Nonviolenza: differenze tra le versioni
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[[File:StopEssaisManif.jpg|thumb|Manifestazione nonviolenta del [[movimento anti-nucleare]] a [[Parigi]] (1995)]]
La '''nonviolenza''' (dal [[Lingua sanscrita|sanscrito]] ''[[ahimsa|ahimṣā]]'' «non violenza», «assenza del desiderio di nuocere o uccidere o fare male») è un metodo di [[Lotta sociale tra ceti|lotta politica]] che consiste nel rifiuto di ogni atto di [[violenza]] (in primo luogo proprio contro i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone), ma anche disobbedendo a determinati ordini militari (''[[obiezione di coscienza]]'') o altre norme e codici, articolando la propria azione nelle forme della [[Disobbedienza civile|disobbedienza]], del [[boicottaggio]] e della non-collaborazione (''[[resistenza nonviolenta]]'').<ref>
Il principio venne teorizzato formalmente negli [[anni 1920|anni Venti]] del [[Novecento]] dal [[Mahatma Gandhi]] e applicato dal [[Mahatma Gandhi#Lotta per l'indipendenza dell'India (
==Etimologia==
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=== Storia del termine ===
Il concetto etico di ''nonviolenza'' è tipico del mondo orientale e trova le sue migliori espressioni in ambito indiano nel [[buddhismo]] e nel [[giainismo]], in quello cinese nel [[taoismo]]. In questo, che è in buona sostanza una ''religione della natura'', il concetto di [[wu wei]] (無為, 无为) ne è un aspetto fondamentale. Il ''wu wei''
{{Approfondimento
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|larghezza = 300px
|titolo = Gandhi e Tolstoj
|contenuto = «Quarant'anni fa, mentre attraversavo una grave crisi di scetticismo e dubbio, incappai nel libro di Tolstoj ''[[Il regno di Dio è in voi|Il regno di Dio è dentro di noi]]'', e ne fui profondamente colpito. A quel tempo credevo nella violenza. La lettura del libro mi guarì dallo scetticismo e fece di me un fermo credente nell{{'}}''[[Ahimsa|ahimsā]]''. Quello che più mi ha attratto nella vita di Tolstoj è il fatto che egli ha praticato quello che predicava e non ha considerato nessun prezzo troppo alto per la ricerca della verità. Fu l'uomo più veritiero della sua epoca. La sua vita fu una lotta costante, una serie ininterrotta di sforzi per cercare la verità e metterla in pratica quando l'aveva trovata. [...] Fu il più grande apostolo della non-violenza che l'epoca attuale abbia dato. Nessuno in Occidente, prima o dopo di lui, ha parlato e scritto della non-violenza così ampiamente e insistentemente, e con tanta penetrazione e intuito. [...] La vera ''ahimsa'' dovrebbe significare libertà assoluta dalla cattiva volontà, dall'ira, dall'odio, e un sovrabbondante amore per tutto. La vita di Tolstoj, con il suo amore grande come l'oceano, dovrebbe servire da faro e da inesauribile fonte di ispirazione, per inculcare in noi questo vero e più alto tipo di ''ahimsa''.»<br />([[Mahatma Gandhi]]<ref>
}}
I biblisti occidentali generalmente individuano in [[Gesù]] l'ideatore della nonviolenza attiva.<ref>
In Italia è stato [[Aldo Capitini]], fondatore del [[Movimento Nonviolento]], a proporre di scrivere la parola senza il trattino separatore, per sottolineare come la ''nonviolenza'' non sia semplice negazione della violenza bensì un valore autonomo.
D'altra parte, già l'espressione "resistenza passiva" non veniva condivisa da Gandhi, che preferiva parlare della non-violenza come di una "resistenza attiva" contro il male
Inoltre Gandhi voleva che fosse coniata una parola indiana per il movimento di indipendenza del suo Paese. ''[[Satyagraha]]'' fu la parola che infine venne scelta. Letteralmente significa ''forza della verità'' (''Satya'': Verità; ''Graha'': forza). Gandhi adottò tale termine distinguendo la “nonviolenza del debole” (di chi non ricorre alle armi per pura viltà) dalla “nonviolenza del forte” (di chi può usare la violenza, ma preferisce ricorrere alla forza dell'amore); solo la seconda era per Gandhi vera non-violenza e ''satyagraha''.
