Assedio alla basilica della Natività: differenze tra le versioni

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{{conflitto
{{Conflitto
|Tipo = Battaglia
|nomeNome del conflitto = Assedio alla Basilicabasilica della Natività
|parte_diParte_di = dell'[[Operazione Scudo difensivo]]
|immagineImmagine = [[File:Bethlehem-cathchurch.JPG|300px]]
|didascaliaDidascalia = Sezione della Basilicabasilica dove ha avuto luogo l'assedio.
|dataData = [[2 aprile]] - [[10 maggio]] [[2002]]
|luogo = [[Betlemme]]
|Luogo = [[Betlemme]], [[Stato di Palestina|Palestina]]
|esitoEsito = Negoziato il ritiro palestinese
|schieramento1 = [[Israele]] ([[Tzva HaHagana LeYisra'el|IDF]])
|schieramento2Schieramento1 = [[FatahIsraele]] ([[BrigataTzva deiHaHagana Martiri di al-Aqsa]], [[TanzimLeYisra'el|IDF]])
|Schieramento2 = [[Fatah]] ([[Brigata dei Martiri di al-Aqsa]], [[Tanzim]])
|effettivi1Effettivi1 = 1 brigata di fanteria<ref name=Harel-1/>
|effettivi2Effettivi2 = 200 uomini
|perdite1 = Nessuna
|Perdite1 =
|perdite2 = 8 morti<ref name=Rees> {{Cita news |autore = Matt Rees, Bobby Ghosh, Jamil Hamad, Aharon Klein |titolo = The Saga of the Siege | pubblicazione = Time |url = http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1002452,00.html}}</ref>
|Perdite2 = 8 morti<ref name="rees">{{Cita news|titolo=The Saga of the Siege|pubblicazione=Time|data=2002-05-20|lingua=en|nome=Matt|cognome=Rees|nome2=Bobby|cognome2=Ghosh|nome3=Jamil|cognome3=Hamad|nome4=Aharon|cognome4=Klein|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1002452,00.html|accesso=2008-09-26|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080416235614/http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,1002452,00.html|dataarchivio=2008-04-16|urlmorto=sì}}</ref>
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}}
 
L''''assedio alla Basilicabasilica della Natività''' avvenne a [[Betlemme]] dal [[2 aprile]] al [[10 maggio]] [[2002]] durante la cosiddetta [[seconda intifada]]. Nell'ambito dell'[[Operazione Scudo difensivo]], le [[Forze di difesa israeliane|Forze di Difesa Israeliane]] occuparono Betlemme e tentarono la cattura di alcuni [[Conflitto arabo-israeliano|militanti palestinesi]] ricercati., Decinedecine didei questiquali si rifugiarono nella [[Basilicabasilica della Natività]]. Dopo 39 giorni fu raggiunto un accordo con i militanti che furono condotti in Israele e quindi esiliati in [[Europa]] e nella [[Striscia di Gaza]].
 
== Antefatti ==
L'[[Tzva HaHagana LeYisra'el|IDF]] si aspettava che le operazioni a Betlemme sarebbero state relativamente semplici, dopo che la regolare Brigata Paracadutisti aveva svolto delle incursioni nella città diverse volte durante i mesi precedenti. La missione fu affidata ad una brigata di fanteria, la Brigatabrigata Gerusalemitagerusalemita, sotto il comando del colonnello Rami Tzur-Hacham. Era già accaduto che durante la precedente missione dell'IDF nella città alcune persone ricercate avessero trovato rifugio nella Basilicabasilica. In questa occasione un contingente dell'Unità di Shaldag era stato inviato a bloccare l'entrata al sito.<ref name=Harel-1>{{cita|Harel Amos, Avi Isacharoff|p. 247|Harel}}.</ref>
 
Le truppe entrarono in città e si scontrarono con una disorganizzata resistenza palestinese. Gli elicotteri dell'[[Heyl Ha'Avir|Israeliaviazione Air Forceisraeliana]] arrivarono con mezz'ora di ritardo. Quando i soldati giunsero a terra, i ricercati erano già all'interno della chiesa. Decine di miliziani appartenenti agli schieramenti di [[Hamas]], di [[Fatah]] del [[Movimento per il Jihad Islamico in Palestina]] del [[Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina]] e gli uomini delle forze di sicurezza palestinesi si rifugiarono nella chiesa insieme con quaranta monaci e decine di altri palestinesi arrivati nel sito per diversi motivi. In totale, circa 220 uomini erano all'interno del monumento. Tra loro c'erano il governatore di Betlemme, [[Muhammad al-Madani]], e [[Abdullah Daoud]], il capo dell'intelligence palestinese a Betlemme.<ref>{{cita|Harel Amos, Avi Isacharoff|pp. 247-248|Harel}}.</ref>
 
