Conone: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||[[Conone (disambigua)]]}}
{{Infobox militare
|Nome = Conone
|Immagine = Conon.jpg|50px
|Didascalia = Effigie di Conone, [[Promptuarii Iconum Insigniorum]]
|Soprannome =
|Data_di_nascita = c. 440 a.C. circa
|Nato_a = Atene
|Data_di_morte = 390 a.C. circa
|Morto_a =
|Cause_della_morte =
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|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = [[Atene]]<br />[[Impero persiano]] (396-394 a.C.)<br />[[Atene]]
|Forza_armata =
|Arma =
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|Reparto =
|Anni_di_servizio =
|Grado = [[navarco]]<br />[[stratego]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Guerra del Peloponneso]]<br />[[Guerra di Corinto]]
|Campagne =
|Battaglie = [[Battaglia di Egospotami|Egospotami]]<br />[[Battaglia di Cnido|Cnido]] <br />
[[battaglia delle Arginuse]]
|Altro_lavoro = [[politico]]
|Altro =
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{{Bio
|Nome = Conone
|Cognome =
|PostCognomeVirgola =
|PreData = {{lang-grc|Κόνων|CònonKónōn}}
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[440 a.C.]] circa
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[390 a.C.]] circa
|Epoca = -400
|Epoca2 = -300
|Attività = militare
|Epoca =
|Attività2 =
|Nazionalità = ateniese
}}
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==Biografia==
=== Primi incarichi ===
Nulla è noto della sua infanzia e della sua giovinezza; la sua carriera militare e politica cominciò durante la [[guerra del Peloponneso]] quando, nel [[414 a.C.|414]] e [[413 a.C.]], fu a capo della flotta di stanza a Naupatto, nel golfo di Corinto<ref>{{Cita|Tucidide|VII, 31|Tucidide}}.</ref>.
 
Nel [[410 a.C.]] fu eletto [[stratego]] con l'incarico di proteggere gli interessi ateniesi a [[Corcira]], travagliata da una continua guerra civile<ref>{{Cita|Diodoro|XIII, 48|Diodoro}}.</ref>. L'anno seguente fu rieletto stratego insieme ad [[Alcibiade]] e [[Trasibulo di Atene|Trasibulo]]<ref>{{Cita|Senofonte|I, 4|Senofonte}}.</ref>.
L'[[409 a.C.|anno seguente]] fu rieletto stratego insieme ad [[Alcibiade]] e [[Trasibulo]]<ref>{{Cita|Senofonte|I, 4|Senofonte}}.</ref>.
 
=== Scontro con Callicratida ===
{{vedi anche|Battaglia di Mitilene (406 a.C.)|Battaglia delle Arginuse}}
Nel [[406 a.C.|406]] divenne il primo dei dieci strateghi eletti al comando in luogo di [[Alcibiade]]<ref>{{Cita|Senofonte|I, 5|Senofonte}}.</ref>.
Ben presto, tuttavia, dovette subire l'iniziativa del navarco spartano [[Callicratida]] che, forte di oltre 140 navi, si diresse a [[Mithymna]], sull’isolasull'isola di [[Lesbo]]: dopo un breve assedio la città capitolò.
 
La posizione di Mithymna era estremamente importante per Atene in quanto Callicratida avrebbe potuto espandere facilmente il controllo a tutta l'isola di Lesbo, spianando la strada per portare la sua flotta nell'[[Ellesponto]] interropendointerrompendo la linea commerciale dalla quale passava il grano diretto ad Atene. Perciò, per difendere Lesbo, Conone dovette spostare la sua flotta, numericamente inferiore, da Samo alle isole ''Hekatonnesi'', vicino a Mithymna.<ref>{{cita|Kagan|p. 451|Kagan}}.</ref>
 
Conone, tuttavia, sorpreso da [[Callicratida]] a [[Mitilene]], fu costretto a ritirarsi nel porto e , con una squadra ridotta a sole 30 triremi, [[Battaglia di Mitilene (406 a.C.)|subì il blocco navale nemico]]. A stento poté inviare una nave ad Atene per informare la città della situazione: fu, infine, liberato da una flotta di soccorso inviata da Atene, la quale sconfisse Callicratida nella [[battaglia delle isole Arginuse]].<ref>{{cita|Senofonte|I, 15|}}.</ref><ref>{{cita|Diodoro|XIII, 77-79|}}.</ref>
Riottenne il comando quando tutti i suoi colleghi furono deposti a seguito del processo degli strateghi<ref>{{cita|Senofonte|VII, 1|Senofonte}}.</ref>.
 
