dato che i giunti fra le code e l'affusto erano di tipo sferico. In questo modo la stabilità laterale del pezzo era assicurata anche con la canna ai massimi valori di brandeggio. Il sistema di [[rinculo]] era combinato, per permettere al pezzo alzi elevati senza che si rischiasse che la culatta urtasse contro il terreno durante il rinculo. Il sistema di rinculo combinato era ottenuto dotando l'affusto di due organizzazioni di [[Affusto#Affusti a deformazione|organi elastici]] indipendenti, in modo da dividere il rinculo in due componenti, una parallela al terreno ed una parallela alla canna, in questo modo il rinculo della canna era circa un quarto di quello del modello 1906<ref>F. Cappellano, op. cit. pag 88</ref>.
[[File:Cannone da 75 modello 11 Hameenlinna 2.jpg|thumb|left|Particolare di affusto e culatta.]]
L'affusto era composto dalla [[Asse (meccanica)|sala]] che poggiava sulle ruote, dalle due code collegate alla sala, dalla [[culla (artiglieria)|culla]] e dalla slitta di (con i propri organi elastici) e dalla culla della bocca da fuoco (con freno di rinculo e recuperatore propri). La culla d'affusto, che era imperniata al telaio al centro della sala, poteva ruotare sul piano orizzontale, mentre la sala poteva ruotare nel piano verticale per un angolo compreso fra -15 e +15° (indipendentemente dal meccanismo di elevazione del pezzo). Il congegno di elevazione agiva sulla culla della bocca da fuoco, quindi l'elevazione della bocca poteva essere ottenuta sia agendo sulla sala sia agendo sulla culla. Le code erano di lamiera a sezione rettangolare e terminavano con una cassa girevole in cui alloggiavano [[Vomere (tecnologia)|vomeri]] a coltello che venivano fissati al terreno.
Alla sala erano fissati lo scudo dello spessore di 4 mm ed il freno per il bloccaggio manuale delle ruote. Il meccanismo di puntamento era a cannocchiale panoramico fornito di dispositivi di correzione per lo sbandamento e per la derivazione.
Il traino animale (su tre [[Pariglia (trasporto)|pariglie]]) era effettuato unendo al cannone un [[Avantreno (artiglieria)|avantreno]] con cassone da 32 [[cartoccio-proietto|cartocci proietto]], su cui potevano trovare posto tre serventi. Per il traino meccanico (tipicamente con [[trattore d'artiglieria]] [[Fiat-SPA TL37]]) il pezzo veniva caricato su un carrello ammortizzato inserito internamente alle sue ruote, sotto la sala. Su terreno rotto il carrello poteva trasformarsi in avantreno.
== L'impiego ==
{{riquadro|col1=#605030|col2=#dddddd|col3=white|font-size=100%|titolo=Munizionamento 75/27 nella prima guerra mondiale<ref>F. Cappellano, op. cit., pag 78</ref>|contenuto= * granata caricata a [[Trinitrotoluene|tritolo]] o schneiderite
* [[Proiettile|shrapnel]] caricato con 360 pallette da 9 g o 260 da 12 g
* granata con spoletta a percussione Schneider (costruzione francese)
* granata dirompente per tiro contraerei
* granata chimica con 400 g di liquido [[Gas lacrimogeno|lacrimogeno]] o [[Armi chimiche#Gas asfissianti|gas asfissiante]] o miscela nebbiogena
* granata inerte (per esercitazione)
}}
Nel maggio del [[1915]] erano in linea nel Regio Esercito 125 [[Compagnia (militare)|batterie]] armate con questo pezzo, per un totale di 500 bocche da fuoco, in organico ai reggimenti di artiglieria delle [[Divisione (militare)|divisioni]] di [[fanteria]] e dei [[Corpo d'armata|corpi d'armata]]. Il ''75/27 Mod. 1911'', grazie alle sue caratteristiche superiori a quelle dei corrispondenti materiali austriaci (''[[Böhler 8 cm Vz. 1905|Škoda 8 cm Vz. 1905]]'')<ref>F. Cappellano, op. cit. pag 86</ref>, permise all'artiglieria da campagna italiana di operare vantaggiosamente nei confronti di quella nemica (vedi l'operazione di puntamento nella [https://web.archive.org/web/20101215003229/http://www.camerlo.altervista.org/aprile17.htm illustrazione] di una rivista dell'epoca). Nel corso della guerra continuò la costruzione dei pezzi da 75 mm sia modello 1906 sia modello 1911, tanto che, nel novembre [[1917]], erano in linea 488 batterie con 1931 cannoni di entrambi i modelli. Nonostante la perdita di 140 batterie nella [[Battaglia di Caporetto|ritirata di Caporetto]], nel settembre [[1918]] i cannoni modello 1911 disponibili erano già risaliti a 820.
