Locomotiva DB 184: differenze tra le versioni

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|Anni_di_Esercizio= 1967-2002
|Quantità_Prodotta= 5
|Costruttore= [[Lokomotiv- und Waggonbaufabrik Krupp]], [[AEG (azienda)|AEG]], BBC[[Brown, Boveri & Cie]]
}}
{{Box treno/Dati
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All'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]] lo sviluppo dell'[[elettronica di potenza]], e in particolare dei [[Tiristore|tiristori]], detti anche "diodi controllati al silicio" o SCR<ref group="Nota" name="SCR">SCR: sigla di ''Silicon Controlled Rectifier'' (diodo controllato al silicio).</ref>, dimostrò la possibilità di superare i problemi di ingombro e di massa che fino ad allora avevano rallentato l'introduzione di mezzi di trazione polisistema<ref name="mezzi polisistema" group="Nota" /><ref group="Nota">I mezzi polisistema delle prime generazioni utilizzavano, quali raddrizzatori, gli [[ignitron]]i o gli eccitroni. Cf&nbsp;Ugo Cantutti, ''Il treno'', in ''Il mondo della tecnica'', sotto la direzione di [[Gustavo Colonnetti]], vol. 4°, Torino, UTET, 1962, p. 31.</ref><ref>{{cita|Mayer, ''La scelta''|pp.&nbsp;252-254|IF1978-3}}.</ref>.
 
Tra i mezzi polisistema della generazione precedente all'introduzione dell'elettronica di potenza erano notevoli i casi delle [[Société nationale des chemins de fer français|ferrovie francesi (SNCF)]] che disponevano di locomotive alimentate con due, tre o quattro tipi di corrente<ref>{{cita|Vicuna, ''Organizzazione''|pp. 427-428|OTF}}.</ref>, e dell'elettrotreno [[Trans Europ Express|TEE]] quadricorrente<ref name="mezzi polisistema" group="Nota" /> delle [[Ferrovie Federali Svizzere|ferrovieFerrovie federaliFederali svizzereSvizzere (FFS)]] [[Elettrotreno FFS RAe 1050|RAe 1050]] che raggiungeva regolarmente [[Parigi]] e [[Milano]]<ref name="iT63-19">{{cita|''Gli elettrotreni''|p. 19|iTreni 63}}.</ref>.
 
== Progetto e costruzione ==
[[File:10.06.91 Trier Hbf 184.002 (6042289718).jpg|thumb|La locomotiva 184 002 nella stazione di Trier Hbf il 10 giugno 1991 alla trazione di un treno di carrozze della [[Société Nationale des Chemins de fer Français|SNCF]] diretto a [[Wittlich]], utilizzato dai militari francesi in servizio nella [[Germania occidentale]] per il ritorno alle proprie abitazioni durante i fine settimana.]]Le locomotive elettriche {{TA|E 410}} (in seguito gruppo 184) della [[Deutsche Bundesbahn|Ferrovia Federale Tedesca (DB)]] nacquero allo scopo di eliminare i tempi morti per il cambio del mezzo di trazione alle frontiere con [[Paesi Bassi]], [[Belgio]], [[Lussemburgo]] e [[Francia]], le cui reti ferroviarie usavano sistemi di elettrificazione diversi da quello adottato dalle ferrovie tedesche<ref name="DBTRAINS">{{cita|Wilbrink, ''E 310/E 410''||E310-E410}}.</ref>.
 
