Fortezza di Erebuni: differenze tra le versioni
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{{struttura militare
|Struttura = Fortezza
La '''fortezza di Erebuni''' (armeno: Էրեբունի), anche nota come '''Arin Berd''' (armeno: Արին Բերդ; ''fortezza di sangue'') è una città fortificata risalente all'antico regno di Ararat e ubicata nell'odierna [[Erevan]], in [[Armenia]]. Erta su un'altura a 1,017 metri sul livello del mare,<ref>[http://elevationmap.net/mahari-street-yerevan-armenia?latlngs=%2840.140684,44.53798800000004%29 Erebuni Fortress Elevation and Position]</ref> era una delle fortificazioni erette lungo il confine araratiano settentrionale, nonché uno dei più fiorenti centri economici, politici e culturali dell'antico regno.▼
|Nome = Fortezza di Erebuni
|Immagine = Erebuni Fortress, Yerevan, Armenia 01.jpg
|Didascalia =
|Stato = Armenia
|Città = Erevan
|Costruttore = Re [[Argishti I]]
|Altezza = 1,017 metri s.l.d.m.
|Condizione attuale = Stato di rovina
|Termine costruzione = 782 d.C.
|Ref =
}}
▲La '''fortezza di Erebuni''' (armeno: Էրեբունի), anche nota come '''Arin Berd''' (armeno: Արին Բերդ; ''fortezza di sangue'') è una città fortificata risalente all'antico [[regno di Ararat]] e ubicata nell'odierna [[Erevan]], in [[Armenia]]. Erta su un'altura a 1,017 metri sul [[livello del mare]],<ref>
== Etimologia ==
In un'iscrizione rinvenuta presso Karmir Blur, il verbo ''erebu-ni'' è usato nel senso di «afferrare, saccheggiare, rubare o rapire»: gli studiosi, dopo vari dibattiti, concordano oggi nell'affermare che contestualizzando storicamente tale sfera semantica il nome di Erebuni è direttamente collegato a un concetto di cattura, conquista e conseguentemente di vittoria. A discostarsi da questa lettura etimologica vi è tuttavia lo storico Amjad Jaimoukha, per il quale ''eri'' si riferisce agli Hers, la popolazione autoctona dell'area, mentre ''buni'' si riallaccerebbe al lemma ceceno ''bun'', a significare «rifugio» o «cabina».<ref>Israelyan. ''Erebuni'', pp. 12-13.</ref><ref>Jaimoukha, Amjad. ''The Chechens: A Handbook''. Page 29. Available at Google Books: https://books.google.com/books?id=PnjAlei9fe0C&pg=PA29&lpg=PA29&dq=Dvals+Nakh&source=bl&ots=cBdFzCg2sy&sig=bdh7fSoSDfDFUb_DrlkA1PmpA6A&hl=en&ei=dn4bTMHAIYSBlAeZ593mCQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=6&ved=0CCcQ6AEwBQ#v=onepage&q&f=false</ref>
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== Storia ==
[[File:Wall-paintings of Erebuni Fortress.jpg|thumb|Riproduzione moderna delle antiche pitture parietali di Erebuni]]
Erebuni fu fondata dal monarca urartiano
Alcune campagne archeologiche condotte nell'autunno del 1950 sotto la direzione di Konstantine Hovhannisyan hanno portato alla luce una grande lastra cuneiforme recante iscrizioni di Argishti I, re di Ararat, con la quale è possibile fissare l'anno di inizio di costruzione della fortezza al 782 a.C. Tale iscrizione tradisce l'orgoglio del popolo araratiano e così riporta: «Argishti, figlio di Menua, ha costruito questa magnifica fortezza come residenza per Khaldi, il Signore, per la Gloria dei paesi Biayni e l’orrore dei nemici. Argishti proclama: la terra era un deserto, prima dei grandiosi interventi che vi ho compiuto». Argishti ha lasciato un'iscrizione simile alla capitale araratiana di Tushpa (l'odierna Van), affermando che ha condotto circa seimila prigionieri di guerra da Khate e Tsupani per popolare la sua nuova città. In maniera analoga ad altre città urartiane del tempo, Erebuni è stata costruita su un piano triangolare in cima a una collina ed era protetta da mura da 10 a 12 metri (33-39 piedi). Dietro di loro, gli edifici erano separati da muri centrali e interni. Le pareti sono state costruite con una grandiosa varietà di materiali, tra cui [[basalto]], tufo e legno. Argishti costruì qui un grande palazzo e gli scavi archeologici condotti nella zona hanno rivelato che altri edifici degni di nota comprendevano una sala delle assemblee reale colonnata, un tempio dedicato a Khaldi, una cittadella (dove viveva la guarnigione), oltre che abitazioni, dormitori e magazzini. Le pareti interne erano riccamente decorate decorazioni e dipinti parietali raffiguranti scene religiose e profane.
