D'Afflitto: differenze tra le versioni

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{{nd|persone di cognome d'Afflitto}}
{{F|storia di famiglia|arg2=Campania|novembre 2007}}
{{Casata
|cognome = d'Afflitto
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|titoli = {{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Viceré|Viceré di Basilicata]]<br />{{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Viceré|Viceré di Napoli]]<br />{{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Viceré|Viceré d'Abruzzo]]<br />{{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Principe|Principe]]<br /> {{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Duca|Duca]]<br />{{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Marchese|Marchese]]<br />{{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Conte|Conte]]<br />{{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Barone|Barone]]<br />{{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Signore|Signore]]<br />{{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Patrizio (titolo)|Patrizio di Napoli]]<br /> {{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Patrizio (titolo)|Patrizio di Amalfi]]<br /> {{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Patrizio (titolo)|Patrizio di Scala]]<br />{{simbolo|Croix pattée.svg|10}} [[Gran Maestro|Gran Maestro dei Templari]]<br />
* [[Principe]]
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}}
La famiglia d’Afflitto'''d'Afflitto''' è un’antica casata aristocraticanobile originaria di [[Ducato di Amalfi|Amalfi]], documentata fin dal secolo [[XI secolo]], e diffusa in tutta l’Italial’[[Italia del Sudmeridionale]].
 
Le mitiche origini risalgono al generale romano Placido, vissuto ai tempi di Traiano (II secolo), poi divenuto Sant[[Eustachio (martire)|sant'Eustachio]], ma la famiglia è attestata storicamente a partire dal IX secolo, quando Leone d'Afflitto fu nominato [[Ducato di Amalfi|Duca di Amalfi]].
 
I feudi famigliari erano sparsi per tutto il Meridione d’Italia: Sicilia, Puglia, Calabria, Basilicata e negli Abruzzi. Si hanno notizie di 5 principati, 5 ducati, 5 marchesati, 6 contadi, 49 baronie, oltre all'attuale titolo di Marchesi (''mpr''), Patrizi di Amalfi (''m'').
 
Accanto ai nobili di [[Scala (Italia)|Scala]], [[Amalfi]] e [[Napoli]], la famiglia espresse funzionari reali per la dinastia [[Angioini|Angioina]], [[Borbone|Borboni]], [[Casa d'Asburgo|Asburgo]] e [[Casa Savoia|Savoia]]; oltre a giuristi, ecclesiastici, comandanti militari.
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La famiglia d’Afflitto è considerata come una delle famiglie fondatrici dell’[[Ordine di Malta]], con Landolfo e suo figlio Jacopo militanti al fianco di [[Beato Gerardo|Frate Gerardo Sasso]] nelle crociate in Terra santa. Padre e figlio sono citati nella ''[[Gerusalemme conquistata|Gerusalemme Conquistata]]'' di [[Torquato Tasso]]. Don ''Camponello'', signore di Rodegaldo, fu invece [[Gran maestro|Gran Maestro]] dell’[[Ordine dei Templari]] nel 1235.
 
La famiglia annovera parentele con illustri casate aristocratiche del [[Regno delle Due Sicilie]] e del meridione. Gli ultimi discendenti della famiglia risiedono attualmente a Firenze, Ginevra, Torino.
 
== Le origini: dal Castrum Pini a Scala (Secolo XI e XII) ==
I genealogisti avevano ritenuto che le diverse forme del cognome d’Afflittod'Afflitto, e cioè ''d’Africtod'Africto'', ''de Fricto'', ''de Flicto'', ''de Afflicto'', ''de Afflictis'', e le loro varianti, fossero riferibili alla stessa famiglia.<ref>{{Cita libro|titolo=C. DE LELLIS, Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli, vol. III, In Napoli, per gli heredi di Roncagliolo, 1671, pp. 243.}}</ref>
 
Con riguardo alla forma originaria ''de'' o ''da Filicto'', in particolare, ne è stata più recentemente proposta la derivazione dal termine ''afflictus'', quale variante di ''affictus'' con il significato di censo o reddito.
 
