Plagiothecium ovalifolium: differenze tra le versioni
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|nome = ''Plagiothecium ovalifolium''
|immagine = Plagiothecium ovalifolium Cardot. Preserved specimen. The New York Botanical Garden Herbarium.png
|didascalia = Campione da [[erbario]] di ''Plagiothecium
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|dominio = [[Eukaryota]] |regno = [[Plantae]]
|sottoregno = [[Bryobiotina]]
|divisione = [[Bryophyta]]
|classe = [[Bryopsida]]
|sottoclasse = [[Bryidae]]
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|famiglia = [[Plagiotheciaceae]]
|genere = [[Plagiothecium]]
▲|specie = '''Plagiothecium ovalifolium'''
|biautore = Cardot
|binome = Plagiothecium ovalifolium
|bidata = 1905
|sinonimi =
|infraregno =
|specie_autorità =
}}
'''''Plagiothecium ovalifolium''''' <small>Cardot, 1905</small> è un [[
I primi esemplari furono raccolti dal botanico [[Carl Skottsberg]] nel corso della [[spedizione Nordenskjöld-Larsen]] del 1901-1904, guidata da [[Otto Nordenskjöld]], con la nave ''[[Antarctic]],'' al comando del capitano [[Carl Anton Larsen]]''.''<ref>Cfr.{{Cita libro|autore=Robert K. Headland|titolo=Chronological List of Antarctic Expeditions and Related Historical Events|ed=1|anno=1989|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge|pp=225-227|cid=Headland, 1989|postscript=nessuno}}.</ref> Provenivano dalla [[Terra del Fuoco]] e furono raccolti il 6 marzo 1902 ''in monte supra'' [[Ushuaia]], a 530 m di altitudine,<ref>Cfr.{{Cita web|url=https://science.mnhn.fr/institution/mnhn/collection/pc/item/pc0132614|titolo=Plagiothecium ovalifolium (Cardot) Broth. Lectotype. Specimen MNHN-PC-PC0132614|sito=Muséum national d’Histoire naturelle, Paris (France)}}</ref> e il 9 ottobre 1902 ''in silva ad'' Bahia Lapataia.<ref>Cfr.{{Cita web|url=https://science.mnhn.fr/institution/mnhn/collection/pc/item/pc0132615?listIndex=145&listCount=1276|titolo=Plagiothecium ovalifolium (Cardot) Broth. Lectoparatype. Specimen MNHN-PC-PC0132615|sito=Muséum national d’Histoire naturelle, Paris (France)}}</ref>▼
In una nota preliminare «''afin de prendre date''»<ref>Cfr. {{Cita|Cardot, 1905|p. 998}}.</ref> del 1905, il muschio fu brevemente descritto dal [[Briologia|briologo]] francese [[Jules Cardot]] che, comparandolo con ''P. lucidulum'' Mitt. e con ''P. denticulatum'' Br. et Sch., ai quali somigliava ma da cui differiva per una serie di caratteri differenziali specifici,<ref>Tra i caratteri differenziali specifici, Cardot indicò la minore lunghezza delle foglioline (fillidi), che erano lungamente e strettamente decorrenti, di forma ovale e brevemente acuminate. Avevano il [[Foglia|margine]] piano o lievemente ricurvo verso il basso e il bordo intero, con una doppia nervatura fino a circa metà del fillidio. Inoltre le [[Cellula|cellule]] della [[Foglia|lamina]] basale erano più lasse (cfr. {{Cita|Cardot, 1905|1010}}).</ref> istituì la nuova [[specie]] ''P. ovalifolium'', designando come [[olotipo]] l'esemplare dell'[[erbario]] Cardot.<ref>Cfr. {{Cita|Cardot, 1905|p. 1010}}.</ref>▼
== Descrizione ==
Piante di medie dimensioni, [[Monoica|autoiche]]. Il [[
La lamina fogliare, a margine intero o, raramente, denticolato verso l'apice,<ref name=":2">Cfr. {{Cita|Ochyra ''et al.'', 2008|p. 572}}.</ref>
▲Piante di medie dimensioni, [[Monoica|autoiche]]. Il [[Gametofito]] ha fusticini (caulidi) striscianti o più o meno eretti, lunghi fino a 3 cm,<ref>La sezione trasversale di un caulidio ha forma circolare con un esile filamento centrale, il cortex è formato da 1-3 strati di piccole cellule giallo-brunastre a pareti sottili, nettamente distinte dalle cellule medullari, più grandi e ialine (cfr. {{Cita|Ochyra ''et al.'', 2008|p. 572}}).</ref> che portano foglioline vegetative (fillidi) ampiamente distanziate e strettamente decorrenti, con i margini fogliari basali che si estendono oltre il punto d’inserzione per una lunghezza fino a 10 cellule. Sono lisce, divaricate, di forma ovata o oblungo-ovata, lunghe 1,1-1,4 mm, gradualmente e largamente acute.<ref>''P. ovalifolium'' è l'unica specie di ''Plagiothecium'' del Sud America continentale ad avere questo carattere (cfr. {{Cita|Buck & Ireland, 1989|p. 15}}).</ref>