All'inizio della guerra una trentina di batterie vennero assegnate alla difesa [[Armi contraerei|contraerei]], a cui il pezzo, date le caratteristiche di traiettoria, di settore e di cadenza di tiro, si prestava sufficientemente bene. Fin dal [[1914]] infatti era stata studiata un'installazione particolare che permetteva l'elevazione della canna fino a 75-80° ed un settore di intervento di 30°. Il materiale destinato alla difesa contraerei era privo di scudo e fornito di dispositivi di mira particolari<ref name=autogenerato2>F. Cappellano, op. cit. pag 87</ref>. Il ''75/27 Mod. 1911'' fu il pezzo più utilizzato dal Regio Esercito in funzione contraerei, arrivando ad armare 43 batterie nell'ottobre [[1918]]<ref name=autogenerato2 />.
Il pezzo da ''75/27 Mod. 1911'' fu acquistato dalla [[Romania]] (una batteria), mentre [[Francia]] e [[Russia]] chiesero la fornitura del pezzo (che, pure, era di concezione francese) all'industria italiana.
=== L'impiego fra le due guerre mondiali ===
[[File:Spa tl 37 traino 75 mm.jpg|thumb|Un ''Mod. 1911'' trainato da un [[Fiat-SPA TL37]] su apposito carrello elastico.]]
Dopo la prima guerra mondiale il pezzo rimase in linea con i reggimenti di artiglieria delle divisioni di fanteria, mentre venivano condotti studi per migliorare le prestazioni del pezzo, in particolare per raggiungere una gittata di 12 km e per adattare il pezzo al traino meccanico. In particolare nel 1932 venne adottato un nuovo munizionamento, a [[cartoccio bossolo]] cioè a [[Carica di lancio|carica]] variabile, che aumentava la gittata di 2 km. Per migliorare la mobilità inizialmente fu adottato un carrello elastico autotrainabile su cui veniva caricato il cannone, ma alla fine le ruote a raggi (di legno) furono sostituite da ruote metalliche gommate, almeno per i gruppi assegnati alle unità motorizzate. Infatti, anche durante la [[seconda guerra mondiale]] si incontravano spesso cannoni da 75/27 con le ruote in legno originali (lo stesso valeva per pezzi di calibro maggiore, come il [[105/28]] ed il [[105/32]]). Il sistema di autotrasporto, utilizzato fino al 1928<ref name=autogenerato3>F. Cappellano, op. cit. pag 89</ref>, venne abbandonato sia per le difficoltà di movimento degli autocarri (che non erano a trazione integrale) sia per l'instabilità dovuta al [[Centro di massa|baricentro]] del sistema eccessivamente alto. I primi [[Trattore d'artiglieria|trattori]] utilizzati furono i trattori ruotati [[Pavesi P4]], ma successivamente furono utilizzati i trattori cingolati [[Fiat-OCI 708 CM]] e ruotati [[TL37]].
Nel corso della [[guerra civile spagnola]] 99 pezzi furono utilizzati con il [[Corpo Truppe Volontarie|CTV]]<ref>F. Cappellano, op. cit. pag 89, Nota 29</ref>.
I cannoni da 75 mm di calibro, nel periodo fra le due guerre, diventarono completamente obsoleti per l'uso come artiglieria da campagna, a causa della scarsa efficacia (dovuta al calibro limitato) delle granate sparate da essi; all'inizio della seconda guerra mondiale l'unica grande nazione che aveva ancora in linea artiglierie da campagna di tale calibro era la Francia con il suo ''[[75 mm Mle. 1897]]'', mentre l'[[Unione Sovietica]] impiegava un calibro simile, con il cannone ''[[76,2 mm M1936]]'', utilizzato sia come artiglieria da campagna sia in funzione [[Armi controcarri|controcarri]]<ref>F. Cappellano, op. cit. pag 79</ref>.
I cannoni ''75/27 Mod. 1911'' furono venduti alla [[Polonia]] (2 batterie) e un numero imprecisato di batterie fu ceduto alla [[Spagna]] successivamente alla [[Guerra civile spagnola|guerra civile]]. Si stimano cessioni per 330 cannoni, pari a più di 80 batterie.
