Aztechi: differenze tra le versioni

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[[File:StaCeciliaAcatitlan.jpg|thumb|Piramide azteca a [[Santa Cecilia Acatitlan]]]]
[[File:Aztec - Mask - Walters 2009201.jpg|thumb|Maschera azteca in legno]]
I '''mexica''' (pron. ''mescìca''; [[nahuatl]]: ''Mēxihcah'' {{IPA|[meːˈʃiʔkaʔ]}}, singolare ''Mēxihcatl'') o '''mexicas''' — meglio noti come '''aztechi''' nella [[storiografia]] occidentale — furono una delle grandi [[civiltà precolombiane]], la più florida e viva al momento del [[Colonialismo spagnolo|contatto con gli spagnoli]]. Provenienti dalla [[California]] settentrionale, si insediarono nella regione mesoamericana dell'attuale [[Messico]] dal [[XIV secolo|XIV]] al [[XVI secolo]].
 
Il nome con cui essi stessi si indicavano è "Mexica" o "Tenochca", e non Aztechi, non a caso Mexica è tuttora il termine usato per definire i loro discendenti; il termine azteco è invece stato coniato solo molti secoli dopo dal geografo tedesco [[Alexander von Humboldt]] per distinguere queste popolazioni precolombiane dall'insieme dei messicani moderni. Spesso con il termine "azteco" (o, più raramente, "asteco")<ref>{{Cita libro|nome=Benedetto|cognome=Giacalone|titolo=Gli Astechi|url=https://books.google.com/books?id=KygHzQEACAAJ&newbks=0&hl=it|accesso=2021-08-24|data=1934|editore=M. Bozzi|lingua=it}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=La Lettura|url=https://books.google.com/books?id=mp8xAQAAMAAJ&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PA419&dq=gli+astechi&hl=it|accesso=2021-08-23|data=1908|lingua=it}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Giacomo|cognome=Radlinsky|titolo=L'America prima di Cristoforo Colombo|url=https://books.google.com/books?id=in52wKlGXKsC&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PA7&dq=astechi&hl=it|accesso=2021-08-23|data=1857|editore=Tip. Negretti e c.|lingua=it}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Cesare|cognome=Cantù|titolo=Storia universale scritta da Cesare Cantù: Epoche 12., 13., 14|url=https://books.google.com/books?id=97BLNLkwOZcC&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PA1248&dq=astechi&hl=it|accesso=2021-08-23|data=1851|editore=Cugini Pomba e C.|lingua=it}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Gabriel Lafond de|cognome=Lurcy|titolo=Viaggio nell'America spagnuola (Messico, Guatemala, N. Granata, Perù, Chili, ec.) in tempo delle guerre dell'independenza|url=https://books.google.com/books?id=LGNMAQAAMAAJ&newbks=0&printsec=frontcover&pg=PA122&dq=gli+astechi&hl=it|accesso=2021-08-23|data=1843|editore=Tipografia Giachetti|lingua=it}}</ref> ci si riferisce esclusivamente al popolo residente a [[Tenochtitlán]] (dove oggi si trova [[Città del Messico]]), situata su un'isola del [[lago Texcoco]] (Messico), che faceva riferimento a se stessa come Mēxihcah Tenochcah {{IPA|[meːˈʃiʔkaʔ teˈnot͡ʃkaʔ]}} o Cōlhuah Mēxihcah {{IPA|[ˈkoːlwaʔ meːˈʃiʔkaʔ]}}.
 