Come già per Tolstoj, anche secondo Gandhi e Capitini l'autentico nonviolento non può rivelarsi tale solamente nei riguardi degli altri esseri umani, ma deve esserlo anche nei confronti degli animali. Perciò, siccome nonviolenza significa non-uccidere (ed evitare di essere conniventi con delle uccisioni), questi tre padri della nonviolenza erano convinti [[vegetariani]].<ref>[[q:Vegetarianismo|Citazioni sul vegetarismo di Tolstoj, Gandhi, Capitini e altri]]</ref>▼
▲Come già per Tolstoj, anche secondo Gandhi e Capitini l'autentico nonviolento non può rivelarsi tale solamente nei riguardi degli altri esseri umani, ma deve esserlo anche nei confronti degli animali. Perciò, siccome nonviolenza significa non-uccidere (ed evitare di essere conniventi con delle uccisioni), questi tre padri della nonviolenza erano convinti [[vegetariani]].<ref>[[q:Vegetarianismo|Citazioni sul vegetarismo di Tolstoj, Gandhi, Capitini e altri]], su [[Wikiquote]]</ref>
Altra personalità di spicco della nonviolenza italiana è stata il sociologo [[Danilo Dolci]]; la sua opera educativa si contraddistinse per l'utilizzo del metodo maieutico, con cui mirava al potenziamento di quelle persone generalmente poste ai margini della società, per convertirle in primi agenti di cambio attraverso un loro diretto coinvolgimento.
Il termine non-violenza, nell'accezione gandhiana, fu utilizzato anche da [[Simone Weil]]<ref>
In America Latina il termine nonviolenza è stato utilizzato dal filosofo [[Mario Rodríguez Cobos|Mario Rodríguez Cobos, detto Silo]], che nei suoi scritti sostiene che l’essere umano, nel suo movimento verso la libertà, ossia nella lotta per superare le condizioni di dolore e sofferenza, trova nella metodologia della nonviolenza uno strumento di trasformazione dell’ambiente storico-sociale coerente con il proprio registro interno di unità, spingendo l’umanità verso la sua direzione evolutiva.
Negli Stati Uniti il filosofo [[Robert L. Holmes]] si è espresso contro ogni forma di violenza e contro la guerra in generale su basi puramente etiche.
Egli indica che nell’era moderna la guerra non è mai eticamente giustificata per una serie di ragioni, tra cui: l’uccisione di persone innocenti e non innocenti, l’inevitabile spostamento di grandi popolazioni attraverso i confini nazionali, il dissesto economico di intere società e lo sconvolgimento dell’ambiente naturale. e gli ecosistemi di altri esseri viventi. Sostiene inoltre che è possibile per tutta l'umanità diventare "[[pacifismo|pacifisti]] pragmatici" affermando che tutti i sistemi di guerra sono moralmente sbagliati nell'era moderna delle armi nucleari.<ref>{{cita libro|autore=Holmes, Robert L.|altri=Recensione del libro presentata da Cheyney Ryan, Università di Oxford|titolo=Pacifism a Philosophy of Nonviolence|url=https://ndpr.nd.edu/reviews/pacificism-a-philosophy-of-nonviolence/|accesso=28 settembre 2024|anno=2017|editore=Bloomsbury|città=Londra|lingua=en|pp=265-266|volume=https://ndpr.nd.edu/|opera=Notre Dame Philosophical Reviews|via=The University of Notre Dame}}</ref><ref>{{Cita news|cognome=Meyers|nome=Diana T.|data=1992|titolo=Reviewed work: On War and Morality, Robert L. Holmes|url=https://www.jstor.org/stable/pdf/2185583.pdf|rivista=The Philosophical Review|volume=101|id=2|pp=481-484|doi=10.2307/2185583|jstor=2185583|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|cognome=Rock|nome=Stephen R.