Programma Apollo: differenze tra le versioni
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[[File:KSC-69P-0856.jpg|thumb|Il centro di controllo di lancio durante la missione [[Apollo 12]]]]
Il '''programma Apollo''' fu un [[programma spaziale]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] che portò allo sbarco dei primi uomini sulla [[Luna]]. Concepito durante la presidenza di [[Dwight D. Eisenhower|Dwight Eisenhower]] e condotto dalla [[NASA]], Apollo iniziò veramente dopo che il presidente [[John Fitzgerald Kennedy| John F. Kennedy]] dichiarò, durante una sessione congiunta al [[Congresso degli Stati Uniti
Questo obiettivo fu raggiunto durante la missione [[Apollo 11]] quando, il 20 luglio 1969, gli [[astronauta|astronauti]] [[Neil Armstrong]] e [[Buzz Aldrin]] sbarcarono sulla Luna, mentre [[Michael Collins (astronauta)|Michael Collins]] rimase in [[Orbita selenocentrica|orbita lunare]]. Apollo 11 fu seguita da ulteriori sei missioni, l'ultima nel dicembre 1972, che portarono un totale di dodici uomini a camminare sul nostro satellite naturale. Questi sono stati gli unici uomini a mettere piede su un altro [[corpo celeste]].
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=== Annuncio del programma ===
{{vedi anche|Presidenza di John Fitzgerald Kennedy#Corsa allo spazio|Scegliamo di andare sulla Luna}}
Il programma Apollo fu il terzo progetto di lanci spaziali umani intrapreso dagli Stati Uniti, benché i relativi voli seguissero sia il primo programma ([[Programma Mercury|Mercury]]) sia il secondo ([[Programma Gemini|Gemini]]). L'Apollo originalmente fu concepito dalla amministrazione Eisenhower come un seguito al programma Mercury per le missioni avanzate Terra-orbitali, ma fu completamente riconvertito verso l'obiettivo risoluto di [[allunaggio]] "entro la fine decennio" dal presidente [[John F. Kennedy]] con il suo annuncio a una sessione speciale del [[Congresso degli Stati Uniti
{{Citazione|…credo che questo paese debba impegnarsi a realizzare l'obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo sulla Terra. Non ci sarà in questo periodo nessun progetto spaziale più impressionante per l'umanità, o più importante nell'esplorazione a lungo raggio dello spazio; e nessuno sarà così difficile e costoso da realizzare…|[[John F. Kennedy]]|…I believe that this nation should commit itself to achieving the goal, before this decade is out, of landing a man on the Moon and returning him safely to the Earth. No single space project in this period will be more impressive to mankind, or more important in the long-range exploration of space; and none will be so difficult or expensive to accomplish…|lingua=en}}
[[File:Kennedy Giving Historic Speech to Congress - GPN-2000-001658.jpg|thumb|Il [[Presidente degli Stati Uniti d'America|Presidente degli Stati Uniti]] [[John F. Kennedy|Kennedy]] annuncia il programma durante una sessione speciale del Congresso.]]
Nel discorso che diede inizio al programma Apollo, Kennedy dichiarò che nessun altro programma avrebbe avuto un effetto così grande sulle mire a lungo termine del programma spaziale americano. L'obiettivo fu poi ribadito in un ulteriore celebre discorso ("''[[Scegliamo di andare sulla Luna|We choose to go to the Moon]]...''")<ref>{{Citazione|Abbiamo scelto di andare sulla Luna in questo decennio e di fare le altre cose, non perché non sono facili, ma perché sono difficili obbiettivi, perché questo obiettivo servirà a misurare e organizzare al meglio le nostre energie e competenze, perché questa è una sfida che siamo disposti ad accettare...|[[John F. Kennedy]], ''"We choose to go to the Moon..." - discorso del 12 settembre 1962''|We choose to go to the Moon. We choose to go to the Moon in this decade and do the other things, not because they are easy, but because they are hard, because that goal will serve to organize and measure the best of our energies and skills, because that challenge is one that we are willing to accept...|lingua=en}}</ref> il 12 settembre 1962. All'inizio del suo mandato, nemmeno Kennedy aveva intenzione di investire molte risorse sull'esplorazione spaziale<ref>{{cita|J. Villain|p. 67|JVI}}.</ref>, ma i successi sovietici e il bisogno di recuperare il prestigio dopo il fallimentare [[sbarco nella Baia dei Porci]], gli fecero cambiare velocemente idea<ref>{{cita|Xavier Pasco|pp. 83-84|XP}}.</ref>.