Sulla base dell'esperienza acquisita con i tre prototipi di locomotiva bifrequenza<ref name="mezzi polisistema" group="Nota" /> equipaggiati con [[Diodo a giunzione|raddrizzatori al silicio]] costituenti i gruppi {{TA|E 320 01}}<ref group="Nota">Nel 1981 la locomotiva {{formatnum:182001}} (ex {{TA|E 320 01}}), già accantonata dalla DB, fu concessa in uso alla [[AEG-Telefunken]] che vi montò a proprie spese un'apparecchiatura sperimentale con [[Motore trifase|motori trifasi]] che intendeva sviluppare soprattutto per le reti straniere con alimentazione monofase a {{TA|25 kV 50 Hz}}, ma che poteva essere provata anche sulla rete tedesca a {{TA|15 kV 16⅔ Hz}}. Con la trasformazione, eseguita dalla AEG a Monaco Freimann, la locomotiva fu equipaggiata con un carrello con due motori trifasi della potenza nominale complessiva di {{TA|2 870 kW}}, mentre i motori originali dell'altro carrello furono esclusi dal circuito di trazione. In occasione della trasformazione la {{formatnum:182001}} fu ridipinta nello schema di coloritura rosso, beige e grigio perla. Cf&nbsp;''Notizie flash'' in ''I treni oggi'', 2 (1981), n.&nbsp;13, p.&nbsp;7.</ref>, 11 e 21<ref name="IF4/T12">{{cita|Machefert-Tassins, ''I diversi''|n.&nbsp;4, tabella&nbsp;XII, p.&nbsp;408|IF 2,3,4}}.</ref><ref name="BR181DB/39-42 group=Nota">Nel 1968 i tre prototipi {{TA|E 320 01}}, 11 e 21 furono riclassificati nel gruppo 182 rispettivamente come {{formatnum:182001}}, 011 e 021. Cf&nbsp;{{cita|Ruge, ''Die Elektrolokomotiven''|pp.&nbsp;39-49|BR181DB}}.<br />In seguito il gruppo 182 fu riutilizzato dalla [[Deutsche Bahn|Deutsche Bahn AG]] per classificare le 25 locomotive a {{TA|15 kV 16⅔ Hz}} e {{TA|25 kV 50 Hz}} {{TA|ES 64 U2}} immesse in servizio nel 2001-2002. Cf&nbsp;{{cita|Ruge, ''Die Elektrolokomotiven''|pp.&nbsp;47-49|BR181DB}}.</ref> che svolsero servizio a partire dal 1960 sulla relazione [[Homburg]]–[[Saarbrücken]]–[[Forbach]]–[[Metz]], elettrificata in Germania a {{M|15|ul=kV}} {{TA|16⅔ [[Hertz|Hz]]}} e in Francia a 25&nbsp;kV 50&nbsp;Hz<ref name="DBTRAINS" />, gli uffici centrali della DB<ref name="BZA" group="Nota" /> di [[Monaco di Baviera]] svilupparono con l'industria tedesca il progetto di una nuova famiglia di locomotive elettriche polialimentazione<ref name="mezzi polisistema" group="Nota" /> che comprendeva<ref name="DBTRAINS" />:
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===== Pantografi =====
Dovendo circolare sulle reti elettrificate di diverse amministrazioni ferroviarie su cui erano presenti [[linea aerea di contatto|linee aeree di contatto]] con caratteristiche geometriche e meccaniche assai diverse (per esempio altezza di posa, poligonazione e materiale della catenaria, posizione delle mensole di sostegno rispetto al filo di contatto, massima forza imprimibile al filo di contatto da parte del pantografo<ref group="Nota">Le differenze di sezione e tiro della linea di contatto, e conseguentemente quelle di larghezza e materiali degli striscianti e di pressione del pantografo su di essa, costituivano e costituiscono uno dei maggiori vincoli all'[[interoperabilità]]. Cf&nbsp;Leonardo Micheletti, "''Sulla trazione elettrica ferroviaria"'', in ''La tecnica professionale'', n.s.&nbsp;19 (2012), n.&nbsp;4,&nbsp;pp.&nbsp;13-19.</ref>), che richiedevano l'uso di diversi tipi di [[Pantografo (trasporti)|pantografo]], fu adottata una soluzione di compromesso che prevedeva l'impiego di quattro pantografi monobraccio, due dei quali identici fra loro<ref name="BR181DB/58-59">{{cita|Ruge, ''Die Elektrolokomotiven''|pp.&nbsp;58-59|BR184DBBR181DB}}.</ref><ref name="iT109-31">{{cita|''Locomotive policorrenti''|p.&nbsp;31|iTreni 109}}.</ref><ref name="iT186/12-13">Pagina dei lettori, ''Europa difficile'', in ''Itreni'', 18 (1997), n.&nbsp;186, pp.&nbsp;12-13.</ref>.
 
[[File:Pantograaf lichtrail.jpg|thumb|Esempio di pantografo monobraccio a doppio strisciante.]]
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I moduli raddrizzatori erano sistemati in due telai nella sala macchine, ciascuno dei quali conteneva 80 tiristori e 40 diodi al silicio raffreddati ad aria<ref name="BR181DB/58-59"/>. La massa totale di {{TA|1 500 kg}} delle due incastellature, confrontata con quella della precedente locomotiva {{TA|E 320 01}} (in seguito {{formatnum:182001}}) che adottava diodi al silicio di precedente tipo prodotti dalla stessa AEG<ref name="IF4/T12"/>, permetteva di ottenere un risparmio di massa di circa {{TA|300 kg}} con prestazioni migliorate del 30%<ref name="BR181DB/58-59"/>.
 
