Strumenti ad arco: differenze tra le versioni

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{{S|strumenti musicali}}
Gli '''strumenti ad arco''' o per sineddoche '''archi''' sono [[strumento musicale|strumenti musicali]] [[cordofoni]] nei quali la vibrazione delle corde è sollecitata da un [[arco (musica)|arco]] su cui viene teso un fascio di crini di cavallo. Lo sfregamento dell'arco sulla corda mette la stessa in vibrazione, con [[frequenza]] direttamente proporzionale alla radice quadrata della tensione ed inversamente proporzionale alla lunghezza ed alla radice quadrata della [[densità lineare]] della corda. [[classificazione Hornbostel-Sachs|Hornbostel e Sachs]] indicano i cordofoni nei quali le corde sono suonate con un arco tramite il suffisso -71. Pur essendo di dimensioni diverse (si va dai 60 cm del violino ai 2 m del contrabbasso), gli strumenti ad arco hanno tutti la medesima forma e sono composti dai medesimi elementi. Violoncello e contrabbasso, che sono i membri più grossi della famiglia e si appoggiano a terra, sono dotati di un puntale.
 
== Famiglia del violino ==
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Axelrod Quartet 1.jpg|Quartetto di Stradivari
AGK bass1 full.jpg|Contrabbasso
Violino d'autore.jpg|Violino in forma digitale
</gallery>
 
=== Tecniche particolari ===
==== Corde doppie ====
{{vedi anche|doppia corda}} samsung
Il suono a ''corde doppie'' si ottiene suonando due corde simultaneamente, ossia eseguendo un bicordo. Per realizzare un raddoppio è necessaria una notevole coordinazione di movimenti e un'elevata precisione nella posizione della mano sinistra e della relativa [[diteggiatura]]: l'azione di più di un dito della mano sinistra richiede uno sforzo maggiore e grande esattezza per evitare di produrre un suono stonato. A volte è necessario spostarsi su una posizione più alta, per poter posizionare correttamente le dita sulle corde. È possibile anche suonare su tre o addirittura su tutte e quattro le corde producendo accordi ccaratterizzati da una notevole difficoltà tecnica, dovuta al posizionamento delle dita su varie corde.
Il più antico brano musicale pubblicato in cui venne utilizzata questa tecnica nei vari strumenti ad arco è il ''Capriccio Stravagante'' di [[Carlo Farina]] (1627).
 
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*{{cita libro|nome=Roberto|cognome=Regazzi|titolo=The Complete Luthier's Library. A Useful International Critical Bibliography for the Maker and the Connoisseur of Stringed and Plucked Instruments|editore=Florenus Company|città=Bologna|anno=1990|ISBN=88-85250-01-7|cid=regazzi}}
*{{cita web|cognome=Harper|nome=Douglas|capitolo=Viola|titolo=Online Etymology Dictionary|url=http://www.etymonline.com/index.php?term=viola&allowed_in_frame=0|accesso=9 aprile 2013|cid=douglas}}
*{{cita libro|nome=Miles|cognome=Hoffman|titolo=The NPR Classical Music Companion|url=https://archive.org/details/nprclassicalmusi00hoff|editore=Houghton Mifflin Company|città=New York|anno=1997|ISBN=0-395-70742-0|cid=hoffmann}}
*{{cita libro|cognome=Grillet|nome=Laurent|titolo=Les ancêtres du violon et du violoncelle|volume=1|anno=1901|città=Parigi|cid=grillet}}
*{{cita pubblicazione|cognome=Witten|nome=Laurence C.|titolo=The Surviving Instruments of Andrea Amati|url=https://archive.org/details/sim_early-music_1982-10_10_4/page/487|mese=ottobre|anno=1982|rivista=Early Music|volume=10|numero=4|pp=487–494487-494|cid=witten}}
 
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