Una delle prime attestazioni documentarie della famiglia risale al 7 marzo del 1041<ref>{{Cita libro|titolo=Codice diplomatico amalfitano, cura di Riccardo Filangieri di Candida, Napoli, Stab. tipografico Silvio Morano, 1917, pp. 83-84, n. LIII.}}</ref>. Arrivarono invece a Scala, in età normanna (1131-1194), i d’Afflittod'Afflitto divennero ''domini'', cioè componenti dell’aristocraziadell'aristocrazia cittadina.
 
Alla famiglia appartennero anche alcuni vescovi della stessa città, eretta in diocesi nel 1069 circa: [[Vescovo di Scala|Orso]] (ca. 1144), [[Vescovo di Scala|Alessandro II]] (1171-1191 ca.), [[Vescovo di Scala|Costantino]] (1207-1220 ca.), [[Vescovo di Scala|Matteo]] (1227-1269 ca). Più tardi vi furono invece [[Vescovo di Scala|Natale Mastini d’Afflittod'Afflitto]] (1418-1450) e [[VescovoFrancesco di Scalad'Afflitto|Francesco]] (1583-†1593).
 
Nel 1280-1282 i d’Afflittod'Afflitto furono a più riprese giudici della città.
 
Nel 1144 il vescovo Orso donò alla chiesa di S. Stefania della stessa città due cervi d’argentod'argento recanti alla base le insegne dei d’Afflittod'Afflitto<ref>{{Cita libro|titolo=«1144, Ursus…donavit bibliam vetustissimam manu scriptam literis Langobardicis, Ecclesiae S. Stephaniae: codex argentea lamina coopertus erat. Idem donavit eidem Ecclesiae cervos duos argenteos, quorum pedibus spectantur Afflictorum insignia: forte Ursus ex ea nobili gente genitus fuerat», in F. PANSA, Istoria dell’anticadell'antica Repubblica d’Amalfid'Amalfi, Napoli, Severini, 1724, vol. II, p. 33.}}</ref>. Il dono lascerebbe intendere la diffusione a quest’epocaquest'epoca della tradizione circa la discendenza della famiglia da S. Eustachio, generale romano dell’imperatoredell'imperatore Traiano. Un episodio della leggenda del Santo, infatti, è incentrato su di un cervo che, durante una battuta di caccia, sarebbe apparso al generale romano Placido, poi passato alla storia come [[Eustachio (martire)|Sant’EustachioSant'Eustachio]], recando tra le corna la Croce e la figura di Cristo.
 
Dai testamenti dei membri emerge fra XI e XII secolo l’esistenzal'esistenza di un cospicuo patrimonio comprendente palazzi e possedimenti a Benevento, nonché proprietà a Scala e in tutto il ducato amalfitano.<ref>{{Cita libro|titolo=G. GARGANO, I primi tempi della "Civitas Scalensium" e la formazione del patriziato locale, in A. V., Scala nel medioevo. Atti del convegno di studi (Scala, 27-28 ottobre 1995), Amalfi, CCSA, 1997, pp. 105-106.}}</ref>
 
== I d’Afflitto nelle altre città del Regno ==
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== Rami della famiglia d’Afflitto ==
La famiglia si suddivise in numerosi rami<ref name="AFFLITTO">{{Cita web|url=http://www.famiglienobilinapolitane.it/Genealogie/d%27Afflitto.htm|titolo=D'AFFLITTO|sito=www.famiglienobilinapolitane.it|accesso=2020-05-11}}</ref>, ed in particolare:
 
# '''Ramo dei conti di [[Trivento]]''', poi duchi di Barrea e principi di Scanno, ascritti in Napoli al seggio di Porto, estinti nella famiglia Caracciolo di Melissano;
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# '''Ramo dei duchi di Campomele e Castropignano''', marchesi di Frignano maggiore, Montefalcone ed Agropoli, estinti nella famiglia Nunziante<ref>{{Cita libro|titolo=Secondo la distinzione proposta da R. FILANGIERI DI CANDIDA, s. v. D’Afflitto, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931, all’indirizzo: http://www.treccani.it/enciclopedia/d-afflitto_(Enciclopedia-Italiana)/.}}</ref>;
 
a questi, deve aggiungersi il '''Ramo di Sicilia'''<ref>{{Cita web|url=http://www.sardimpex.com/|titolo=GENEALOGIE DELLE FAMIGLIE NOBILI ITALIANE|sito=www.sardimpex.com|accesso=2020-05-11}}</ref> estinto nella famiglia Ventimiglia, e disceso probabilmente dal già menzionato Bartolomeo (†1240), che ottenne tra l’altro il titolo di principe di Belmonte.
 