Una volta raggiunta la massima tensione sui motori era possibile un' ulteriore incremento della velocità per mezzo di quattro gradi di [[Shunt (elettrotecnica)#Altri usi|indebolimento di campo]], ottenuti per mezzo di un sistema di controllo aggiuntivo<ref name="BR181DB/58-59"/>.
 
===== Motori di trazione =====
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Diversamente da quella dell'AEG, la parte elettrica delle locomotive {{TA|E 410 011-012}} (in seguito {{TA|184 111-112}}) non aveva alcuna caratteristica innovativa: la BBC ricorse infatti alla soluzione, comunemente adottata al tempo per i mezzi di trazione quadricorrente<ref name="mezzi polisistema" group="Nota" />, che prevedeva l'uso di motori alimentati in corrente continua con [[avviamento reostatico|regolazione reostatica]] direttamente dalle catenarie a {{TA|1,5 kV}} e {{TA|3 kV}} e tramite trasformatore e ponte raddrizzatore dalle catenarie a {{TA|15 kV 16⅔ Hz}} e {{TA|25 kV 50 Hz}}<ref name="BR181DB/62-64">{{cita|Ruge, ''Die Elektrolokomotiven''|pp.&nbsp;62-64|BR181DB}}.</ref>.
 
La regolazione di velocità dei motori era ottenuta escludendo progressivamente per mezzo di [[ContattoreTeleruttore|contattori]] le resistenze del reostato di avviamento, con un totale di 72 passi di accelerazione<ref name="BR181DB/62-64"/>.
 
Una volta raggiunta la massima tensione di alimentazione dei motori era possibile un' ulteriore incremento della loro velocità per mezzo di un circuito aggiuntivo per il controllo dell'[[Shunt (elettrotecnica)#Altri usi|indebolimento di campo]]<ref name="BR181DB/62-64"/>.
 
La scelta dell'azionamento elettromeccanico fece sì che le locomotive {{TA|184 111 e 112}}, con parte elettrica ABB, non creassero i problemi di interferenza elettromagnetica causati dall'azionamento elettronico AEG delle {{TA|184 001-003}} sul sistema di [[Segnalamento ferroviario|segnalamento]] delle ferrovie belghe<ref name="BR181DB/62-64"/>.
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== Sperimentazioni ==
 
=== Sperimentazioni in Germania ===
[[File:Baureihe 184 Führerstand.jpg|thumb|Il banco di comando della locomotiva 184 003 nel 2007.]]La {{TA|E410 001}} iniziò le corse di prova nel dicembre 1966 nella zona di [[Monaco di Baviera]], manifestando inizialmente un inconveniente che provocava la ripetuta bruciatura di un fusibile nell'armadio del raddrizzatore a seguito di una particolare manovra; dopo qualche tentativo venne individuata la causa del guasto e il problema fu definitivamente risolto<ref name="BR181DB/60-61">{{cita|Ruge, ''Die Elektrolokomotiven''|pp.&nbsp;60-61|BR181DB}}.</ref>.
 
Un altro inconveniente si manifestò sui trasformatori delle locomotive AEG che, a causa di un'ottimizzazione troppo spinta, mostrarono una tendenza al surriscaldamento nelle corse di prova con un treno di 650 tonnellate sulla "Geislinger Steige", rampa in forte salita sulla linea [[Stoccarda]]-[[Ulma|Ulm]]<ref group="Nota">Rampa in salita del {{TA|22,5‰}} che supera un dislivello di {{TA|112 m}} in {{TA|5,6 km}}.</ref>. Fu quindi necessario provvedere al loro riavvolgimento con isolamento in [[Nomex]], materiale di nuova concezione resistente alle alte temperature, allungando sensibilmente la fase di messa a punto delle locomotive<ref name="BR181DB/58-59"/>.
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Durante le prove l'insufficiente filtraggio in uscita provocò reiteratamente disturbi agli impianti di telecomunicazione e di segnalamento (tra l'altro venivano disinserite le [[Telescrivente|telescriventi]] di stazione)<ref name="iT109-32-33" /><ref name="TEE-80-81">{{cita|Mertens, Malaspina, ''TEE''|pp. 80-81|TEE}}.</ref>.
 
