Nonviolenza: differenze tra le versioni
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[[File:StopEssaisManif.jpg|thumb|Manifestazione nonviolenta del [[movimento anti-nucleare]] a [[Parigi]] (1995)]]
La '''nonviolenza''' (dal [[Lingua sanscrita|sanscrito]] ''[[ahimsa|ahimṣā]]'' «non violenza», «assenza del desiderio di nuocere o uccidere o fare male») è un metodo di [[Lotta sociale tra ceti|lotta politica]] che consiste nel rifiuto di ogni atto di [[violenza]] (in primo luogo proprio contro i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone), ma anche disobbedendo a determinati ordini militari (''[[obiezione di coscienza]]'') o altre norme e codici, articolando la propria azione nelle forme della [[Disobbedienza civile|disobbedienza]], del [[boicottaggio]] e della non-collaborazione (''[[resistenza nonviolenta]]'').<ref>{{Cita|Treccani.it}}.</ref>
Il principio venne teorizzato formalmente negli [[anni 1920|anni Venti]] del [[Novecento]] dal [[Mahatma Gandhi]] e applicato dal [[Mahatma Gandhi#Lotta per l'indipendenza dell'India (1914-1946)|movimento anticoloniale indiano]], che lo ricollegava al principio di origine [[induismo|induista]] e [[Buddhismo|buddhista]] dell'[[ahimsa|ahimṣā]], ed ebbe un peso notevole per il successo del movimento indipendentistico indiano. All'esempio di Gandhi si sono richiamati esplicitamente [[Martin Luther King]] e diversi [[Movimento pacifista|movimenti pacifisti]], [[Movimento ecologista|ecologisti]] e per i [[diritti civili]], soprattutto a partire dagli [[anni 1960|anni Sessanta]].
==
''Nonviolenza'' è la traduzione letterale del termine [[lingua sanscrita|sanscrito]] ''[[ahimsa|ahimṣā]]'', composto da ''a'' [[Alfa privativa|privativa]] e ''himsa'' «danno, violenza»; la parola implica una sfumatura intenzionale che si potrebbe rendere con «assenza del desiderio di nuocere, uccidere». Il concetto è nato in ambito orientale e soprattutto il [[Buddhismo]] in [[India]] e il [[Taoismo]] in [[Cina]] ne sono stati i migliori interpreti e teorici. Concetti alternativi, per esempio "innocenza", non sono confacenti al significato originario, che si caratterizza eticamente nella volontà specifica di non-fare danno a chiunque, né alla natura in ogni sua espressione. I nonviolenti moderni sottolineano l'importanza di scrivere il termine senza il trattino tra le parole "non" e "violenza" al fine di sottolinearne l'aspetto propositivo e non il semplice rifiuto della violenza.
=== Storia del termine ===
Il concetto etico di ''nonviolenza'' è tipico del mondo orientale e trova le sue migliori espressioni in ambito indiano nel [[buddhismo]] e nel [[giainismo]], in quello cinese nel [[taoismo]]. In questo, che è in buona sostanza una ''religione della natura'', il concetto di [[wu wei]] (無為, 无为) ne è un aspetto fondamentale. Il ''wu wei'' è anzi un precetto che riguarda il tassativo "non agire" in nessun modo a danno della natura. Lo scopo del principio del ''wu wei'' è la ''nonviolenza'' nei confronti della natura in generale e in particolare verso ogni essere vivente al fine di conservare il perfetto equilibrio, il [[Tao]], del mondo nella sua interezza.