== Principali personaggi della Famigliafamiglia ==
=== '''''Uomini d’arme''''' ===
 
=== '''''Uomini d’arme''''' ===
 
* ''Camponello'', signore di Rodegaldo, di Redine e della Molpa, Gran Maestro dell’[[Cavalieri templari|Ordine dei Templari]] nel 1235, raffigurato vestito dell’abito dell’Ordine nella Cattedrale di Scala.
* ''Antonio'' (fine sc. XIV-inizi sec. XV), patrizio napoletano e scalese; fu reggente della Gran Corte della Vicaria, cavaliere di parte angioina, durante il conflitto tra angioini e durazzeschi diresse le operazioni militari nel ducato amalfitano. Re [[Ladislao I di Napoli|Ladislao]] I di Napoli gli confiscò i beni e lo esiliò; diede origine al ramo che fu poi insignito della contea di Trivento.
* ''Giovanni Battista'' (†1556) fu al servizio spagnolo a Tunisi nel 1535 e a Siena nel 1554, capitano per Carlo V, governatore delle armi in Terra d’Otranto, [[viceré]] di Principato, viceré d’Abruzzo e capitano in quelle province, governatore di Veroli, Tivoli e Vicovaro in Campagna Romana, viceré della Basilicata.
* ''Giovanni Girolamo'' (†1591), conte di Trivento e duca di Castel di Sangro, sposa Cornelia Lannoy, figlia di Don Giorgio 2°º Duca di Boiano e pronipote di Jeanne<ref>{{Cita web|url=http://www.angelfire.com/realm/gotha/gotha/lannoy.html|titolo=Lannoy|sito=www.angelfire.com|accesso=2020-05-11}}</ref> de [[Casato di Croÿ|Croÿ]] fu un valoroso condottiero nelle Fiandre.
* ''Giorgio'' (†1633), conte di Trivento e duca di Castel di Sangro, (figlio del precedente) fu valoroso uomo d’armi. Più volte menzionato da [[Torquato Tasso]] nella ''[[Gerusalemme conquistata|Gerusalemme Conquistata]]'' quale quarto duca al seguito di [[Riccardo I d'Inghilterra|Riccardo in Palestina]], con chiaro riferimento al martirio di S. Eustachio
 
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''Del cui maggior la fama ancor non langue,''
 
''Che ne’ tormenti fu per Cristo esangue.''
 