Riferisce Giovanni Cornolò che in precedenza le FS avevano declinato la proposta della DB di acquistare un "limitato lotto" di 184 con cui espletare servizi internazionali (probabilmente TEE). Tale disinteresse, che faceva seguito a un analogo rifiuto opposto alle FFS riguardo alla proposta d'acquisizione di un "limitato numero" di elettrotreni del gruppo RAe 1050, fu forse dovuto al ritardo con cui, rispetto alle previsioni, fu trasformata nel sistema nazionale a corrente continua a 3&nbsp;kV la residua parte della rete ligure-piemontese ancora elettrificata col sistema a corrente alternata trifase, parte della qualeche avrebbe dovuto essere percorsa da tali mezzi per l'espletamento dei servizi a essi assegnati<ref name="Cornolò-417">{{cita|Cornolò, ''Dall'E.626''|p. 417|TEE}}.</ref><ref group="Nota" name="Ligure-piemontese">Se gli RAe 1050 o le 184 fossero effettivamente stati acquistati dalle FS, il loro servizio sulle linee alimentate a corrente alternata trifase avrebbe implicato l'uso di [[Locomotiva termica|locomotive Diesel]] da attestare all'intero treno, come fatto successivamente per alcuni treni rapidi in servizio interno al fine di garantire una velocità commerciale maggiore di quella possibile attestando a essi le locomotive trifase, con evidenti maggiori spese per acquistare un sufficiente numero di macchine da utilizzare solo per questo scopo giacché, dato il prestigio dei treni internazionali e la conseguente necessità di garantire la continuità dell'esercizio, in base alla pratica delle FS vi sarebbe dovuta essere nel parco almeno una terna di unità di cui la prima in normale servizio (presumibilmente non solo per i treni internazionali), la seconda in officina per la manutenzione programmata e la terza di riserva in deposito per fronteggiare guasti imprevisti delle altre due. Per la cronologia della trasformazione del sistema di alimentazione delle linee della rete ligure-piemontese si veda la voce [[Cronologia delle elettrificazioni a corrente continua a 3000 volt della rete delle Ferrovie dello Stato italiane]].</ref>.
 
== Esercizio ==
=== Servizio operativo ===
[[File:E410 011 Gauting 1968.png|thumb|La locomotiva E 410 011 con la marcatura d'origine in sosta nella stazione di [[Gauting]] nell'inverno 1967-1968.]]Le locomotive {{TA|E 410}} furono assegnate a partire dall'estate del 1967 al [[Deposito locomotive|deposito]] di [[Colonia (Germania)|Colonia]] Deutzerfeld, dove prestarono servizio inizialmente con l'esclusione dei treni pendolari e dei treni espressi, limitazione che decadde dal 1º febbraio 1968<ref name="BR181DB/60-61"/><ref name="BR181DB/65">{{cita|Ruge, ''Die Elektrolokomotiven''|p.&nbsp;65|BR181DB}}.</ref>.
 
Nel 1968 le {{TA|E 410}} vennero riclassificate nel gruppo 184, mantenendo la numerazione progressiva 001-003 e 011-012, che per queste ultime venne cambiata in 111-112 l'anno successivo<ref name="DBTRAINS"/>.
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[[File:Trix Express 2247 E-Lok BR 184 "Europalok", DB.jpg|thumb|Modello Trix della 184 003-2 in livrea originale.]]
 
La popolarità delle locomotive DB 184 è dimostrata anche dalle numerose riproduzioni [[Modellismo ferroviario|fermodellistiche]] nelle scale [[Scala H0|H0]] ed [[Scala N|N]] predisposte da parte di diverse ditte specializzate, fra cui Jouef, [[Märklin]], [[Trix (modellismo)|Trix]] e, con grande tempestività e nelle [[Scala H0|scale HO]] ed [[Scala N|N]], [[Lima (azienda)|Lima]]<ref name="Lima 1967-68">{{cita libro|titolo=Lima. Scala H0. Catalogo di vendita 1967-68|editore=Lima|città=Vicenza|anno=1967|url=http://www.limarivarossi-tributememory.it/cat_1967LIMA/Cataloghi/Lima_1967-68/Lima_1967-68.htm|accesso=75 novembrefebbraio 20122022|p=7|cid=Lima 1967-68}}</ref><ref name="Lima 1968-69">{{cita libro|titolo=Lima. Scala H0. Catalogo di vendita 1968-69|editore=Lima|città=Vicenza|anno=1968|url=http://www.limarivarossi-tributememory.it/cat_1968LIMA/Cataloghi/Lima_1968-69_H0/Lima_1968-69_H0.htm|accesso=75 novembrefebbraio 20122022|p=17|cid=Lima 1968-69}}</ref><ref name="Lima 1969-70">{{cita libro|titolo=Lima. Scala N. Catalogo di vendita 1968-69|editore=Lima|città=Vicenza|anno=1969|url=http://www.limarivarossi-tributememory.it/cat_1970NLIMA/Cataloghi/Lima_1968-69_N/Lima_1968-69_N.htm|accesso=7s novembrefebbraio 20122022|p=7|cid=Lima 1969-70}}</ref>.
 