Talvolta il termine comprende anche gli abitanti delle due principali città-stato alleate di Tenochtitlan, gli [[Acolhua]] di [[Texcoco]] e i [[Tepanechi]] di [[Tlacopan]], che insieme con i Mexica formavano la [[Triplice alleanza azteca]] spesso conosciuta come "[[impero azteco]]". In altri contesti, "azteco" può riferirsi a tutti i vari stati della città e dei loro popoli che hanno condiviso gran parte della loro storia etnica e tratti culturali con i Mexica, con gli Acolhua e con i Tepanechi e che spesso utilizzavano la [[lingua nahuatl]] come lingua franca. In questo senso si può parlare di una civiltà azteca comprensiva di tutti i modelli culturali comuni per la maggior parte dei popoli che abitarono il Messico centrale nel periodo tardo post-classico.
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Un aspetto assai celebre e cruento della cultura azteca è la pratica del [[sacrificio umano]], che, secondo le credenze azteche, era necessario per sfamare e placare gli dei. I grandi sacerdoti si richiamavano al mito delle origini, dove si afferma che gli dèi, dopo l'avvento del Quinto Sole (poiché, secondo questo popolo, il mondo era stato creato cinque volte e distrutto quattro, ogni epoca era chiamata "Sole") si erano dovuti sacrificare gettandosi nel fuoco, così gli uomini erano tenuti a seguire il loro esempio per mantenere vivi il calore, la luce e il movimento del sole.
 
Fonti degli Tlaxcaltecas, i principali nemici degli Aztechi ai tempi della conquista spagnola, affermano che alcuni di loro consideravano un grande onore l'essere sacrificati. Naturalmente la maggior parte delle vittime veniva uccisa con la forza (vedi sotto). In una leggenda, il guerriero [[Tlahuicole]] fu liberato dagli Aztechi, ma egli tornò indietro per morire con onore nel sacrificio rituale. I Tlaxcaltecas, del resto, praticavano a loro volta il sacrificio umano sui guerrieri aztechi catturati.
 
Qui di seguito è riportata la descrizione di [[Bernal Díaz del Castillo]], uno dei [[conquistadores]] che assistette, impotente, al sacrificio dei compagni durante l'assedio di [[Tenochtitlán]]. Che la cosa avvenisse, più o meno, nel modo sotto descritto è confermato dai molti rilievi e dipinti che si trovano sia nei musei sia nelle piramidi.
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Molto importante era il dio [[Quetzalcoatl]], leggendario re [[Toltechi|Tolteco]] considerato padre della civiltà e colui che aveva introdotto numerose innovazioni sociali. Secondo la leggenda Quetzalcoatl sarebbe migrato dalla [[Mesoamerica]] a bordo di una nave con la promessa di tornare a guidare i popoli della zona dopo un certo lasso di tempo.
 
Secondo i frati spagnoli Quetzalcoatl era raffigurato con la barba che gli copriva il volto (questo è alquanto strano per i [[popoli precolombiani|popoli della zona]] che in genere erano completamente glabri sul viso) e con la pelle bianca, cosa questa che secondo molti storici avrebbe indotto [[Montezuma II]] a pensare che [[Hernán Cortés]] fosse il dio al suo ritorno in patria e a non attaccare subito i [[conquistadores]] (cosa rivelatasi, però, una menzogna).
 
Secondo la [[Mitologia azteca]] Quetzalcoatl era contrario ai sacrifici umani e durante le feste in suo onore non avvenivano sacrifici umani. Spesso Quetzalcoatl veniva messo in contrapposizione con il dio [[Tezcatlipoca]] che rappresentava il suo gemello e il suo opposto.
Spesso Quetzalcoatl veniva messo in contrapposizione con il dio [[Tezcatlipoca]] che rappresentava il suo gemello e il suo opposto.
 
Il dio nazionale degli Aztechi era [[Huitzilopochtli]], nome che significa letteralmente "colibrì del Sud", che era dio della guerra e del sole. Originariamente di poca importanza nella cultura [[nahuatl]], con il passare del tempo divenne sempre più importante, fino a diventare la divinità principale della [[religione azteca]]. In suo nome venivano celebrati sacrifici umani e feste soprattutto nel mese di [[Panquetzaliztli]] (dal 7 al 26 dicembre).
 
