Finanza etica: differenze tra le versioni

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Per '''finanza etica''' si intende quel settore della [[finanza]] che pone le persone e l’[[Ambiente (biologia)|ambiente]] al centro dell’attività creditizia e di investimento, pertanto oltre ai tradizionali metodi di valutazione, stabilisce ''come'' e ''dove'' allocare le risorse in base anche a valutazioni [[Etica|etiche]] o [[Morale|morali]], indipendentiche cioèvanno dallad arricchire e integrare l'analisi prettamente finanziaria.
 
== Definizione ==
Le valutazioni possono essere ricondotte a principi religiosi, come per esempio accade per la [[Finanza islamica]] (in questo caso si parla di ''faith-based investment'' <ref>http://www.aaii.com/journal/article/faith-based-investing-article.touch</ref>) oppure laici.
La finanza etica deriva dall'evoluzione delle forme di finanza mutualistica, cooperativa, solidaristica che, soprattutto a partire dalla seconda metà del XIX secolo, si sono diffuse nelle economie avanzate per favorire l’inclusione finanziaria e l’accesso al credito delle categorie sociali più fragili.<ref>{{Cita libro|nome=Alessandro|cognome=Messina|titolo=La finanza utile|url=https://www.worldcat.org/oclc/799570857|data=2007|editore=Carocci|OCLC=799570857|ISBN=978-88-430-4148-0}}</ref>
Nel secondo caso, è stato redatto il '''Manifesto della finanza etica''' <ref name="finansol.it">{{Cita web|autore = |url = http://www.finansol.it/?page_id=5|titolo = Il Manifesto della Finanza Etica su Finansol.it|accesso = |editore = |data = }}</ref> dalla Associazione finanza etica, che è stata attiva in Italia tra 1994 e 2004 e che raggruppava i principali operatori di finanza "alternativa", "critica", "solidale" (come le [[Mutua autogestione|Mag]] e [[Banca Popolare Etica|Banca Etica]]):
 
Le valutazioni della finanza etica possono essere ricondotte a principi religiosi, come per esempio accade per la [[finanza islamica]] (in questo caso si parla di ''faith-based investment''<ref>{{Cita web|url=http://www.aaii.com/journal/article/faith-based-investing-article.touch|titolo=http://www.aaii.com/journal/article/faith-based-investing-article.touch|autore=Cara Scatizzi|data=aprile 2010}}</ref>) oppure laici; nel secondo caso, è stato redatto il ''Manifesto della finanza etica''<ref name="finansol.it">{{Cita|AFE (1998)}}.</ref> dall'Associazione finanza etica, {{senza fonte|che è stata attiva in Italia tra 1994 e 2004}} e che raggruppava i principali operatori di finanza "alternativa", "critica", "solidale" (come le [[Mutua autogestione|Mag]] e [[Banca Popolare Etica|Banca Etica]]):
{{citazione|Sono quattro le caratteristiche chiave della finanza etica: la partecipazione diretta dei soci alla gestione e alla scelta dei finanziamenti da effettuare; la trasparenza massima sul modo in cui viene utilizzato il risparmio; il prevalere delle reti sociali sui rapporti economici e perciò di un sistema di garanzie di tipo personale piuttosto che patrimoniale; un'attenzione prevalente nei confronti dei progetti delle organizzazioni di terzo settore, quelle più vicine ad una logica di “promozione dello sviluppo umano” e abituate ad utilizzare criteri basati “sulla responsabilità sociale ed ambientale <ref>{{Cita libro|autore = [[Alessandro Messina (economista)|Alessandro Messina]]|titolo = Denaro senza lucro. Manuale di gestione finanziaria per il terzo settore|anno = 2003|editore = Carocci|città = Roma|capitolo = 4. Credito e finanziamenti|p = 141-142|ISBN = 88-7466-033-2}}</ref>}}Punto di rilievo nello stesso documento è il principio che non è legittimo l'arricchimento basato sul solo possesso e scambio di denaro<ref name="finansol.it"/>, ragion per cui assume rilevanza, ai fini etici, anche la presenza e/o il valore dell'interesse praticato sul finanziamento <ref>v. Manifesto della Finanza Etica, punto 3</ref>.
 
