Clavicembalo: differenze tra le versioni
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|Data di invenzione = [[XV secolo]]
|Inventore = <!-- nome dell'inventore (solo se noto) -->
|Origine geografica =
|Codice classificazione = 3.1.2
|Utilizzo 1 = rinascimentale
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|Utilizzo 3 = galante
|Utilizzo 4 = contemporanea
|Utilizzo 5 = <!--
|Utilizzo 6 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|Utilizzo 7 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
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|Utilizzo 10 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|Estensione =
|Progenitore = [[Salterio (strumento musicale)|Salterio]]
|Discendente = {{Flatlist|
*[[Clavicordo]]
*[[Fortepiano]]
*[[Pianoforte]]
}}
|Ascolto = Couperin Cinquieme Prelude Ordinaire.ogg
|Didascalia ascolto = [[François Couperin]], quinto preludio da ''[[L'art de toucher le clavecin]]''
}}
Questi strumenti generano il suono pizzicando
Verso la fine del [[XVIII secolo]], con lo sviluppo del [[fortepiano]] e il successivo crescente utilizzo del pianoforte, il clavicembalo scomparve progressivamente dalla scena musicale (eccetto nell'opera, dove continuò ad essere utilizzato per accompagnare i [[Recitativo|recitativi]]). Nel [[XX secolo]] c'è stata una riscoperta dello strumento, dove viene utilizzato in esecuzioni storicamente informate di [[musica antica]], in nuove composizioni e, in rari casi, in alcuni stili di musica popolare (p.e. il [[pop barocco]]).
==Storia==▼
{{vedi anche|storia del clavicembalo}}▼
▲== Storia ==
▲{{vedi anche|storia del clavicembalo}}
L'età del clavicembalo copre un arco temporale di circa tre secoli (dal [[XVI secolo|XVI]] al [[XVIII secolo]]), periodo in cui sono sorte scuole di costruttori in tutta [[Europa]], sequenzialmente:
# [[Italia]], principalmente a [[Venezia]], [[Milano]], [[Firenze]], [[Roma]] e [[Napoli]];
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# [[Germania]], nelle zone di [[Amburgo]], [[Berlino]] e [[Dresda]].
Nei secoli XVII e XVIII, il clavicembalo fu uno degli strumenti più utilizzati nella prassi musicale. I maggiori compositori di quei secoli hanno scritto opere specificamente destinate al clavicembalo come strumento solista (particolarmente famose, già all'epoca, le opere di [[William Byrd]], [[Girolamo Frescobaldi]], [[Jan Pieterszoon Sweelinck]], [[François Couperin]], [[Jean-Philippe Rameau]], [[Johann Sebastian Bach]], [[Georg Friedrich Händel]], [[Alessandro Scarlatti|Alessandro]] e [[Domenico Scarlatti]]), ma l'impiego più frequente dello strumento era quello della realizzazione del [[basso continuo]], presente nella quasi totalità delle composizioni musicali strumentali e vocali fino alla seconda metà del secolo XVIII. Nello stesso periodo il clavicembalo - come avverrà nei secoli successivi per il pianoforte - fu lo strumento più diffuso anche fra i musicisti dilettanti, ai quali furono destinate innumerevoli edizioni a stampa di una vasta letteratura. Il celebre matematico [[Eulero]] (1707
==Struttura e funzionamento del clavicembalo==▼
▲== Struttura e funzionamento del clavicembalo ==
{| class="wikitable" style="margin-left:auto; margin-right:auto;"
|+ Cassa di una copia da Pascal Taskin in costruzione<ref>Su gentile autorizzazione di Marco Brighenti, cembalaro in [[Parma]] ([http://www.brighenti-harpsichords.com sito internet])</ref>
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|
A: Somiere<br />
B: Tavola frontale (o del nome)<br />
C: Fascia dorsale (o fascia lunga)<br />
D: Fascia caudale<br />
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|}
[[
[[File:Clavecin sautereau.svg|thumb|Parte superiore del [[salterello (clavicembalo)|salterello]]: 1) corda; 2) asse della linguetta; 3) linguetta; 4) plettro; 5) smorzatore]]
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[[File:Clavecin sautereau fonctionnement.svg|centro|upright=2.7|thumb|Funzionamento della meccanica del clavicembalo: 1) barra dei salterelli, 2) feltro, 3) smorzatore, 4) corda, 5) penna, 6) linguetta, 7) asse della linguetta, 8) molla (setola di cinghiale), 9) salterello, 10) rotazione della linguetta. A) il salterello è a riposo, lo smorzatore impedisce alla corda di vibrare. B) il salterello è spinto in alto dal tasto: la penna preme sulla corda curvandosi. C) la penna, curvandosi oltre un certo limite, oltrepassa la corda facendola vibrare (emissione del suono); la corsa del salterello viene interrotta dalla barra dei salterelli. D) il tasto viene rilasciato e il salterello ricade naturalmente. La penna scivola di lato sulla corda grazie al perno su cui è fissata la linguetta; una volta superata la corda, la molla la rimette in posizione.]]
