Van der Graaf Generator: differenze tra le versioni

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=== Formazione e inizio della carriera (1967-1969) ===
[[File:Judge Smith.jpg|thumb|left|upright=0.8|[[Judge Smith]], fondatore del gruppo, in [[Norvegia]] nel 2009.]]
Durante l'estate del 1967, mentre era in viaggio a [[San Francisco]], il batterista [[Judge Smith]] incominciò a stilare una lista di persone con cui formare un gruppo [[rock]].<ref name="allmusicguide" /> Al suo ritorno a [[Manchester]], trovò in [[Peter Hammill]] e Nick Pearne i compagni ideali con cui fondare una [[gruppo musicale|band]]. Il gruppo aveva preso il suo nome dal [[generatore di Van de Graaff]], uno strumento in grado di generare carica elettrostatica fino a raggiungere tensioni altissime.<ref name="allmusicguide" /> La ''erre'' in più e l'assenza della ''effe'' finale nel nome della band furono accidentali.{{Senza fonte}} Nonostante le forti personalità di Smith e di Pearne, Hammill riuscì ad affermarsi, attirando verso di sé una notevole attenzione.<ref name="allmusicguide" /> Nel 1968 Nick Pearne venne rimpiazzato da [[Keith Ellis]].
Il trio formato da Smith, Hammill ed Ellis riuscì a firmare un contratto, ma incise solo un [[singolo (musica)|singolo]], ''People You Were Going To'' (brano che apparirà in seguito nell'album di Hammill ''Nadir's Big Chance''). Dopo la registrazione del brano, Smith lasciò la band rimpiazzato da [[Guy Evans]] e il giovane [[Hugh Banton]] prese posto come tastierista. La band si sciolse a metà del 1968 a causa dello scarso successo.
Nel 1969, durante le registrazioni di quello che avrebbe dovuto essere un album solista di Hammill, i Van der Graaf Generator rinacquero. ''The Aerosol Grey Machine'' venne inizialmente pubblicato a nome dell'intero gruppo solo negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Anticipato dal singolo ''Afterwards / Necromancer'', l'album, seppur in modo incompleto e confuso, contiene i primi elementi ''[[rock progressivo|progressive]]''<ref name= ondarock />, la struttura delle canzoni si fa più complessa e il ''sound'' diventa più cupo dei precedenti brani registrati dalla band, pur mantenendo un certo tono ''psichedelico''<ref name= ondarock />.
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L'anno successivo, nel 1971 uscì il disco considerato da gran parte dei critici il miglior lavoro della loro discografia e uno dei punti cardine del progressive<ref name=allmusicguide /><ref name= ondarock /><ref name=Macan>{{cita|Macan|pag.250.|Macan, 1996}}</ref><ref name=AA.VV.>{{cita|AA.VV.|pag.154.|AA.VV., 2005}}</ref>: ''[[Pawn Hearts]]''. L'album ebbe un notevole successo e registrò il più grande numero di vendite in [[Italia]], dove rimase nelle ''top ten'' per 12 settimane<ref name=Macan />. Anche il singolo ''Theme One'', brano strumentale originalmente composto da [[George Martin (produttore)|George Martin]] (musicista e produttore) nei primi anni sessanta, registrò un notevole successo occupando il primo posto della hit parade italiana<ref>Christopulos & Smart, 137, consultato il 2 gennaio 2010.</ref>. Dopo l'incisione dell'album, la band si impegnò in un lungo tour fra il 1970 e il 1972 suonando anche a Milano al teatro Massimo, ma a causa di difficoltà economiche Hammill abbandonò il gruppo cominciando la sua lunga e prolifica carriera solista<ref name=AA.VV. />.
Con il nome di The Long Hello, il trio rimasto registrò nel 1973 un album strumentale omonimo con Potter, Ced Curtis e Piero Messina.
Hammill rimase in ottimi rapporti con i suoi ex compagni, tanto che Banton, Jackson ed Evans contribuirono più volte ai suoi lavori solisti (un brano in pieno stile Van der Graaf è per esempio ''In the Black Room'' dall'album ''Chameleon in the Shadow of the Night'', che è stato riproposto anche nei concerti che i Van der Graaf hanno tenuto nel 2005, durante la temporanea riunione del gruppo). Va accennato anche che Hammil, nel 1973, collaborò con il gruppo italiano Le Orme scrivendo i testi in inglese di "Felona e Sorona": il disco "Felona and Sorona" in inglese uscì sotto l'etichetta Charisma, la stessa dei Van der Graaf nonché di altri gruppi prog come i Genesis.
 
=== La prima reunion (1975-1978) ===
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[[File:Nic Potter.jpg|thumb|upright=0.7|Nic Potter (2007)]]
 
Nel 1975, i Van der Graaf Generator tornarono a suonare con il loro nome e incisero tre album in dodici mesi. In tutti e tre, furono gli stessi membri del gruppo a curare registrazione e suono (per i precedenti album la supervisione era stata di John Anthony dei Trident Studios). Le sonorità risultavano essere più essenziali, meno sperimentali e più facili all'ascolto<ref name=Classici>{{Cita web|url=http://altremuse.xoom.it/classiciprog_tz.html#vandergraaf|accesso=26 aprile 2010|titolo=Classici prog|dataarchivio=3 luglio 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100703002351/http://altremuse.xoom.it/classiciprog_tz.html#vandergraaf|urlmorto=sì}}</ref>, ma anche cariche di una cupa violenza, in netto contrasto con le complessità sonore progressive dei primi lavori. ''[[Godbluff]]'', il primo dei tre, è sicuramente il più cupo di tutta la discografia del gruppo: è un album sulla perdita della speranza. ''Still Life'' è, invece, in netta antitesi con il precedente: ha infatti un suono meno teso e nei testi si sente spesso aleggiare un clima di ritrovata speranza. Fra i dischi pubblicati nella loro prima riunione, ''Still Life'' è considerato il migliore anche se non all'altezza dei precedenti<ref name=Thorm />.
 