== Società Azteca ==
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Era compito di una nobiltà burocratica la gestione della amministrazione pubblica, che doveva occuparsi delle attività [[giuridico|giuridiche]], di quelle [[fisco|fiscali]] comprendenti l'esazione delle [[tassa|tasse]], della assegnazione dei campi, di accertare l'[[approvvigionamento]] e la suddivisione delle raccolte, dei beni prodotti dagli [[artigiani]] e di contrattazione con i popoli vicini.<ref name="Azt">''Le americhe e la civiltà'', di Darcy Ribeiro, ed. Einaudi, Torino 1975, pp. 126-135.</ref>
 
La seconda classe era composta dai ''mācehualli'', di estrazione contadina. [[Eduardo Noguera]] stimò che nell'età più avanzata della civiltà azteca solo il 20% della popolazione si dedicava all'[[agricoltura]] e alla produzione di cibo. Il resto della società era composto da guerrieri, artigiani e mercanti. Per questo molti ''mācehuallis'' si dedicavano ad arti e mestieri. La loro importanza era in crescendo e a seconda dei beni posseduti, come terre, preziosi e cacao, si stava elevando al rango di una classe vicina a quella "imprenditoriale".<ref name="Azt"/> I loro lavori erano un'importante fonte di guadagno per la città.
 
Anche gli schiavi o ''[[Schiavismo azteco|tlacotin]]'' costituivano una classe importante. Gli Aztechi potevano diventare schiavi a causa dei debiti, come punizione per dei reati come il furto e l'omicidio, o come prigionieri di guerra. Uno schiavo poteva avere possedimenti e addirittura possedere a sua volta schiavi. Gli schiavi potevano comprare la libertà e le schiave diventavano libere nel caso in cui avessero sposato il padrone o avessero avuto un figlio da lui. Solitamente alla morte del padrone gli schiavi che avevano servito in maniera migliore il padrone erano liberati, gli altri rientravano nell'eredità.
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== L'esercito azteco ==
L'esercito azteco era principalmente strutturato per catturare nemici da sacrificare e per ottenere il pagamento di tributi e non per l'eliminazione su larga scala del nemico o la conquista stabile di un territorio, che avvenivano di rado. Si trattava di un esercito generalmente poco evoluto o sofisticato, che non ha mai avuto a disposizione unità di [[cavalleria]], poiché i cavalli erano loro sconosciuti o di [[artiglieria meccanica]], senza contare il fatto che non erano dotati di [[armi da fuoco]] o di lame e corazze metalliche. Gli Aztechi avevano sviluppato infatti solo armi ricavate principalmente da pietre come l'[[ossidiana]]. Le loro armi principali erano in legno con affilate lame di ossidiana, come le macana o maquahitl. Tale materiale anche se molto tagliente ed efficace, era fragile e molto meno resistente delle armi in ferro o acciaio dei conquistadores. Si usava anche la dura [[giada]] per fare coltelli cerimoniali, la quale però non era diffusa per fare armi ma gioielli. Le protezioni erano piuttosto efficaci contro le loro proprie armi, ma molto meno efficaci contro quelle degli Spagnoli. Le armature per di più erano di cotone imbottito, e fornivano protezione da frecce e colpi indiretti ma poco potevano contro i proiettili degli [[archibugieri]] e il ferro o l'acciaio. Gli scudi, [[Chimalli|i chimalli]], erano poco protettivi e più ornamentali, anche se comunque esistevano scudi più robusti. Si può valutare il vantaggio competitivo dell'esercito spagnolo se si tiene conto dello stadio tecnologico degli armamenti sopra descritto e del fatto che l'esercito spagnolo nel XVI secolo si collocasse fra i migliori, se non il migliore, della sua epoca. A tale superiorità tecnologica vanno aggiunte le spregiudicate astuzie strategiche di Cortès che indubbiamente devono aver colto di sorpresa quei popoli che come detto erano abituati nell'attività bellica a una scala di priorità di obiettivi che privilegiavano la cattura dei nemici anziché la loro distruzione.
Le loro armi principali erano in legno con affilate lame di ossidiana, come le macana o maquahitl. Tale materiale anche se molto tagliente ed efficace, era fragile e molto meno resistente delle armi in ferro o acciaio dei conquistadores. Si usava anche la dura [[giada]] per fare coltelli cerimoniali, la quale però non era diffusa per fare armi ma gioielli. Le protezioni erano piuttosto efficaci contro le loro proprie armi, ma molto meno efficaci contro quelle degli Spagnoli. Le armature per di più erano di cotone imbottito, e fornivano protezione da frecce e colpi indiretti ma poco potevano contro i proiettili degli [[archibugieri]] e il ferro o l'acciaio. Gli scudi, [[Chimalli|i chimalli]], erano poco protettivi e più ornamentali, anche se comunque esistevano scudi più robusti. Si può valutare il vantaggio competitivo dell'esercito spagnolo se si tiene conto dello stadio tecnologico degli armamenti sopra descritto e del fatto che l'esercito spagnolo nel XVI secolo si collocasse fra i migliori, se non il migliore, della sua epoca. A tale superiorità tecnologica vanno aggiunte le spregiudicate astuzie strategiche di Cortès che indubbiamente devono aver colto di sorpresa quei popoli che come detto erano abituati nell'attività bellica a una scala di priorità di obiettivi che privilegiavano la cattura dei nemici anziché la loro distruzione.
 
