Plagiothecium ovalifolium: differenze tra le versioni
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== Descrizione ==
Piante di medie dimensioni, [[Monoica|autoiche]]. Il [[gametofito]] ha fusticini (caulidi) striscianti o più o meno eretti, lunghi fino a 3 cm,<ref>La sezione trasversale di un caulidio ha forma circolare con un esile filamento centrale, il cortex è formato da 1-3 strati di piccole cellule
La lamina fogliare, a margine intero o, raramente, denticolato verso l'apice,<ref name=":2">Cfr. {{Cita|Ochyra ''et al.'', 2008|p. 572}}.</ref>
Lo [[sporofito]] ha una seta rossastra, liscia, ritorta verso sinistra,<ref name=":2" /> lunga 2-2,5 mm che porta una capsula bruna, liscia, di forma cilindrica lunga circa 2,5 mm, piegata verso il basso. Opercolo conico-convesso con un breve apice allungato (becco) obliquo.<ref name=":2" /> Esotecio con cellule esotecali sub-rettangolari o isodiametriche a pareti longitudinali ispessite. Peristomio doppio: denti dell'esostomio inferiormente striato-papillosi e papillosi distalmente, endostomio papilloso-spiculato con un'alta membrana basale, segmenti carenati, fortemente perforati, ciglia singole. [[Spora|Spore]] sferiche di 9-12 µm di diametro, rugose, finemente papillose.<ref name=":0" /> [[Caliptra (botanica)|Caliptra]] divisa solo da un lato.<ref name=":2" />
Come in tutte le briofite, il [[Alternanza di generazioni|ciclo ontogenetico]] è [[Ciclo vitale aplodiplonte|aplodiplonte]] [[Spora|isosporeo]], con alternanza di generazione antitetica eteromorfa e prevalenza della generazione [[Gametofito|gametofitica]] ([[Aploidia|aploide]]) su quella [[Sporofito|sporofitica]] ([[Diploidia|diploide]]).<ref>Cfr.{{Cita web|url=https://www.pianolaureescientifiche.it/pls2018/download/295/scienze-naturali-e-ambientali/7243/la-riproduzione-nelle-piante-terrestri-pisa.pdf|titolo=La riproduzione nelle piante
terrestri|autore=Giada Cordoni, Raffaella Grassi, Lorenzo Peruzzi &
== Distribuzione e habitat ==
''P. ovalifolium'' è diffuso nell'estreme regioni meridionali del [[Continente sudamericano]]: in [[Patagonia]] [[argentina]], rinvenuto fino al limite settentrionale di 50°S, nella Bahia Onelli del [[Lago Argentino]], nella
È presente anche in alcune isole subantartiche dell'[[Oceano atlantico|Oceano Atlantico]] e dell'[[Oceano Indiano]], specificatamente nelle [[isole Falkland]], nell'[[isola Lynch]], nel settore ''S'' (da 30°W a 90°W) dell'''Antarctic Botanical Zone''<ref>L'Antarctic Botanical Zone, così definita dal briologo [[Irlanda|irlandese]] Stanley Wilson Greene nel 1964, include l'intero Continente antartico, l'[[Oceano Antartico|insieme dei mari]] che lo circondano, entro il [[Parallelo (geografia)|parallelo]] di [[latitudine]] 60°S, le [[Isola vulcanica|isole vulcaniche]] sub-antartiche dell'[[arcipelago]] delle [[Isole Sandwich Australi|Sandwich Australi]] e l'isola, anch'essa vulcanica, di [[Isola Bouvet|Bouvet]]. La zona è unica nel suo genere per essere la maggiore area al mondo ad avere una [[flora]] costituita pressoché interamente da [[Cryptogamae|crittogame]] (cfr. {{Cita|Greene ''et al.'', 1970|p. 3}}).</ref> ([[Isole Orcadi Meridionali|Orcadi Meridionali]]), nell'isola Petermann (al largo della
La specie ha un habitat piuttosto limitato in Antartide, colonizzando quasi esclusivamente le superfici fessurate delle rocce silicee in luoghi
== Tassonomia ==
I primi esemplari furono raccolti dal botanico [[Carl Skottsberg]] nel corso della
In una nota preliminare «''afin de prendre date''»<ref>Cfr. {{Cita|Cardot, 1905|p. 998}}.</ref> del 1905, il muschio fu brevemente descritto dal [[Briologia|briologo]] francese [[Jules Cardot]] che, comparandolo con ''P. lucidulum'' Mitt. e con ''P. denticulatum'' Br. et Sch., ai quali somigliava ma da cui differiva per una serie di caratteri differenziali specifici,<ref>Tra i caratteri differenziali specifici, Cardot indicò la minore lunghezza delle foglioline (fillidi), che erano lungamente e strettamente decorrenti, di forma ovale e brevemente acuminate. Avevano il [[Foglia|margine]] piano o lievemente ricurvo verso il basso e il bordo intero, con una doppia nervatura fino a circa metà del fillidio. Inoltre le [[Cellula|cellule]] della [[Foglia|lamina]] basale erano più lasse (cfr. {{Cita|Cardot, 1905|1010}}).</ref> istituì la nuova [[specie]] ''P. ovalifolium'', designando come [[olotipo]] l'esemplare dell'[[erbario]] Cardot.<ref>Cfr. {{Cita|Cardot, 1905|p. 1010}}.</ref>
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