''(cap. XVIII, v. 135-137)''</blockquote>
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* ''Raffaele'' (sec. XV), fu consigliere di [[Eleonora d'Aragona (1358-1382)|Eleonora d’Aragona]], principessa di Salerno.
* ''[[Matteo d'Afflitto|Matteo]]'', giurista, nacque a Napoli verso la metà del sec. XV. Fu lettore di diritto per vent’anni nello Studio napoletano, pur non ricoprendo mai la cattedra universitaria. La sua carriera negli uffici del Regno dipese dallo stretto rapporto con [[Alfonso d'Aragona (1481-1500)|Alfonso d’Aragona.]] Dopo il 1488 fu creato da re Ferrante giudice della Vicaria, e presidente della Sommaria. Nel luglio del 1495 fu premiato con la promozione al Regio Consiglio, incarico che mantenne fino al 1506. Scrisse svariate opere, fra cui: ''Commentaria super tribus libris feudorum'', ''Tractatus de iure prothomiseos sive de iure congrui''; ''Decisiones Sacri Regii Consilii Neapolitani'', diffusa in tutta Europa, ebbe circa 40 edizioni a partire dal 1499; ''In utriusque Siciliae Neapolisque Sanctiones et Constitutiones novissima Praelectio'' (1517); ''Annotationes'' alle ''Consuetudines'' napoletane.
* ''Michele'' (†1521), Signore di Barrea e di Rocca Guglielma, fu creato conte di Trivento nel 1505; tesoriere del Regno di Napoli (1488), reggente del Gran Camerario e luogotenente della Regia Camera (1503), avendo richiesto al re d’Aragona l’indizione del Parlamento generale il 12 marzo 1511, ebbe incarico di presiederlo a Napoli.
* ''Federico'', Patrizio Napoletano (XVII secolo), Cavaliere dell’[[Ordine di Santiago]], militò in Fiandra nell’esercito spagnolo, Consigliere di Guerra dell’[[Alberto d'Austria|Arciduca Alberto II d’Asburgo]].
* ''Michele II'' (†1620) 2°º Duca di Barrea e 9°º Conte di Trivento per refuta del fratello Giorgio, rinnovò il fidecommisso''fideicommissum'' di famiglia su Trivento nel 1613, Patrizio Napoletano; Viceré e Governatore Generale delle armi del Regno di Napoli, Governatore di Chieti (morto in carica). Sposa donna Francesca [[Albizzi|Albrizzi]], figlia di Don Giovanni Antonio II 1°º Principe di Avetrana e di Donna Giulia [[Farnese]] dei Duchi di Latera. Con la dote della moglie comprò il feudo principesco di Scanno.
* ''Giovanni Battista'' (†1688), governatore di Afragola, Cava (1645), Foggia (1647), Lucera (1648), Lecce (1654-1657), Catanzaro (1658), giudice civile poi ordinario a Napoli (1661-1662).    
* ''[[Rodolfo d'Afflitto|Rodolfo]]''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Mario Gaglione|coautori=|titolo=Le Origini della Famiglia d'Afflitto|rivista=Centro Studi Amalfitano|editore=delle Piane|volume=|numero=}}</ref>'','' duca di Castropignano e Campomele, marchese di Frignano Maggiore e Agropoli. Compiuti gli studi giuridici, nel 1834 iniziò la carriera nella amministrazione borbonica come relatore presso la Consulta di Stato. Nel 1844, fu nominato sotto-intendente a Cefalù e poi a Bovino. Nel corso del 1848 fu segretario generale d'Intendenza a Potenza, poi ad Avellino e Napoli. Di simpatie liberali''',''' nell'ottobre 1859 fu arrestato, ma subito rilasciato. Dopo l’ingresso di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] a Napoli, fu prefetto prima a Genova, poi a Napoli (1863, 1869), consigliere provinciale e comunale di Napoli, senatore del Regno (20 gennaio 1861), vicepresidente del Senato (1867 al 1871). Per concessione regia, aveva diritto di abitazione nel palazzo reale di [[Reggia di Capodimonte|Capodimonte]]. Morì il 26 luglio 1872 a Napoli.
 
=== '''''Ecclesiastici''''' ===
 
* ''[[Annibale D'Afflitto|Annibale]]'' (1560 ca -†1638),  arcivescovo. Laureatosi a Bologna, si recò a Madrid nel 1568 ove fu a corte di Filippo IV come cappellano delle giovani principesse della corte di Spagna. Il sovrano ne propose a Clemente VIII la nomina ad arcivescovo di Reggio Calabria, avvenuta il 15 novembre 1593. Giunto nella sua sede, fu severo controllore della vita religiosa e applicò le disposizioni della Controriforma, fece ricostruire l’ospedale, il seminario e molte delle chiese distrutte dai turchi di Sinan Bassà nel 1594.
* ''Giovanni Battista'' (XVII sec.), abate e vicario generale della diocesi di Minori, erudito versato nella lettura della ''curialesca'' amalfitana, corrispondente dell’abate cistercense Ferdinando Ughelli (1595-1670); fu autore del ''Breve racconto della vita, martirio, e miracoli della gloriosa Verg. e Mart. S. Trofimena'' (1660).
* ''Cesare'' (1615-†1682), avvocato, entrò nel 1657 nell’Ordine teatino col nome di Gaetano Andrea. Fu vescovo di Cava (1670) ed autore di alcuni trattati giuridici: ''Juris responsum de actionibus'' (1649); ''Controversi juris resolutiones'' (1660-1661).
 
