Interferone beta-1a: differenze tra le versioni

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Gli interferoni hanno mostrato di dare una riduzione del circa 18-38% nelle ricadute della sclerosi multipla, e di rallentarne la progressione di disabilità nei pazienti affetti.<ref name="About.com">{{Cita web|url = http://ms.about.com/od/treatments/a/AVONEX.htm|titolo = Is Avonex Right for You?|accesso = 7 maggio 2008|cognome = Stachowiak PhD.|nome = Julie|wkautore = |anno = 2008|dataarchivio = 3 marzo 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160303175612/http://ms.about.com/od/treatments/a/AVONEX.htm|urlmorto = sì}}</ref>
 
Nessuno dei prodotti in commercio è risolutivo nei confronti della malattia, ma i pazienti che oggi cominciano presto ad usare gli interferoni potrebbero beneficiare dell'alterazione del naturale corso della malattia.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Giancarlo|cognome=Comi|data=April 2017|titolo=Subcutaneous interferon β-1a in the treatment of clinically isolated syndromes: 3-year and 5-year results of the phase III dosing frequency-blind multicentre REFLEXION study|rivista=Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry|volume=88|numero=4|pp=285–294285-294|accesso=2018-02-07|doi=10.1136/jnnp-2016-314843|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28039317|nome2=Nicola|cognome2=De Stefano|nome3=Mark S.|cognome3=Freedman}}</ref>
 
Ci sono due competitori principali sul mercato per questi farmaci, più un altro [[Medicinale equivalente|biogenerico/biosimilare]] e la forma peghilata:
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== Impiego clinico ==
Anche se il loro esatto meccanismo d’azione non è ancora noto, si ritiene che gli interferoni-ß aiutino a ridurre l’infiammazionel’[[infiammazione]] nelle forme recidivanti di sclerosi multipla. Non è stata ancora stabilita l’efficacia dell’interferone beta-1a nella sclerosi multipla primariamente progressiva.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Juan Ignacio|cognome=Rojas|data=2010-01-20|titolo=Interferon Beta for primary progressive multiple sclerosis|rivista=The Cochrane Database of Systematic Reviews|numero=1|pp=CD006643|accesso=2018-02-07|doi=10.1002/14651858.CD006643.pub3|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20091602|nome2=Marina|cognome2=Romano|nome3=Agustín|cognome3=Ciapponi}}</ref>
 
I farmaci basati sull'[[interferone]] beta potrebbero dare effetti benefici sulla progressione della sclerosi multipla tramite le loro proprietà anti-infiammatorie. Studi hanno anche evidenziato come l'Interferone beta migliori l'integrità della barriera emato-encefalica (BBB, Blood-Brain Barrier), che di solito ne risente diventandodella menoSM protettivadiventando neipiù pazientipermeabile affetti da MS,e permettendo l'incremento dell'ammontare delle sostanze e delle cellule infiammatorie indesiderate che raggiungono il [[cervello]].
 
Questi studi sono per ora stati effettuati unicamente [[in vitro]] (fuoriquindi dai unrisultati organismo, ovvero un esperimento in [[coltura cellulare]]), quindi questopotrebbero non vuol dire necessariamente che funzioniessere nelladirettamente stessareplicabili manieranegli nelleesseri personeumani.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=J.|cognome=Kraus|data=July 2008|titolo=Interferon-beta stabilizes barrier characteristics of the blood-brain barrier in four different species in vitro|rivista=Multiple Sclerosis (Houndmills, Basingstoke, England)|volume=14|numero=6|pp=843–852843-852|accesso=2018-02-07|doi=10.1177/1352458508088940|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18505778|nome2=K.|cognome2=Voigt|nome3=A. M.|cognome3=Schuller}}</ref>
Questo rafforzamento della BBB potrebbe essere un fattore che contribuisce agli effetti benefici dell'interferone beta.
 
Questi studi sono stati effettuati [[in vitro]] (fuori da un organismo, ovvero un esperimento in [[coltura cellulare]]), quindi questo non vuol dire necessariamente che funzioni nella stessa maniera nelle persone.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=J.|cognome=Kraus|data=July 2008|titolo=Interferon-beta stabilizes barrier characteristics of the blood-brain barrier in four different species in vitro|rivista=Multiple Sclerosis (Houndmills, Basingstoke, England)|volume=14|numero=6|pp=843–852|accesso=2018-02-07|doi=10.1177/1352458508088940|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18505778|nome2=K.|cognome2=Voigt|nome3=A. M.|cognome3=Schuller}}</ref>
 
== Tipologia farmacologica ==
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Rebif è somministrato tramite iniezione subcutanea tre volte la settimana e può essere conservato a temperatura ambiente fino a quattordici giorni.
 
È stato dimostrato che il medicinale ritarda la progressione della disabilità, riduce la frequenza delle recidive e riduce l’attività e l’estensione delle lesioni.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=Ludwig|cognome=Kappos|data=November 2015|titolo=Factors influencing long-term outcomes in relapsing-remitting multiple sclerosis: PRISMS-15|rivista=Journal of Neurology, Neurosurgery, and Psychiatry|volume=86|numero=11|pp=1202–12071202-1207|accesso=2018-02-07|doi=10.1136/jnnp-2014-310024|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=prisms-15|nome2=Jens|cognome2=Kuhle|nome3=Juha|cognome3=Multanen}}</ref>
 
Studi hanno evidenziato l’efficacia a lungo termine.<ref name=":0" /> Nel gennaio 2012, la Commissione Europea ha approvato l’estensione dell’indicazione dell’interferone beta-1a di Merck per i pazienti che hanno manifestato un singolo evento demielinizzante suggestivo di sclerosi multipla. Tale estensione dell’indicazione non è stata richiesta negli Stati Uniti.
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== Effetti collaterali ==
I principali effetti collaterali sono sintomi simil-influenzali, reazioni che avvengono sul sito di iniezione, aumento degli enzimi epatici e anomalie delle cellule ematiche.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Peter|cognome=Rieckmann|data=2004|titolo=Haematological effects of interferon-beta-1a (Rebif) therapy in multiple sclerosis|rivista=Drug Safety|volume=27|numero=10|pp=745–756745-756|accesso=2018-02-07|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15350158|nome2=Paul|cognome2=O'Connor|nome3=Gordon S.|cognome3=Francis}}</ref> Anche se questi farmaci migliorano i risultati di certi test diagnostici, essi non curano la MS e molti pazienti non percepiscono alcun miglioramento e, anzi, solo effetti avversi che sostanzialmente riducono la qualità della vita. Col passare del tempo, fenomeni di tolleranza fisiologica e una ridotta efficienza possono manifestarsi per lo sviluppo di [[anticorpi]] contro il farmaco e gli effetti avversi possono persistere anche dopo la sospensione dell'assunzione.
 
I sintomi simili all'influenza si manifestano nella loro totalità dopo circa un paio d'ore dall'iniezione, e durano in molti casi anche l'intera giornata successiva. In molti pazienti questi sintomi diminuiscono col passare del tempo, ma altri continuano ad averli per lunghi periodi. Può essere d'aiuto prendere il medicinale prima di andare a letto e l'uso di un antidolorifico o un antinfiammatorio per contrastare gli effetti collaterali.