Il modello Märklin fu presentato alla 49ª edizione della Fiera internazionale del giocattolo di Norimberga, svoltasi dal 5 all'11 febbraio 1998<ref name="Maerklin 1998">{{cita libro|titolo=Märklin. Catalogo novità 1998|editore=Märklin|città=Göppingen|anno=1998|p=25|cid=Maerklin 1998}}</ref>.
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== Note ==
=== Annotazioni ===
<references group="Nota"/>
 
=== RiferimentiFonti ===
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione | autore = Yves Machefert-Tassin | anno = 1963 | titolo = I diversi tipi di locomotive e di treni automotori policorrente | rivista = [[Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani|Ingegneria ferroviaria]] | volume = 18 (1963) | numero = nn. 2, 3, 4 | pagine = n. 2, pp. 175-185; n. 3, pp. 291-299; n. 4, pp. 397-409 | issn = 0020-0956 | cid = IF 2,3,4 }} (traduzione di Manlio Perilli di un articolo pubblicato in ''Le Génie Civil'', 15 giugno, 1º luglio e 15 luglio 1962).
* {{cita pubblicazione
* {{cita pubblicazione | autore = | anno = 1967 | titolo = Die neuen Viersystem Lokomotiven der Deutschen Bundesbahn Baureihe E 410 | rivista = Glasers Annalen | lingua = tedesco | volume = 91 | numero = n. 1 | pp = 23-27 | issn = 0017-0844 | cid = Die neuen }}
| autore = Yves Machefert-Tassin
* {{cita libro | autore = [[Giuseppe Vicuna]] | titolo = Organizzazione e tecnica ferroviaria | editore = [[Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani]] | città = Roma | anno = 1968 | pp = 430-431 | ISBN = no | cid = OTF}}
| anno = 1963
* {{cita libro | autore = [[Giulio Giovanardi]] | titolo = [[Enciclopedia Treccani|Enciclopedia italiana]], Appendice IV. 1961-1978 | editore = [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana|Istituto della Enciclopedia italiana]] | città = Roma | anno = 1978 | p = 779 | volume = vol. I. A-Ga | capitolo = Ferrovia | ISBN = no | cid = Ei vol. 1}}
| titolo = I diversi tipi di locomotive e di treni automotori policorrente
* {{cita pubblicazione | autore = [[Lucio Mayer]] | data = | anno = 1978 | mese = marzo | titolo = La scelta del sistema di trazione elettrica al lume di recenti soluzioni | rivista = Ingegneria ferroviaria | volume = 33 (1978) | numero = n. 3 | pp = 251-261 | issn = 0020-0956 | cid = IF1978-3}}
| rivista = [[Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani|Ingegneria ferroviaria]]
* {{cita pubblicazione | autore = | anno = 1986 | mese = settembre | titolo = Gli elettrotreni svizzeri TEE | rivista = [[I Treni|I treni oggi]] | volume = 7 (1986) | numero = n. 63 | pp = 16-20 | issn = 0392-4602 | cid = iTreni 63 }}
| volume = 18 (1963)
* {{cita pubblicazione | autore = | anno = 1990 | mese = novembre | titolo = Locomotive policorrenti in Italia | rivista = I treni oggi | volume = 11 (1990) | numero = n. 109 | pp = 30-33 | issn = 0392-4602 | cid = iTreni 109 }}
| numero = nn. 2, 3, 4
* {{cita pubblicazione | autore = Erminio Mascherpa | anno = 1997 | mese = maggio | titolo = Un progetto di trent'anni fa | rivista = I treni | volume = 18 (1997) | numero = n. 182 | pp = 16-17 | issn = 0392-4602 | cid = iTreni 182 }}
| pagine = n. 2, pp. 175-185; n. 3, pp. 291-299; n. 4, pp. 397-409
* {{cita libro | autore = | autore2 = Maurice Mertens | autore3= Jean-Pierre Malaspina | titolo = TEE. La leggenda dei Trans-Europ-Express | editore = Editrice Trasporti su Rotaie | città = Salò | anno = 2008 | ISBN = 978-88-85068-31-5 | cid = TEE}}