=== Sistema di unione delle tastiere ===
Se lo strumento possiede due tastiere si può azionare un dispositivo che permette di far suonare una tastiera insieme all'altra. I meccanismi possono essere di due tipi:
* unione a [[cassetto]] (meccanismo alla francese): facendo scorrere in avanti la tastiera superiore, le estremità dei tasti superiori vengono a trovarsi in corrispondenza di speroni verticali (denti di accoppiamento) situati sulle estremità posteriori dei tasti della tastiera inferiore; di conseguenza, quando si preme un tasto della tastiera inferiore, il dente di accoppiamento solleva azionandolo anche il tasto corrispondente della tastiera superiore;
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Questi due tipi di meccanismo, i cui scopi musicali sono differenti, per principio non possono trovarsi contemporaneamente sullo stesso strumento.
[[
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== Tipi di clavicembalo ==
Nei [[secolo XVII|secoli XVII]] e [[secolo XVIII|XVIII]] esistevano numerosi tipi di clavicembalo diversi per dimensioni, forma della cassa, posizione della tastiera rispetto alle corde, numero di tastiere ed estensione delle medesime. Queste differenze corrispondono a esigenze musicali diverse. Si deve notare che, a parte le differenze più evidenti (fra una spinetta italiana e un clavicembalo francese a due manuali, ad esempio), anche fra strumenti di forma apparentemente simile (come un clavicembalo italiano e uno fiammingo del XVII secolo) vi è differenza nel modo in cui la lunghezza delle corde varia dalle note più gravi alle più acute: ad esempio, in un clavicembalo italiano, in confronto agli strumenti fiamminghi e francesi, le corde più gravi sono più lunghe e quelle più acute sono più corte. Questo è determinato dalla forma dei ponti dal lato opposto a quello dei salterelli, e produce sensibili differenze nel timbro degli strumenti, anche perché lunghezze diverse rendono necessario l'uso di materiali diversi per le corde (ferro, ottone giallo, ottone rosso).
=== Clavicembalo ===
Nell'accezione moderna, il termine clavicembalo può indicare sia tutti gli strumenti della famiglia, sia - più specificamente - lo strumento più grande della famiglia, con una cassa di forma poligonale (con un solo lato curvo) in cui la tastiera è posizionata sul lato corto, perpendicolarmente alle corde. La cassa è più stretta (circa 90–100 cm) e più allungata (anche 272 cm) di quella di un pianoforte moderno, particolarmente negli strumenti di scuola italiana.
Un clavicembalo ha generalmente una o due corde per ciascun tasto. Negli strumenti a due manuali, è possibile accoppiare questi ultimi in modo che un solo tasto faccia suonare tre corde; in questo caso, una delle tre è da quattro [[piede (organologia)|piedi]], ossia è accordata un'[[Ottava (musica)|ottava]] più in alto di quella normale da otto piedi.
Le tastiere a singolo manuale sono la regola negli strumenti di fattura italiana, mentre negli altri paesi europei si producevano anche numerosi strumenti a due manuali.
