Canone romano: differenze tra le versioni
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Il '''Canone romano''' è la [[preghiera eucaristica]] che nel [[rito romano]] era l'unica nella [[Messa tridentina]], fino alla [[Riforma liturgica del rito romano|revisione]] del [[Messale Romano]] nel 1969, con cui è stata modificata e appare, come nelle edizioni successive, con il titolo alternativo di "Preghiera eucaristica I".
Nel [[Messale romano]] tridentino è chiamato '''Canone della Messa''' e anche, in [[lingua latina|latino]], '''''Actio''''', come già nel [[Sacramentario gelasiano]].<ref>{{en}} [[Fernand Cabrol]], [https://www.ewtn.com/catholicism/library/mass-of-the-western-rites-11160 ''The Mass of the Western Rites'']</ref>
== Storia ==
Il Canone romano è probabilmente la più antica [[preghiera eucaristica|anafora]] in uso nella [[rito romano|Chiesa di Roma]]; venne redatta tra il [[IV secolo|IV]] e il [[VI secolo]],
Nel corso del [[Concilio di Trento]]
▲Il Canone romano è probabilmente la più antica [[preghiera eucaristica|anafora]] in uso nella [[rito romano|Chiesa di Roma]]; venne redatta tra il [[IV secolo|IV]] e il [[VI secolo]] probabilmente con riferimenti alla tradizione precedente, ed assunse la sua conformazione finale entro il [[XIII secolo]].<ref>{{cita|A. Nocent|p. 236.}}</ref>
L'antica preghiera fu aspramente criticata dai Riformatori protestanti e in particolar modo da [[Lutero]], che lo definì «abominevole [...] raccolta di omissioni e di immondezze».
▲Nel corso del [[Concilio di Trento]], nel Canone, aspramente criticato dai riformatori e in particolar modo da [[Lutero]], che lo definì «abominevole [...] raccolta di omissioni e di immondezze», venne ribadita l'importanza della formulazione e del contenuto, incentrati sul sacrificio di [[Gesù]] sulla croce; essi rimasero inalterati, nonostante la richiesta di abrogazione da alcuni, in quanto deposito della Tradizione, considerata immune da ogni errore.<ref>{{cita web|url=http://www.30giorni.it/articoli_id_22332_l1.htm|autore=Lorenzo Cappelletti|titolo=«Niente in esso è contenuto che non elevi a Dio l'animo di coloro che offrono il santo sacrificio»|sito=30giorni.it|accesso=26 ottobre 2014}}</ref>
Nel corso del [[Concilio Vaticano II]], [[papa Giovanni XXIII]] decretò che venisse aggiunta, all'interno del Canone romano, la menzione di [[san Giuseppe]], presente per la prima volta nell'edizione del [[1962]].<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20130501_san-giuseppe_it.html|autore=Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti|titolo=Decreto per la menzione di San Giuseppe nelle Preghiere eucaristiche II, III, IV del Messale Romano|data=1º maggio 2013|sito=vatican.va|accesso=26 ottobre 2014}}</ref> Esso fu il primo cambiamento del Canone dal tempo di san Gregorio Magno (VI secolo) e rimane perciò tuttora criticato da coloro che sostengono l'importanza di mantenere il testo tradizionale nell'uso della liturgia cattolica.
=== Modifiche nella riforma liturgica posteriore al Concilio Vaticano II ===
Il Canone romano ha subito alcune modifiche nella revisione del 1969.
Il nuovo testo separa [[tipografia|tipograficamente]] le parole di Gesù dalla parte narrativa del resoconto dell'istituzione dell'eucaristia. La tipografia del testo anteriore separa invece chiaramente ([[punto fermo|punti fermi]] e caratteri più grandi) tutto il resto, narrazione e parole di Gesù comprese, da quelle parole presentate come quelle [[consacrazione|consecratorie]], che realizzano la [[transustanziazione]]: tratta come consecratorie del pane solo cinque parole (''enim'' compresa); l'indicazione data della consacrazione del vino è molto più prolissa e include la frase ''[[mistero della fede|mysterium fidei]]'', che nel Nuovo Testamento non appare come detta da Gesù.
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Simili modo postquam cenatum est: accipiens et hunc praeclarum calicem in sanctas ac venerabiles manus suas: item tibi gratias agens, Benedixit, deditque discipulis suis, dicens. Accipite, et bibite ex eo omnes.
Hic est enim
Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis.
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'''Hoc facite in meam commemorationem.'''
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Il Messale
Nella consacrazione del vino questo Messale include le parole di Gesù, ''Hoc facite in meam commemorationem'' ("Fate questo in memoria di me") ({{passo biblico|Lc|22,19}}; {{Passo biblico|1Cor|11,24}}).