== L'assedio ==
Il 3 aprile, l'IDF schierò alcuni carri armati vicino a Piazzapiazza della Mangiatoia, di fronte alla chiesa, e le truppe presero posizione sugli edifici circostanti. Il governo israeliano affermò di considerare deplorevole la presenza di uomini armati all'interno di luoghi sacri e che i miliziani avevano sparato contro le truppe israeliane dalla chiesa. Il portavoce dell'IDF, il generale di brigata Ron Kitri, dichiarò: "È complicato perché la Basilica è un luogo sacro e non vogliamo usare munizioni letali. Esistono diversi canali di negoziazione per cercare di raggiungere il più presto possibile una soluzione pacifica". [[Michel Sabbah]], arcivescovo[[Patriarcato cattolicodi Gerusalemme dei Latini|patriarca latino di Gerusalemme]] e capo della Chiesa cattolica nella regione, affermò che era stato concesso rifugio a uomini armati, e che "la basilica è un luogo di rifugio per tutti, anche per i combattenti, a patto che essi depongano le armi. Abbiamo l'obbligo di dare asilo sia ai palestinesi che agli israeliani".<ref name=Laguardia>{{Cita news |autore = Anton La Guardia |titolo = Bloody siege of Bethlehem |pubblicazione = Telegraph | url = httphttps://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/israel/1389824/Bloody-siege-of-Bethlehem.html}}</ref> L'IDF posizionò il suo quartier generale in un centro congressi palestinese denominato "Peace Center".<ref name=Harel-2>{{cita|Harel Amos, Avi Isacharoff|p. 249|Harel}}.</ref>
 
I soldatiguerriglieri palestinesi furono divisi in sei gruppi, sulla base del movimento al quale erano affiliati. Mantennero contatto con il mondo esterno tramite i telefoni cellulari. Dormirono sul pavimento della chiesa e nelle stanze dei monaci. I servizi igienici si ruppero diverse volte a causa della mancata fornitura d'acqua.<ref>{{cita|Harel Amos, Avi Isacharoff|p. 248|Harel}}.</ref> Un incendio scoppiò vicino alla chiesa. L'IDF affermò che esso era stato appiccato dai palestinesi e che questi avevano aperto il fuoco da un campanile, ferendo due [[MAGAV|guardie di frontiera]] israeliane di sentinella su un tetto vicino. Un ufficiale israeliano affermò che i suoi soldati avevano risposto al fuoco e una granata fumogena aveva appiccato l'incendio al secondo piano di una sala riunioni che si affaccia sulla Basilicabasilica di Santa Caterina, adiacente alla Chiesachiesa della Natività. Un militante palestinese fu dichiarato morto.<ref name=Reynolds>{{Cita news |autore = James Reynolds |titolo = No let-up in Bethlehem siege |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1911685.stm}}</ref>
 
Il 7 aprile, il [[Santa Sede|Vaticano]] esortò Israele a rispettare i luoghi di culto, in accordo con i suoi obblighi internazionali. Il portavoce Joaquin Navarro-Valls affermò che il Vaticano stava seguendo gli eventi "con estrema apprensione". Un portavoce dei preti cattolici in Terra Santa, accusò i soldati israeliani di commettere "atti di una barbarie indescrivibile". Il Papapapa esortò la gente a pregare per la pace in Medio Oriente e affermò che le violenze avevano raggiunto un livello "impensabile e intollerabile". Il primo ministro israeliano, [[Ariel Sharon]], affermlaffermò che i soldati israeliani non "profanano la santità del luogo, come fanno i palestinesi". AffermòAggiunse inoltre che le truppe sarebbero rimaste sul posto fino a quando i soldatiguerriglieri all'interno non fossero stati catturati. Il ministro britannico del [[Foreign Office]], Ben Bradshaw descrisse le azioni di Israele nella zona come "totalmente inaccettabili".<ref name=Reynolds/>
 