== Arti ==
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Canzoni e poesie erano molto importanti per gli Aztechi; vi erano rappresentazioni teatrali e gare poetiche nella gran parte delle feste azteche. Vi erano anche una sorta di rappresentazioni drammatiche che includevano attori, musicisti e acrobati.
 
La poesia era l'unica attività di un certo valore di cui si occupavano i guerrieri aztechi in tempo di pace. Un buon numero di queste poesie sono sopravvissute, essendo state raccolte durante l'epoca della conquista spagnola. In alcuni casi le poesie sono attribuite a poeti, come [[Netzahualcoyotl]], tlatoani di [[Texcoco]], e [[Cuacuatzin]], Signore di [[Tepechpan]], ma se queste attribuzioni riflettano i reali autori è materia di discussione. [[Miguel León-Portilla]], un noto studioso messicano di storia Azteca, crede che sia nella poesia che possiamo trovare il vero pensiero degli Aztechi, indipendente dalla ideologia "ufficiale".
 
È importante notare che gli Spagnoli classificarono molti aspetti della cultura Azteca/Nahuatl secondo lessico e organizzazione in categorie con cui si soleva distinguerli in Europa. Nello stesso modo in cui nella seconda lettera Cortés menzionava delle "mesquitas", cioè delle "moschee", allorché tentò di tradurre in parole l'impressione datagli dall'architettura Azteca, i primi coloni e missionari divisero i principali stili della letteratura nahuatl in "poesia" e "prosa". La "Poesia" era ''in xochitl in cuicatl'' un'espressione significante "il fiore e la musica" ed era divisa in generi diversi. ''Yaocuicatl'' era rivolto alla guerra e al dio (agli dei) della guerra, ''Teocuicatl'' agli dei e al mito della creazione, oltreché all'adorazione di questi, ''xochicuicatl'' ai fiori (un simbolo della poesia stessa e indicativo della grande metaforicità della poesia che spesso utilizzava la dualità per dare più linee di interpretazione del testo). La "Prosa" era ''tlahtolli'', anch'esso con numerose sottocategorie.
 
[[File:Xipe Totec mask Louvre MH 78-1-60.jpg|thumb|left|Maschera probabilmente usata nelle cerimonie del Dio [[Xipe Topec]] conservata al [[Museo del Louvre|Louvre]] (1400-1521)]]
 
La più importante collezione di questi poemi è il ''[[Romances de los señores de Nueva España]]'', raccolti a Tezcoco[[Texcoco]] nel 1582 probabilmente da [[Juan Bautista Pomar]]. Bautista de Pomar era il bisnipotepronipote di Netzahualcoyotl, parlava il Nahuatl ma era Cristiano e scriveva con [[caratteri Latini]].
 