=== Virginale ===
[[File:virginale 1 maggi.JPG|thumb|Virginale della Collezione Maggi di Cremona]] Virginale è il nome generico di una famiglia di strumenti dalla forma genericamente rettangolare, più piccoli e semplici rispetto al clavicembalo e dotati di una sola corda per ciascuna nota, disposta parallelamente (virginale) o angolata (spinetta) rispetto alla tastiera, lungo il lato più esteso dello strumento. L'origine del termine non è chiara, ma spesso viene collegata al fatto che lo strumento fosse suonato di frequente dalle donne giovani in ambito famigliare
Si noti che la parola "virginale" nel [[età elisabettiana|periodo elisabettiano]] era utilizzata per designare qualsiasi tipo di clavicembalo. Così i capolavori di [[William Byrd]] e dei suoi contemporanei erano spesso concepiti per clavicembali di grandi dimensioni, di fattura italiana, e non solamente su quelli che oggi chiamiamo virginali.
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I virginali possono essere suddivisi in spinetta (il tipo più diffuso, soprattutto in Italia) e [[muselar]] o muselaar.
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{{vedi anche|Spinetta}}
Strumento di dimensioni ridotte, chiamato così forse dal nome del costruttore veneziano [[J. Spinetus]]. Questo è il tipo più diffuso di virginale e consiste in uno strumento a corde con le corde impostate a un angolo con la tastiera di circa 30°. In questo strumento le corde sono troppo vicine per avere un attuatore normale: le corde sono gestite a coppia, con gli attuatori che pizzicano l'una o l'altra con un movimento in direzioni opposte.
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Costruttore di spinette e virginali fu [[Bartolomeo Cristofori]], la cui fama è soprattutto associata all'invenzione del pianoforte. Notevole una sua ''[https://web.archive.org/web/20040401052049/http://www.musikmuseum.org/italiano/Instrumente/Spinett/spinett.html spinetta ovale]'' (costruita attorno al 1690) di forma del tutto particolare: la cassa, riccamente intarsiata, è resa ovale aggiungendo, ai lati di un corpo rettangolare, due cuspidi a forma di arco gotico; anche in questo caso la [https://web.archive.org/web/20060929121028/http://www.music.ed.ac.uk/russell/academicpapers/thedevelopmentofanidea.html disposizione delle corde] dovrebbe far classificare lo strumento come virginale.
==== Muselar (muselaar) ====
{{vedi anche|Muselar}}
Nel virginale di tipo ''[[muselar]]'' la cassa è rettangolare e la disposizione della tastiera solitamente è a destra. Inoltre la disposizione delle corde è leggermente obliqua e queste vengono pizzicate al centro della loro lunghezza. Ciò rende il suono più caldo e ricco, ma con alcune importanti limitazioni: l'azione della mano sinistra è al centro della cassa di risonanza, quindi anche i rumori meccanici vengono amplificati, inoltre la resa sonora delle corde più lunghe e dal suono basso è penalizzata. Un commentatore del XVIII secolo scrisse che il ''muselar'' "grugnisce nei bassi come un maialino". Nonostante tutto i ''muselar'' furono popolari, soprattutto nei paesi di lingua fiamminga.
=== Variazioni e modifiche nei clavicembali ===
Non è una sorpresa che uno strumento costruito in un certo numero di esemplari nell'arco di oltre tre secoli, presenti delle variazioni e modifiche anche di una certa importanza.
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=== Altre varianti del clavicembalo ===
[[File:Clavicytherium1480RCM.jpg|thumb|Il
Molte delle modifiche che si tentò di apportare alla struttura originaria dello strumento nel corso dei secoli ebbero vita breve, e produssero strumenti curiosi, di diffusione limitata. Di questi strumenti sopravvivono oggi pochissimi o nessun esemplare.
[[File:Doppio vjrginale Castello Sforzesco.jpg|thumb|Doppio virginale nel museo degli strumenti musicali al [[Castello Sforzesco]], [[Milano]]]]
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* ''[[Lautenwerk]]'' ([[Germania]], [[XVII secolo]]): clavicembalo con corde di budello, costruito per simulare il suono del [[liuto]]. Già descritto in un trattato del 1636 di [[Marin Mersenne]], fu perfezionato nel corso del [[XVIII secolo]]. Apprezzato da [[Johann Sebastian Bach]], il ''Lautenwerk'' restò però sempre allo stadio di prototipo, non raggiungendo mai una reale diffusione nel mondo della musica.