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 300px
|titolo = Gandhi e Tolstoj
|contenuto = «Quarant'anni fa, mentre attraversavo una grave crisi di scetticismo e dubbio, incappai nel libro di Tolstoj ''[[Il regno di Dio è in voi|Il regno di Dio è dentro di noi]]'', e ne fui profondamente colpito. A quel tempo credevo nella violenza. La lettura del libro mi guarì dallo scetticismo e fece di me un fermo credente nell{{'}}''[[Ahimsa|ahimsā]]''. Quello che più mi ha attratto nella vita di Tolstoj è il fatto che egli ha praticato quello che predicava e non ha considerato nessun prezzo troppo alto per la ricerca della verità. Fu l'uomo più veritiero della sua epoca. La sua vita fu una lotta costante, una serie ininterrotta di sforzi per cercare la verità e metterla in pratica quando l'aveva trovata. [...] Fu il più grande apostolo della non-violenza che l'epoca attuale abbia dato. Nessuno in Occidente, prima o dopo di lui, ha parlato e scritto della non-violenza così ampiamente e insistentemente, e con tanta penetrazione e intuito. [...] La vera ''ahimsa'' dovrebbe significare libertà assoluta dalla cattiva volontà, dall'ira, dall'odio, e un sovrabbondante amore per tutto. La vita di Tolstoj, con il suo amore grande come l'oceano, dovrebbe servire da faro e da inesauribile fonte di ispirazione, per inculcare in noi questo vero e più alto tipo di ''ahimsa''.»<br />([[Mahatma Gandhi]]<ref>{{Cita libro|titolo=Antiche come le montagne |autore=Mahatma Gandhi |wkautore=Mahatma Gandhi |curatore=[[Sarvepalli Radhakrishnan]] |editore=di Comunità |città=Milano |anno=1963 |lingua=it |pp=234-235 |ISBN=no}}</ref>)
}}
I biblisti occidentali generalmente individuano in [[Gesù]] l'ideatore della nonviolenza attiva.<ref>{{Cita libro|titolo=La profezia della pace |nome=Alex |cognome=Zanotelli |wkautore=Alex Zanotelli |etal=sì |via=[[Google Libri]] |editore=Paoline |città=Milano |anno=2003 |opera=Pace! Voci a confronto sulla Lettera enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII|capitolo=La nonviolenza attiva |url_capitolo=https://books.google.it/books?id=Ppe6VjRgxgYC&pg=PA80 |p=80 |ISBN=88-315-2451-8}}</ref> Il [[Mahatma Gandhi]], rifacendosi alla [[Lev Tolstoj#La conversione all'etica del Discorso della Montagna|dottrina tolstojana]] della "non resistenza al male con il male", basata proprio sul [[Discorso della Montagna]] di Gesù, utilizzava l'espressione ''non-violenza'' per porre l'accento su ciò che di negativo (la violenza) bisognava sforzarsi di eliminare al fine di costruire un mondo di [[pace]]: «In effetti la stessa espressione “non-violenza”, un'espressione negativa, sta ad indicare uno sforzo diretto ad eliminare la violenza».<ref>{{Cita|Gandhi|p. 77.|Gandhi 1996|titolo=Teoria e pratica della non-violenza}}</ref> Gandhi fu altresì influenzato da [[Henry David Thoreau|Thoreau]], il cui saggio ''[[Disobbedienza civile (saggio)|Disobbedienza civile]]'' era stato di ispirazione già per Tolstoj.<ref>{{Cita libro|titolo=Cibo per la pace |titolooriginale=The World Peace Diet |nome=Will |cognome=Tuttle |wkautore=Will Tuttle |editore=Sonda |città=Casale Monferrato |anno=2014 |p=248 |ISBN=978-88-7106-742-1 <!--ISBN originale: 978-1590560839-->}}</ref>
In Italia è stato [[Aldo Capitini]], fondatore del [[Movimento Nonviolento]], a proporre di scrivere la parola senza il trattino separatore, per sottolineare come la ''nonviolenza'' non sia semplice negazione della violenza bensì un valore autonomo.
D'altra parte, già l'espressione "resistenza passiva" non veniva condivisa da Gandhi, che preferiva parlare della non-violenza come di una "resistenza attiva" contro il male.
Inoltre Gandhi voleva che fosse coniata una parola indiana per il movimento di indipendenza del suo Paese. ''[[Satyagraha]]'' fu la parola che infine venne scelta. Letteralmente significa ''forza della verità'' (''Satya'': Verità; ''Graha'': forza). Gandhi adottò tale termine distinguendo la “nonviolenza del debole” (di chi non ricorre alle armi per pura viltà) dalla “nonviolenza del forte” (di chi può usare la violenza, ma preferisce ricorrere alla forza dell'amore); solo la seconda era per Gandhi vera non-violenza e ''satyagraha''.