Nel Messale tridentino, invece di queste parole di Gesù, il sacerdote dice silenziosamente, dopo la consacrazione e separatamente da essa, la simile frase ''Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis'' ("Tutte le volte che farete questo, lo farete in memoria di me") ({{Passo biblico|1Cor|11,25}}), anch'esse parole di Gesù e trattate grammaticalmente come tali.
La revisione del 1969 mantiene solo uno dei 24 [[segno della croce|segni di croce]] fatti dal celebrante sulle offerte, della quali 15 dopo la consacrazione; le inclinazioni del corpo sono ridotte da cinque a tre; le [[genuflessione|genuflessioni]] da sei a due; l'[[altare]] non viene più baciato, mentre nel precedente Messale veniva baciato due volte.▼
Nell'edizione di san Pio V (1570) il sacerdote le dice durante l'elevazione del calice: ''Prolatis verbis consacrationis deponit calicem super Corporale, et genuflexus adorat; surgit et ostendit populo: dicens: Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis''. Nelle edizioni successive, a partire da quella del 1604, il sacerdote le dice prima di mostrare il calice al popolo.<ref>"''Prolatis verbis consecrationis deponit Calicem super Corporale, et dicens secrete:'' Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis. ''genuflexus adorat; surgit, ostendit populo, deponit...''" (''[https://books.google.it/books?id=aaPpAuHRY9IC&printsec=frontcover&dq=Missale+Romanum&hl=en&sa#v=onepage&q=Missale%20Romanum&f=false Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilij Tridentini restitutum, Pii Quinti pontificis maximi iussu editum, et Clementis VIII. auctoritate recognitum]'', Ex Typographia Vaticana, 1604, p. 253). Questo testo si trova in sostanza anche nell'ultima edizione tridentina del Messale Romano: "''Quibus verbis prolatis, deponit calicem super altare, et dicens:'' Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis. ''genuflexus adorat: ...''</ref>
La recita delle due liste complete di [[apostolo|apostoli]] e di [[martire|martiri]] dell'edizione tridentina è divenuta facoltativa, restando obbligatoria la menzione di [[Pietro apostolo|Pietro]], [[Paolo di Tarso|Paolo]] e [[Andrea apostolo|Andrea]] prima del memoriale, [[Giovanni Battista|Giovanni]], [[Santo Stefano|Stefano]], [[San Mattia|Mattia]] e [[San Barnaba|Barnaba]] (i nomi menzionati nel Nuovo Testamento) prima della dossologia.<ref>{{cita web|url=http://dimensionesperanza.it/aree/formazione-religiosa/liturgia/item/5675-preghiera-eucaristica-i-canone-romano.html|titolo=Preghiera Eucaristica I (Canone romano)|sito=dimensionesperanza.it|accesso=26 ottobre 2014}}</ref>▼
Nella formula della consacrazione del vino il Messale tridentino include, in mezzo delle parole di Gesù, la frase "[[Mistero della fede]]" ({{Passo biblico|1Tim|3,9}}), che nella messa riformata nel 1969 il sacerdote dice o canta, dopo la consacrazione e dopo la successiva ostensione del calice, come introduzione all'acclamazione dei fedeli, novità assente nella forma tridentina. Sono proposti tre testi per tale acclamazione, che viene omessa se il sacerdote per grave motivo celebra senza un fedele - cosa gravemente proibita secondo la regola, spesso disattesa, precedente la riforma del 1969 - che la pronunci.<ref>[https://www.ewtn.com/catholicism/library/omitting-the-mysterium-fidei-4899 Edward McNamara, "Omitting the Mysterium Fidei"]</ref>
Nel Messale tridentino il sacerdote si genuflette sia prima di mostrare al popolo il calice contenente il vino consacrato sia dopo. In tal caso la genuflessione si fa generalmente prima e dopo di ogni volta che si maneggiano il Corpo e il Sangue. Nel Messale del 1969 e delle edizioni successive lo mostra subito dopo la consacrazione e si genuflette solo dopo.