* ''[[
* ''[[
== Confronto con altri strumenti a tastiera ==
Fra gli strumenti a tastiera, se si eccettua l'[[
Il più diffuso era il [[clavicordo]], esteriormente simile a una spinetta, in cui però le corde erano percosse da lamelle metalliche (dette ''tangenti'', le quali al tempo stesso fungevano da capotasto<ref>v. ''Dizionario Enciclopedico Universale ...'', cit. in Bibliografia, pagg. 601-602.</ref>), anziché essere pizzicate. Un significativo confronto delle caratteristiche del clavicordo rispetto al clavicembalo si trova nel trattato di [[Carl Philipp Emanuel Bach]] (1753), dove si legge:
{{Citazione|Fra i vari tipi di strumenti a tastiera, alcuni dei quali rimangono sconosciuti perché difettosi e altri perché non ancora introdotti dappertutto, due in particolare hanno riscosso finora il maggior plauso: il clavicembalo e il clavicordo. Il primo si adopera generalmente per composizioni complesse, l'altro da solo. [...] Ogni cembalista dovrebbe avere un buon clavicembalo e un buon clavicordo per poter suonare entrambi gli strumenti alternativamente. Chi suona bene il clavicordo riuscirà bene anche al clavicembalo, ma non viceversa. Si deve quindi usare il clavicordo per raffinare l'interpretazione e il clavicembalo per rinforzare le dita. Chi suona esclusivamente il clavicordo incontra molte difficoltà se suona il clavicembalo. Gli riesce perciò faticoso accompagnare altri strumenti al clavicembalo, cosa che è peraltro impossibile sul clavicordo, data l'esile voce. [...] L'uso esclusivo del clavicembalo, invece, abitua a suonare in un colore uniforme; e quelle varietà di tocco che può produrre un buon clavicordista vengono a mancare. Ciò sembrerà strano, poiché si crede che un clavicembalo debba produrre sempre lo stesso tipo di suono con qualsiasi tocco. Si può facilmente fare una prova: chiedete a due persone, di cui una suoni bene il clavicordo e l'altra sia un semplice clavicembalista, di suonare a turno su quest'ultimo strumento lo stesso pezzo con i medesimi abbellimenti, e giudicate poi se entrambi hanno ottenuto lo stesso effetto.
Una terza modalità di produzione del suono si incontra in uno strumento a tastiera di scarsissima diffusione, il ''[[Viola organista|Geigenwerk]]'', in cui le corde sono sfregate da ruote di legno messe in rotazione da un pedale. Come nella [[ghironda]], quando si preme un tasto la corda corrispondente viene avvicinata alla ruota, producendo un effetto analogo agli strumenti ad arco. Questo strumento fu descritto per la prima volta da [[Leonardo da Vinci]], ma ne furono prodotti esemplari anche nel XVII secolo.
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Il clavicembalo continuò a essere usato come strumento di accompagnamento nell'opera lirica fino alla prima metà del XIX secolo, ma come strumento solista fu abbandonato dai [[compositore|compositori]] in favore del [[pianoforte]].
Nel XX secolo, con il crescente interesse per la musica antica e la ricerca di diverse sonorità, alcuni nuovi pezzi sono stati scritti per questo strumento. Alcuni [[
== L'esecuzione del repertorio clavicembalistico nel XX secolo ==
{{Vedi categoria|clavicembalisti}}
Un primo recupero del clavicembalo nell'esecuzione del repertorio originariamente destinato a questo strumento (nel corso del XIX secolo le opere per tastiera di [[Johann Sebastian Bach|Bach]], [[Georg Friedrich Händel|Haendel]] e [[Domenico Scarlatti]] erano eseguite al pianoforte) si ebbe all'inizio del Novecento, soprattutto per iniziativa della clavicembalista polacca [[Wanda Landowska]] (1879-1959). La Landowska utilizzava un clavicembalo costruito da [[Ignaz Pleyel|Pleyel]], piuttosto somigliante a un pianoforte. Strumenti come questo, anche se oggi considerati non appropriati per la musica del XVII e del XVIII secolo, conservano un'importanza per la musica che è stata composta, nella prima metà del Novecento e fino agli anni 1960, appositamente per quel tipo di clavicembalo.
