Andrea Calamech: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Allievo e aiuto del michelangiolesco [[Bartolomeo Ammannati]], con il quale collaborò alla [[Fontana del Nettuno (Firenze)|fontana del Nettuno]]. Lavorò come scultore nella prima parte della sua vita in [[Toscana]].
Nel [[1563]] fu chiamato a [[Messina]] per sovrintendere come capomastro ai lavori del [[Duomo di Messina|duomo]].<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|ppp. 785}}.</ref>
 
Dopo un momentaneo ritorno in Toscana, a Firenze dove nel [[1564]], fu tra gli esecutori degli apparati per la celebrazione funebre di [[Michelangelo]], ed a [[Carrara]], ritornò a Messina dove nel [[1567]] ricevette l'incarico definitivo come protomastro e sculture della città e questa nomina lo vincolò alla città per oltre un ventennio nel ruolo non solo di scultore, ma anche di valente architetto ed urbanista<ref>Francesco Abbate, ''Storia dell'arte nell'Italia meridionale'', Volume 3, Donzelli Editore, 2001.</ref>.
 
A Messina fondò una fiorente scuola d'arte ed una vera dinastia familiare. Assieme a lui lavorarono il figlio Francesco e vari parenti tra cui il nipote [[LorenzoLazzaro Calamech]] ed il genero [[Rinaldo Bonanno]]. Sulla sua produzione ha infierito il devastante [[terremoto del 1908]].
 
Fu seppellito nella [[Chiesa di Santa Maria dell'Idria (Messina)|chiesa di Santa Maria dell'Idria]] di Messina.
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[[File:San Giacomo Duomo.jpg|thumb|upright|San Giacomo, duomo di [[Castroreale]]]]
 
Unica opera integra del Calamech pervenuta è il Monumento bronzeo eseguito nel [[1572]] commemorante [[Don Giovanni d'Austria]] vincitore della [[battaglia di Lepanto]]. L'opera dai tratti manieristici è ubicata nella piazza dinanzi al prospetto della [[chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani]].<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|ppp. 787}}.</ref>
 