|anno=1989|titolo=Reviewed work: On War and Morality, Robert L. Holmes; Paths to Peace: Exploring the Feasibility of Sustainable Peace, Richard Smoke, Willis Harman|url=https://www.jstor.org/stable/pdf/1961738.pdf|rivista=The American Political Science Review|volume=83|id=4|pp=1447-1448|doi=10.2307/1961738|jstor=1961738|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|cognome=Lee|nome=Steven|anno=1992|titolo=Reviewed work: On War and Morality., Robert L. Holmes|url=https://www.jstor.org/stable/pdf/2216042.pdf|rivista=Noûs|volume=26|id=4|pp=559-562|doi=10.2307/2216042|jstor=2216042|lingua=en}}</ref><ref name="ReferenceB">{{cita libro|cognome=Holmes|nome=Robert L.|url=https://books.google.com/books?id=yGx-2-maackC|titolo=The Ethics of Nonviolence: Essays by Robert L. Holmes|data=20 giugno 2013|editore=Bloomsbury|isbn=978-1-62356-962-4|lingua=en}}</ref>
Il 30 gennaio di ogni anno, per l'anniversario della morte di Gandhi, viene praticata la ''Giornata Scolastica della Non-violenza e della Pace ([[DENIP]])'', istituita nel 1964.
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Nel 2007 l'ONU ha dichiarato il 2 ottobre (giorno di nascita di Gandhi) ''[[Giornata internazionale della nonviolenza|Giornata internazionale della Nonviolenza]]''.
Dal 2 ottobre del 2009 al 2 gennaio del 2010 si è svolta la prima [[Marcia mondiale per la pace e la non violenza|Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza]], partita da [[Wellington]] in Nuova Zelanda e terminata in [[Argentina]], sulla [[Ande|Cordigliera delle Ande]], a [[Punta de Vacas]], promossa da Mondo Senza Guerre e Senza Violenza e partecipata da innumerevoli associazioni, enti pubblici, personaggi della cultura, della politica e dello spettacolo in tutto il mondo
==Difesa civile non armata e nonviolenta (DCNAN)==
Con le Sentenze della Corte costituzionale n. 164 del 1985 e n. 228 del 2004 si è sancito che il dovere Costituzionale dei cittadini della Difesa della Patria, può venire svolto in maniera equivalente con modalità diverse e/o estranee alla Difesa militare. Con DPCM del 18 febbraio 2004 è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un Comitato di consulenza per la difesa civile non armata e nonviolenta (DCNAN)<ref>{{cita web |url=http://www.serviziocivile.gov.it/smartFiles_Data/b77792b9-3b3d-4c5a-bb1a-508e32fc9372_DCNAN%2030%20gen%2006.pdf |titolo=
I vari ambiti di intervento dei peacekeeper, detti anche operatori di pace<ref>Andrea Valdambrini, [http://www.pacedifesa.org/public/documents/I%20Quaderni_n.1.08.pdf Le attività formative civili relative al peacekeeping]</ref>:
* prevenzione dei conflitti (''conflict prevention'').
* edificazione della pace (''peace making'').
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* consolidamento della pace (''peace building'').
Esempi sono i Corpi Civili di Pace, i Caschi Bianchi.<ref>
|titolo=Ricognizione | == La
La
Quest’ultima definizione indica qual è la forma di agire e i parametri precisi che definiscono questa metodologia d’azione nella condotta personale e sociale:
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== Bibliografia ==
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* [[Hannah Arendt]], ''Sulla violenza'', Pratiche, Parma, 2001.
* [[Norberto Bobbio]], ''Il problema della guerra e le vie della pace'', il Mulino, Bologna, 1997.▼
* [[Aldo Capitini]], ''Le tecniche della nonviolenza'', Linea d'ombra, Milano, 1989.▼
▲*[[Norberto Bobbio]], ''Il problema della guerra e le vie della pace'', il Mulino, Bologna, 1997.