Il 16 aprile avvenne il più feroce scontro a fuoco vicino alla chiesa dall'inizio dell'assedio. Un uomo fu ferito allo stomaco e un altro subì un attacco di epilessia. Entrambi furono evacuati verso un vicino ospedale.<ref>{{Cita news |titolo = Heavy gunfire near Bethlehem church |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1932688.stm}}</ref> Due turisti giapponesi entrarono per errore nel perimetro della chiesa, e furono portati al sicuro dai giornalisti.<ref>{{Cita news |titolo = Backpackers baffled by Bethlehem siege |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1936241.stm}}</ref> Un sedicenne palestinese, Jihad Abu-Qamil, fuggì dalla chiesa e si consegnò nelle mani dell'IDF.<ref>{{Cita news |autore = Alan Philps |titolo = Survivor's tale of the siege of Bethlehem |pubblicazione = Telegraph |url = httphttps://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/israel/1391612/Survivor%27s-tale-of-the-siege-of-Bethlehem.html |accesso = 29 aprile 2019 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20191225205451/https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/israel/1391612/Survivor%27s-tale-of-the-siege-of-Bethlehem.html |urlmorto = sì }}</ref>
 
== I negoziati ==
[[File:Church of the nativity beth.jpg|thumb|left|300pxupright=1.4|La Basilicabasilica della Natività a Betlemme]]
Il 20 aprile, la [[Chiesa ortodossa di Gerusalemme|Chiesa greco-ortodossa]] invitò i cristiani di tutto il mondo a consacrare la Domenicadomenica successiva come "giorno di solidarietà" per le persone nella chiesa e per la chiesa stessa, e chiese un intervento immediato per fermare quelle che riteneva essere misure inumane contro le persone e la chiesa. Invitò inoltre cristiani, musulmani ed ebrei a raccogliersi presso l'ingresso principale di Betlemme e marciare verso la Chiesa.<ref>{{Cita news |autore = Johnny Dymond |titolo = Church seeks action on Bethlehem siege |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1940575.stm}}</ref>
 
Il 23 aprile iniziarono presso il Peace Center i negoziati per porre fine all'assedio.<ref>{{Cita news |titolo = Timeline: Bethlehem siege |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1950331.stm}}</ref> I negoziati furono mediati dal rappresentaterappresentante dell'arcivescovo di Canterbury a Betlemme, Canon Andrew White.<ref>{{Cita news |autore = Tamar Shiloh |titolo = Bethlehem siege: Inside the negotiations |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1978072.stm}}</ref> Gli israeliani misero i negoziati nelle mani del colonnello Lior Lotan, avvocato di professione. In un primo momento, [[Yasser Arafat]] nominò Salah Tamari a capo del team di negoziazione. Tamari rigettò le richieste di Israele di consegnare un elenco dei militanti assediati, ma poi si scoprì che Arafat aveva dato un ordine contraddittorio a Daoud. Arafat nominò anche un altro team di negoziazione, guidato da Mohammad Rashid.<ref>{{cita|Harel Amos, Avi Isacharoff|pp. 248-249|Harel}}.</ref>
 
Dopo due giorni di negoziati, i palestinesi si dichiararono disposti a discutere di una possibile espulsione dei militanti nella chiesa verso quello che un alto funzionario chiamò un "paese straniero amico".<ref>{{Cita news |titolo = No breakthrough in Bethlehem talks |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1948670.stm}}</ref> Il giorno dopo quattro militanti palestinesi si arresero dopo una sparatoria in cui furono feriti due connazionali.<ref>{{Cita news |titolo = Fresh fighting in Bethlehem |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1953925.stm}}</ref> Il 30 aprile alcuni funzionari israeliani affermarono che almeno trenta persone sarebbero presto uscire dalla chiesa. Israele dichiarò di volere condurre i militari palestinesi all'interno di Israele, o in alternativa mandarli in esilio. I palestinesi chiesero che gli uomini fossero condotto nella [[Striscia di Gaza]] e che gli altri passassero sotto il controllo dell'[[Autorità Nazionale Palestinese|Autorità palestinese]] per il processo.<ref>{{Cita news |titolo = One of Largest Groups of Palestinians Now Being Released From Church of Nativity |pubblicazione = CNN.com |url = http://transcripts.cnn.com/TRANSCRIPTS/0204/30/bn.01.html}}</ref>
 
