Regno di Samo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
m Bot: numeri di pagina nei template citazione e modifiche minori |
||
(7 versioni intermedie di 6 utenti non mostrate) | |||
Riga 4:
|didascaliaLocalizzazione = Ipotetica estensione del regno di Samo
|lingua = [[Lingua proto-slava|Proto-slavo]]
|capitale principale = Morava (attuale [[Devín]], [[Slovacchia]])
|governo = [[Monarchia]]
|inizio = [[631]]
Riga 14:
|periodo popolazione =
}}
'''Regno di Samo''' è il nome [[Storiografia|storiografico]] con cui è nota una confederazione di tribù slave, inclusi [[cechi]], [[slovacchi]], [[sorabi]] e altre tribù [[Slavi occidentali|slave occidentali]] lungo il fiume [[Danubio]], raccoltesi attorno al mercante [[Franchi|franco]] [[Samo (sovrano)|Samo]] tra il [[631]] e il [[658]].<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Maddalena Betti|titolo=The Making of Christian Moravia (858-882): Papal Power and Political Reality|url=https://books.google.com/books?id=MdLYAQAAQBAJ&pg=PA18|data=24 ottobre 2013|editore=BRILL|isbn=978-90-04-26008-5|
== Collocazione geografica ==
Riga 20:
La collocazione geografica del regno di Samo è tutt'oggi oggetto di discussione fra gli studiosi, soprattutto mitteleuropei. L'assenza di fonti scritte affidabili e l'impossibilità di datare con precisione i ritrovamenti archeologici hanno dato adito a diverse interpretazioni.
È probabile che la confederazione comprendesse le odierne [[Moravia (Repubblica Ceca)|Moravia]], [[Slovacchia]] sud-occidentale, [[Bassa Austria]] e forse l'antica regione della [[Carantania]]<ref>Il nome ''Carantania'', tuttavia, appare solo in fonti successive al 660.</ref> (approssimativamente Alta [[Carinzia]], [[Tirolo Orientale]], [[Stiria]] e [[Carinzia (provincia storica slovena)|Carinzia slovena]]), anche se c'è chi sostiene che si trovasse esclusivamente a sud del [[Danubio]]<ref name=Nagy>Lo studioso ungherese Peter Püspöki Nagy lo sostiene nel III capitolo del suo articolo [http://www.magtudin.org/puspoki%20Eng.%201.htm ''The power of facts''].</ref>. Più tardi, arrivò forse ad inglobare anche la [[Boemia]], la [[Sorabia]] o ''Sorbia'' (corrispondente in parte all'attuale [[Lusazia]]).
== Storia ==
=== Prima di Samo ===
Gli Slavi giunsero nell'attuale Slovacchia meridionale nel [[IV secolo]]. Nel [[VI secolo|VI]] giunsero anche in Moravia, nella Boemia nord-occidentale, nella Bassa Austria settentrionale, nella zona che successivamente diventerà la Carantania (approssimativamente Carinzia, Tirolo dell'est e Stiria), nell'est della [[Slovenia]] e della [[Croazia]]. Insediamenti isolati di Slavi si riscontrano anche in territorio [[Ungheria|ungherese]], mentre i [[Gepidi]] si erano stabiliti dal [[455]] in Ungheria orientale e in [[Transilvania]]. L'Ungheria occidentale, invece, era stata occupata dal [[547]] dai [[Longobardi]], provenienti dal [[Norico]]. I territori a sud appartenevano all'[[Impero d'Oriente
A turbare questa situazione giunsero in Ungheria orientale, provenienti dalle steppe asiatiche, i nomadi [[Avari]], i quali si allearono con i Longobardi contro i Gepidi, che sconfissero definitivamente nel [[567]]. Costretti alla migrazione anche i Longobardi, che si dirigeranno in [[Italia]], gli Avari stabilirono lungo il [[Danubio]] il loro [[khaganato]]. Questo forte regno avaro sottomise nel [[VI secolo]] gli Slavi circostanti. Fra il [[595]] e il [[602]] si protrasse una guerra quasi ininterrotta fra gli Avari e l'Impero Bizantino (''vedi in proposito'' le [[Campagne balcaniche dell'imperatore Maurizio]]), che portò il khaganato sull'orlo del collasso, distruggendo così in mito dell'invincibilità degli Avari che si era venuto a creare.
Riga 32:
Il testo della ''[[Cronaca di Fredegario]]'' prende avvio dagli anni [[623]]-[[624]], durante il quarantesimo anno di regno del re franco [[Clotario II]]. In questi anni il ''negotians'' (mercante o negoziatore) Samo, assieme ad altri compagni, intraprese un viaggio d'affari «in Sclavos, cognomento Winidos»<ref name=Fredegario>[[Fredegario|Cronaca di Fredegario]], (IV, 48; 68)</ref> («presso gli Slavi detti [[Venedi]]»). Nonostante il divieto dell'autorità franca, Samo, così come molti altri mercanti dalle [[Gallia|Gallie]], organizzava carovane commerciali, soprattutto per fornire armi agli Slavi. Le "carovane" a quei tempi, erano ben fornite e protette anche militarmente da soldati armati, poiché i viaggi in terre straniere, soprattutto se carichi di merci di valore, erano assai pericolosi. Secondo alcune fonti non completamente attendibili, Samo era addirittura un mercante di [[schiavi]], che ricercava fra gli Slavi nuove "merci".