Come già per Tolstoj, anche secondo Gandhi e Capitini l'autentico nonviolento non può rivelarsi tale solamente nei riguardi degli altri esseri umani, ma deve esserlo anche nei confronti degli animali. Perciò, siccome nonviolenza significa non-uccidere (ed evitare di essere conniventi con delle uccisioni), questi tre padri della nonviolenza erano convinti [[vegetariani]].<ref>[[q:Vegetarianismo|Citazioni sul vegetarismo di Tolstoj, Gandhi, Capitini e altri]], su [[Wikiquote]]</ref>
Altra personalità di spicco della nonviolenza italiana è stata il sociologo [[Danilo Dolci]]; la sua opera educativa si contraddistinse per l'utilizzo del metodo maieutico, con cui mirava al potenziamento di quelle persone generalmente poste ai margini della società, per convertirle in primi agenti di cambio attraverso un loro diretto coinvolgimento.
Il termine non-violenza, nell'accezione gandhiana, fu utilizzato anche da [[Simone Weil]]<ref>{{Cita libro |titolo=L'ombra e la grazia |nome=Simone |cognome=Weil |wkautore=Simone Weil |traduttore=Franco Fortini |altri=introduzione di Georges Hourdin |editore=Bompiani |città=Milano |anno=2000 |edizione=1 |p= |ISBN=978-88-452-9162-3 |citazione=Sforzarsi di sostituire sempre più nel mondo la non-violenza ''efficace'' alla violenza}}</ref> e giunse poi alla ribalta mondiale grazie alle prediche di [[Martin Luther King]].
In America Latina il termine nonviolenza è stato utilizzato dal filosofo [[Mario Rodríguez Cobos|Mario Rodríguez Cobos, detto Silo]], che nei suoi scritti sostiene che l’essere umano, nel suo movimento verso la libertà, ossia nella lotta per superare le condizioni di dolore e sofferenza, trova nella metodologia della nonviolenza uno strumento di trasformazione dell’ambiente storico-sociale coerente con il proprio registro interno di unità, spingendo l’umanità verso la sua direzione evolutiva.
Negli Stati Uniti il filosofo [[Robert L. Holmes]] si è espresso contro ogni forma di violenza e contro la guerra in generale su basi puramente etiche.
Egli indica che nell’era moderna la guerra non è mai eticamente giustificata per una serie di ragioni, tra cui: l’uccisione di persone innocenti e non innocenti, l’inevitabile spostamento di grandi popolazioni attraverso i confini nazionali, il dissesto economico di intere società e lo sconvolgimento dell’ambiente naturale. e gli ecosistemi di altri esseri viventi. Sostiene inoltre che è possibile per tutta l'umanità diventare "[[pacifismo|pacifisti]] pragmatici" affermando che tutti i sistemi di guerra sono moralmente sbagliati nell'era moderna delle armi nucleari.<ref>{{cita libro|autore=Holmes, Robert L.|altri=Recensione del libro presentata da Cheyney Ryan, Università di Oxford|titolo=Pacifism a Philosophy of Nonviolence|url=https://ndpr.nd.edu/reviews/pacificism-a-philosophy-of-nonviolence/|accesso=28 settembre 2024|anno=2017|editore=Bloomsbury|città=Londra|lingua=en|pp=265-266|volume=https://ndpr.nd.edu/|opera=Notre Dame Philosophical Reviews|via=The University of Notre Dame}}</ref><ref>{{Cita news|cognome=Meyers|nome=Diana T.|data=1992|titolo=Reviewed work: On War and Morality, Robert L. Holmes|url=https://www.jstor.org/stable/pdf/2185583.pdf|rivista=The Philosophical Review|volume=101|id=2|pp=481-484|doi=10.2307/2185583|jstor=2185583|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|cognome=Rock|nome=Stephen R.|anno=1989|titolo=Reviewed work: On War and Morality, Robert L. Holmes; Paths to Peace: Exploring the Feasibility of Sustainable Peace, Richard Smoke, Willis Harman|url=https://www.jstor.org/stable/pdf/1961738.pdf|rivista=The American Political Science Review|volume=83|id=4|pp=1447-1448|doi=10.2307/1961738|jstor=1961738|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|cognome=Lee|nome=Steven|anno=1992|titolo=Reviewed work: On War and Morality., Robert L. Holmes|url=https://www.jstor.org/stable/pdf/2216042.pdf|rivista=Noûs|volume=26|id=4|pp=559-562|doi=10.2307/2216042|jstor=2216042|lingua=en}}</ref><ref name="ReferenceB">{{cita libro|cognome=Holmes|nome=Robert L.|url=https://books.google.com/books?id=yGx-2-maackC|titolo=The Ethics of Nonviolence: Essays by Robert L. Holmes|data=20 giugno 2013|editore=Bloomsbury|isbn=978-1-62356-962-4|lingua=en}}</ref>
Il 30 gennaio di ogni anno, per l'anniversario della morte di Gandhi, viene praticata la ''Giornata Scolastica della Non-violenza e della Pace ([[DENIP]])'', istituita nel 1964.