| issn = 0020-0956
* {{cita pubblicazione | autore = Giovanni Cornolò | autore2 = Alberto Furregoni | anno = 2009 | mese = maggio | titolo = La storia delle locomotive polisistema. Nascita ed evoluzione in Germania, Belgio, Regno Unito e Cecoslovacchia | rivista = La tecnica professionale | volume = n. s. 16 (2009) | numero = n. 5 | pp = 41-49 | cid = TecProf 5 }}
| cid = IF 2,3,4
* {{cita libro | autore = Giovanni Cornolò | coautori = | titolo = Dall'E.626 all'Eurostar. 1928-2008: ottant'anni di locomotive elettriche FS | editore = Ermanno Albertelli | città = Parma | anno = 2008 | ISBN = 88-87372-63-2 | cid = Cornolò2008}}
}} (traduzione di Manlio Perilli di un articolo pubblicato in ''Le Génie Civil'', 15 giugno, 1º luglio e 15 luglio 1962)
* {{cita web | autore = Michael Ruge | url = http://www.181er.de/br181_entwicklung.pdf | titolo = Die Elektrolokomotiven der Baureihe 181 der DB und ihre aus dem Dienst ausgeschiedenen Schwestern | accesso = 12 giugno 2012 | formato = pdf | lingua = de | anno = 2012 | cid = BR181DB | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120317010316/http://www.181er.de/br181_entwicklung.pdf | dataarchivio = 17 marzo 2012 | urlmorto = sì }}
* {{cita pubblicazione
* {{cita web | autore = Blaine Bachman | url = http://www.blainestrains.org/pdfs/BR184.pdf | titolo = The BR 184: An early multi-current locomotive | accesso = 12 giugno 2012 | formato = pdf | lingua = en | anno = 2002 |cid= The BR 184}}
| autore =
* {{cita web | autore = Joost Wilbrink | url = http://www.dbtrains.com/en/locomotives/epochIII/E310-E410 | titolo = E 310/E 410 | accesso = 12 giugno 2012 | lingua = en |cid= E310-E410}}
| anno = 1967
* {{cita web | autore = Joachim Schmitz | url = http://www.schmitzens-botanikseite.de/bahn/Baureihe/184/184.htm | titolo = Die Europalok 184 | accesso = 12 giugno 2012 | lingua = de | anno = 2002 |cid= Europalok}}
| titolo = Die neuen Viersystem Lokomotiven der Deutschen Bundesbahn Baureihe E 410
| rivista = Glasers Annalen
| lingua = tedesco
| volume = 91
| numero = n. 1
| pp = 23–27
| issn = 0017-0844
| cid = Die neuen
}}
* {{cita libro
| autore = [[Giuseppe Vicuna]]
| titolo = Organizzazione e tecnica ferroviaria
| editore = [[Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani]]
| città = Roma
| anno = 1968
| pp = 430-431
| ISBN = no
| cid = OTF
}}
* {{cita libro
| autore = [[Giulio Giovanardi]]
| titolo = [[Enciclopedia Treccani|Enciclopedia italiana]], Appendice IV. 1961-1978
| editore = [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana|Istituto della Enciclopedia italiana]]
| città = Roma
| anno = 1978
| p = 779
| volume = vol. I. A-Ga
| capitolo = Ferrovia
| ISBN = no
| cid = Ei vol. 1
}}
* {{cita pubblicazione
| autore = [[Lucio Mayer]]
| data =
| anno = 1978
| mese = marzo
| titolo = La scelta del sistema di trazione elettrica al lume di recenti soluzioni
| rivista = Ingegneria ferroviaria
| volume = 33 (1978)
| numero = n. 3
| pp = 251-261
| issn = 0020-0956
| cid = IF1978-3
}}
* {{cita pubblicazione
| autore =
| anno = 1986
| mese = settembre
| titolo = Gli elettrotreni svizzeri TEE
| rivista = [[I Treni|I treni oggi]]
| volume = 7 (1986)
| numero = n. 63
| pp = 16-20
| issn = 0392-4602
| cid = iTreni 63
}}
* {{cita pubblicazione
| autore =
| anno = 1990