== Struttura ==▼
▲La revisione del 1969 mantiene solo uno dei 24 [[segno della croce|segni di croce]] fatti dal celebrante sulle offerte,
Sia nella forma del Concilio Vaticano II, che in quella tridentina, il Canone è composto da: una preghiera per la Chiesa militante; una preghiera per i vivi; una preghiera per la Chiesa trionfante, nella quale si fa memoria di [[Maria (madre di Gesù)|Maria]],<ref>{{cita web|url=http://it.mariedenazareth.com/15613.0.html?L=4|titolo=Maria nel ‘Communicantes’ del Canone romano|sito=mariedenazareth.com|accesso=26 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171016002042/http://it.mariedenazareth.com/15613.0.html?L=4|dataarchivio=16 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref> [[san Giuseppe]]<ref>La menzione di san Giuseppe è stata aggiunta con l'edizione del [[1962]], mentre prima era assente.</ref>, dei dodici [[apostoli]], dei primi papi e dei martiri ([[papa Lino]], [[papa Anacleto]], [[papa Clemente I]], [[papa Cornelio]], [[Tascio Cecilio Cipriano|san Cipriano]], [[san Lorenzo martire]], [[san Crisogono]], i [[santi Giovanni e Paolo]] e i [[Cosma e Damiano|santi Cosma e Damiano]]); segue una preghiera preparatoria alla consacrazione; l'[[Consacrazione|epíclesi consacratoria]], che è una preghiera rivolta a Dio affinché conceda l'effetto desiderato che in questo caso è la [[transustanziazione]]; il racconto dell'istituzione dell'Eucaristica; l'[[Anamnesi (liturgia)|anamnesi]], cioè il ricordo che il sacrificio della messa rappresenta e ripresenta la morte di Gesù; segue poi una preghiera per la memoria dei defunti, nella quale vengono ricordati i primi martiri; e infine il canone conclude con la [[dossologia]], cioè glorificazione.▼
▲La recita delle due liste complete di [[apostolo|apostoli]] e di [[martire|martiri]]
▲== Struttura ==
▲Sia nella forma
== Testo ==
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|'''Canon missae''' (Missale Romanum 1962)
|'''Prex Eucharistica I seu Canon Romanus''' (Missale Romanum 2002)<ref>[https://media.musicasacra.com/books/latin_missal2002.pdf fonte]</ref>
|'''Preghiera Eucaristica I o Canone Romano''' (Messale Romano in lingua italiana 2020)
|-
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:dignéris toto orbe terrárum: una cum
:fámulo tuo Papa nostro N., et
:Antístite nostro N.,<ref>A Roma si omette ''et
:et ómnibus orthodóxis, atque cathólicæ, et
:apostólicæ fidei cultóribus.
Riga 127 ⟶ 133:
:Dei et Dómini nostri Iesu Christi:
:sed et beáti Ióseph eiúsdem Vírginis
:Sponsi,<ref>Questa prima parte
:Mártyrum tuórum: Petri et Pauli,
:Andréæ, Iacóbi, Ioánnis, Thomæ,
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:et incolumitátis suæ: tibíque reddunt vota sua
:ætérno Deo, vivo et vero.
:''Per la Chiesa trionfante''
Riga 457 ⟶ 462:
:noi ti supplichiamo e ti chiediamo
:per Gesù Cristo, tuo Figlio e
:nostro Signore, di accettare † e benedire
:questi doni, queste
:offerte, questo sacrificio puro e santo.
Riga 512 ⟶ 517:
:e accoglici nel gregge dei tuoi eletti.
:''
:Santifica, o Dio, questa offerta
Riga 569 ⟶ 574:
:salvaci, o Salvatore del mondo.
:''
:In questo sacrificio, o Padre,
Riga 593 ⟶ 598:
:Ti supplichiamo, Dio onnipotente:
:fa' che questa offerta, per le mani
:del tuo angelo santo, sia portata
:sull'altare del cielo davanti alla
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:Per Cristo, con Cristo e in Cristo
:a te, Dio Padre onnipotente,
:nell'unità dello Spirito Santo,
:ogni onore e gloria per tutti i
:secoli dei secoli.
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== Bibliografia ==
*{{cita libro|curatore=Commissione Episcopale per la Santa Liturgia|titolo=Messale Romano latino-italiano per le domeniche e le feste|città=Torino|editore=Marietti|anno=1965|isbn=no|cid=MR (1965)|lingua=it, la}}
*{{cita libro|titolo=Preghiere Eucaristiche e Prefazi|editore=Paoline|anno=1969|cid=Ed. Paoline|isbn=no|lingua=it, la}}
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* {{cita pubblicazione|autore=Adrien Nocent|titolo=La celebrazione dell'Eucaristia secondo il "Canone Romano"|pubblicazione=Anàmnesis. Introduzione storico teologica alla liturgia|città=Genova|editore=Marietti|anno=1983|isbn=88-211-6503-5|cid=A. Nocent}}
* {{cita web|url=http://www.liturgia.maranatha.it/Ordmessale/b1/7page.htm|curatore=Conferenza Episcopale Italiana|titolo=Ordinamento Generale del Messale Romano|città=Città del Vaticano|editore=Libreria Editrice Vaticana|anno=2004|cid=OGMR|isbn=88-209-7584-X}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Celebrazione eucaristica}}
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