Il 10 novembre 1998 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il primo decennio del XXI secolo e del III millennio, gli anni dal 2001 al 2010, ''Decennio internazionale di promozione di una cultura della nonviolenza e della pace a profitto dei bambini del mondo''.
Nel 2007 l'ONU ha dichiarato il 2 ottobre (giorno di nascita di Gandhi) ''[[Giornata internazionale della nonviolenza|Giornata internazionale della Nonviolenza]]''.
Dal 2 ottobre del 2009 al 2 gennaio del 2010 si è svolta la prima [[Marcia mondiale per la pace e la non violenza|Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza]], partita da [[Wellington]] in Nuova Zelanda e terminata in [[Argentina]], sulla [[Ande|Cordigliera delle Ande]], a [[Punta de Vacas]], promossa da Mondo Senza Guerre e Senza Violenza e partecipata da innumerevoli associazioni, enti pubblici, personaggi della cultura, della politica e dello spettacolo in tutto il mondo.<ref>{{Cita web|url=http://www.theworldmarch.org|titolo=The World March for Peace and Nonviolence|accesso=21 dicembre 2017}}</ref>
==Difesa civile non armata e nonviolenta (DCNAN)==
Con le Sentenze della Corte costituzionale n. 164 del 1985 e n. 228 del 2004 si è sancito che il dovere Costituzionale dei cittadini della Difesa della Patria, può venire svolto in maniera equivalente con modalità diverse e/o estranee alla Difesa militare. Con DPCM del 18 febbraio 2004 è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un Comitato di consulenza per la difesa civile non armata e nonviolenta (DCNAN)<ref>{{cita web |url=http://www.serviziocivile.gov.it/smartFiles_Data/b77792b9-3b3d-4c5a-bb1a-508e32fc9372_DCNAN%2030%20gen%2006.pdf |titolo=La Difesa civile non armata e nonviolenta (DCNAN) |accesso=21 gennaio 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131014172600/http://www.serviziocivile.gov.it/smartFiles_Data/b77792b9-3b3d-4c5a-bb1a-508e32fc9372_DCNAN%2030%20gen%2006.pdf |dataarchivio=14 ottobre 2013 }}</ref>.
I vari ambiti di intervento dei peacekeeper, detti anche operatori di pace<ref>Andrea Valdambrini, [http://www.pacedifesa.org/public/documents/I%20Quaderni_n.1.08.pdf Le attività formative civili relative al peacekeeping]</ref>:
* prevenzione dei conflitti (''conflict prevention'').
* edificazione della pace (''peace making'').
* mantenimento della pace (''peacekeeping'').
* assistenza umanitaria (''humanitarian aid'').
* consolidamento della pace (''peace building'').