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▲*[[Aldo Capitini]], ''Le tecniche della nonviolenza'', Linea d'ombra, Milano, 1989.
▲*Id., ''Opposizione e liberazione'', Linea d'ombra, 1991.
▲* Catarci M., ''Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini'', [[Edizioni Gruppo Abele]], Torino, 2007.
*
▲*Cozzo A., ''Conflittualità nonviolenta. Filosofia e pratiche di lotta comunicativa'', Mimesis, 2004.
*
▲*Covelli, R., "Potere forte. Attualità della nonviolenza", effequ, Firenze, 2019.
▲*Diodato R., ''Pacifismo'', Editrice Bibliografica, Milano, 1995.
* Johan Galtung, ''Pace con mezzi pacifici'', Esperia, Milano, 2000.
* {{
▲*Id., "Le rivoluzioni nonviolente del secolo scorso. I fatti e le interpretazioni", Nuova Cultura, Roma, 2010.
*
▲*Gallie W.B., ''Filosofie di pace e di guerra'', Il Mulino, Bologna, 1993.
* {{Cita libro|nome=Mohāndās|cognome=Gāndhī|wkautore=Mohandas Karamchand Gandhi|titolo=Teoria e pratica della nonviolenza|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1996|cid=Gandhi 1996}}<!--ed. 1973-1987-1989: ISBN 88-06-37333-1, ed. 2006: ISBN 88-06-18135-1-->
*
* J. M. Muller, ''Significato della nonviolenza'', Edizioni del Movimento Nonviolento (Quaderni di azione nonviolenta n. 7) Torino.
▲*{{Bibliografia |López Martínez, Mario, 2012 | López Martínez, Mario, ''Política sin violencia. La Noviolencia como humanización de la política'', 2010, Loja (Ecuador), Ed. UTPL (Universidad Técnica Particular de Loja), pp. 534, ISBN 978-9942-00-791-9.}}
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*
▲*Lanza del Vasto G., ''Che cos'è la non violenza'', Jaca Book, Milano, 1978.
* [[Pat Patfoort]]
*
* [[Osho Rajneesh]], ''Filosofia della non-violenza'', edizioni MILLELIRE, 1994
*
* {{cita libro | autore = [[Piero Sansonetti]] | titolo = Il manuale della NONviolenza | anno = 2004 | editore = [[l'Unità|Nuova Iniziativa Editoriale]] | città = Roma | sbn = TO01298551}}
* G. Sharp, ''Politica dell'azione nonviolenta'', EGA, Torino, 1985-1997.
*
▲*Id., ''Il principio nonviolenza. Una filosofia della pace'', Traduzione di Enrico Peyretti, Prefazione di Roberto Mancini, Plus, Pisa University Press, 2004
▲* [[Pat Patfoort]]. Una introduzione alla nonviolenza. Presentazione di uno schema di ragionamento, Edizioni del Movimento Nonviolento, Verona. 1988.
▲* [[Pat Patfoort]]. Difendersi senza aggredire. Il potere della nonviolenza, EGA Editore, Torino. 2006.
▲*Pontara G., ''Introduzione a Gandhi M.K.: Teoria e pratica della nonviolenza. Dal crollo del muro di Berlino al nuovo disordine mondiale'', Einaudi, Torino, 1996.
▲*Sharp G., ''Politica dell'azione nonviolenta'', EGA, Torino, 1985-1997.
▲* Smith - Christopher D.L., ''La Nonviolenza nelle religioni'', Emi, Bologna, 2004
* Antonio Vigilante, ''Il pensiero nonviolento'', Edizioni del Rosone, Foggia 2004.
== Voci correlate ==
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* [[Ahimsa]]
* [[Nonuccidere]]
* [[Women Wage Peace (Le donne portano la pace)]]
* [[Movimento nonviolento]]
== Altri progetti ==
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