La proposta del presidente ricevette un immediato ed entusiastico sostegno sia da ogni forza politica sia dall'opinione pubblica, spaventata dai successi dell'astronautica sovietica<ref>{{cita|Xavier Pasco|p .75|XP}}.</ref>. Il primo bilancio del nuovo programma spaziale denominato Apollo (il nome fu scelto da [[Abe Silverstein]] allora direttore dei voli umani<ref>{{cita web|url=http://history.nasa.gov/SP-4407vol7Chap2.pdf|titolo=Exploring the Unknown Project Apollo: Americans to the Moon|p=3|autore= John M. Logsdon (NASA)|accesso=13 ottobre 2009|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090813004421/http://history.nasa.gov/SP-4407vol7Chap2.pdf|urlmorto=sì}}</ref><ref>Abe Silverstein era già stato l'ideatore del nome del [[programma Mercury]] ([[Mercurio (divinità)|Mercurio]] e [[Apollo]] sono entrambi dei della [[mitologia romana]]). Inoltre, a posteriori, è stato trovato che Apollo è l'[[acronimo]] di ''America's Program for Orbital and Lunar Landing Operations''.</ref>) fu votato all'unanimità dal [[Senato degli Stati Uniti|Senato]]. I fondi disponibili per la NASA passarono da 500 milioni di [[dollaro|dollari]] nel 1960 a 5,2 miliardi nel 1965. La capacità di mantenere pressoché costanti i finanziamenti per tutta la durata del programma fu anche merito del direttore della NASA [[James E. Webb|James Webb]], veterano della politica, che riuscì a fornire un sostegno particolarmente forte al presidente [[Lyndon Johnson]], succeduto a Kennedy [[Assassinio di John F. Kennedy|assassinato nel 1963]], e forte sostenitore del programma spaziale.
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=== Il ruolo dell'industria aeronautica ===
[[File:Apollo 17 The Last Moon Shot.jpg|thumb|Il razzo [[Saturn V]] pronto sulla [[rampa di lancio]] 39-A per la missione [[Apollo 17]]]]
La realizzazione di un programma così ambizioso rese necessaria una decisiva crescita del settore dell'industria aeronautica, sia per quanto riguarda il personale addetto (la NASA passò da 36 500 addetti a 376 500) sia nella realizzazione d'impianti di grandi dimensioni.
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L'astronauta [[Donald Kent Slayton|Deke Slayton]] (selezionato per il programma Mercury ma successivamente non ritenuto idoneo al volo a causa di un problema [[cuore|cardiaco]]) assunse il ruolo di leader informale ma efficace del corpo astronauti, occupandosi della selezione degli equipaggi per ogni missione e facendo da portavoce negli interessi degli stessi durante lo sviluppo del progetto<ref>{{cita|W. David Compton|Selecting and training the crews: Organizing the Astronaut Corps|WDC}}.</ref>.