{{citazione|Sono quattro le caratteristiche chiave della finanza etica: la partecipazione diretta dei soci alla gestione e alla scelta dei finanziamenti da effettuare; la trasparenza massima sul modo in cui viene utilizzato il risparmio; il prevalere delle reti sociali sui rapporti economici e perciò di un sistema di garanzie di tipo personale piuttosto che patrimoniale; un'attenzione prevalente nei confronti dei progetti delle organizzazioni di terzo settore, quelle più vicine ad una logica di “promozione dello sviluppo umano” e abituate ad utilizzare criteri basati “sulla responsabilità sociale ed ambientale|Alessandro Messina ''Denaro senza lucro. Manuale di gestione finanziaria per il terzo settore''<ref>{{Cita libro|autore = [[Alessandro Messina (economista)|Alessandro Messina]]|titolo = Denaro senza lucro. Manuale di gestione finanziaria per il terzo settore|anno = 2003|editore = Carocci|città = Roma|capitolo = 4. Credito e finanziamenti|ppp = 141-142|ISBN = 88-7466-033-2}}</ref>}}Punto di rilievo nello stesso documento è il principio che non è legittimo l'arricchimento basato sul solo possesso e scambio di denaro,<ref name="finansol.it"/>, ragion per cui assume rilevanza, ai fini etici, anche la presenza e/o il valore dell'interesse praticato sul finanziamento .<ref>v. Manifesto della{{Cita|AFE Finanza Etica(1998)}}, punto 3</ref>.
 
Quando la finanza etica persegue specificatamente e razionalmente lo [[sviluppo sostenibile]], ovvero persegue un programma "etico" di investimenti che tenga conto - in via prevalente - delle future generazioni, allora essa si definisce anche [[finanza sostenibile]].<ref>Bicciato F. (2000) "Finanza Etica ed impresa sociale", il Mulino, Bologna.</ref>
 
Da un punto di vista generale, così riassume [[Jacopo Schettini Gherardini]]:<ref>Jacopo Schettini Gherardini, "Introduzione" in "Etica, futuro e finanza", Schettini Gavazzoli J. (ora Schettini Gherardini) e Schettini Gavazzoli L. (ora Schettini Gherardini) (a cura di), Il Sole 24Ore, marzo 2002, Milano, Pag.11</ref>:
 
{{citazione|Quando nel mondo del credito si parla di “finanza etica”, generalmente si assiste all’esposizione del seguente concetto: se il denaro è utilizzato per finanziare attività “sociali”, il suo uso è “etico”. Ovviamente si presume che in caso contrario non lo sia, o lo sia meno. Dietro questa concezione c’è sicuramente una sfumatura ideologica che antepone l’“etica del capitalismo” (in sostanza il profitto) a un’altra “etica”: il denaro per qualcos’altro (un’ideologia, una religione, un’opinione ecc.). La ragione,comprensibilmente, risiede nell’attitudine di una parte del mondo imprenditoriale a interpretare il capitalismo come una corsa selvaggia al denaro, dimenticando purtroppo che i valori sui quali si fonda sono anche altri. Da qui la comprensibile reazione, che pone l’accento sulla “finalità” nell’uso del denaro quale elemento discriminante per giudicare l’“eticità” dell’investitore e dell’investimento.|}}
 
In generale con tale termine vengono individuati due distinte applicazioni degli [[finanzastrumento finanziario|strumenti finanziari]]:
# la [[microfinanza]] (soprattutto il [[microcredito]]) rivolta alle fasce di popolazione più deboli così come attuata dalle [[Banca dei poveri|Banche dei poveri]] nei paesi del [[Terzo mondo]] e, in anni recenti, anche in quelli ricchi;
# l<nowiki>'</nowiki>'{{'}}investimento etico'', cioè la gestione dei flussi finanziari raccolti con strumenti quali i [[fondo comune|fondi comuni]] per sostenere organizzazioni che lavorano nel campo dell'ambiente, dello sviluppo sostenibile, dei servizi sociali, della cultura e della cooperazione internazionale .<ref>Una buona guida nel mondo aziendale orientato eticamente, almeno secondo ispirazioni morali/religiose, può essere: Baldarelli MG. (2005), Le Aziende Eticamente Orientate. Mission, Governance e Accountability, Clueb, Bologna.</ref>.
 
==La microfinanza delle banche dei poveri==
{{vedi anche|Banca dei poveri}}
Le ''Banche dei Poveri'' sono degli [[banca|istituti]] che operano nel campo della [[microfinanza]], cioè nell'erogazione di [[strumenti finanziari|prodotti finanziari]] ([[credito]], [[risparmio]], [[assicurazione]], ...) caratterizzati da importi unitari molto bassi ed a favore di clienti che generalmente hanno uno scarso accesso al credito (quali, ad esempio, piccoli artigiani nel [[terzo mondo]] o [[disoccupazione|disoccupati]] in occidente) perché privi di garanzie.
 