| mese = novembre
| titolo = Locomotive policorrenti in Italia
| rivista = I treni oggi
| volume = 11 (1990)
| numero = n. 109
| pp = 30-33
| issn = 0392-4602
| cid = iTreni 109
}}
* {{cita pubblicazione
| autore = Erminio Mascherpa
| anno = 1997
| mese = maggio
| titolo = Un progetto di trent'anni fa
| rivista = I treni
| volume = 18 (1997)
| numero = n. 182
| pp = 16-17
| issn = 0392-4602
| cid = iTreni 182
}}
* {{cita libro
| autore =
| autore2 = Maurice Mertens
| autore3= Jean-Pierre Malaspina
| titolo = TEE. La leggenda dei Trans-Europ-Express
| editore = Editrice Trasporti su Rotaie
| città = Salò
| anno = 2008
| ISBN = 978-88-85068-31-5
| cid = TEE
}}
* {{cita pubblicazione
| autore = Giovanni Cornolò
| autore2 = Alberto Furregoni
| anno = 2009
| mese = maggio
| titolo = La storia delle locomotive polisistema. Nascita ed evoluzione in Germania, Belgio, Regno Unito e Cecoslovacchia
| rivista = La tecnica professionale
| volume = n. s. 16 (2009)
| numero = n. 5
| pp = 41-49
| cid = TecProf 5
}}
* {{cita libro
| autore = Giovanni Cornolò
| coautori =
| titolo = Dall'E.626 all'Eurostar. 1928-2008: ottant'anni di locomotive elettriche FS
| editore = Ermanno Albertelli
| città = Parma
| anno = 2008
| ISBN = 88-87372-63-2
| cid = Cornolò2008
}}
* {{cita web
| cognome =
| nome =
| autore = Michael Ruge
| url = http://www.181er.de/br181_entwicklung.pdf
| titolo = Die Elektrolokomotiven der Baureihe 181 der DB und ihre aus dem Dienst ausgeschiedenen Schwestern
| accesso = 12 giugno 2012
| formato = pdf
| lingua = de
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| anno = 2012
| cid = BR181DB
| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120317010316/http://www.181er.de/br181_entwicklung.pdf
| dataarchivio = 17 marzo 2012
| urlmorto = sì
}}
* {{cita web
| autore = Blaine Bachman
| url = http://www.blainestrains.org/pdfs/BR184.pdf
| titolo = The BR 184: An early multi-current locomotive
| accesso = 12 giugno 2012
| formato = pdf
| lingua = en
| data =
| anno = 2002
|cid= The BR 184
}}
* {{cita web
| autore = Joost Wilbrink
| url = http://www.dbtrains.com/en/locomotives/epochIII/E310-E410
| titolo = E 310/E 410
| accesso = 12 giugno 2012
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|sito= [http://www.dbtrains.com/home dbtrains.com]
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|cid= E310-E410
}}
* {{cita web
| autore = Joachim Schmitz
| url = http://www.schmitzens-botanikseite.de/bahn/Baureihe/184/184.htm
| titolo = Die Europalok 184
| accesso = 12 giugno 2012
| lingua = de
|sito= [http://www.schmitzens-botanikseite.de/bahn/home.htm Schmitzens Bahn-Nostalgie]
| data =
| anno = 2002
|cid= Europalok
}}
 
== Voci correlate ==
Riga 511 ⟶ 351:
* [[Trazione elettrica]]
* [[Lista del materiale motore della Deutsche Bahn]]
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*[[Utente:Alessandro Crisafulli/Sistemi di trazione elettrica (ferrovie)]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
Riga 525 ⟶ 362:
{{vetrina|27|novembre|2012|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Locomotiva DB 184|arg=trasporti}}
 
[[Categoria:Locomotive elettriche 1500 V‎V|DB 184]]
[[Categoria:Locomotive elettriche 3000 V‎V|DB 184]]
[[Categoria:Locomotive elettriche 15 kV 16,7 Hz‎Hz|DB 184]]
[[Categoria:Locomotive elettriche 25 kV 50 Hz‎Hz|DB 184]]
[[Categoria:Locomotive elettriche DB|184]]