Questo titolo verrà poi ripreso da molti direttori dell{{'}}''Avanti!'' in occasione di eventi particolarmente importanti della vita del partito e del giornale.
Il 12 maggio del [[1899]], a causa della repressione governativa a seguito dei [[moti di Milano]], Bissolati venne arrestato insieme a tutta la redazione dell{{'}}''Avanti''. Il giornale poté comunque continuare le sue pubblicazioni sotto la direzione provvisoria di [[Enrico Ferri (criminologo)|Enrico Ferri]]. Bissolati venne rilasciato due mesi dopo perché la Camera non diede l'autorizzazione a procedere contro di lui, escludendo che potesse aver preso parte ai tumulti avenutiavvenuti a Milano, dove era giunto solo il 9 maggio.<ref>{{cita libro | nome= Giorgio| cognome= Candeloro| titolo= Storia dell'italia moderna. Volume settimo. La crisi di fine secolo e l'età giolittiana| anno= 1974| editore= Feltrinelli| città= Milano|p =60}}</ref>
Diede le dimissioni dall'incarico nel [[1903]], per poi accettare nuovamente la direzione del quotidiano tra il [[1908]] ed il [[1910]].
=== L'impegno parlamentare e in Massoneria ===
Alle [[elezioni politiche italiane del 1895|elezioni politiche del 1895]] si candidò come deputato nel collegio di [[Pescarolo ed Uniti]] e vinse al [[ballottaggio]] contro il candidato del partito conservatore [[Alessandro Anselmi (politico)|Alessandro Anselmi]], ma l'elezione fu in seguito annullata dalla [[giunta delle elezioni]]. NelNelle [[Elezioni politiche italiane del 1897|elezioni del 1897]] si ripresentò nello stesso collegio e vinse al primo turno, sempre contro lo stesso Anselmi.<ref>ISTAT, Statistica delle elezioni generali del 1897, p. 30.</ref>. [[Massoneria in Italia|Massone]], membro del [[Grande Oriente d'Italia]], nel [[1902]] rappresentò la Loggia "Alsazia-Lorena" al Congresso mondiale del [[Libero pensatore|Libero Pensiero]] a [[Losanna]]<ref>Aldo A. Mola,''Storia della Massoneria in Italia'', Bompiani/Giunti, Firenze-Milano, 2018, p. 325.</ref>, nel [[1908]] presentò alla Camera dei deputati una mozione volta ad abolire l'[[Insegnamento della religione cattolica in Italia|insegnamento della religione]] nella scuola elementare e(una nel corsoparte della Granmassoneria loggiaappoggiò annualeapertamente della Grandemozione, Orientementre dun'Italiaaltra ilparte Gran maestro [[Ettore Ferrari]] proposerifiutava la [[censura]]politicizzazione all'indirizzoforzata; dilo queiscontro parlamentari aderentiportò alla massoneriascissione cheil si24 eranogiugno rifiutati1908 dial votarla.Supremo Il Sovrano gran commendatoreConsiglio d''in pectore''Italia del [[Rito scozzese|Rito scozzese antico eed accettato]], Saveriocon Fera, fortela oppositorecreazione della politicizzazione forzata perseguita da Ferrari all'interno dell'obbedienza, pose il veto formale contro la proposta di censura. Lo scontro arrivò fino alla scissione, che si consumò il 24 giugno [[1908]]Gran nelLoggia senod'Italia deldegli SupremoAlam|Gran ConsiglioLoggia d'Italia del [[Rito scozzese antico ed accettato]]).
=== L'adesione alla Guerra di Libia e l'interventismo ===
Nel febbraio del [[1912]], la sua mancata opposizione alla [[Guerra italo-turca|Guerra di Libia]] provocò le sue dimissioni da parlamentare e gli valse accuse di [[sciovinismo]] da parte di [[Lenin]]<ref>Lenin, ''La situazione e i compiti dell'Internazionale Socialista'', "Sotsjal-demokrat", n. 33, 1º novembre 1914.</ref>. Cinque mesi più tardi fu espulso dal Partito Socialista Italiano.
Bissolati fu uno dei più autorevoli ''leadersleader'' dell'intervento nella [[prima guerra mondiale]]. Si arruolò volontario a 58 anni compiuti nel 4º reggimento alpini'','' col grado di sergente. Partecipò ai combattimenti per la conquista del [[Monte Nero (Alpi Giulie)|Monte Nero]]; venne ferito due volte e fu decorato di medaglia d'argento. Alternò la permanenza al fronte con soggiorni a Roma per i lavori parlamentari. Nel giugno 1916 entrò come ministro nel [[governo Boselli]] con il compito di collegare il governo al fronte. Sotto l'influsso di Cadorna'','' prese una posizione contro i pacifisti che volevano una pace di compromesso. La tragedia di Caporetto la visse al fronte, portandolo a una grave crisi personale. Nell'autunno 1917'','' con il governo Orlando assunse la responsabilità dell'Assistenza militare e delle Pensioni di guerra. Dopo un violento scontro con il ministro degli esteri Sonnino'','' il 28 dicembre 1918, rassegnò le dimissioni dal governo.
=== La fondazione del Partito Socialista Riformista Italiano ===
Il 1º novembre [[1917]] divenne ministro dell'Assistenza Militare e Pensioni di Guerra del [[governo Boselli]] e del successivo [[governo Orlando]]. In questo ruolo ebbe contatti diretti con i generali italiani impegnati sul fronte della [[prima guerra mondiale]].
Dopo un violento scontro con il ministro degli esteri [[Sidney Sonnino|Sonnino]], il 28 dicembre 1918 rassegnò le dimissioni dal governo.
=== Il dopoguerra ===
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