Il loro servizio più apprezzato è il [[microcredito]], cioè l'erogazione di piccoli prestiti a beneficio di microimprese (solitamente individuali) sulla fiducia ed in modo informale per eliminare ogni spesa burocratica e rendere la loro gestione conveniente. Per sottolinearne l'efficacia, l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] ha dichiarato il [[2005]] [http"Anno Internazionale del Microcredito".<ref>{{Cita web|url=https://www.un.org/events/microcredit/|titolo=Events|autore=United AnnoNations|sito=United Internazionale del Microcredito].Nations|lingua=en|accesso=2021-12-20}}</ref>
 
==L'investimento etico==
{{vedi anche|Banca etica}}
L<nowiki>{{'</nowiki>}}''investimento etico'', detto anche ''solidale'', si propone il finanziamento di iniziative che operano nel campo dell'ambiente, dello sviluppo sostenibile, dei servizi sociali, della cultura e della cooperazione internazionale. Gli americani sintetizzano tutto questo con la dizione ''Triple P Approach'': ''P''eople, ''P''lanet, ''P''rofit (Persona, Pianeta nel senso di ambiente, Profitto).<ref>Per una disamina sui modelli di [[responsabilità sociale d'impresa|CSR]] e rating si rimanda a D'Orazio E. (2005), Verso una teoria degli stakeholder descrittiva: modelli ad uso dei manager di organizzazioni complesse in “Notizie di Politeia”, XXI, 78, pp. 11-58, Milano.</ref>
{{vedi anche|Standard Ethics}}
 
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==Dal primo fondo d'investimento etico ad oggi: il percorso della finanza etica==
 
Il primo fondo di investimento etico fu il ''Pioneer Fund'' di Boston, nel 1928. Il primo passo di un lungo percorso della finanza etica che Arzeni riassume nelle seguenti tappe:<ref>Arzeni S. (2002), "La finanza etica: evoluzione e trasformazione" in "Etica, futuro e finanza", Schettini Gavazzoli J. (ora Schettini Gherardini) e Schettini Gavazzoli L. (ora Schettini Gherardini) (a cura di), Il Sole 24Ore, Milano.</ref>
 
* 1928: il fondo di investimento ''Pioneer Fund'' di Boston propone ai privati e ai fondi di investimento religiosi dei prodotti finanziari che escludano l'industria delle armi, dell'alcool, del gioco d'azzardo e del tabacco.
* 1967: una piccola associazione locale comunitaria, Fight, acquistando alcune azioni Kodak, esige durante l'annuale conferenza degli azionisti la sospensione delle politiche discriminatorie di segregazione razziale adottate nel sito di produzione di Rochester.
* 1968: 1200 studenti dell'Università di Cornell, nei dintorni di New York, chiedono al Consiglio di Amministrazione dell'ateneo di escludere dal portafoglio finanziario dell'università le aziende che lavorano con il regime dell'apartheid in Sudafrica.
* 1971: La chiesa episcopale, in qualità di azionista, chiede alla General Motors di sospendere le relazioni commerciali e produttive con il Sudafrica.
* 1976: L'OCSE pubblica le prime linee guida di orientamento per le multinazionali, nelle quali l'idea di responsabilità sociale delle imprese fa la sua prima apparizione.
* 1977: Leon Sullivan, un reverendo nominato amministratore delegato di gm (General Motors), elabora in collaborazione con i dirigenti di altre multinazionali statunitensi i principi di un'etica aziendale: fine della segregazione delle razze negli edifici dell'azienda, trattamento non discriminatorio, uguaglianza degli stipendi, programma di formazione per i lavoratori di colore.
* 1980: Una banca americana, la Boston Bank, crea un indice finanziario che include solo aziende che non fanno affari con il Sudafrica. Anni novanta: compaiono i primi veri fondi etici in Italia, come il San Paolo salute e ambiente, che investe almeno il 60% in azioni di società che si occupano di riciclaggio di rifiuti e di depurazione delle acque e in società farmaceutiche come Glaxo Smith Kline, e in definitiva in settori che lavorano per lo sviluppo sostenibile e la ricerca medica.
* 1992: Il Social Investment Fund, uno dei primi club di investimento etico, censisce 350 risoluzioni proposte da congregazioni religiose, ONG (Organizzazioni Non governative) e fondi pensione alle assemblee annuali degli azionisti, per quanto riguarda il comportamento etico delle aziende.
* 1998: L'associazione “Finanza etica” presenta a Firenze il suo manifesto.<ref name="finansol.it" />
* 2002: L'Agenzia Europea di Investimenti Standard Ethics e le sue controllate sono il primo caso di strutture di investimento che delegano esplicitamente alle Nazioni Unite la definizione etica della propria meta-strategia di investimento, introducendo anche il principio che i vincoli agli investimenti debbano avere un carattere normativo non solo sociale. Tale vincolo viene poi esteso per la prima volta a livello statale, per i paesi OCSE soprattutto.
 
