Niceforo Foca il vecchio: differenze tra le versioni
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|Guerre =[[Guerre bulgaro-bizantine]]
|Immagine =Byzantines under Nikephoros Phokas capture Amantia.jpg
|Didascalia =I
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{{Bio
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In gioventù fece parte del seguito personale dell'imperatore [[Basilio I il Macedone]], venendo rapidamente promosso dapprima a ''[[protostrator]]'' e poi a governatore militare (''[[strategos]]'') del [[Charsianon]], dove combatté con successo gli [[Abbasidi|Arabi]]. Nell'[[885]] fu inviato dall'imperatore [[Basilio I il Macedone|Basilio I]], su richiesta del [[papa Giovanni VIII]], a difendere i [[Thema|
Si spense intorno all'895/6 o, meno probabilmente, intorno al 900. I coevi e gli storici posteriori ne lodarono il carattere e le doti militari. Entrambi i figli gli succedettero come Domestici delle Scholae. I suoi nipoti ([[abiatico|figli del figlio]]) [[Niceforo II Foca|Niceforo]] e [[Leone Foca il giovane|Leone]] furono allo stesso modo abili generali, soprattutto il primo dei due che fu imperatore tra il 963 e il 969, recuperando diversi territori in precedenza perduti in favore degli Arabi.
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== Biografia ==
=== Infanzia e inizi di carriera ===
Niceforo era il figlio del capostipite della [[Foca (famiglia)|famiglia Foca]], un uomo di nome Foca, nativo della [[Cappadocia]].<ref name=Kazhdan1665-1666>{{cita|Kazhdan 1991|pp.
Poco tempo dopo, in ogni caso prima del 878, Niceforo fu promosso al grado di ''[[protostrator]]'' e ricevette in dono dall'imperatore un palazzo in prossimità della [[Moschea di Atik Mustafa Pascià|Chiesa di Santa Tecla]].<ref name=PmbZ/><ref name=Stankovic2/> Infine fu elevato alla carica di governatore militare (''[[strategos]]'') del [[Thema]] di [[Charsianon]], conseguendo nel corso del suo mandato, secondo i continuatori di [[Giorgio Monaco (detto Amartolo)|Giorgio Monaco]], "numerosi" ma non meglio specificati successi contro gli [[Abbasidi|Arabi]].<ref name=PmbZ/><ref name=Stankovic2/>
=== Campagne nel Sud Italia ===
Niceforo rimase al comando del Charsianon fino alla sua assunzione come comandante supremo (''[[strategos|monostrategos]]'', "generale unico") dell'esercito bizantino in [[Storia dell'Islam nell'Italia meridionale|Italia meridionale]], in sostituzione di [[Stefano Massenzio]], che era stato sconfitto dagli Arabi. Ciò si verificò nel 885, secondo la datazione tradizionale.<ref name=Stankovic2/><ref name=Guilland439>{{cita|Guilland 1967|p. 439}}.</ref> È plausibile, tuttavia, che Niceforo fosse stato già inviato in Italia in precedenza, alla testa di un distaccamento scelto di truppe dal Charsianon, che [[Teofane Continuato]] attesta come parte delle truppe di Massenzio.<ref name=PmbZ/> Aveva a disposizione truppe provenienti da diversi themata occidentali ([[Thrake|Tracia]], [[Makedonia (thema)|Macedonia]], [[Kephalenia|Cefalonia]], [[Langobardia (thema)|Longobardia]] e [[Calabria (thema)|Calabria]]), ma Teofane Continuato attesta che Niceforo ricevette ulteriori rinforzi dai themata della [[Asia Minore]], tra cui un distaccamento di [[Pauliciani]].<ref name=PmbZ/> Il mandato di Niceforo in Italia durò fino al suo richiamo a [[Costantinopoli]] in seguito all'ascesa di [[Leone VI il Saggio]], alla fine dell'886.<ref name=PmbZ/> Shaun Tougher, tuttavia, colloca l'invio di Niceforo in Italia solo dopo l'ascesa di Leone VI, dal momento che Leone nei suoi scritti si attribuisce il merito di averlo inviato, sostenendo che il suo richiamo andrebbe posticipato all'887 circa.<ref name=Tougher204>{{cita|Tougher 1997|p. 204}}.</ref>
Bisanzio si era disinteressata dei suoi territori residui nel Sud Italia per circa un secolo, ma l'ascesa di Basilio il Macedone cambiò questo stato di cose: a partire dal 868, la flotta imperiale e la diplomazia furono impiegate nel tentativo di rendere sicuro il [[Mar Adriatico]] dalle scorrerie dei Saraceni, nonché di ristabilire il controllo bizantino sulla [[Dalmazia]] e di riguadagnare terreno nel Sud Italia.<ref>{{cita|Kreutz 1996|pp.