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In un primo momento gli spartani si limitarono ad attaccare e conquistare le isole ateniesi nel mare Egeo fino a sbarcare in Attica allo scopo di sviare la squadra navale nemica<ref>{{Cita|Senofonte|II, 2.15-19|Senofonte}}.</ref>.
Conone, di stanza a Samo, prese ad inseguire Lisandro che riuscì a sfuggirgli e a rifugiarsi ad Abido; da lì prese LampasacoLampsaco, interrompendo la rotta che portava i rifornimenti di grano ad Atene.
 
Conone, poco dopo, raggiunse [[Sesto (Ellesponto)|Sesto]] dove posero la propria base in una zona priva di porto e con scarse possibilità di approvvigionamento<ref>{{Cita|Kagan|p. 419|Kagan}}.</ref>, come, peraltro, fece notare [[Alcibiade]], esule in quell'area, agli ammiragli presenti, [[Tideo di Atene|Tideo]] e [[Menandro (generale)|Menandro]], che lo cacciarono via<ref>{{Cita|Senofonte|II, 2.25-26|Senofonte}}.</ref>.
 
Dopo alcuni giorni di inattività scoppiò la battaglia della quale esistono due resoconti e in cui l'apporto di Conone fu minimale<ref>{{Cita|Nepote|1|Nepote}}.</ref>: [[Diodoro Siculo]] riferisce che il generale ateniese che comandava durante il quinto giorno a Sesto, [[Filocle]], uscì con 30 navi, ordinando agli altri di seguirlo.<ref>{{Cita|Diodoro|XIII, 106|Diodoro}}.</ref>. AAl riguardo, Donald Kagan ha commentato che la strategia ateniese, se questo resoconto è accurato, avrebbe dovuto essere quella di spingere i Peloponnesiaci ad attaccare per mezzo di una piccola flotta, per poi sorprenderli con una flotta più grande.<ref>{{cita|Kagan}}.</ref> Nello scontro il piccolo contingente fu immediatamente sconfitto, mentre il resto della flotta fu colto impreparato sulla spiaggia e ivi preso prigioniero.
 
[[Senofonte]], invece, riferisce che l’interal'intera flotta ateniese uscì, come sempre aveva fatto in quei giorni e che Lisandro rimase in porto: quando gli Ateniesi ritornarono al loro campo, i marinai si sparsero in cerca di cibo ma, nel frattempo, la flotta di Lisandro arrivò da Abido e catturò la maggior parte delle navi sulla spiaggia, senza alcun combattimento sul mare.<ref name=S21>{{Cita|Senofonte|II, 2.1|Senofonte}}.</ref>
 
Qualunque sia il vero resoconto, il risultato fu chiaro: della flotta ateniese riuscirono a fuggire solo 9 navi, guidate da Conone.
Una delle navi fuggite, la nave messaggera ''Paralo'', fu incaricata di informare Atene del disastro; il resto, con Conone, trovò rifugio presso [[Evagora I]], il re di Cipro loro amico.<ref name=S21/><ref>{{Cita|Diodoro|XIII, 6|Diodoro}}.</ref><ref>{{Cita|Nepote|1-3|Nepote}}.</ref>.
 
Quando gli Spartani colsero di sorpresa la flotta ateniese presso [[Battaglia di Egospotami|Egospotami]] nel [[405 a.C.|405]], Conone riuscì a porre in salvo, muovendosi in fretta, la sua divisione di otto navi e si rifugiò a [[Cipro]] presso il re [[Evagora]], alleato di Atene<ref name=S21/><ref>{{Cita|Diodoro|XIII, 6|Diodoro}}.</ref><ref>{{Cita|Nepote|1-3|Nepote}}.</ref>.
 
=== Ruolo nella Guerra di Corinto ===
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Nell'estate del [[395 a.C.|395]], fece un viaggio alla corte persiana dove, attraverso il [[chiliarca]], comandante della guardia imperiale persiana, [[Titrauste]], ottenne danaro in quantità e [[Farnabazo II|Farnabazo]] come collega<ref name=N3>{{Cita|Nepote|3|Nepote}}.</ref><ref>{{Cita|Diodoro|XIV, 81|Diodoro}}.</ref><ref>{{Cita|Giustino|VI, 2|Giustino}}.</ref>.
 
Quindi, insieme al satrapo Farnabazo, nell'agosto del [[394 a.C.|394]] salpò di nuovo e si scontrò con l'ammiraglio spartano [[Pisandro di Sparta|Pisandro]] presso [[Cnido]], sulla costa della [[Caria]], dove [[Battaglia di Cnido|lo sconfisse]]<ref name=N4/><ref>{{Cita|Senofonte|IV, 3|Senofonte}}.</ref><ref name=N4/><ref>{{Cita|Diodoro|XIV, 83|Diodoro}}.</ref>.
 