{{riquadro|col1=#605030|col2=#dddddd|col3=white * granata ordinaria da 75
* [[Proiettile|shrapnel]] caricato a pallette
* granata a grande capacità
*
* granata perforante esplodente
* granata Mod. 32
* granata ordinaria Mod. 34/36
* granata a doppio effetto
* granata 1900/15N (di provenienza francese)
* granata Mod. 17 (di provenienza francese)
* granate EP (effetto pronto) o EPS (effetto pronto speciale) o EPS Mod. 42 (a [[carica cava]])
* proiettili a grande capacità fumogeni/incendiari
* granata chimica [[Gas lacrimogeno|lacrimogeno]] o [[Armi chimiche#Vescicanti|vescicante]]
* granata a caricamento speciale per scuola di tiro
}}
Nonostante gli studi per adattare i cannoni al traino meccanico, quando l'Italia entrò in [[Seconda guerra mondiale|guerra]], la massima parte delle artiglierie era ancora ippotrainata, né facevano eccezione i ''75/27 Mod. 11'', di cui, su 1300 in linea solo 268 erano già stati predisposti al traino meccanico<ref name=autogenerato3 />. I palliativi utilizzati, come traino su carrello elastico e la semplice sostituzione delle ruote in legno con ruote metalliche non diedero buoni risultati<ref>«Cannone da 75/27-11 - ruote electron. Per quanto munito di ruote in electron, il materiale si è dimostrato troppo delicato per seguire la normale velocità e le lunghe tappe delle colonne meccanizzate. ...si ha talvolta la rottura dell'attacco delle cosce alle scatole pentagonali del vomero», da ''Alcune note sui materiali di artiglieria impiegati in Libia'', promemoria del generale D'Antonio dell'Ispettorato d'Artiglieria, citato da F. Ceppallano, op. cit. pag 89</ref>.
Il cannone ''75/27 Mod. 11'' operò su tutti i fronti, tranne l'[[Africa Orientale Italiana|Africa Orientale]].
I ''75/27 Mod. 1911'' furono utilizzati principalmente sul fronte [[Russia|russo]], mentre sul fronte [[Africa|nord Africano]] veniva preferito il più rustico ''[[75/27 Mod. 1906]]''<ref>F. Cappellano, op. cit., pag 80</ref>. In [[Libia]] nel [[1942]] erano disponibili 138 pezzi, ridotti a soli 42 dopo la [[Seconda battaglia di El Alamein|battaglia di El Alamein]] e nel febbraio [[1943]] erano ulteriormente ridotti a 10.
{| class="wikitable" style="width:30%;float:righttext-align:center;"
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Questo cannone ebbe anche un certo uso come pezzo controcarri, utilizzando anche granate a carica cava, tuttavia il confronto fra il nostro cannone ed i controcarri tedeschi, effettuato nel
Nonostante le limitazioni, durante la battaglia dell'ansa di Serafimovich (sul Don, tra il 30 e il 31 luglio [[1942]]) furono schierati i pezzi del II Gruppo da 75/27 del 120º Reggimento d'Artiglieria Motorizzato (accanto a pezzi concepiti come controcarro: gli italiani da 75/32 e tedeschi da 75/97/38, denominazione italiana per il 7,5 cm Pak 97/38, derivato dal [[75 mm Mle. 1897]] francese): secondo la relazione, l'utilizzo di granate mod.32 senza innesco per il 75/27 ha prodotto risultati solo entro i 100 m e solo contro i cingoli e i fianchi del carro, mentre sulla parte anteriore non avevano effetto nemmeno se sparati a 10m<ref>[http://centoventesimo.com/storia/storia_Serafimovich.htm Relazione sulla Battaglia di Serafimovich dal Diario di guerra del 120º Reggimento d'Artiglieria Motorizzato in forza alla 3ª Divisione Celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta"]</ref>.
Dopo l'[[8 settembre 1943]] i pezzi requisiti dai [[Germania|tedeschi]] vennero denominati '''7,5 cm FK 244 (i)'''.
L'ultimo impiego noto per il 75/27 è nel 1950, dove presso la Scuola di Artiglieria di Bracciano due batterie venivano utilizzate per la scuola di tiro degli ufficiali osservatori<ref name=autogenerato1 />.
==
<references/>
==
* Filippo Cappellano, ''Le artiglierie del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale'', Albertelli Edizioni Speciali (Parma, 1998), ISBN 88-87372-03-9
== Voci correlate ==
* [[75/27 Mod. 1906]]
* [[75/27 Mod. 1912]]
* [[Fiat-SPA TL37]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Artiglierie italiane della prima guerra mondiale}}
{{Artiglieria italiana II GM}}
{{Portale|guerra}}
[[Categoria:Artiglierie di calibro da 65 mm a 85 mm]]
[[Categoria:Armi d'artiglieria italiane]]
[[Categoria:Armi d'artiglieria della prima guerra mondiale]]
[[Categoria:Armi d'artiglieria della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Armi costruite da OTO Melara]]
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