=== '''''Letterati e scienziati''''' ===
 
* ''[[Gennaro Maria D'Afflitto|Gennaro Maria]]''<ref>{{Cita libro|titolo=B. SIGNORELLI, s. v., in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 31 (1985) all’indirizzo http://www.treccani.it/enciclopedia/gennaro-maria-d-afflitto_%28Dizionario-Biografico%29/}}</ref>,'''  ''' nacque a Napoli nel 1618. Nel 1633 fu ammesso nel convento di S. Maria della Sanità dei domenicani, dove emise la professione nel 1634. Fu ingegnere militare al seguito degli eserciti spagnoli e docente di matematica. Incontrò a Napoli il suo protettore, il figlio naturale di Filippo IV, don [[Giovanni d'Austria|Giovanni Giuseppe d’Austria]] (1647-1648), che seguì a Madrid, ove il Supremo Consiglio di Guerra lo prescelse come professore di matematiche del Real Palazzo, e poi nella campagna di Orbetello e Porto Longone (1650). Passò poi al servizio di [[Ferdinando II de' Medici|Ferdinando II di Toscana]] sempre come docente di matematica e ingegnere militare. Fu a Roma alla fine del 1667 e poi a Genova, dove diede il proprio parere sulle opere di difesa della rada di Vado Ligure. Fu infine a Savona nel 1669. Gli sono attribuiti lavori di fortificazione a Cuneo e Nizza Marittima per conto dei Savoia. Morì a Napoli nel 1673. Opere: ''Muniendarum urbium, methodus modernus''<ref>{{Cita libro|titolo=Firenze, Bibl. nazionale, Fondo Magliabechiano, cl. XIX, 1}}</ref>; ''De igne et ignivomis'' (1661).
* ''Eustachio''<ref>{{Cita libro|titolo=C. CASSANI, s. v., in Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 31 (1985) all’indirizzo http://www.treccani.it/enciclopedia/eustachio-d-afflitto_%28Dizionario-Biografico%29/}}</ref>, nacque a [[Roccagloriosa|Rocca Gloriosa]] il 29 luglio 1742. Nel 1748 entrò nel Collegio dei nobili a Napoli, retto dai gesuiti; nel 1758 divenne chierico e fu eletto cappellano dei Tesoro di S. Gennaro dai nobili del seggio di Nilo, cui era aggregata la famiglia. Il 26 settembre 1761 entrò nell'Ordine Domenicano e studiò teologia a Roma e Perugia. Ritornato a Napoli, insegnò filosofia. Nel 1773 gli fu conferita la cattedra di storia della religione e fu chiamato ad insegnare nella nuova università di Malta. Nel 1778 entrò a far parte della Reale Accademia delle scienze e delle lettere, e l'anno successivo gli fu conferito l’incarico di vice-bibliotecario e coadiutore per la sistemazione della Biblioteca farnesiana. Nel 1782 terminò il primo volume dell'opera ''Memorie degli scrittori del Regno di Napoli'', e fu nominato custode del museo di Capodimonte. Il 14 luglio del 1784 assunse la direzione della biblioteca, ma l’8 dicembre 1787 morì lasciando stampata solo metà del secondo volume, pubblicato postumo nel 1794.
 
== Gli ultimi discendenti ==
 
 
Le ultime quattro linee<ref>{{Cita libro|titolo=V. SPRETI, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, Milano, Enciclopedia storico nobiliare italiana, 1928, vol. I, p. 322.}}</ref> della famiglia sono quelle:
 