Esempi sono i Corpi Civili di Pace, i Caschi Bianchi.<ref>{{Cita web|url=http://www.cissc.eu/attachments/File/pubblicazioni/Ricognizione_delle_esperienze_pi___significative_in_materia_di_difesa_civile_non_armata_e_nonviolenta_in_ambito_nazionale__europeo_e_internazionale.pdf
|titolo=Ricognizione delle esperienze più significative in materia di difesa civile non armata e nonviolenta in ambito nazionale, europeo e internazionale |sito=Centro Universitario di Studi sul Servizio Civile (CISSC) |anno=2008 |formato=PDF |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140904105350/http://www.cissc.eu/attachments/File/pubblicazioni/Ricognizione_delle_esperienze_pi___significative_in_materia_di_difesa_civile_non_armata_e_nonviolenta_in_ambito_nazionale__europeo_e_internazionale.pdf
|dataarchivio=4 settembre 2014 |urlmorto=sì}}</ref>
== La nonviolenza attiva ==
La nonviolenza attiva è un metodo di azione e uno stile di vita. Questo metodo di azione, secondo l'[[Umanesimo]] [[universalismo|universalista]], coniuga la coerenza interna del pensare, sentire e agire nella stessa direzione, con la coerenza sociale di trattare gli altri nel modo in cui si vorrebbe essere trattati.
Quest’ultima definizione indica qual è la forma di agire e i parametri precisi che definiscono questa metodologia d’azione nella condotta personale e sociale:
# Un comportamento interno ed esterno basato sulla coerenza: “Agisco sulla base di ciò che penso e sento essere il meglio per la mia vita e di quelli che mi circondano”.
# Un modo di trattare gli altri basato sulla seguente regola di condotta di base: “Tratto gli altri come vorrei essere trattato”.
# Il rifiuto, la denuncia e il vuoto alle differenti forme di violenza che si esprimono intorno a me.
# Il credo secondo cui niente sia al di sopra dell’essere umano e nessun essere umano al di sopra di un altro.
È una pratica che permette all'essere umano di esprimersi e realizzarsi pienamente, di superare la sofferenza in sé e negli altri, registrando una profonda sensazione di leggerezza, libertà e felicità.<ref>{{Cita web|url=http://www.centrononviolenzattiva.org|titolo=Centro di Nonviolenza Attiva – La nonviolenza come stile di vita|accesso=21 dicembre 2017}}</ref>
==Note==
<references/>
== Bibliografia ==
* ''I movimenti per la pace'', Edizioni Gruppo Abele, Torino, 1989.
* ''Nonviolenza in cammino. Storia del movimento nonviolento dal 1962 al 1992'', Edizioni del movimento nonviolento, Verona, 1998.
* ''Agire la nonviolenza. Prospettive di liberazione nella globalizzazione'', Atti del convegno del Partito della Rifondazione Comunista, San Servolo 28-19 febbraio 2004, Venezia.
* [[Hannah Arendt]], ''Sulla violenza'', Pratiche, Parma, 2001.
* [[Norberto Bobbio]], ''Il problema della guerra e le vie della pace'', il Mulino, Bologna, 1997.
* [[Aldo Capitini]], ''Le tecniche della nonviolenza'', Linea d'ombra, Milano, 1989.
* Aldo Capitini, ''Opposizione e liberazione'', Linea d'ombra, 1991.
* M. Catarci, ''Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini'', Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2007.
* A. Cozzo, ''Conflittualità nonviolenta. Filosofia e pratiche di lotta comunicativa'', Mimesis, 2004.
* R. Covelli, ''Potere forte. Attualità della nonviolenza'', effequ, Firenze, 2019.
* R. Diodato, ''Pacifismo'', Editrice Bibliografica, Milano, 1995.
* A. Drago, ''La difesa popolare nonviolenta'', EGA, Torino, 2006.
* A. Drago, ''Le rivoluzioni nonviolente del secolo scorso. I fatti e le interpretazioni'', Nuova Cultura, Roma, 2010.
* W. B. Gallie, ''Filosofie di pace e di guerra'', Il Mulino, Bologna, 1993.
* Johan Galtung, ''Pace con mezzi pacifici'', Esperia, Milano, 2000.