Il 1º maggio 26 persone uscirono dalla chiesa. [[Olivier Rafowicz]], un portavoce dell'[[Forze di difesa israeliane|IDF]], disse che uno di loro era un alto funzionario della sicurezza palestinese. Esso fu portato via per essere interrogato.<ref>{{Cita news |autore= Justin Huggler |titolo = Twenty-six Palestinians emerge from Nativity siege |pubblicazione = The Independent |url = httphttps://www.independent.co.uk/news/world/middle-east/twentysix-palestinians-emerge-from-nativity-siege-653099.html}}</ref> Il 2 maggio, dieci attivisti internazionali, compresi alcuni membri dell'International Solidarity Movement, ebbero successo nel loro tentativo di aggirare i soldati ed entrare in chiesa, dove annunciarono che sarebbero rimasti fino a quando l'IDF non avesse tolto l'assedio. Il giorno dopo, un altro gruppo di attivisti internazionali consegnò cibo e acqua, che scarseggiavano all'interno della basilica.<ref>{{cita|Sandercock|pp. 80-81|Sandercock}}.</ref> Il 5 maggio arrivarono sul posto diplomatici britannici e americani. Fu suggerito di esiliare una decina di militanti in [[Giordania]]. Nel frattempo, l'esercito israeliano disse di aver trovato una grande quantità di esplosivo in un appartamento a circa 200 metri dalla chiesa.<ref>{{Cita news |titolo = Breakthrough 'soon' in Bethlehem siege |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/1968002.stm}}</ref> Tra i sei e gli otto soldati sarebbero dovuti essere esiliati in Italia, mentre altri quaranta sarebbero stati inviati a Gaza. I rimanenti sarebbero stati liberati.<ref>{{Cita news |autore = Suzanne Goldenberg |titolo = End to Bethlehem siege in sight |pubblicazione = The Guardian |url = http://www.guardian.co.uk/world/2002/may/06/israel}}</ref> L'accordo fallì l'8 maggio, dopo che l'Italia rifiutò di accettare tredici militanti. Il governo italiano affermò di non aver ricevuto alcuna richiesta formale di asilo.<ref>{{Cita news |autore = Phil Reeves |titolo = CIA blamed as deal to end Bethlehem siege falters |pubblicazione = The Independent |url = httphttps://www.independent.co.uk/news/world/middle-east/cia-blamed-as-deal-to-end-bethlehem-siege-falters-605771.html}}</ref>
 
Il 9 maggio fu concordato che 26 militari sarebbero stati mandati nella Striscia di Gaza, ottantacinque civili sarebbero stati controllati dalle Forzeforze di Difesadifesa israeliane e poi rilasciati e i tredici più ricercati, tra cui Daoud, sarebbero rimasti in chiesa, controllati da un funzionario dell'[[Unione europea]], fino a che non fossero stati trasferiti in Italia e in [[Spagna]], dopo che questi paesi accettarono di accoglierli all'interno del proprio territorio. Al-Madani fu il primo ad uscire dalla chiesa.<ref>{{Cita news |autore = Alan Cowell |titolo = Exile Agreement Appears to Settle Bethlehem Siege |pubblicazione = New York Times |url = httphttps://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9F03E1DE1030F93AA35756C0A9649C8B63}}</ref>
 
== Conseguenze ==
Il 10 maggio i tredici uomini ancora all'interno della chiesa furono raggiunti da Sherard Cowper-Coles, ambasciatore britannico a Israele, con trenta membri della [[Royal Military Police]] e un medico donna della [[Royal Air Force|RAF]].<ref>{{Cita news |autore = Peter Beaumont |titolo = Focus: How a British coup ended siege |pubblicazione = The Guardian |url = http://www.guardian.co.uk/world/2002/may/12/israel.foreignpolicy}}</ref> I palestinesi consegnarono le armi all'esercito israeliano dietro una tenda per evitare le macchine fotografiche dei giornalisti. Non fu permesso loro di salutare le famiglie prima di essere mandati in esilio.<ref name=Harel-2/>
 