La navicella Apollo fu originariamente progettata per dare una piena autonomia di azione all'equipaggio in caso che si fosse verificata una perdita delle comunicazioni con il centro di controllo. Questa autonomia, prevista dai [[software]] del sistema di navigazione e controllo, sarebbe tuttavia stata significativamente ridotta, nel caso si fosse resa necessaria una modifica sostanziale delle procedure di una missione. Infatti era il centro di controllo di Houston che forniva i parametri essenziali, quali la posizione della navetta nello spazio e i valori corretti della spinta necessaria per ogni accensione del motore principale. Nel momento in cui si realizzarono i primi voli sulla Luna, solamente il centro di controllo a terra possedeva la potenza di calcolo necessaria per poter elaborare i dati telemetrici e stabilire la posizione della navetta. Tuttavia, durante il volo, era il computer di bordo ad applicare le dovute correzioni in base ai suoi sensori. Inoltre, il computer, fu essenziale nel controllo del motore (grazie alla funzione di pilota automatico) e nel gestire numerosi sottosistemi<ref>{{cita|James E. Tomayko|Chap. 2 Computers On Board The Apollo Spacecraft - The need for an on-board computer|CONA}}.</ref>. Senza il computer, gli astronauti non avrebbero potuto far scendere il modulo lunare sulla Luna, perché solo con esso era possibile ottimizzare il consumo di carburante al fine di soddisfare i bassi margini disponibili<ref>{{cita|Mindell|
[[File:Lunar Landing Research Vehicle in Flight - GPN-2000-000215.jpg|thumb|Un astronauta si addestra sul ''[[Lunar Landing Research Vehicle]]'' presso la [[Edwards Air Force Base|base aerea Edwards]].]]
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! [[Saturn V]]
|- align=center
! Carico utile<br /><small>in [[Low earth orbit|orbita bassa]] (LEO)<br />all'[[
| 9 t (LEO)
| 18,6 t (LEO)
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</div>
Raggiunta l'orbita bassa, la navicella Apollo (CSM e LEM) compiva un giro e mezzo intorno alla Terra, ancora agganciata al terzo stadio del razzo; quindi, una nuova accensione del motore ([[manovra di inserzione translunare]]) inseriva il complesso in un'
Durante il viaggio di 70 ore verso la Luna, potevano essere effettuate delle modifiche alla traiettoria al fine di ottimizzare il consumo finale di [[propellente]]. Sul veicolo era immagazzinata una quantità relativamente elevata di combustibile, superiore a quanto fosse necessario per compiere tali manovre. Soltanto il 5% del quantitativo presente a bordo, infatti, era effettivamente impiegato per le correzioni di rotta. La navetta, inoltre, era posta in lenta rotazione intorno al proprio asse longitudinale, in modo da limitare il riscaldamento, riducendo il periodo di esposizione diretta verso il Sole<ref>{{Cita|Woods|pp. 139-140|HOW}}.</ref>.
In prossimità della Luna, veniva acceso il motore del modulo di servizio per frenare la navetta e metterla in orbita lunare. Nel caso che l'accensione non fosse riuscita, la navetta, dopo aver compiuto un'orbita intorno alla Luna, avrebbe ripreso autonomamente la via della Terra, senza dover utilizzare i motori. La scelta di questa traiettoria di sicurezza contribuì alla salvezza della missione Apollo 13. Poco dopo il motore del modulo di comando-servizio veniva azionato ulteriormente per posizionare il complesso su un'orbita circolare a 110 km di altezza<ref>{{cita web|url=https://www.hq.nasa.gov/alsj/a11/a11.html|titolo=Apollo 11 press kit|
=== Discesa e atterraggio sulla Luna ===
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Il modulo di servizio veniva sganciato e abbandonato poco prima dell'ingresso in atmosfera, portando con sé il motore principale e la maggior parte delle forniture residue di ossigeno ed [[energia elettrica]]. Il rientro avveniva con un angolo ben preciso, fissato a 6,5° con una tolleranza massima di 1°. Se l'angolo di ingresso fosse risultato troppo grande, lo [[scudo termico]], che era progettato per resistere a temperature di 3 000 [[°C]], avrebbe subito un riscaldamento eccessivo e ciò avrebbe condotto al suo cedimento e alla distruzione del veicolo. Se, viceversa, l'angolo fosse stato troppo basso, la navetta sarebbe rimbalzata sull'atmosfera portandosi in una lunga orbita ellittica che avrebbe condannato l'equipaggio a non poter fare più ritorno a Terra.