I successivi re urartiani resero Erebuni il loro luogo di residenza durante le loro campagne militari contro gli invasori del nord e continuarono i lavori di costruzione per innalzare il sistema difensivo della fortezza. Anche i re Sarduri II e Rusa I utilizzarono Erebuni come sito di allestimento per nuove campagne di conquista dirette verso il nord. All'inizio del sesto secolo tuttavia lo stato di Ararat, sotto la costante pressione degli invasori stranieri, crollò. La regione cadde così sotto il controllo dell'Impero achemenide: la posizione strategica occupata da Erebuni non diminuì affatto, tuttavia, e anzi il sito divenne un importante centro della satrapia dell'Armenia.<ref>{{
== Architettura ==
[[File:Erebuni Walls1.JPG|thumb|Mura di Erebuni]]
L'ingresso principale della fortezza si trovava nel punto più a sud-est del pendio della collina e conduceva al cortile centrale della cittadella.<ref name=":0">{{
Nella parte sud-
== Scavi archeologici ==
Malgrado i primi scavi archeologici furono condotti già in epoca ottocentesca, per il primo intervento sistematico bisognerà attendere il 1952, anno in cui per interesse dell'Istituto di Archeologia ed Etnografia dell'Accademia Armena delle Scienze e del Consiglio per la Conservazione e il Restauro dei Monumenti Architettonici del Museo Puškin venne
Sono state inoltre scoperte aree di stoccaggio per cereali, olio e vino. Sulle porte di tali zone di deposito sono state rinvenute anche delle iscrizioni che indicano chi ha costruito l'area di stoccaggio e la quantità degli oggetti collocati in esse. Una di queste iscrizioni recita: «Con la grandezza di dio Chaldis, Sarduri, figlio di Argistis, costruì questa casa e creò anche questi granai. In uno di essi c'erano 12.600 Kapis, un altro aveva 11.500 Kapis; interamente 24.100 Kapis. Sarduri, figlio di Argistis, potente re, re del paese Bianinili, capo della città di Tushpah». Interessanti anche gli enormi vasi di ceramica che contenevano vino e olio, e manufatti analoghi impiegati per la produzione di birra a base di orzo. Altre anfore molto più grandi erano usate per conservare cibi e vino. Piccoli segni circolari sui lati di questi contenitori vicino alla parte superiore indicavano la quantità di materiale che poteva essere immagazzinata all'interno.
Numerose iscrizioni cuneiformi incise su basalto sono state individuate in tutto il complesso: alcune di queste sono state sottoposte a una musealizzazione, mentre altre sono state lasciate sui muri. Nel 1968 fu fondato il Museo di Storia Erebuni. La sua apertura è stata cronometrata in coincidenza con il
== Galleria d'immagini ==
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Image:Maquette of the Erebuni fortress2.jpg|Modello della fortezza di Erebuni
Image:Erebuni SE Entrance.JPG
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*Boris Piotrovsky. ''The Ancient Civilization of Urartu: An Archaeological Adventure''. New York: Cowles Book Co., 1969.
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Fortezze dell'Armenia]]
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