Dopo la vittoria, Conone, praticamente senza colpo ferire, fu in grado di espellere tutte le guarnigioni e i magistrati spartani imposti da Lisandro, distruggendo in pratica l'egemonia spartana<ref>{{Cita|Senofonte|IV, 8|Senofonte}}.</ref><ref>{{Cita|Diodoro|XIV, 84|Diodoro}}.</ref>.
 
L'anno seguente, una volta ottenuti forti contributi dalle città dell'Ellesponto, sempre insieme a Farnabazo, mosse verso le coste del [[Peloponneso]], le devastò e riuscì a stabilire una guarnigione sull'isola di Citera, di fronte alle coste della Laconia.
 
Dopo ciò si recò ad Atene dove fu ricevuto con onori e giubilo dei suoi concittadini e dove, provvisto di denari da Farnabazo, si adoperò per la ricostruzione delle [[Lunghe mura]] di Atene<ref>{{Cita|Senofonte|IV, 8.7|Senofonte}}.</ref><ref name=D84-5>{{Cita|Diodoro|XIV, 84-85|Diodoro}}.</ref>.
 
Gli Spartani cercarono allora di giungere a trattative col governatore persiano [[Tiribazo]], presso il quale denunciarono il comportamento di Conone, che con il denaro persiano ricostruiva le mura di Atene e segretamente mirava a sottrarre la Ionia e le città eoliche in Asia Minore al Gran Re: quando Conone si recò presso di lui per giustificarsi, Tiribazo lo fece imprigionare a [[Sardi (città)|Sardi]]<ref name=D84-5N4/><ref name=N4D84-5/>.
 
=== Morte ===
Non si sa con certezza quale sia stata la sorte di Conone dopo questi eventi: è verosimile che non sia stato giustiziato<ref>{{Cita|Diodoro|XV, 43|Diodoro}}.</ref> o che, rimesso in libertà ed è questa l'opinione di Nepote, abbia trascorso gli ultimi anni della sua vita a [[Cipro]] presso [[Evagora I]], morendo intorno al [[390 a.C.|390]]. Lasciò un figlio, [[Timoteo (stratego)|Timoteo]], anch'egli apprezzato strategastratego. La sua tomba e quella del figlio sorgevano ancora in Atene nel Ceramico, dove furono visitate da Pausania<ref>{{Cita|Pausania|I, 29|Pausania}}.</ref>.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
==Bibliografia==
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; Fonti secondarie
*{{cita libro | nome=DonaldLuca | cognome=KaganAsmonti | wkautore=DonaldLuca KaganAsmonti | titolo=TheConon Peloponnesianthe WarAthenian| linguaeditore=ingleseFranz |Steiner editore=Penguin BooksVerlag | anno=20032015 | isbn=0-670-03211978-53515109017 | cid=KaganAsmonti}}
*{{cita libro | nome=Donald | cognome=Kagan | wkautore=Donald Kagan | titolo=La guerra del Peloponneso| editore=Mondadori | anno=2006 | isbn=9788804526674 | cid=Kagan}}
*{{SmithDGRBM|articolo=Conon|url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=conon-bio-1&fromdoc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0104}}
*{{cita pubblicazione|wkautore=Barry S. Strauss |nome=Barry S.|cognome = Strauss|anno=1984|titolo=Thrasybulus and Conon: A Rivalry in Athens in the 390s B.C|url=https://archive.org/details/sim_american-journal-of-philology_spring-1984_105_1/page/37 |rivista=American Journal of Philology |volume=105 |numero=1 |pp=37-48|doi=10.2307/294624|editore=The American Journal of Philology, Vol. 105, No. 1 |jstor= 294624 }}
*{{cita libro | nome=Donald | cognome=Kagan | wkautore=Donald Kagan | titolo=The Peloponnesian War| lingua=inglese | editore=Penguin Books | anno=2003 | isbn=0-670-03211-5 | cid=Kagan}}
* {{cita pubblicazione|autorecognome=Barry S. Strauss |nome=Barry S|linkautore=Duane A. March |anno=19841997 |titolo=ThrasybulusKonon and Conon:the AGreat RivalryKing's inFleet Athens in the 390s B.C|rivista=AmericanHistoria Journal|editore=Franz ofSteiner PhilologyVerlag |volume=10546 |numero=1 3|paginepp=37–48 |doi=10.2307/294624|editore=The American Journal of Philology, Vol. 105, No. 1 |jstor= 294624 257-269}}
 
* {{cita pubblicazione|cognome= |nome= |linkautore=Duane A. March |anno=1997 |titolo=Konon and the Great King's Fleet |rivista=Historia |editore=Franz Steiner Verlag |volume=46 |numero= 3|pagine=257-269 }}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Grecia|Biografiebiografie}}