Nel corso del suo mandato in Italia rafforzò la posizione bizantina insediando nella regione molti [[Armeni]] nonché 1000 schiavi manomessi (cioè affrancati) donati dalla vecchia benefattrice di Basilio I, la vedova [[Danielis (vedova)|Danielis]]. Il generale si preoccupò di rafforzare la difesa dei territori dai Saraceni, invitando le popolazioni a stabilirsi in ''kastellion'', borghi posti nelle alture più facilmente difendibili grazie alla configurazione naturale del terreno, secondo il [[motto]] "Ascendant ad montes" (traducibile con "''Si stabiliscano sui monti"'').<ref>{{cita pubblicazione|autore=Ulderico Nisticò|anno=1999|mese=dicembre|titolo=Ascendant ad montes. La difesa passiva ed attiva della costa ionica in età bizantina|rivista=Vivarium Scyllacense. Bollettino dell'Istituto di Studi su Cassiodoro e sul Medioevo in Calabria.|volume=10|numero=2|pp=41-118|url=http://www.porphyra.it/porphyra2.pdf}}</ref> Lo storico del XI secolo [[Giovanni Scilitze]] riporta peraltro che Niceforo pose fine agli abusi ai danni delle popolazioni locali e, in particolare, alla pratica attuata dai soldati bizantini di ritorno in Oriente di portare con sé italiani locali per venderli come schiavi. Secondo Scilitze, gli italiani a lui grati dedicarono una chiesa a [[Foca di Sinope|San Foca]] in suo onore.<ref name=PmbZ/> Al tempo del richiamo, aveva esteso la dominazione bizantina su gran parte della [[Puglia]] e della [[Calabria]].<ref>{{cita|Kreutz 1996|p. 63}}.</ref> Queste vittorie posero le basi per la riconquista bizantina di gran parte del Sud Italia che fu proseguita sotto i suoi successori, culminando nella costituzione del thema di [[Langobardia (thema)|Longobardia]] intorno al 892. Le regioni di Puglia, Calabria e [[Basilicata]] sarebbero rimaste saldamente sotto la dominazione bizantina fino al XI secolo.<ref>{{cita|Kreutz 1996|pp. 63–66, 68}}.</ref>
===Domestico delle Scholae e la guerra con la Bulgaria===
I successi in Italia assicurarono a Niceforo un'accoglienza con tutti gli onori al ritorno a [[Costantinopoli]], ma non viene più menzionato per alcuni anni, fino allo [[guerra bulgaro-bizantina dell'894-896|scoppio della guerra]] con la [[Primo Impero Bulgaro|Bulgaria]] nel 894.<ref name=PmbZ/><ref name=Stankovic2/> Nel frattempo, fu elevato al grado di ''[[patrikios]]'' e promosso a [[Domestico delle Scholae]], cioè comandante supremo dell'[[esercito bizantino]], in seguito alla morte del predecessore, [[Andrea lo Scita]].<ref name=PmbZ/><ref name=Stankovic2/><ref name=Tougher204/>
[[File:HungariansPursueBulgarians.jpg|250px|thumb|right|I Magiari inseguono Simeone fino a [[Silistra|Dorystolon]]
Nel 895, fu spedito contro i Bulgari alla testa di un esercito imponente. Non è chiaro se Niceforo si fosse confrontato con i Bulgari in battaglia, in ogni caso una invasione dal nord dei [[Magiari]], istigati dai Bizantini, e le azioni della [[marina bizantina]] attiva nel [[Danubio]], costrinsero il sovrano bulgaro [[Simeone I di Bulgaria|Simeone]] a negoziare una tregua, e i Bizantini si ritirarono.<ref name=Stankovic2/><ref name=Guilland439/>
Si tratta della ultima campagna a cui Niceforo Foca prese parte con certezza, e [[Simeone Metafraste|Simeone Logoteta]] riporta che morì nel 895/6. Si narra che la sua morte avesse incoraggiato lo zar Simeone a riaprire le ostilità, con un [[Battaglia di Bulgarophygon|successo devastante]] contro il successore di Niceforo come Domestikos, [[Leone Katakalon]].<ref name=PmbZ/><ref name=Tougher205>{{cita|Tougher 1997|p. 205}}.</ref><ref>{{cita|Stankovic 2003}}, [http://asiaminor.ehw.gr/Forms/fLemmaBodyExtended.aspx?lemmaid=8652&boithimata_State=&kefalaia_State=#chapter_2 Chapter 2] & [http://asiaminor.ehw.gr/Forms/fLemmaBodyExtended.aspx?lemmaid=8652&boithimata_State=&kefalaia_State=#chapter_3 Chapter 3].