# dei '''d’Afflitto d’Aragona''', patrizi napoletani ascritti al seggio di Nido, discendenti da Antonio (1772, †1850-1850), che sposò la nobile Camilla d'Aragona (1769, †1810), estinti;
# della '''linea di Scala''', patrizi di Scala (1887, 1907), la cui propaggine principale si estinse in Maria Stefania, duchessa di Campomele, duchessa di Castropignano, marchesa di Montefalcone, marchesa di Frignano Maggiore, marchesa di Agropoli (†1914), andata in sposa, nel 1876, a Riccardo Nunziante dei marchesi di S. Ferdinando; la propaggine secondogenita di don Bonaventura, figlio di Matteo, patrizio di Scala (1833-†19041904) si è altresì estinta; Di uno dei marchesi d’Afflitto, probabilmente don Bonaventura d'Afflitto dei Principi di Scanno, la pittrice [[Tamara de Lempicka]] eseguì due celebri ritratti a Parigi (1925, 1926).
# della '''linea di Ravello''', patrizi di Ravello, discendenti da Diego, nato nel 1797, estinti;
# della '''linea di Amalfi'''<ref>{{Cita web|urlname=http://www.famiglienobilinapolitane.it/Genealogie/d%27Afflitto.htm|titolo=D'"AFFLITTO|sito=www.famiglienobilinapolitane.it|accesso=2020-05-11}}<" /ref>, patrizi di Amalfi (''maschi'', 1915), marchesi (''maschi primogeniti'', D.R. 16 febbraio 1922), alla quale appartenne Camillo (1818-†18991899), figlio di don Raffaele e di donna Carolina Lanzetta Sforza, Capitano dell’esercito borbonico nel III Reggimento Dragoni (1859), patrizio di Amalfi, dal quale sono poi discesi il marchese Francesco (1861-†19341934) sposato con Ida dei Marchesi [[Bartolommei]], da cui don Camillo II (1890-†19491949), da cui ildon Francesco II (1921-†19961996), fu ufficiale dell’esercito e Croce di guerra, da cui Camillo III (1951-†20082008). L’attuale capofamiglia è il marchese Cosimo (1996-). DiDiscende unoda dei marchesi d’Afflitto, probabilmentedon Camillo II, lail pittricecelebre enologo di [[TamaraCastel deRuggero Lempicka|Tamara(Bagno dea ŁempickaRipoli)|Castel Ruggero]], eseguì dueil celebrinobiluomo ritrattiNicolò (1925d'Afflitto, 1926)enologo e direttore tecnico dei Marchesi de [[Frescobaldi]].
 
== Feudi in titolarità ==
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'''Contadi''': Civitasantangelo, Lizzanello, Loreto, Nicotera, Trivento, Ventimiglia.
 
'''Baronie''': Acqua della Vena, Angri, Borrello, Brittoli, Cancellara, Carpineto, Cardito, Casella, Casalpiscopo, Castignano, Castiglione, Civitella, Collare, Ferrazzano, Gratteri, Larderia, Macchia, Molpa, Monteroduno, Mosellara, Muro, Nocciano, Ortona, Papasidero, Pesco, Petranico, Petruro, Pettorano, Pietrapulcina, Pietrarosella, Pizzoferrato, Redine, Roccasassone, Rocchetta, Roccapimonte, Roccaimperiale, Roccamainolfi, Rodegaldo, Rufo, Santangelo in Grisone, Santagapito, San Martino, Sinagra, Somma, Tocco, Torre deide' passeri, Valenzano, Villetta.
 
== Edifici storici ==
<gallery>
File:Bagno_a_ripoli,_castel_ruggero,_04.jpg|Castel Ruggero a Bagno a Ripoli. Dimora del celebre enologo Nob. Niccolo dei Marchesi d'Afflitto, Patrizio d'Amalfi
File:Palazzo_Via_Nilo_20,_Loggia.jpg|Il Palazzo d'Afflitto in Via Nilo a Napoli. Dimora di don Girolomo d'Afflitto, Principe di Scanno
File:Palazzo_d'Afflitto_Ravello.jpg|Il Palazzo d'Afflitto a Ravello, oggi Hotel Caruso Belmod
File:Ravello_Villa_Rufolo.JPG|Villa Rufolo a Ravello, già Villa d'Afflitto
File:La Scheggia d'Afflitto.jpg|La Scheggia a Anghiari. Borgo agricolo del XV secolo
</gallery>
 
== Note ==
<references/>
 
== Collegamenti esterniBibliografia ==
* {{EI|d-afflitto|autore=Riccardo Filangieri di Candida|anno=1931}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
== Voci correlate ==
* [[Basilica di Sant'Eustachio (Scala)]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Portale|storia di famiglia|medioevo}}