Forte San Felice (Chioggia): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: correggo codici SBN (cfr. Special:Diff/142495694) |
m Bot: numeri di pagina nei template citazione |
||
(Una versione intermedia di un altro utente non mostrate) | |||
Riga 4:
|Nome originale = Castello di Chioza
|Parte di =
|Immagine = Forte San Felice Chioggia (VE).jpg
|Didascalia =
|Stato = {{REP-VEN}}<br/>[[File:Flag of the Italian Republic (1802).svg|16px|border]]{{simbolo|blank.gif|2}} [[Repubblica Italiana (1802-1805)|Repubblica Italiana]] <br /> {{ITA 1805-1814}} <br /> {{LOM-VEN}} ([[Impero d'Austria|Austria]])<br />{{simbolo|Flag of Italy (1861–1946).svg}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
Riga 51:
== Storia ==
Nella medesima zona dell'attuale fortezza, era presente un primordiale castello in legno che andò distrutto durante la [[Guerra di Chioggia|guerra]] tra genovesi e veneziani conclusasi, a favore di quest'ultimi, nel 1381. A seguito del conflitto, con l'intento di rendere l'ingresso alla laguna meridionale più sicuro da incursioni nemiche, il Senato Veneto approvò nel 1384 la costruzione di un nuovo castello in muratura, la quale iniziò l'anno successivo.<ref>{{Cita|Morari(2001)| p. 190}}.</ref><ref name="BoscoloNata">{{Cita|Boscolo "Nata",Antico (2010)| p. 204}}.</ref>
La fortezza si erge su di una [[barena]], terreno semisommerso tipico delle lagune, che porta ad una continua infiltrazione di umidità nelle murature, fenomeno che rese necessaria una costante manutenzione della struttura. Con la [[Caduta della Repubblica di Venezia|caduta della Serenissima]] avvenuta nel 1797 e le successive dominazioni francesi, austriache e infine italiane, la fortezza venne rielaborata migliorandone gli armamenti e aumentandone gli alloggi delle milizie.<ref>{{Cita|Marangon (2000)|p. 217}}.</ref>
Dal 1979 il forte perse ogni funzione strategica e venne abbandonato, portando alla rovina di molte sue strutture.
Dal 1999 il Comitato Forte San Felice ha riportato l'attenzione sull'omonimo sito, con vari progetti che puntano a riportare l'antica fortezza ad una nuova centralità storico culturale.<ref>{{Cita|Comitato FSF (1999)|p. 18}}.</ref> Sempre il Comitato ha organizzato una raccolta firme che ha portato il Forte San Felice nel 2016 ad ottenere il nono posto nel censimento promosso dal [[Fondo per l'Ambiente Italiano]] ''[[I Luoghi del Cuore]]'' con 25.122 voti, ricevendo un contributo di 23.000 € impiegati per la costruzione di percorsi di visita.<ref>{{Cita web|url = https://fondoambiente.it/luoghi/forte-san-felice?ldc|titolo = Forte San felice Censimento 2016|sito = I luoghi del cuore. Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare}}</ref>
== Descrizione ==
Riga 73:
Per rendere la fortezza più difendibile da attacchi d'artiglieria e dalle frequenti mareggiate, nel Cinquecento essa venne dotata di una [[Mura (fortificazione)|cinta muraria]]. I bastioni saranno continuamente sottoposti a restauri per arginare i frequenti danni causati dall'erosione marina.
Nella seconda metà del Settecento in [[Laguna di Venezia|Laguna]] vennero costruiti i [[Murazzi (Venezia)|Murazzi]], un'imponente [[diga]] in [[pietra d'Istria]], costruita dalla Serenissima per difendere gli argini della laguna dall'erosione del mare. La costruzione che parte dal [[Lido di Venezia]] e arrivava fino al centro di Sottomarina inizia ad essere costruita a ridosso del bastione di sud est.<ref>{{Cita|Boscolo "Nata",Antico (2010)| p. 129}}.</ref>
Per affrontare meglio le onde di burrasca, tra Seicento e Settecento venne edificata una diga di blocchi di pietra, che accerchia la fortezza sul lato del mare e della bocca di porto. L'impresa venne ricordata dall'[[acroterio]] posizionato sulla punta nord ovest della diga, che raffigurava un leone di San Marco andante (scalpellato e cannoneggiato a fine Settecento). Alla base era presente un'iscrizione latina dalla difficile comprensione data la rimozione delle lettere che erano di piombo. Solo attraverso i fori lasciti nella pietra si riesce a ricostruire parzialmente la scritta:<ref>{{Cita|Boscolo "Nata",Antico (2010)| p. 124}}.</ref>
{{colonne}}
Riga 101:
=== Portale del Tirali ===
Alla fortezza, che era raggiungibile esclusivamente via mare, venne aggiunto un monumentale accesso dall'architetto [[Andrea Tirali]] costruito nel 1704. Il portale in stile dorico è edificato in [[pietra d'Istria]] e mostra sia internamente che esternamente la medesima struttura.<ref>{{Cita|Boscolo "Nata",Antico (2010)| p. 160}}.</ref>
[[File:Polveriera Forte San Felice.jpg|thumb|Polveriera Settecentesca|266x266px]]
=== Polveriere ===
La più antica venne edificata a metà Settecento per proteggere la polvere da sparo da eventuali attacchi a lunga gittata. Come altre strutture con funzioni simili è composta da spesse mura e con una copertura a prova di bomba. Durante la dominazione austriaca, venne constatato che questa polveriera non bastava più per il grande numero di armamenti della fortezza, quindi ne vennero ricavate di nuove lungo i bastioni perimetrali. Il settecentesco deposito, spogliato della sua principale funzione, è stato poi inglobato in un edificio e usato come magazzino.<ref>{{Cita|Boscolo "Nata",Antico (2010)| p. 159}}.</ref>
=== Blockhaus ===
Il [[Blockhaus]] venne costruito dagli austriaci tra il 1830 e il 1840. È una struttura di forma allungata con le estremità arrotondate e aveva funzione di dormitorio.<ref>{{Cita|Boscolo "Nata",Antico (2010)| p. 157}}.</ref>
== Etimologia ==
Il Forte ha cambiato nel corso dei secoli il suo nome: da castello di Chioza, castello della Luppa e infine Forte San Felice.
Per comprendere quest'ultimo nome si deve sapere che le varie postazioni di vedetta sui bastioni, presentavano diverse nomenclature. Una di queste, la più vicina all'ingresso marittimo, prendeva il nome di uno dei santi patroni della [[Diocesi di Chioggia]]; per l'appunto [[Felice e Fortunato|San Felice]].<ref>{{Cita|Boscolo "Nata",Antico (2010)| p. 133}}.</ref>
==Note==
|