</ref> La posteriore cronaca di Teofane Continuato, tuttavia, riporta una differente versione dei fatti, secondo cui Niceforo cadde in disgrazia e fu destituito per aver rifiutato la proposta di una alleanza matrimoniale con il potente primo ministro di Leone, [[Stylianos Zaoutzes]]. Dopo un periodo senza ricevere incarichi, Niceforo fu poi nominato ''strategos'' o del Charsianon o del [[Thrakesion|Thema tracesiano]], rimanendo in carica fino alla morte intorno al 900 mentre combatteva gli Arabi.<ref name=PmbZ/><ref name=Guilland439/><ref name=Tougher205/> Due opere di Leone VI, i ''[[Tactica di Leone VI il Saggio|Tactica]]'' e la successiva ''[[De velitatione]]'', menzionano inoltre un'incursione vittoriosa in [[Cilicia]] condotta da Niceforo in risposta all'assalto arabo alla fortezza di [[Mistheia]] nel [[Anatolikon|Thema Anatolico]]. Avendo affidato ai ''strategoi'' degli Anatolici e del [[Opsikion|Thema Opsiciano]] il compito di respingere l'invasione araba, Niceforo condusse le proprie truppe a devastare la zona di [[Adana]], facendo molti prigionieri, e confuse gli Arabi scegliendo un percorso differente al ritorno, riuscendo così a evitare l'esercito arabo inviato per bloccarne la ritirata. Questa incursione non datata probabilmente ebbe luogo negli anni immediatamente precedenti o successivi alla guerra con la Bulgaria.<ref name=PmbZ/><ref>{{cita|Tougher 1997|pp.
Finora non si è giunti a nessuna conclusione definitiva sulla data della morte di Niceforo, ma la maggioranza degli studiosi moderni, come Jean-Claude Cheynet, diffidano della versione dei fatti tramandata da Teofane Continuato. Sarebbe stato alquanto insolito per un ex Domestikos essere assunto nella posizione subordinata di ''strategos'' di un thema, e vi è ragione di dubitare dell'autenticità del racconto secondo cui Zaoutzes avrebbe visto in Niceforo un potenziale futuro imperatore e gli avrebbe offerto la mano di una—altrimenti non attestata—figlia.<ref name=PmbZ/><ref>{{cita|Tougher 1997|pp.
== Importanza storica ==
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Le fonti storiche concordano sul fatto che Niceforo Foca fosse un militare dotato. Leone VI ne loda il talento militare nei ''Tactica'',<ref name=Guilland439/> e gli viene attribuita la invenzione di un'arma atta a contrastare la cavalleria nel corso della campagna contro i Bulgari.<ref name=Tougher205/> Scilitze lo considera un "uomo coraggioso e prudente, pio verso Dio e giusto verso gli uomini".<ref name=PmbZ/>
La popolarità di Niceforo Foca nell'[[Italia meridionale]] è rimasta alta per molti secoli. [[Michele Amari]] lo definì "uomo d'alto stato e di grandissimo animo (...) savio e forte", un eroe magnanimo che avrebbe beffato i propri soldati pur di salvaguardare la libertà delle popolazioni sconfitte, tanto che alcune località avrebbero adottato, in suo onore, [[Foca (santo)|San Foca]] come proprio [[Santo patrono|patrono]]<ref>{{cita libro | cognome= Amari | nome= Michele | titolo= Storia dei musulmani di Sicilia | editore= Felice Le Monnier | città= Firenze | anno= 1854 | url = http://books.google.it/books?id=U7AJAAAAQAAJ&pg=RA1-PA532&dq=Niceforo+Foca+Basilio+885#PRA1-PA440,M1 |pp=Vol. I, pp. 440-1 }}</ref>. Una tradizione secolare lega la fondazione di [[Francavilla Angitola]] e della stessa [[Catanzaro]] a una ''Rocca Niceforo'' battezzata in ricordo del generale bizantino. Alcune diocesi dell'Italia meridionale, per esempio [[Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina|Santa Severina]] e [[Diocesi di Lamezia Terme|Nicastro]] o le soppresse [[diocesi di Amantea]] e [[Diocesi di Belcastro|Belcastro]], fanno risalire tradizionalmente la loro fondazione al generale bizantino e alla sua strategia tesa a rafforzare i legami dei territori riconquistati con l'[[Impero romano d'Oriente|impero d'oriente]].