==Note==
1967: una piccola associazione locale comunitaria, Fight, acquistando alcune azioni Kodak, esige durante l'annuale conferenza degli azionisti la sospensione delle politiche discriminatorie di segregazione razziale adottate nel sito di produzione di Rochester.
<references/>
 
== Bibliografia ==
1968: 1200 studenti dell'Università di Cornell, nei dintorni di New York, chiedono al Consiglio di Amministrazione dell'ateneo di escludere dal portafoglio finanziario dell'università le aziende che lavorano con il regime dell'apartheid in Sudafrica.
 
* {{Cita pubblicazione|autore=Associazione Finanza Etica|anno=1998|titolo=Il manifesto della finanza etica|url=https://www.bancaetica.it/sites/bancaetica.it/files/web/la-banca/Politica%20del%20credito/Manifesto%20della%20Finanza%20Etica.pdf|cid=AFE (1998)}}
1971: La chiesa episcopale, in qualità di azionista, chiede alla General Motors di sospendere le relazioni commerciali e produttive con il Sudafrica.
 
1976: L'OCSE pubblica le prime linee guida di orientamento per le multinazionali, nelle quali l'idea di responsabilità sociale delle imprese fa la sua prima apparizione.
 
1977: Leon Sullivan, un reverendo nominato amministratore delegato di gm
(General Motors), elabora in collaborazione con i dirigenti di altre multinazionali statunitensi i principi di un'etica aziendale: fine della segregazione delle razze negli edifici dell'azienda, trattamento non discriminatorio, uguaglianza degli stipendi, programma di formazione per i lavoratori di colore.
 
1980: Una banca americana, la Boston Bank, crea un indice finanziario che
include solo aziende che non fanno affari con il Sudafrica.
Anni novanta: compaiono i primi veri fondi etici in Italia, come il San
Paolo salute e ambiente, che investe almeno il 60% in azioni di società
che si occupano di riciclaggio di rifiuti e di depurazione delle acque e in società farmaceutiche come Glaxo Smith Kline, e in definitiva in settori che lavorano per lo sviluppo sostenibile e la ricerca medica.
 
1992: Il Social Investment Fund, uno dei primi club di investimento etico, censisce 350 risoluzioni proposte da congregazioni religiose, ONG (Organizzazioni Non governative) e fondi pensione alle assemblee annuali degli azionisti, per quanto riguarda il comportamento etico delle aziende.
 
1998: L'associazione “Finanza etica” presenta a Firenze il suo manifesto.
 
2002: L'Agenzia Europea di Investimenti Standard Ethics e le sue controllate sono il primo caso di strutture di investimento che delegano esplicitamente alle Nazioni Unite la definizione etica della propria meta-strategia di investimento, introducendo anche il principio che i vincoli agli investimenti debbano avere un carattere normativo non solo sociale. Tale vincolo viene poi esteso per la prima volta a livello statale, per i paesi OCSE soprattutto.
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlate==
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* [[Microfinanza]]
* [[Microcredito]]
*[[Osservatorio permanente sui beni ecclesiastici]]
* [[Sistemi di scambio non monetario]]
* [[Banca dei poveri]]
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== Collegamenti esterni ==
* [https://web.archive.org/web/20150722035058/http://www.borsaitaliana.it/notizie/finanza-etica/csr/la-finanza-etica.htm Finanza etica], Borsa Italiana
* {{cita web | 1 = http://www.ems.unibo.it/it/corsi/insegnamenti/insegnamento/2012/368835 | 2 = Corso di finanza etica presso l'Università di Bologna | accesso = 2 luglio 2013 | dataarchivio = 7 gennaio 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140107013024/http://www.ems.unibo.it/it/corsi/insegnamenti/insegnamento/2012/368835 | urlmorto = sì }}
 
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