Locomotiva FS 356: differenze tra le versioni
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{{Box treno/Diesel
|Nome=Locomotiva
|Immagine=Locomotiva D.356.001.jpg
|Didascalia=Locomotiva D.356.001
}}
{{Box treno/Dati costruzione
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{{Box treno/Dati
|Tipo_elemento=
|Dimensioni= 11.160 x ? x ? mm
|Capacità=
|Piano_del_Ferro=
|Passo_tra_carrelli= 3.550 mm
|Passo_dei_carrelli= 2.850 mm
|Peso_In_Servizio= 32,6 t
|Peso_Aderente= 17,4 t
|Peso_Vuoto=
}}
{{Box treno/Motrice
|Rodiggio=1A A1
|Diametro_Ruota=
|Distribuzione=
|Rapporto_di_trasmissione=
|Potenza_Massima=
|Potenza_Continuativa=150 kW
|Sforzo_Trazione_Massimo=
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{{Box treno/Chiusura}}
Le '''locomotive 356''' erano "locomotive di guerra" italiane, costruite durante la [[seconda guerra mondiale]] dalle [[Ferrovie dello Stato]] utilizzando parti di recupero ricavate da [[Automotrice FS ALn 556|ALn 556]] [[Fiat]]<ref name="molino">{{Cita|Molino-Pautasso|p. 34}}.</ref>, per essere utilizzate dalle forze armate italiane in [[Libia italiana|Libia]], per la necessità di provvedere a quei servizi, sempre crescenti, che venivano richiesti dai militari, ma a causa del precipitare degli eventi rimasero sul territorio nazionale.
== Storia ==▼
Le [[
<ref>Angelo Nascimbene,''Anni cinquanta; l'evoluzione con le locomotive 225'' in TuttoTreno & Storia,19/2003</ref>. Secondo il Molino e il Pautasso svolsero servizio tra [[Bressana Bottarone|Bressana-Bottarone]] e [[Stradella]] con corse sino a [[Pavia]] trainando alcune carrozze viaggiatori; successivamente furono impiegate sulla [[Ferrovia Livorno-Collesalvetti|Livorno-Collesalvetti]] ma data la poca efficienza del rotabile furono infine assegnate al [[Stazione di Roma Smistamento|deposito locomotive di Roma Smistamento]] per lo sporadico servizio merci della [[Ferrovia Sparanise-Formia-Gaeta|linea Gaeta-Formia]]<ref>{{Cita|Molino-Pautasso|pp. 34-35}}.</ref><ref>[http://www.lestradeferrate.it/mono9.htm#LA%20STORIA Lestradeferrate.it - Ex ferrovia Sparanise Formia Gaeta<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Altre fonti riportano che alla fine della [[seconda guerra mondiale|guerra]] si trovavano sparse per la [[Italia|penisola]], la 356.001 a [[Palermo]], la 356.003 ad [[Asti]] e la 356.004 a [[Foggia]]. La 001 venne spostata a [[Firenze]] nel [[1951]] e a [[Roma]] nel [[1954]]. La 003 nel 1948 era a [[Torino]], poi fino al 1960 a [[Foggia]] e [[Bari]] e infine accantonata a [[Roma]]. La 004 dopo la [[Puglia]] fu trasferita a Roma e distaccata a [[Formia]] per i servizi su [[Gaeta]]<ref name="ReferenceA">{{cita |Angelo Nascimbene-Vanni|p. 37}}.</ref>.
Le Ferrovie dello Stato presero in carico le quattro unità tra [[1948]] e [[1950]]. La classificazione di origine fu quella di locomotive 356.001-4 ma le FS le considerarono sempre [[Automotore|automotori]] anche se, data la potenza di 170 kW superiore al limite in uso, avrebbero dovuto essere considerate locomotive<ref>{{cita|Tamilio, iTreni 44|p. 18}}.</ref>. Lo schema di coloritura fu quello normalmente adottato con la cassa isabella, il telaio e il tetto castano, con le traverse di testa colore [[rosso]] segnale. La 356.002 venne demolita nel [[1949]]; all'inizio degli [[Anni 1960|anni sessanta]] anche le altre risultavano accantonate al [[Stazione di Roma San Lorenzo|deposito locomotive di Roma San Lorenzo]] mentre la loro demolizione avvenne durante gli [[Anni 1970|anni settanta]]<ref>{{cita|Tamilio, iTreni 44|p. 22}}.</ref>.