Dei figli di Niceforo Foca il vecchio si ricordano:
* [[Leone Foca il vecchio|Leone]] ([[870]] circa – [[919]]), il quale contese il potere a [[Romano I Lecapeno]], che lo sconfisse in battaglia, lo fece accecare e uccidere;
* [[Barda Foca il vecchio|Barda]] ([[878]] circa - [[968]] circa), il quale contribuì alla disfatta dei [[Rus' di Kiev]] (che avevano attaccato Bisanzio nel [[944]]), alla lotta contro gli Arabi in Asia e all'ascesa al trono, per usurpazione, del figlio [[Niceforo II Foca]].
Essi seguirono le sue orme raggiungendo entrambi la posizione di Domestico delle Scholae. Inoltre i figli di Barda, Niceforo e [[Leone Foca il giovane]], seguirono le orme del nonno, con il primo che divenne imperatore come [[Niceforo II Foca|Niceforo II]] tra il 963 e il 969. Sia Leone sia Niceforo II conseguirono importanti successi contro gli Arabi, con il secondo in particolare che condusse le riconquiste di [[Creta (Grecia)|Creta]], [[Cipro]], [[Cilicia]] e [[Antiochia di Siria|Antiochia]].<ref name=Kazhdan1665-1666/><ref name=Stankovic1/>
== Note ==
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* [[Vera von Falkenhausen]], ''La dominazione bizantina nell'Italia meridionale dal IX all'XI secolo'', introduzione all'edizione italiana di Cinzio Violante. Bari, Ecumenica, 1978.
;Testi in lingua straniera
* {{cita libro | nome = Rodolphe | cognome = Guilland | wkautore=Rodolphe Guilland | capitolo = Le Domestique des Scholes | pp =
* {{cita libro | cognome = Kazhdan | nome = Alexander | wkautore = Alexander Kazhdan | capitolo = Phokas | pp =
* {{cita libro | cognome = Kreutz | nome = Barbara M. | url = https://books.google.com/books?id=P-ucSSZrJ0YC | titolo = Before the Normans: Southern Italy in the Ninth and Tenth Centuries | anno = 1996 | città = Philadelphia | editore = University of Pennsylvania Press. | isbn = 0-8122-1587-7 | cid = Kreutz 1996}}
* {{cita libro | curatore-cognome = Lilie | curatore-nome = Ralph-Johannes | curatore2-cognome = Ludwig | curatore2-nome = Claudia | curatore3-cognome = Zielke | curatore3-nome = Beate | curatore4-cognome = Pratsch | curatore4-nome = Thomas | titolo = Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit Online. Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften. Nach Vorarbeiten F. Winkelmanns erstellt | lingua = de | editore = De Gruyter | anno = 2013 | url = http://www.degruyter.com/view/db/pmbz | cid=PmbZ}}
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* {{cita libro |titolo=The Reign of Leo VI (886–912): Politics and People |cognome=Tougher |nome=Shaun |anno=1997 |editore=BRILL |isbn=978-90-04-10811-0 | url=https://books.google.com/books?id=iPquae5A4zIC |cid=Tougher 1997}}
;Testi di approfondimento
* {{cita libro | cognome = Cheynet | nome = Jean-Claude | capitolo = Les Phocas | curatore-nome = Gilbert | curatore-cognome = Dagron | curatore2-nome = Haralambie | curatore2-cognome = Mihăescu | titolo = Le traité sur la guérilla (De velitatione) de l'empereur Nicéphore Phocas (963–969) | città = Paris | anno = 1986 | pp =
* {{cita libro | cognome = Grégoire | nome = Henri | wkautore = Henri Grégoire (storico) | capitolo = La carrière du premier Nicéphore Phocas | titolo = Προσφορά εις Στίλπωνα Π. Κυριακίδην, επί τη εικοσιπενταετηρίδι της καθηγεσίας αυτού (1926-1951) | anno = 1953 | città = Thessaloniki | editore = [[Society for Macedonian Studies]] | pp =
== Voci correlate ==
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