Archivistica informatica: differenze tra le versioni

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=== Bearman ===
Il primo ad applicare il termine ''informatica'' in relazione al campo dell'archivistica fu David Bearman che lo usò, nel 1987, nell'articolo ''Archives & Museum informatics'' della rivista «Archival Informatics Newsletter». Bearman indicò che egli prese in prestito il termino dal campo della [[biomedicina]] dove
{{Citazione|L'importanza delle informazioni tecnologiche (come i computers), le informazioni tecniche (come il recupero completo del testo o la digitalizzazione di immagini radiografiche) e le informazioni teoriche, specialmente queste dell'analisi linguistica, dell'intelligenza artificiale, dell'indicizzazione e del recupero, si stanno unendo in nuovi modi per praticare la medicina|{{Cita|Bearman|p. 8 §1}}|TtheThe importance of information technologies (like computers), information techniques (like full-text retrieval or digitizing radiographic images) and information theories, especially those of linguistic analysis, artificial intelligence, indexing and retrieval, are coming together in new ways of practicing medicine|lingua=En|lingua2=Ita}}
 
Il lavoro di Bearman, in sostanza, era una delle varie genesi con cui la metodologia archivistica analogica stava cercando di avvicinarsi allo sviluppo della tecnologica informatica (ITC), elemento sempre più preponderante nella vita delle amministrazioni pubbliche, così come nella comunicazione a livello mondiale attraverso la fondazione di [[Internet]].
 
=== «Archivi&Computer» e le reazioni degli archivisti italiani negli anni '90 ===
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La legislazione italiana sulla procedura informatica degli enti pubblici e statali, che dipende direttamente dalla [[Presidenza del Consiglio dei ministri|Presidenza del Consiglio dei Ministri]], recepì la necessità dell'utilizzo dell'informatica nei flussi documentari durante l'attività degli enti produttori statali già con la [[Legge]] 241/1990, intitolata ''Norme per il procedimento amministrativo"'', tra cui vi sono disposizioni relative alla [[firma digitale]], come l'art. 15, comma 2-''bis''<ref>{{Cita|Legge 241/1990}}.</ref>, aggiunto in seguito all'emanazione del [[Codice dell'amministrazione digitale]] (il CAD) tramite il [[Decreto legislativo|D. lgs.]] 82/2005.
 
Il CAD, nato dall'esigenza di dare una base legislativa alla procedura di produzione e conservazione della documentazione informatica da parte delle pubbliche amministrazionamministrazioni nell'ottica dell'''[[Amministrazione digitale|e governement]]''<ref name=":2">{{Cita|Carucci-Guercio|p. 255}}: «'''''E government''''': processo di informatizzazione e di razionalizzazione dei servizi pubblici finalizzato ad assicurare il miglioramento dell'azione della pubblica amministrazione».</ref> e di avvicinare così i fruitori ai servizi emanati dallo [[Stato]]<ref>{{Cita|Carucci-Guercio|p. 253}}.</ref>, è il frutto di un percorso normativo che si è confrontato con l’introduzione delle nuove tecnologie per la produzione documentale ed è inevitabilmente legato alla normativa che ha sulla produzione, sull’ordinamento e sulla conservazione dei documenti<ref group="N">Proprio perché legato alla normativa, facendo riferimento a quanto descritto nel paragrafo "Premesse", il CAD è stato più volte aggiornato nel corso degli anni tramite vari [[Decreto ministeriale|DPCM]] nel 2013 e tramite il D. lgs. 217/2007).</ref>. Il percorso per la legiferazione del CAD consiste nel seguente ''iter'' legislativo:
 
*'''L. 241/1990''' già ricordata in precedenza.
*'''Il [[Decreto del presidente della Repubblica|DPR]] 445/2000''', concernente le “Disposizioni legislative in materia di documentazione amministrativa”, in cui si stabilischestabilisce che in un ente vi deve esserciessere un archivista professionista che gestisca i flussi di gestione documentaledocumentali.
*Il '''D. lgs. 196/2003''': “Codice in materia di protezione dei dati personali”, aggiornato col [[Regolamento dell'Unione europea|Regolamento UE]] 679/2016.
 