Il popolo Azteco inoltre amava le rappresentazioni drammatiche, una sorta di [[teatro]]. Alcune opere erano comiche, con musica e acrobati, altre raccontavano la storia degli dei. Dopo la conquista le prime [[chiesa (architettura)|chiese]] aprirono cappelle riservate a questo genere di rappresentazioni. Recitate in Nahuatl e scritte da indigeni convertiti, furono un importante strumento per la conversione alla [[Cristianesimo|Cristianità]] da parte delle masse, e possono essere ritrovate anche oggi sotto forma di [[pastorale (arte)|pastorali]] che sono rappresentate durante il [[Natale]] per mostrare l'adorazione del [[Gesù|bambin Gesù]] e di altri passaggi Biblici.
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=== Architettura ===
Uno degli aspetti più sorprendenti della civiltà azteca era rappresentato dalle loro conquiste in campo architettonico. Le città erano ricche di grandi templi e palazzi - nella capitale Tenochititlan fino a 80 edifici di grandi dimensioni, ognuno con uno scopo differente. I templi erano consacrati a specifici dei, e usati per attività quali cerimonie religiose, purificazioni e uccisioni di prigionieri. Molti templi erano dedicati ai sacrifici umani, alcuni per numeri ridotti di vittime, altri per sacrifici in massa.
 
Gli edifici aztechi mostravano una simmetria atipica e utilizzavano tutte le risorse naturali circostanti, adattandosi a diversi terreni - alcuni furono edificati sulla roccia o sopra i fiumi. Inoltre, gli Aztechi costruivano sopra strutture precedenti - ad esempio, un tempio nuovo al di sopra di uno più antico. Il palazzo più imponente nella capitale azteca era quello imperiale, non solo per dimensioni ma anche per complessità strutturale - con un gran numero di stanze - e per la ricchezza estetica, con dipinti, incisioni, pannelli dorati e scale di marmo.
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Le cause naturali per le malattie erano ad esempio le ferite di guerra, le cadute, il mal di testa, la nausea, le infezioni. In questo caso, gli Aztechi ricorrevano alle loro conoscenze erboristiche, basate sull'uso di più di 100 erbe dal potere curativo, spesso combinate tra loro. Mancavano, in ogni caso, trattamenti standard - non c'erano metodi ritenuti intrinsecamente migliori degli altri. Anche le ferite erano curate; ad esempio, in caso di frattura di un osso, questo veniva immobilizzato. Veniva praticata anche una rudimentale chirurgia eseguita con strumenti di [[ossidiana]].
 
I [[Fungo allucinogeno|funghi psichedelici]] erano legati a riti sacri degli Aztechi.<ref>{{Cita web|url=https://www.wdl.org/en/item/10096/view/1/1/|titolo=General History of the Things of New Spain|nome=Bernardino de Sahagún|editore=World Digital Library|accesso=2021-01-06}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=J L|cognome=Diaz|data=1977-04-01|titolo=Ethnopharmacology of Sacred Psychoactive Plants Used by the Indians of Mexico|rivista=Annual Review of Pharmacology and Toxicology|volume=17|numero=1|pp=647–675647-675|accesso=2021-01-06|doi=10.1146/annurev.pa.17.040177.003243|url=https://www.annualreviews.org/doi/10.1146/annurev.pa.17.040177.003243 | issn = 0362-1642}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|data=2015-01-01|titolo=Hallucinogenic drugs in pre-Columbian Mesoamerican cultures|rivista=Neurología (English Edition)|volume=30|numero=1|pp=42–4942-49|lingua=en|accesso=2021-01-06|doi=10.1016/j.nrleng.2011.07.010|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2173580814001527}}</ref>
 
=== Gravidanza ===
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Ai tempi dell'arrivo degli spagnoli il territorio di Tenochtitlán era suddiviso in quattro sezioni principali, raggruppate in centri amministrativi locali chiamati ''[[calpulli]]''. Ogni unità locale nominava i propri capi militari, religiosi e civili nel rispetto della volontà dei rappresentanti dei ''calpulli'' manifestata nelle [[assemblea|assemblee]].<ref name="Azt"/>
 
L'antropologo [[Eduardo Noguera]] stima basandosi sul conteggio delle case una popolazione di 200.000 abitanti, aggiungendo anche la popolazione di [[Tlatelolco (altepetl)|Tlatelolco]] (inizialmente città indipendente, venne poi inglobata da Tenochtitlan). Se nel conteggio si includono anche le isole e le sponde del lago giungiamo a un numero che va dai 300.000 ai 700.000 abitanti.
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url = https://iep.utm.edu/aztec-philosophy/|titolo =Aztec Philosophy |autore =James Maffie | sito =Internet Encyclopedia of Philosophy}}