* {{Cita libro |titolo=Política sin violencia. La noviolencia como humanización de la política |autore=Mario López Martínez |editore=UTPL (Universidad Técnica Particular de Loja) |città=[[Loja (Ecuador)|Loja]] (Ecuador) |anno=2010 |lingua=es |ISBN=978-9942-00-791-9}}
* G. Pontara, ''Introduzione a Gandhi M. K.: Teoria e pratica della nonviolenza. Dal crollo del muro di Berlino al nuovo disordine mondiale'', Einaudi, Torino, 1996.
* {{Cita libro|nome=Mohāndās|cognome=Gāndhī|wkautore=Mohandas Karamchand Gandhi|titolo=Teoria e pratica della nonviolenza|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1996|cid=Gandhi 1996}}<!--ed. 1973-1987-1989: ISBN 88-06-37333-1, ed. 2006: ISBN 88-06-18135-1-->
* G. Lanza del Vasto, ''Che cos'è la non violenza'', Jaca Book, Milano, 1978.
* F. C. Manara, ''Una forza che dà vita. Ricominciare con Gandhi in un'età di terrorismi'', UNICOPLI, Milano, 2006.
* J. M. Muller, ''Significato della nonviolenza'', Edizioni del Movimento Nonviolento (Quaderni di azione nonviolenta n. 7) Torino.
* J. M. Muller, ''Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza'', Edizioni Gruppo Abele, Torino, 1994.
* J. M. Muller, ''Lessico della nonviolenza'', Satyagraha editrice, 1992.
* J. M. Muller, ''Il principio nonviolenza. Una filosofia della pace'', traduzione di Enrico Peyretti, prefazione di Roberto Mancini, Plus, Pisa University Press, 2004
* [[Pat Patfoort]], ''Una introduzione alla nonviolenza. Presentazione di uno schema di ragionamento'', Edizioni del Movimento Nonviolento, Verona. 1988.
* Pat Patfoort, ''Difendersi senza aggredire. Il potere della nonviolenza'', EGA Editore, Torino. 2006.
* [[Osho Rajneesh]], ''Filosofia della non-violenza'', edizioni MILLELIRE, 1994
* [[Giovanni Salio]], ''Il potere della nonviolenza'', Edizioni Gruppo Abele, Torino, 1995.
* {{cita libro | autore = [[Piero Sansonetti]] | titolo = Il manuale della NONviolenza | anno = 2004 | editore = [[l'Unità|Nuova Iniziativa Editoriale]] | città = Roma | sbn = TO01298551}}
* G. Sharp, ''Politica dell'azione nonviolenta'', EGA, Torino, 1985-1997.
* Christopher D. L. Smith, ''La nonviolenza nelle religioni'', Emi, Bologna, 2004.
* Antonio Vigilante, ''Il pensiero nonviolento'', Edizioni del Rosone, Foggia 2004.
== Voci correlate ==
* [[Resistenza nonviolenta]]
* [[Satyagraha]]
* [[Ahimsa]]
* [[Nonuccidere]]
* [[Women Wage Peace (Le donne portano la pace)]]
* [[Movimento nonviolento]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|preposizione=sulla|wikt}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://legaobiettoridicoscienza.webnode.it | 2 = Sito Ufficiale della Lega Obiettori di Coscienza | accesso = 20 gennaio 2020 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190723115456/https://legaobiettoridicoscienza.webnode.it/ | dataarchivio = 23 luglio 2019 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.utopie.it/nonviolenza.htm|Nonviolenza da utoEnciclopedia utopie.it}}
* {{cita web | 1 = http://www.antsonweb.com/ | 2 = Artisti per la nonviolenza e la trasformazione sociale | accesso = 6 dicembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070208085238/http://www.antsonweb.com/ | dataarchivio = 8 febbraio 2007 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.nonviolenza.net/ | 2 = Campagna europea per la Nonviolenza e il Disarmo Nucleare | accesso = 15 giugno 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080828061547/http://www.nonviolenza.net/ | dataarchivio = 28 agosto 2008 | urlmorto = sì }}
* [http://it.humanipedia.org/index.php/Nonviolenza Nonviolenza] in [http://it.humanipedia.org/index.php/HUMANIPEDIA Humanipedia]
* [http://it.humanipedia.org/index.php/Indice_della_Nonviolenza ''Indice della nonviolenza'']
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