Lo [[sporofito]] ha una seta rossastra, liscia, ritorta verso sinistra,<ref name=":2" /> lunga 2-2,5
▲La lamina fogliare, a margine intero o, raramente, denticolato verso l'apice,<ref name=":2">Cfr. {{Cita|Ochyra ''et al.'', 2008|p. 572}}.</ref> é quasi dappertutto ricurva e formata da un solo strato di [[Cellula vegetale|cellule]] esagonali allungate, a parete sottile, aventi dimensioni 85-130 × (9-)14-20 ''µ''m. Nei margini basali sono presenti poche cellule alari, scarsamente differenziate, da rettangolari a quadrate, talvolta un po' rigonfie (enfiate) e sferiche, larghe 14-20 ''µ''m. È presente una corta nervatura doppia.<ref name=":2" /> Le foglie pericheziali sono largamente oblunghe, convolute, con cellule larghe 6-9 ''µ''m, a pareti sottili.<ref name=":0">Cfr. {{Cita|Buck & Ireland, 1989|p. 15}}.</ref>
▲Lo [[sporofito]] ha una seta rossastra, liscia, ritorta verso sinistra,<ref name=":2" /> lunga 2-2,5 mm che porta una capsula bruna, liscia, di forma cilindrica lunga circa 2,5 mm, piegata verso il basso. Opercolo conico-convesso con un breve apice allungato (becco) obliquo.<ref name=":2" /> Esotecio con cellule esotecali sub-rettangolari o isodiametriche a pareti longitudinali ispessite. Peristomio doppio: denti dell'esostomio inferiormente striato-papillosi e papillosi distalmente, endostomio papilloso-spiculato con un'alta membrana basale, segmenti carenati, fortemente perforati, ciglia singole. [[Spora|Spore]] sferiche di 9-12 µm di diametro, rugose, finemente papillose.<ref name=":0" /> [[Caliptra (botanica)|Caliptra]] divisa solo da un lato.<ref name=":2" />
Come in tutte le briofite, il [[Alternanza di generazioni|ciclo ontogenetico]] è [[Ciclo vitale aplodiplonte|aplodiplonte]] [[Spora|isosporeo]], con alternanza di generazione antitetica eteromorfa e prevalenza della generazione [[Gametofito|gametofitica]] ([[Aploidia|aploide]]) su quella [[Sporofito|sporofitica]] ([[Diploidia|diploide]]).<ref>Cfr.{{Cita web|url=https://www.pianolaureescientifiche.it/pls2018/download/295/scienze-naturali-e-ambientali/7243/la-riproduzione-nelle-piante-terrestri-pisa.pdf|titolo=La riproduzione nelle piante
terrestri|autore=Giada Cordoni, Raffaella Grassi, Lorenzo Peruzzi &
== Distribuzione e habitat ==
''P. ovalifolium'' è diffuso nell'estreme regioni meridionali del [[Continente sudamericano]]: in [[Patagonia]] [[argentina]], rinvenuto fino al limite settentrionale di 50°S, nella Bahia Onelli del [[Lago Argentino]], nella
È presente anche in alcune isole subantartiche dell'[[Oceano atlantico|Oceano Atlantico]] e dell'[[Oceano Indiano
La specie ha un habitat piuttosto limitato in Antartide, colonizzando quasi esclusivamente le superfici fessurate delle rocce silicee in luoghi
== Tassonomia ==
▲I primi esemplari furono raccolti dal botanico [[Carl Skottsberg]] nel corso della
▲In una nota preliminare «''afin de prendre date''»<ref>Cfr. {{Cita|Cardot, 1905|p. 998}}.</ref> del 1905, il muschio fu brevemente descritto dal [[Briologia|briologo]] francese [[Jules Cardot]] che, comparandolo con ''P. lucidulum'' Mitt. e con ''P. denticulatum'' Br. et Sch., ai quali somigliava ma da cui differiva per una serie di caratteri differenziali specifici,<ref>Tra i caratteri differenziali specifici, Cardot indicò la minore lunghezza delle foglioline (fillidi), che erano lungamente e strettamente decorrenti, di forma ovale e brevemente acuminate. Avevano il [[Foglia|margine]] piano o lievemente ricurvo verso il basso e il bordo intero, con una doppia nervatura fino a circa metà del fillidio. Inoltre le [[Cellula|cellule]] della [[Foglia|lamina]] basale erano più lasse (cfr. {{Cita|Cardot, 1905|1010}}).</ref> istituì la nuova [[specie]] ''P. ovalifolium'', designando come [[olotipo]] l'esemplare dell'[[erbario]] Cardot.<ref>Cfr. {{Cita|Cardot, 1905|p. 1010}}.</ref>
== Note ==
<references />
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{{portale|botanica|Ambiente|Antartide}}
[[Categoria:Flora dell'Antartide]]
[[Categoria:Briofite]]
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