Entrato in atmosfera, il modulo di comando subiva una decelerazione di 4 [[Accelerazione di gravità|g]], perdendo tutta la sua velocità orizzontale e scendendo con una traiettoria quasi verticale. A 7 000 metri di altitudine, la protezione finale conica della navetta veniva espulsa e due piccoli [[paracadute]] venivano dispiegati per stabilizzarla e ridurre la sua velocità da 480 a 280 km/h. A 3 000 metri, tre piccoli paracadute pilota venivano espulsi lateralmente per permettere di estrarre i tre principali che permettevano di completare dolcemente la discesa. La navetta ammarava nell'[[oceano]] a una velocità di 35 km/h. Subito i paracadute venivano rilasciati e venivano gonfiati tre palloni per impedire che la nave si girasse a portare la punta sotto l'acqua. Nei pressi del punto di ammaraggio stazionavano delle navi da recupero che provviste di elicotteri raggiungevano l'equipaggio e lo trasportavano a bordo. Successivamente veniva recuperato anche il modulo di comando e issato sul ponte di una [[portaerei]]<ref>{{cita|Patrick Maurel|pp. 220-221|PMA}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://history.nasa.gov/alsj/a15/a15mrp6.pdf|titolo=Apollo 15 Mission support performance|editore=NASA|
== Le missioni ==
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Nulla di tutto ciò fu effettivamente fatto e dei tre razzi Saturn V rimasti dopo Apollo 17, solo uno venne parzialmente riutilizzato<ref>Il 14 maggio 1973, una versione modificato del Saturn V a due stadi (denominata [[Saturn INT-21]]), portò in orbita la prima [[stazione spaziale]] statunitense ''[[Skylab]]''.</ref>, gli altri sono in mostra in [[museo|musei]]<ref>{{cita web|url=http://www.experiencefestival.com/a/Saturn_V_-_Saturn_V_vehicles_and_launches/id/2136924|titolo=Saturn V vehicles and launches|accesso=5 marzo 2011|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070930024044/http://www.experiencefestival.com/a/Saturn_V_-_Saturn_V_vehicles_and_launches/id/2136924}}</ref>.
Il progetto dell{{'}}''Apollo Telescope Mount'', basato sul LEM e destinato a voli con il modulo di comando-servizio su razzi [[Saturn IB]], fu successivamente utilizzato come componente dello ''[[Skylab]]'', che risultò essere l'unico sviluppo del programma di applicazioni dell'Apollo. Alla conclusione del programma, inoltre, le apparecchiature dell'Apollo non vennero più riutilizzate, a differenza della navicella sovietica ''[[Programma Sojuz|Sojuz]]'', originariamente progettata per entrare in orbita lunare, i cui derivati servono ancora la [[Stazione
Tra i principali motivi che portarono alla decisione di chiudere il programma Apollo, ci fu sicuramente il calo di interesse da parte dell'opinione pubblica e l'elevato costo del suo mantenimento. Quando il presidente Kennedy annunciò l'intenzione di intraprendere un programma per scendere sulla Luna venne fatto un preliminare di costo di 7 miliardi di dollari ma si trattava di una stima difficilmente determinabile e [[James E. Webb]], [[amministratore della NASA]], cambiò le previsioni in 20 miliardi<ref name=Butts>{{cita web|autore = Glenn Butts, Kent Linton|titolo = The Joint Confidence Level Paradox: A History of Denial, 2009 NASA Cost Symposium|accesso = 28 aprile 2009|pp =
== Significato del programma Apollo ==
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=== Programma Constellation ===
{{vedi anche|Programma Constellation}}
Il 20 luglio 1989, per il 20º anniversario dello sbarco di Apollo 11, il presidente statunitense [[George H. W. Bush]] ha lanciato un ambizioso programma denominato ''Space Exploration Initiative'' (SEI)<ref>{{cita web|url = http://history.nasa.gov/sei.htm|titolo = The Space Exploration Initiative|autore = Steve Garber|editore = NASA History Division|accesso = 19 ottobre 2009|lingua = en|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091004012902/http://history.nasa.gov/sei.htm|urlmorto = no}}</ref>, che avrebbe portato all'installazione di una base permanente sulla Luna. Il suo costo stimato, la mancanza di sostegno nell'opinione pubblica e le forti riserve del [[Congresso degli Stati Uniti
[[File:Altair-Lander.jpg|thumb|Rappresentazione artistica del ''lander'' lunare che avrebbe dovuto riportare gli astronauti sulla Luna nel [[2020]].]]