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== Nella musica leggera ==
Anche se il suo impiego nella [[musica leggera]], come quello di tutti gli strumenti antichi, è piuttosto limitato, viene usato con una certa frequenza nel [[baroque pop]] (chiamato anche baroque rock), genere che, derivando da una fusione tra il [[rock]] e la [[musica barocca|musica classica barocca]], utilizza strumenti tipici di quest'ultima (un esempio è ''[[Because]]'' dei [[The Beatles|Beatles]]).
== Antichi costruttori famosi ==
{{Vedi categoria|Cembalari}}
* Germania: [[Michael Mietke]], [[Gottfried Silbermann]], [[Christian Zell]], [[Hieronymus Albrecht Hass]], Martin Vater, Christian Vater
* Italia: Domenico Pisaurensis, Alessandro Trasuntino, Vito Trasuntino, Giovanni Antonio Baffo, Onofrio Guarracino, Giovanni Battista Giusti, Jacopo Ramerini, [[Girolamo Zenti]], [[Carlo Grimaldi]], [[Bartolomeo Cristofori]], Giovanni Ferrini, Giovanni Francesco Trasuntino, Giovanni Celestini, Carlo Grimaldi
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* Inghilterra: Burkat Shudi, famiglia Kirkman, John Broadwood
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* ''Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti'', diretto da Alberto Basso - Il Lessico, vol. I, Torino, UTET, 1983, ISBN 88-02-03732-9, pag. 583 ss.
* ''The New Grove Dictionary of Musical Instruments'', diretto da Stanley Sadie, London, MacMillan, 1984, vol. 2, ISBN 0-333-37878-4, pagg. 164-199 [voce redatta da Edwin M. Ripin, Howard Schott, John Barnes, G. Grant O'Brien, William Dowd, Denzil Wraight]
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* Grant O'Brien, ''Ruckers, a harpsichord and virginal building tradition'', Cambridge, Cambridge University Press, 1990
* Colombe Samoyault-Verlet, ''Les facteurs de clavecins parisiens (1550-1793)'', Paris, Engel et Cie, 1966
* Claude Mercier-Ythier, ''Les Clavecins'', Paris, Expodif
* Stefano Toffolo, ''Antichi strumenti veneziani - 1500-1800: quattro secoli di liuteria e cembalaria'', Venezia, Arsenale, 1987 [v. parti IV e VI]
* Girolamo Diruta, ''Il Transilvano. Dialogo sopra il vero modo di sonar organi, et istromenti da penna'', libri I e II, Venezia, Giacomo Vincenti, 1593 e 1609; facsimile: Sala Bolognese, Forni, 1983
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* ''Les traités d'Henri-Arnaut de Zwolle et de divers anonymes (Paris: Bibliothèque Nationale, ms. latin 7295)'' [ Dijon, 1440 ca.] (a cura di G.[eorges] Le Cerf ed E.[dmond]-R.[ené] Labande), Paris, Picard, 1932; ristampa: Kassel, Bärenreiter, 1972, ISBN 3-7618-0266-8 [trascr. del manoscritto latino, trad. franc. commentata, facsimile; v. pagg. 3 ss., fol. 128 r. e v.]