In questi anni gli Slavi stavano dando avvio ad una ribellione contro il dominio avaro. Le ragioni erano, secondo le fonti, principalmente l'obbligo di militare nelle prime file dell'esercito avaro, di versare un alto tributo e gli [[stupro|stupri]] sistematici delle donne slave perpetrati quando, ogni anno, gli Avari passavano l'inverno presso gli Slavi. I ribelli, quindi, non erano veri e propri Slavi, bensì [[meticci]] avaro-slavi, di madre slava e padre avaro.{{citazione|Ogni anno, gli Unni [Avari] giungevano dagli Slavi, con l'intento di svernare assieme; poi, prendevano per sé le mogli e le figlie degli Slavi e vi giacevano assieme, e tra gli altri maltrattamenti [già menzionati], gli Slavi erano anche costretti a pagare tributi agli Unni. Tuttavia, i figli degli Unni, che erano [allora] cresciuti con le mogli e le figlie di questi Venedi, non poterono più alla lunga sopportare questa oppressione e rifiutarono l'obbedienza agli Unni, dando vita, come già accennato, a una ribellione. Quando allora l'esercito dei Venedi marciò contro gli Unni, il [sopra menzionato] mercante Samo lo accompagnò. Così, il coraggio di Samo si dimostrò in modi meravigliosi e un'enorme massa di Unni cadde sotto la spada dei Venedi.|''[[Cronaca di Fredegario]]'' (642 circa), Libro IV, Sezione 48<ref>Walter Pohl|url=https://books.google.it/books?id=ZoR1DwAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=The Avars: A Steppe Empire in Central Europe, 567-822|anno=2018|città=Ithaca e Londra|editore=Cornell University Press|isbn=978-15-01-72940-9</ref>}} La ribellione scoppiò proprio mentre gli Avari, assieme ai Persiani [[Sasanidi]] e con l'ausilio di forze di Slavi meridionali, si preparavano all'invasione di [[Costantinopoli]] nell'anno [[623]] e forse tale rivolta dovette il suo successo proprio a questa circostanza. Gli Avari, dal canto loro, subirono una sconfitta a Costantinopoli nel [[626]], il che diede avvio ad una seconda ribellione.
Samo, assieme agli altri mercanti, prese parte alla lotta, inevitabilmente a fianco degli Slavi e la sua «capacità militare» fu, secondo la ''Cronaca di Fredegario'', decisiva per la vittoria slava. Per gli storici questo passo può indicare tanto che il contributo di Samo sia stato "diretto" (in quanto buon combattente e/o comandante o in quanto la scorta militare della sua carovana si sia rivelata fondamentale nei combattimenti), quanto che il suo aiuto sia consistito, più indirettamente, in forniture di armi e nello stabilire contatti con il re franco. Se, come sembra, Samo prese il potere durante la prima ribellione del 623-624, il suo potere fu senza dubbio consolidato durante quella del 626, a seguito della sconfitta avara a Costantinopoli.<br />In ogni modo Samo fu proclamato ''rex'' dagli Slavi. Alcuni storici propongono il titolo di "comandante" o "principe". ''Rex'' era, oltretutto, lo stesso titolo che portava il sovrano dei Franchi. Esistono però altre ipotesi più o meno probabili circa l'ascesa al potere di Samo. Così non è da escudere, che fosse stato mandato presso gli Slavi proprio da [[Dagoberto I]], figlio di Clotario II, a quel tempo nominato dal padre principe dell'[[Austrasia]]. Lo scopo di una tale azione, sarebbe stato quello di frapporre un ulteriore potere fra gli Avari e il regno franco, così da potersi meglio difendere da aggressioni avare. Altri, al contrario, vedono in Samo un "candidato di compromesso", attorno al quale i vari capi slavi si sarebbero potuti unire. La scelta sarebbe infatti ricaduta su di uno straniero, onde evitare di opporre così i capi slavi uno all'altro (un po' come accadrà con la figura del [[podestà (medioevo)|podestà]] nella realtà comunale italiana).
=== Samo regnante ===
[[File:Portrait Roi de france Dagobert Ier.jpg|thumb|Ritratto di [[Dagoberto I]] ad opera di [[Jean Dassier]] ([[1676]]–[[1763]]).]]