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* {{cita libro|autore=Stephen B. Johnson|titolo=The Secret of Apollo: Systems Management in American and European Space Programs|editore=Johns Hopkins Univ|anno=2006|lingua=en|isbn=978-0-8018-8542-6}}
* {{cita libro|autore=Kenneth W. Gatland|titolo=L'esplorazione dello spazio: tecnologia dell'astronautica|città=Novara|editore=Istituto geografico De Agostini|anno=1983|isbn=no}}
* {{cita libro|cid=PAV|autore=David M. Harland|anno=2009|titolo=Paving the way for Apollo 11|url=https://archive.org/details/pavingwayforapol0000harl|editore=Springer|lingua=en|isbn=978-0-387-68131-3}}
* {{cita libro|autore=Antonio Lo Campo|titolo=Storia dell'astronautica|città=Roma|editore=L'Airone|anno=2000|isbn=88-7944-467-0}}
* {{cita libro|cid=PMA|autore=Patrick Maurel|anno=1972|titolo=L'escalade du Cosmos|editore=Bordas|lingua=fr|isbn=no}}
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* {{cita web|autore=Paolo Pognant|titolo=La conquista della Luna - Storia delle missioni Apollo|url=http://www.grangeobs.net/apollo.pdf|accesso=13 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110723135947/http://www.grangeobs.net/apollo.pdf|urlmorto=no|cid=Pognant}}
* {{cita libro|autore=Andrew Smith|titolo=Polvere di Luna. La storia degli uomini che sfidarono lo spazio|editore=Cairo Publishing|anno=2006|isbn=978-88-6052-032-6}}
* {{cita libro|cid=JVI|autore=Jacques Villain|anno=2007|titolo=À la conquête de l'espace : de Spoutnik à l'homme sur Mars|url=https://archive.org/details/laconqutedelespa0000unse|editore=Vuibert Ciel & Espace|lingua=fr|isbn=978-2-7117-2084-2}}
* {{cita libro|cid=HOW|autore=W. David Woods|anno=2008|titolo=How Apollo flew to the moon|editore=Springer|lingua=en|isbn=978-0-387-71675-6}}
* {{cita libro|autore=Guido Weiller|titolo=Missilistica e astronautica|collana=Enciclopedia italiana delle scienze, vol. Meccanica. Mezzi di trasporto, tomo 2|città=Novara|editore=Istituto geografico De Agostini|anno=1970|pp=732-768|isbn=no}}
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* {{cita web|http://www.apolloarchive.com/|Archivio del Progetto Apollo|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://science.ksc.nasa.gov/history/apollo/apollo.html|2=Progetto Apollo (Kennedy Space Center)|lingua=en|accesso=29 ottobre 2004|dataarchivio=13 febbraio 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050213035933/http://science.ksc.nasa.gov/history/apollo/apollo.html|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://www.nasm.si.edu/collections/imagery/apollo/apollo.htm|2=Il programma Apollo (National Air and Space Museum)|lingua=en|accesso=29 ottobre 2004|dataarchivio=31 luglio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080731231101/http://www.nasm.si.edu/collections/imagery/apollo/apollo.htm|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=https://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/diagrams/apollo.html|2=Project Apollo Drawings and Technical Diagrams|lingua=en|accesso=3 maggio 2019|dataarchivio=14 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190714111257/https://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/diagrams/apollo.html|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=https://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/diagrams/diagrams.htm|2=Technical Diagrams and Drawings|lingua=en|accesso=3 maggio 2019|dataarchivio=14 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190714111347/https://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/diagrams/diagrams.htm|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.astronautix.com/|Enciclopedia Astronautica Astronautix|lingua=en}}
{{CronoUSA}}
{{Navigazione Apollo}}
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