A questo album seguì un forse meno ispirato ''[[World Record]]'', che contiene comunque ottime canzoni, come ad esempio il brano ''Meurglys III'', canzone dedicata da Hammill alla propria chitarra, dove il leader dei Van der Graaf Generator improvvisa alcuni brevi passaggi proprio con la chitarra. Dopo questo album furono Banton e Jackson ad abbandonare la band. Tornò invece Nic Potter e, con una mossa tipica dell'eccentricità della band, Banton venne sostituito da un violinista, Graham Smith, proveniente dagli String Driven Thing, a cui si aggiunse in un secondo tempo anche il violoncellista Charles Dickie. La band decise anche di abbreviare il proprio nome in Van der Graaf per sottolineare l'assenza di una parte del gruppo. Questa nuova formazione incise solo un album in studio, ''The Quiet Zone/The Pleasure Dome'' nel 1977, per poi sciogliersi definitivamente nel 1978, dopo un magnificamente "oscuro" [[album live]]: ''Vital'', caratterizzato dalle sonorità più violente mai prodotte dalla band (in particolare, il cantato di Hammill risulta un vero e proprio ruggito primordiale). ''Vital'' fu registrato dal vivo il 16 gennaio 1978 al [[Marquee Club]], durante un concerto "a sorpresa" con pochissimi spettatori, ma con un eccellente rendimento sonoro (un esempio è il brano ''Door'', pieno di energia e vitalità). Per l'occasione il sassofonista [[David Jackson (musicista)|David Jackson]] tornò a suonare con il gruppo, comparendo come ospite nella seconda parte del concerto.
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* {{Cita libro|cognome=Bonini|nome=Alessandro|coautori=Emanuele Tamagnini|titolo=I Classici del Rock: i Protagonisti Che Hanno Contribuito a Rendere Immortale il Rock|editore=Gremese editore|città=Roma|anno=2005|isbn=978-88-8440-363-6|cid=Bonini & Tamagnini, 2005}}
* {{Cita libro|cognome=Guglielmi|nome=Federico|coautori=Cesare Rizzi|titolo=Grande Enciclopedia Rock|editore=Giunti editore|città=Firenze|anno=2002|isbn=88-09-02852-X|cid=Guglielmi & Rizzi, 2002}}
* {{Cita libro|cognome=Bertoncelli|nome=Riccardo|titolo=Storia leggendaria della musica rock|anno=1999|editore=Giunti Editore|città=Firenze|ppp=256|isbn=88-09-01407-3|cid=Riccardo Bertoncelli}}
* {{Cita libro|cognome=Cilia|nome=E.|coautori=F. Guglielmi|titolo=Rock. I 500 dischi fondamentali|anno=2002|editore=Giunti Editore|città=Firenze|ppp=226|isbn=978-88-09-02750-3|cid=Cilia & Guglielmi, 2002}}
* {{Cita libro|cognome=Strong|nome=Martin C.|titolo=The great rock discography|anno=1998|editore=Giunti Editore|città=Firenze|ppp=1120|isbn=88-09-21522-2|cid=Martin C. Strong, 1998}}
* {{Cita libro|cognome=Buckley|nome=Peter|coautori=Jonathan Buckley|titolo=The Rough Guide to Rock|url=https://archive.org/details/roughguidetorock0003unse|anno=2003|editore=Rough Guides|città= |lingua=inglese|ppp=1225|isbn=1-84353-105-4|cid=Peter Buckley, 2003}}
* {{Cita libro|autore=Cesare Rizzi|titolo=Progressive & Underground '67-'76|anno=2003|editore=Giunti editore|città=Firenze|isbn=88-09-03230-6|cid=Rizzi, 2003}}
* {{Cita libro|autore=Edward Macan|titolo=Rocking the classics: English progressive rock and the counterculture|url=https://archive.org/details/rockingclassicse0000maca|anno=1996|editore=Oxford University Press|città=Oxford|lingua=inglese|isbn=0-19-509887-0|cid=Macan, 1996}}
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.fuzzlogic.com/vdgg/|titolo=Albero genealogico dei Van der Graaf Generator}}
* {{cita web|url=http://www.phvdggstudygroup.it/|titolo=Il Gruppo di Studio per le opere dei VdGG e di Peter Hammill|accesso=21 giugno 2008|dataarchivio=14 aprile 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080414202609/http://www.phvdggstudygroup.it/|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.sofasound.com|titolo=Sito ufficiale di Peter Hammill}}
* {{cita web | url = http://www.jaxontonewall.com | titolo = Sito ufficiale di David Jackson | accesso = 29 maggio 2021 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20200803113415/http://jaxontonewall.com/ | urlmorto = sì }}