▲==Storia==
▲Le [[locomotiva|locomotive]], che ebbero la sigla 356, furono costruite in [[Italia]] utilizzando parti di automotrici accantonate allo scopo, agli inizi del [[1943]], per gli usi delle forze armate italiane in [[Libia]] ma a causa del precipitare degli eventi bellici rimasero sul territorio nazionale. Non è chiaro se ne fossero state progettate altre ma dato che non trovarono impiego nei servizi connessi alle operazioni belliche dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]] rimasero affidate alle [[Ferrovie dello Stato]] disseminate in vari impianti della rete.
==Caratteristiche==
Le
[[File:Locomotiva FS D.356.003.jpg|thumb|upright=1.3|Locomotiva D.356.003 accantonata nel 1975 nel deposito di Roma San Lorenzo]]
Il lavoro di trasformazione fu affidato a Fiat.<ref name=locomodel>[http://www.locomodel.it/Pagine/Locomodel_356_N.html Diesel 356 ]</ref>
I quattro mezzi facenti parte di questo gruppo non erano tutti uguali, ma di due tipi diversi: la 001 e la 002 avevano la cassa completamente metallica, mentre la 003 e la 004 avevano la cassa in metallo e legno, segno evidente della difficoltà di reperimento dei materiali occorrenti, durante la guerra, ed inoltre avevano solo due assi motori, essendo quelli estremi solo portanti.<ref name=locomodel/> La trasmissione del moto alle ruote avveniva per mezzo di un gruppo [[frizione (meccanica)|frizione]] a dischi multipli collegato al [[cambio (meccanica)|cambio]] meccanico di tipo [[Fiat]] a 4 marce e da questo con un albero di trasmissione con doppio giunto elastico scorrevole a guide scanalate che trasmetteva il moto ad un ponte riduttore con un rapporto di riduzione al ponte fu sostituito con uno più corto, atto ad ottenere una velocità massima di 50 km/h, quindi con una forza di trazione più elevata rispetto alle automotrici,<ref name="ReferenceA"/> in modo tale da ottenere una capacità di traino accettabile, anche se a scapito della velocità massima che scese a livelli decisamente limitati, ma che visto lo stato delle linee dell'epoca, questo non era un gran danno.<ref name=locomodel/>
Dato che si trattava di rotabili di emergenza non brillavano particolarmente per le prestazioni, essendo mezzi non molto potenti, potendo contare solo su una [[Potenza (fisica)|potenza]] 230 [[Cavallo vapore|CV]],<ref name=locomodel/> anche perché la massa aderente era circa la metà della massa totale<ref>Non era l'esatta metà a causa della dissimmetria del perno di rotazione del carrello tipico delle ALn Fiat di provenienza</ref>. Poca era la funzionalità complessiva del rotabile che rese difficile la sua utilizzazione nell'esercizio ferroviario; l'aspetto particolarmente sgraziato le rese oggetto dei più disparati epiteti da parte dei ferrovieri<ref>"Carrozzoni", "carrelloni", "casciapanchi" etc.</ref>.
==Note==
<references/>
==
*{{cita libro|Nico Molino|Sergio Pautasso|FS-Italia,Le automotrici della prima generazione (monografie ferroviarie/14)|1983|Edizioni Elledi|Torino|isbn=88-7649-016-7}}
*[[Lista dei rotabili italiani]] ▼
*{{cita libro|Donato|Tamilio|Li chiamavano "carrozzoni" (breve storia del Gruppo 356), in [[I Treni Oggi]], anno V, n.44, pp. 18-22|1984|ETR|Salò}}
*[[Automotrice ALn 56]]▼
*{{cita libro|Angelo Nascimbene|Luca Vanni|FS Trenitalia, Locomotive diesel,pp. 37, 38, 115||Duegi editrice|Albignasego}}
{{Portale|trasporti}}▼
== Voci correlate ==
▲* [[Automotrice ALn 56]]
* [[Locomotiva FP Ln.372]]
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://www.photorail.com/phr1-leFS/d356.htm | 2 = Photorail: D.356 | accesso = 2 giugno 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150924072741/http://www.photorail.com/phr1-leFS/d356.htm | dataarchivio = 24 settembre 2015 | urlmorto = sì }}
{{Locomotive diesel FS}}
[[Categoria:Locomotive diesel italiane|FS 356]]
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