L'attività principale è costituita dall'insieme di varie opere scultoree eseguite per il Duomo di [[Messina]] di cui restano tracce disegnate con il suo manierismo impreziosito da forme classicheggianti.
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* [[1563]], Attività come sovraintendente dei lavori, "protomastro e scultore" della Fabbrica della [[Duomo di Messina|basilica cattedrale protometropolitana della Santa Vergine Maria Assunta]].
* [[1565]], [[Palazzo Reale (Messina)|Palazzo Reale]],<ref>{{Cita|Giuseppe Grosso Cacopardo|pag. 51}}.</ref> [[1573]], [[1583]] - [[1585]], [[1589]] ulteriori ampliamenti. Fortemente danneggiato dal [[terremoto della Calabria meridionale del 1783]] e parzialmente demolito nel biennio [[1848]] - [[1849]]. Dopo il [[terremoto di Messina del 1908]], i ruderi superstiti sono definitivamente rasi al suolo nel [[1914]]. La [[reggia]] includeva la [[Palazzo Reale (Messina)#Cappella Palatina di San Giovanni Evangelista|Cappella Palatina di San Giovanni Evangelista]].
* [[1573]] - [[1585]], [[Chiesa di San Nicolò dei Gentiluomini]]<ref>{{Cita|Giuseppe Grosso Cacopardo|pag. 23}}.</ref> con annessa Casa Professa dei Gesuiti.
* [[1573]], [[Chiesa di Santa Barbara (Messina)|Chiesa di Santa Barbara]],<ref>{{Cita|Giuseppe Grosso Cacopardo|pag. 13}}.</ref> [[Chiesa di San Giuliano (Messina)|chiesa di San Giuliano]], [[Chiesa di San Biagio (Messina)|chiesa di San Biagio]], [[chiesa di Santa Maria la Porta]]. Luoghi di culto irrimediabilmente distrutti dal [[terremoto di Messina del 1908]].
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* [[XVI secolo]], "''Pulpito''", manufatto marmoreo, attribuzione dell'originale, opera documentata nella [[Duomo di Messina|basilica cattedrale protometropolitana della Santa Vergine Maria Assunta]].
* [[XVI secolo]], [[Palazzo Senatoriale (Messina)|Palazzo Senatorio]].
* [[XVI secolo]], [[Via Austria]], arteria di collegamento tra il [[Palazzo Reale (Messina)|Palazzo Reale]] e la [[Duomo di Messina|basilica cattedrale protometropolitana della Santa Vergine Maria Assunta]]. Il nuovo assetto urbanistico permetteva dalla [[reggia]] la visione diretta della magnifica [[Fontana di Orione]] di [[Giovanni Angelo Montorsoli]].
* [[XVI secolo]], [[Porta Reale (Messina)|Porta Reale]].
* [[1542]], [[Ospedale civico di Messina|Ospedale Civico Grande e Nuovo sotto il titolo di «Santa Maria della Pietà»]] o Grande Ospedale Civile, la costruzione occupava l'area corrispondente all'odierna sede del [[Palazzo Piacentini (Messina)|Tribunale]] e [[Chiesa del Carmine (Messina)|chiesa e convento del Carmine]]. Aggregato distrutto dal [[terremoto di Messina del 1908]].
* [[XVI secolo]], ''Assunta'', statua marmorea, opera documentata nella primitiva [[Chiesa di San Domenico (Messina)|chiesa di San Domenico]].<ref>Pagina 122, [[Caio Domenico Gallo]], "''Annali della città di Messina ... dal giorno di sua fondazione sino a tempi presenti''" [https://books.google.it/books?id=vl5TAAAAcAAJ] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160916212950/https://books.google.it/books?id=vl5TAAAAcAAJ |datedata=16 settembre 2016 }}, Tomo I, Messina, Francesco Gaipa, 1756.</ref>
 
=== Messina provincia ===
 
* [[1565]], "''Madonna delle Grazie''", statua marmorea, attribuzione, opera custodita nella chiesa di Santa [[Caterina d'Alessandria]] di [[San Pier Niceto]].
* [[1566]], "''Madonna delle Grazie''", statua marmorea, attribuzione, opera custodita nel [[Duomo di San Nicolò (Roccavaldina)|duomo di San Nicolò]] di [[Roccavaldina]].
* [[1566]], Fontana (resti), manufatti marmorei, opere custodite nel centro storico di [[Santa Lucia del Mela]].
* [[1570]], "''San Nicola di Bari''", statua marmorea, opera conservata nell'omonima chiesa di [[Santa Lucia del Mela]].
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* [[1567]], "''Fonte Battesimale''", manufatto marmoreo, proveniente dalla chiesa di San Nicola e conservato nella chiesa del Sacro Cuore di [[Santa Lucia del Mela]].
* [[1567]], "''San Giacomo Maggiore''", statua marmorea, opera proveniente dalla chiesa dell'Annunziata e custodita nel [[Duomo di Santa Maria Assunta (Castroreale)|duomo di Santa Maria Assunta]] di [[Castroreale]].
* [[1579]], "''San Bartolomeo Apostolo''", statua marmorea, opera custodita nella chiesa di San Bartolomeo di [[Rodì Milici]].
 
=== Catania provincia ===
 
* [[1589]], "''Chiesa di Santa Maria''" di [[Randazzo]]: progettazione del rifacimento su linee rinascimentali d'influsso brunelleschiano con elementi siculo - catalani, trasformazione a tre [[Navata|navate]] a [[croce latina]] con colonne monolitiche di basalto.
* [[1589]], "''Chiesa di San Nicola''" di [[Randazzo]]: progettazione e rifacimento del prospetto, a esso è ispirato il prospetto della chiesa di San Martino.