* Sebastian Virdung, ''Musica getutscht und ausgezogen'', Basel, 1511; facsimile: Kassel, Bärenreiter, 1970, ISBN 3-7618-0004-5 [v. fol. B]; trad. franc. annotata, in: Christian Meyer, ''Sebastian Virdung - Musica getutscht. Les instruments et la pratique musicale en Allemagne au début du XVIe siècle'', Paris, CNRS, 1980, ISBN 2-222-02695-4 [v. spec. pagg. 27 e 80 ss.]; trad. ingl. annotata ed ampia introduzione, in: Beth Bullard, ''Musica getuscht: a treatise on musical instruments (1511) by Sebastian Virdung'', Cambridge, Cambridge University, 1993, ISBN 0-521-03277-6, ISBN 978-0-521-03277-3
* Martin Agricola, ''Musica instrumentalis deudsch ynn welcher begriffen ist / wie man nach dem gesange auff mancherley Pfeiffen lernen sol / Auch wie auff die Orgel / Harffen / Lauten / Geigen / und allerley Instrumenten und Seitenspiel / nach der rechtgegründten Tabelthur sey abzusetzen'',
* Michael Praetorius, ''[[Syntagma musicum]] - Tomus secundus De Organographia'', Wolfenbüttel, Elias Holwein, 1611; facsimile: Kassel, Bärenreiter, 1985, ISBN 3-7618-0183-1 [v. tav. VI]
* Marin Mersenne, ''Seconde Partie de l'Harmonie Universelle…'', Paris, Pierre Ballard, 1637 (''Livre Troisiesme Des instrvmens a chordes'': ''Expliquer la figure de l'Epinette, & la science du Clauier tant parfaict…'', pp. 101–109, fig. a p. 108; ''Expliquer la figure, les parties, le Clauier & l'estendue du Clauecin'', pp. 110–112, fig. a p. 111; ''Expliquer la proportion de toutes les parties de l'Epinette, & du Clauecin, & leur construction'', pp. 156–169)
* [[Filippo Bonanni]], ''Gabinetto armonico Pieno d'Istromenti sonori indicati, e spiegati'', Roma, Giorgio Placho, 1722; ''Gabinetto armonico Pieno d'Istromenti sonori Indicati, spiegati, e di nuovo corretti, ed accresciuti'', Roma, Giorgio Placho, 1723, pp. 76–81 e figg. XXXIII, XLIII, XLIV, XLV [1 clavicembalo e 3 spinette, ''Cembalo'', ''Cembalo verticale'', ''Spinetta'']
* ''Encyclopédie ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers'', Paris, 1767 - Lutherie: 34 planches; rist. anastat. dell'ed. Livorno, 1774: Sala Bolognese, Forni, 1981 [v. tavv. XIV-XVII]
* [[Jakob Adlung]], ''Musica Mechanica Organoedi. Das ist: Gründlicher Unterricht von der Struktur, Gebrauch und Erhaltung, etc. der Orgeln, Clavicymbel, Clavichordien und anderer Instrumente...'', Berlin, Friedrich Wilhelm Birnstiel, 1768; rist.: Kassel, Bärenreiter, 1961 [v. vol. II, cap. XXII]
== Voci correlate ==
=== Compositori di musica per clavicembalo ''solo'' ===
* [[Domenico Alberti]]
* [[Jean-Henri d'Anglebert]]
Riga 261 ⟶ 267:
* [[François Couperin]]
* [[Louis-Claude Daquin]]
* [[Gennaro D'Alessandro]]
* [[Azzolino Bernardino della Ciaja]]
* [[Jean-François Dandrieu]]
Riga 313 ⟶ 320:
* [[Wolfgang Amadeus Mozart]]
=== Strumenti musicali correlati ===
*[[Claviciterio]]
* [[Archicembalo]]
* [[Clavicordo]]
Riga 320 ⟶ 328:
* [[Muselar]]
=== Altri argomenti correlati ===
* [[Preludio non misurato]]
* [[Tasto spezzato]]
* [[Scuola clavicembalistica francese]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt|q|preposizione=sul}}
== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20171220051846/http://www.procembalo.org/ Procembalo] catalogo del repertorio contemporaneo per clavicembalo
* {{en}} [http://www.hpschd.nu/index.html?nav/nav-4.html&t/welcome.html&http://www.hpschd.nu/lx/lx-master.html Lessico italiano] e [http://www.hpschd.nu/lx/lx-master.html lessico multilingue]
* {{cita web|url=http://www-personal.umich.edu/~bpl/hpsi.html|titolo=Ascolta il suono di diversi clavicembali|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://d.webring.com/hub?ring=hpsiclavi|titolo=Un web ring che raccoglie siti su clavicembalo e strumenti simili|lingua=en|accesso=1 agosto 2004|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040721153014/http://d.webring.com/hub?ring=hpsiclavi|dataarchivio=21 luglio 2004|urlmorto=sì}}
* {{cita web|
* {{cita web|url=http://www.harpsichord.org.uk|titolo=Sito della British Harpsichord Society|lingua=en}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|
[[Categoria:Strumenti della musica medievale]]
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