Samo si adattò rapidamente al nuovo contesto culturale in cui si ritrovò, così diverso da quello franco. Nella ''[[Cronaca di Fredegario]]'' si riporta che Samo ebbe ben 12 mogli slave, con le quali generò 22 figli e 15 figlie. A detta di alcuni storici, si trattava di donne provenienti dalle famiglie a capo delle diverse tribù su cui Samo regnava, quindi di "matrimoni politici" che avrebbero portato così all'unione delle dodici stirpi sotto uno stesso individuo. Tuttavia, considerando i molteplici significati assegnati al numero dodici dalla simbologia numerica [[Medioevo|medievale]], tale dato non è da considerare completamente affidabile. Sotto il comando di Samo gli Slavi avrebbero poi condotto altre guerre vittoriose contro gli Avari.
Riga 47:
Al precipitare della situazione, Dagoberto decise di guidare, in quello stesso anno, con l'aiuto di popoli alleati, una campagna contro Samo. Gli [[Alemanni|Alamanni]], sotto la guida di [[Crodoberto]], attaccarono i confini del regno di Samo. I Longobardi [[Friuli|friulani]] irruppero nel regno probabilmente da sud e occuparono la "''regio Zellia''", probabilmente l'odierna [[Gailtal]], in [[Carinzia]]. Il comandante delle truppe d'Austrasia (forse lo stesso Dagoberto) doveva penetrare nel cuore del regno. Tuttavia, i tre comandanti non riuscirono a riunirsi e, mentre i primi due rientrarono vittoriosi con diversi prigionieri al seguito, le truppe franche d'Austrasia, dopo [[Battaglia di Wogastisburg|tre giorni d'assedio infruttuoso]] a Wogastisburg (la cui localizzazione rimane ignota), subirono una pesante sconfitta. I restanti guerrieri di Dagoberto furono costretti a fuggire, abbandonando tutte le armi e le tende sul posto. Fallì così il tentativo di rovesciare Samo.[[File:King Samo.jpg|thumb|upright=0.8|Affresco presumibilmente rappresentante Samo, all'interno della Rotonda di Santa Caterina a [[Znojmo]].]]Subito dopo, gli Slavi intrapresero, sotto la guida di Samo, numerose incursioni in [[Turingia]] (resasi indipendente approfittando della debolezza di Dagoberto) e nella parte orientale del [[Franchi|Regno franco]]. Inoltre [[Dervan (sovrano)|Dervan]] (''Drvan''), un sovrano (di discussa storicità) dei [[Sorbi (gruppo etnico)|Sorbi]] insediatosi fra l'[[Elba (fiume)|Elba]] e la [[Saale]] che fino ad allora si trovava sotto l'influenza dei Franchi, si unì a Samo.
{{citazione|Dervan, capo dei Sorbi, che erano di etnia slava, e che già un tempo si erano rivolti al regno dei Franchi, si portò con i suoi presso il regno di Samo.|Cronaca di [[Fredegario]], IV, 68.|Dervanus dux gente Surborium, qui ex genere Sclavinorum erant, et ad regnum Francorum jam olim aspexerant, se ad regnum Samoni cum suis tradidit.|lingua=la}}
Questa è la prima fonte attestata che testimoni la presenza di Slavi a nord dei [[Monti Metalliferi]]. Sulla base di queste notizie, viene dedotto da molti storici che a quel tempo anche la [[Boemia]] occidentale e i territori della cosiddetta "''Bavaria slavica''" ([[Baviera]] centro-orientale) facessero parte del regno di Samo. Altri ritengono invece che Dervan stesse attraversando le terre al confine fra il regno Franco e quello di Samo per condurre il proprio popolo verso i [[Penisola balcanica|Balcani]], dove, secondo il ''[[De Administrando Imperio]]'', una parte dei Sorbi (o Serbi bianchi) si stava dirigendo, su invito dell'Imperatore [[Eraclio I]]. Non ci sarebbe quindi stata, secondo quest'ipotesi, alcuna acquisizione territoriale, bensì una temporanea unione "slava" delle popolazioni sorbe di passaggio con quelle sotto la guida di Samo.<ref name=Nagy>Lo studioso ungherese Peter Püspöki Nagy lo sostiene nel III capitolo del suo articolo [http://www.magtudin.org/puspoki%20Eng.%201.htm ''The power of facts''].</ref>
Gli slavi intrapresero poi altre scorrerie nel regno franco, costringendo Dagoberto a prendere provvedimenti per potersi difendere. Così nominò, nel [[633]], suo figlio [[Sigeberto III|Sigeberto]] re d'Austrasia, sotto la custodia del vescovo [[san Cuniberto|Cuniberto]] di [[Colonia (Germania)|Colonia]] (Sigeberto non aveva neanche tre anni).
Riga 59:
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* Lech Leciejewicz, ''Gli slavi occidentali: origini delle società e delle culture feudali''. Spoleto: [[Centro italiano di studi sull'alto medioevo]], 1991
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Storia dell'Austria}}
{{Storia della Repubblica Ceca}}
{{Storia della Slovacchia}}
{{portale|
[[Categoria:Stati europei scomparsi]]
|