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Ogni manuale di gestione della Pubblica Amministrazione dev'essere composto dai seguenti criteri espositivi:
 
# '''Principi generali''': esposizione di che che cosa l’ente fa con i documenti prodotti o ricevuti.
# '''Piano di sicurezza''': deve garantire che i documenti, i fascicoli e le informazioni trattate dall’AOO siano disponibili, integre e riservate. Il piano di sicurezza deve inoltre garantire che i dati personali comuni, riservati e sensibili siano custoditi in modo da ridurre al minimo, mediante l’adozione di idonee e preventive misure di sicurezza, il rischio di distruzione o perdita.
# '''Modalità di utilizzo degli strumenti informatici per lo scambio di documenti'''
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=== Il protocollo informatico ===
{{Vedi anche|Registro di protocollo}}
Il protocollo informatico, che sostituì nel 1998 quello cartaceo come regolato dal D.R. 35/1900, deve garantire l’inserimento dei dati che sono presenti anche sul protocollo tradizionale, ovvero<ref>{{Cita|Carucci-Guercio|p. 263}} e D. lgs. 428/1998 art. 4 in {{Cita|Ghezzi|p. 586}}.</ref>:
 
# L{{'}}''<nowiki/>'identificazione dell'amministrazione''' che ha formato o a cui viene spedito il documento.
# Deve garantire la creazione di un numero univoco che sia associato al documento stabilmente ([[numero di protocollo]] '''''progressivo''''' o '''''analitico'''''). Il sistema di protocollo informatico, pertanto, non può cambiarlo.
# La presenza del [[mittente]] e del [[destinatario]].
# La presenza della '''data e dell'ora''' in cui è stato prodotto/ricevuto quell'atto, la quale verrà registrata .
# Il protocollo informatico, così come il protocollo tradizionale, deve permettere l'inserimento del documento in un '''indice di classificazione''' (e quindi la sua posizione all'interno del piano di classificazione) cui seguirà infine la '''fascicolazione'''.
# La presenza del '''campo oggetto''', ovvero del ''[[regesto]]'' del documento prodotto o arrivato. Il campo oggetto, secondo quanto è stabilito nel DPR 445/2000, è immodificabile<ref>DPR 445/2000, art. 53, comma 1 lettera ''d'', in {{Cita|Ghezzi|p. 650 §2}}.</ref>, anche se nel corso degli anni sono stati sviluppati dei software capaci di intervenire sull'oggetto modificandolo.
# Infine, l''''impronta''' del documento informatico, anche questa immodificabile.
 
Da questi punti, si comprende come il protocollo informatico (e quello generale) è fondamentale per la gestione del flusso documentario prodotto o ricevuto e, secondo la legge, è un atto pubblico che fa fede. Nel caso in cui, per qualsiasi motivo, il registro del protocollo informatico non dovesse più funzionare, è necessario avere un “protocollo d’emergenza”, ovvero il protocollo cartaceo<ref>D. lgsl. 428/1998, art. 14 in {{Cita|Ghezzi|pp. 589-590}}.</ref>. Dall'11 ottobre 2015, il registro di protocollo giornaliero delle Pubbliche Amministrazioni dev'essere conservato<ref>{{Cita|Flussi documentali e protocollo informatico}}.</ref>.
 
=== La conservazione digitale ===
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La conservazione digitale a lungo termine, ossia «l'attività volta a proteggere e custodire nel tempo gli archivi di documenti e dati informatici»<ref>{{Cita|Conservazione}}.</ref>, è una sfida che impone una cura costante da parte del ''curator'', chiamato innanzitutto a scegliere i formati e i supporti di memorizzazione adatti e continuare nel tempo a condurre operazioni di ''riversamento diretto ''e ''sostitutivo''.
 
Assicurare la longevità dei documenti con formati a lungo termine è un obiettivo fondamentale, perché ci sono stati casi di perdita definitiva di dati, quali la riproposizione del [[Domesday Book]] di [[Guglielmo I d'Inghilterra|Guglielmo il Conquistatore]] della BBC; il CACTA (''Combat Air Activities Files'')<ref group="N">File attualmente conservati dai ''national archives''. Registravano lo slancio delle bombe degli [[Stati Uniti d'America|USA]] contro l’[[Iraq]]. Il progetto è avvenuto attraverso un software proprietario. Il problema è stato che la migrazione da un supporto ad un altro non è avvenuta del tutto, non si sono registrate quindi tutte le posizioni esatte delle mine lasciate dall’[[United States Army|esercito USA]] con la morte di numerose persone.</ref>''; ''e la ''Clinton’s administration web page 2001''. In questi casi si è cercato di recuperare i dati attraverso l’l{{'}}''emulazione'' con macchine che possono visualizzare formati e recuperare così dati ormai obsoleti, affrontando in tal caso delle spese enormi.
 