Durante l'assedio, otto palestinesi furono uccisi, e un monaco armeno fu ferito da un cecchino israeliano.<ref name=Rees/> La polizia antisommossa israeliana riferì di aver trovato 40 ordigni esplosivi lasciati all'interno della chiesa da parte dei palestinesi. Inoltre, Padrepadre Nicola, un frate francescano proveniente dal Messico, riferì che i palestinesi avevano rubato icone, candelabri, candele e libri: "tutte cose guardate come l'oro". Alcuni di questi oggetti furono restituiti. Nel parcheggio sotto il Peace Center, i soldati israeliani causarono pesanti danni a decine di automobili. I soldati inoltre vandalizzarono l'ufficio di Arafat nel palazzo presidenziale della città.<ref name=Harel-2/> L'[[International Council on Monuments and Sites|ICOMOS]] stimò il danno a un totale di 1,4 milioni di dollari. I danni diretti al complesso della chiesa causati dai proiettili e dal fuoco furono stimati a un totale di circa 77.000{{formatnum:77000}} dollari.<ref>{{Cita web |titolo = Destruction in the West Bank, April 2002 |autore = ICOMOS |url = http://www.international.icomos.org/risk/2002/palestine2002.htm}}</ref>
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{he}} {{Cita libro |autore = Harel Amos, Avi Isacharoff |data = 2004 |titolo = The Seventh War |editore = Yedioth Aharonoth Books and Chemed Books |idcittà = ISBN 965Tel-511-767-7;Aviv ISBN|cid = Harel|isbn = 978-965-511-767-7 |luogolingua = Tel-Avivhe |cid = Harel}}
* {{en}} {{cita libro |editore = Free Press |id = ISBN 0-7432-4413-3 |cognome = Hammer |nome = Joshua |titolo = A Season in Bethlehem: Unholy War in a Sacred Place |anno = 2003 |url = https://archive.org/details/seasoninbethlehe00josh |data=8 settembre 2003 |p=288|isbn 08= 0-097432-20034413-3 |paginelingua = 288en }}
 
* {{en}} {{Cita libro |titolo = Peace under fire: Israel/Palestine and the International Solidarity Movement |url = https://archive.org/details/peaceunderfireis0000unse |autore = Josie Sandercock |edizione = edizione illustrata |editore = Verso |anno = 2004 |idcid = ISBNSandercock|isbn = 1-84467-501-7, 9781844675012 |cidlingua = Sandercocken}}
* {{en}} {{cita libro |editore = Free Press |id = ISBN 0-7432-4413-3 |cognome = Hammer |nome = Joshua |titolo = A Season in Bethlehem: Unholy War in a Sacred Place |data = 08-09-2003 |pagine = 288}}
 
* {{en}} {{Cita libro |titolo = Peace under fire: Israel/Palestine and the International Solidarity Movement |autore = Josie Sandercock |edizione = edizione illustrata |editore = Verso |anno = 2004 |id = ISBN 1-84467-501-7, 9781844675012 |cid = Sandercock}}
 
== Voci correlate ==
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* [[Forze di Difesa Israeliane]]
* [[Pietro Sambi]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sull'}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}}{{Cita news |titolo = Welsh activist inside besieged church |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/wales/1969332.stm|lingua = en}}
* {{en}}{{Cita news |autore = Joshua Hammer |titolo = Inside The Siege Of Bethlehem |pubblicazione = Newsweek |url = http://www.newsweek.com/id/64558?tid=relatedcl|lingua = en }}
* {{en}}{{Cita news |autore = Tim Golden |titolo = Cast Adrift After Siege, Bethlehem Exiles Grieve |pubblicazione = New York Times |url = httphttps://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9F05E1DD1238F932A15756C0A9649C8B63|lingua = en }}
* {{en}}{{Cita news |titolo = The siege of Bethlehem |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/correspondent/2029661.stm|lingua = en}}
* {{en}}{{Cita news |titolo = Exiled Palestinians recall Bethlehem siege |pubblicazione = BBC |url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/2045431.stm|lingua = en}}
* {{en}}{{Cita news |autore = Philip Jacobson |titolo = Bethlehem siege Palestinians 'betrayed' over Spanish exile |pubblicazione = Telegraph |url = https://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/spain/1404147/Bethlehem-siege-Palestinians-%27betrayed%27-over-Spanish-exile.html |lingua = en |accesso = 29 aprile 2019 |urlarchivio = https://archive.is/20130114053538/http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/spain/1404147/Bethlehem-siege-Palestinians-%27betrayed%27-over-Spanish-exile.html }}
http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/spain/1404147/Bethlehem-siege-Palestinians-%27betrayed%27-over-Spanish-exile.html}}
 
{{Conflitto Araboisraelo-Israelianopalestinese}}
 
{{portale|guerra|storia}}
 
[[Categoria:Assedi dell'era contemporanea|Basilica della Natività]]
[[Categoria:Betlemme]]
[[Categoria:Guerra nel 2002]]
[[Categoria:Assedi|BasilicaOperazioni dellamilitari Nativitàdel conflitto israelo-palestinese]]
[[Categoria:Betlemme]]
[[Categoria:Conflitti arabo-israeliani]]
 
[[ar:حصار كنيسة المهد]]
[[en:Siege of the Church of the Nativity in Bethlehem]]