==== La normativa ====
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# Sicurezza
# Flessibilità
# Interoperabilità
# Interoprabilità
# Gestione, che avviene tramite ilcil ostantecostante monitoraggio delsdel itosito.
# Diritto d'autore
# Copyright
 
=== Siti web delle Pubbliche Amministrazioni ===
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All'interno delle attività di promozione del mondo archivistico in Italia vi è il '''SAN''', acronimo per ''Sistema archivistico nazionale'', utile per la conoscenza del mondo degli archivi e collegamento con i due siti dedicati rispettivamente al mondo degli Archivi di Stato (il ''SIAS'') e a quello delle ''Soprintendenze archivistiche e bibliografiche'' (il ''SIUSA''):
 
# '''[[Sistema archivistico nazionale#SIAS (Sistema Informativo degli Archivi di Stato)|SIAS]]''': è il contenitore virtuale in cui, a base di standard condivisi, sono stati riversati mezzi di corredo degli Archivi di Stato (quindi praticamente ci sono i fondi o le collezioni di tutti gli Archivi di Stato), mezzi di corredo che si trovano poi esplicitati meglio nei siti di ciascun Archivio di Stato.
# '''[[Soprintendenza archivistica e bibliografica|SIUSA]]''': descrive tutti i patrimoni archivistici che sono stati prodotti da privati, da fondazioni E da enti religiosi che sono tutelati dalle Soprintendenze.
 
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*{{Cita libro|autore=Maria Barbara Bertini|titolo=Che cos'è un archivio|anno=2008|editore=Carocci|città=Roma|cid=Bertini|ISBN=978-88-430-4637-9}}
* {{Cita libro|autore=Paola Carucci e Maria Guercio|titolo=Manuale di archivistica|anno=2008|editore=Carocci|città=Roma|cid=Carucci-Guercio|ISBN=978-88-430-4589-1}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Mirella Mombelli Castracane|anno=1993|titolo=L'Archivistica Tra Storia e Informatica|rivista=Archivio Storico Italiano|volume=151|numero=1|pp=259–309259-309|cid=Mombelli Castracane|ISSN=03917770}}
*{{Cita libro|autore=Maria Guercio, Stefano Pigliapoco e Federico Valacchi|titolo=Archivi e informatica|anno=20112010|editore=Civita Editoriale|città=Lucca|cid=Guercio-Pigliapoco-Valacchi|ISBN=978-88-902649-6-2|url=https://u-pad.unimc.it/retrieve/handle/11393/42353/1030/ARCHIVI%20E%20INFORMATICA.pdf|accesso=18 marzo 2019}}
*{{Cita libro|autore=Federico Valacchi|titolo=La memoria integrata nell'era digitale: continuità archivistica e innovazione tecnologica|anno=2006|editore=Titivillus|città=Corazzano|cid=Valacchi|ISBN=9788872181508}}
 
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== Collegamenti esterni ==
 
* {{Cita web|url=https://docs.italia.it/italia/piano-triennale-ict/codice-amministrazione-digitale-docs/it/v2017-12-13/|titolo=Codice dell’amministrazione digitale|editore=[[Agenzia per l'Italia digitale|AgID]]|cid=CAD|accesso=16 marzo 2019}}
*{{Cita web|url=https://docs.italia.it/italia/piano-triennale-ict/codice-amministrazione-digitale-docs/it/v2017-12-13/|titolo=Codice dell’amministrazione digitale - Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82|editore=AgID|cid=CAD, articoli|accesso=13 maggio 2019}}
* {{Cita web|url=https://www.altalex.com/documents/codici-altalex/2014/12/09/legge-sul-procedimento-amministrativo|titolo=Legge 241/1990|editore=Altalex|cid=Legge 241/1990|accesso=16 marzo 2019}}
*{{Cita web|url=https://www.agid.gov.it/sites/default/files/repository_files/leggi_decreti_direttive/dpcm_3-12-2013_protocollo.pdf|titolo=DPCM 3/12/2013|editore=AgID|cid=DPCM 3/12/2013, protocollo informatico|accesso=20 aprile 2019}}, sul registro di protocollo
*{{Cita web|url=http://parer.ibc.regione.emilia-romagna.it/documentazione/documenti/manuale-di-conservazione/@@download/file/MANUALE%20DI%20CONSERVAZIONE_4.0agid.pdf|titolo=DPCM 3/12/2013|editore=AgID|cid=DPCM 3/12/2013|accesso=20 aprile 2019|dataarchivio=20 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190420175615/http://parer.ibc.regione.emilia-romagna.it/documentazione/documenti/manuale-di-conservazione/@@download/file/MANUALE%20DI%20CONSERVAZIONE_4.0agid.pdf|urlmorto=sì}}, sulla conservazione
*{{Cita web|url=https://www.agid.gov.it/sites/default/files/repository_files/regole_tecniche/dpcm_13_11_2014.pdf|titolo=DPCM 13/11/2014|editore=AgID|cid=DPCM 13/11/2014|accesso=16 marzo 2019}}
*{{Cita web|url=https://www.agid.gov.it/it/piattaforme/sistema-gestione-procedimenti-amministrativi/flussi-documentali-protocollo-informatico|titolo=Flussi documentali e protocollo informatico|editore=AgID|cid=Flussi documentali e protocollo informatico|accesso=20 aprile 2019}}
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*{{Treccani|sito2_(Sinonimi-e-Contrari)|sito²|v=|accesso=13 maggio 2019|Cid=Sito}}
 
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[[Categoria:Archivistica]]
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