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[[File:Samurai.jpg|thumb|Samurai in armi (circa [[1860]])]]
Con {{nihongo|'''Samuraisamurai'''|侍}} s'indicano i membri della casta [[militare]] del [[Storia del Giappone|Giappone feudale]]; simili sotto certi aspetti ai [[cavalleria medievale|cavalieri dell'Europa medievale]], questi [[guerriero|guerrieri]] giocarono per diversi secoli un ruolo fondamentale nella storia giapponese. Il loro declino coincise con l'inizio dello [[Shogunato Tokugawa]], che con la fine dell'epoca dei conflitti vide fortemente ridimensionata la loro figura, per poi essere completamente accantonata durante il [[Rinnovamento Meiji]] nel XIX secolo in favore di un esercito regolare di stampo europeo.
 
== Storia ==
Il nome deriva sicuramente da un verbo, ''saburau'', che significa "servire" o "tenersi a lato" e letteralmente significa "servitore". Un termine più appropriato sarebbe risalente al [[periodo Edo]].
 
Il termine viene tuttora usato per indicare proprio la nobiltà guerriera (non, ad esempio, gli ''[[ashigaru]]'', cioè i fanti, né i ''[[kuge]]'', cioè gli aristocratici di corte). I samurai che non servivano un ''[[daimyō]]'' perché era morto o perché ne avevano perso il favore, o la fiducia, erano chiamati ''[[rōnin]]'', letteralmente "uomo onda", che intende "libero da vincoli", ma assume sempre un significato dispregiativo.
 
I samurai costituivano una casta colta, che, oltre alle [[arti marziali]], direttamente connesse con la loro professione, praticava arti [[zen]] come il ''[[cha no yu]]'' (arte del tè) o lo ''[[shodō]]'' (arte della scrittura). Durante l'[[Periodo Edo|era Tokugawa]] persero gradualmente la loro funzione militare, divenendo dei semplici ''rōnin'' che spesso si abbandonavano a saccheggi e barbarie. Verso la fine del periodo Edo i samurai erano essenzialmente designati come i burocrati al servizio dello ''[[shōgun]]'' o di un ''daimyō'', e la loro [[spada]] veniva usata soltanto per scopi cerimoniali, per sottolineare la loro appartenenza di casta.
 
Con il [[rinnovamento Meiji]] (tardo [[XIX secolo]]) la classe dei samurai fu abolita in favore di un [[esercito]] nazionale in stile occidentale. I Samuraisamurai ebbero il loro "[[canto del cigno]]" durante la "[[Ribellioneribellione di Satsuma]]": nel 1877 un gruppo di Samuraisamurai di [[Satsuma (provincia)|Satsuma]], guidato da [[Saigō Takamori|Saigo Takamori]], che pure era stato uno dei fautori del Rinnovamento Meiji, in opposizione all'occidentalizzazione della società giapponese iniziò una rivolta armata contro il governo imperiale. Nella [[Battagliabattaglia di Shiroyama]], combattuta il 24 settembre 1877, cinquecento samurai affrontarono trentamila soldati dell'esercito regolare giapponese, venendo tutti massacrati con [[Saigō; Takamori|Takamori]], ferito che, in ossequio alle regole del Bushido, praticò il seppuku (suicidio rituale). Ciò nonostante, il ''[[bushidō]]'', rigido codice d'onore dei samurai, è sopravvissuto ed è ancora, nella [[Giapponesi|società giapponese odierna]], un nucleo di principi morali e di comportamento simile al ruolo svolto dai principi etici religiosi nelle società occidentali attuali.
 
== Etimologia ==
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La traduzione letterale del termine ''seppuku'' è "taglio dello stomaco", mentre per ''harakiri'' è "taglio del ventre" e veniva eseguito, secondo un rituale rigidamente codificato, come espiazione di una colpa commessa o come mezzo per sfuggire a una morte disonorevole per mano dei nemici. Un elemento fondamentale per la comprensione di questo rituale è il seguente: si riteneva che il ventre fosse la sede dell'anima e pertanto il significato simbolico era quello di mostrare agli astanti la propria anima priva di colpe in tutta la sua purezza.
 
Alcune volte praticato volontariamente per svariati motivi, durante il [[periodo Edo]] (16041603-18671868) divenne una condanna a morte che non comportava disonore. Infatti il condannato, vista la sua posizione nella casta militare, non veniva giustiziato, ma invitato o costretto a togliersi da solo la vita praticandosi con un pugnale una ferita profonda all'addome di gravità tale da provocarne la morte.
 
Il taglio doveva essere eseguito da sinistra verso destra e poi verso l'alto. La posizione doveva essere quella classica giapponese, detta ''[[seiza]]'', cioè in ginocchio con le punte dei piedi rivolte all'indietro; ciò aveva anche la funzione d'impedire che il corpo cadesse all'indietro, in quanto il guerriero doveva morire sempre cadendo onorevolmente in avanti. Per preservare ancora di più l'onore del samurai un fidato compagno, chiamato ''[[kaishakunin]]'', previa promessa all'amico, decapitava il samurai appena egli si era inferto la ferita all'addome, per fare in modo che il dolore non gli sfigurasse il volto.
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I precetti dei samurai furono pesantemente influenzati dalle principali correnti spirituali e culturali giapponesi. Verso il 1000 era ancora lo [[shintoismo]] la principale fonte di ispirazione per i samurai, corrente che sottolineava la fedeltà all'imperatore, in un'epoca in cui essere samurai voleva dire essere un guerriero abile, ma successivamente concetti [[Taoismo|taoisti]], buddisti e [[Confucianesimo|confuciani]] iniziarono a diffondersi e a sovrapporsi a questi. In particolare ebbero grande fortuna, dopo il [[buddismo cinese]], il [[buddismo zen]] e il [[buddismo esoterico]] (quest'ultimo soprattutto nelle casate nobili più ricche e potenti, mentre il primo anche a livello di piccole scuole e ''rōnin''). In quest'epoca si diffusero molte scuole che associavano ai doveri del samurai l'obbligo di svolgere i propri compiti non solo al massimo delle proprie capacità, ma con grazia ed eleganza, dimostrando attraverso il gesto la propria superiorità, pratica che fu molto contestata nel [[XVI secolo]] (quando riprese l'attenzione all'efficacia e non alla forma del gesto), ma che è rimasta in molte scuole di pensiero samurai.
 
I ruvidi guerrieri del 900 erano divenuti, prima del 1300, raffinati [[Poeta|poeti]], mecenati, pittori, cultori delle arti, collezionisti di porcellane, codificando in molte opere di ''bushido'' (fino al ''Libro dei cinque anelli'') la necessità per un samurai di essere esperto in molte arti, non solo in quella della spada. La prima grande codificazione di questa svolta avvenne nell'''[[Heike Monogatari]]'', opera letteraria più famosa del [[periodo Kamakura]] ([[1185]]-[[12491333]]), che attribuiva alla via del guerriero l'obbligo dell'equilibrio tra la forza militare e la potenza culturale. Gli eroi di quest'epopea (la storia di una lotta tra due clan, i [[Taira]] e i [[Clan Minamoto|Minamoto]]) e di altre che si ispirarono a questa negli anni immediatamente successivi, sono gentili, ben vestiti, molto attenti all'igiene, cortesi con il nemico nei momenti di tregua, abili musicisti, competenti poeti, letterati talvolta particolarmente versati nella [[calligrafia]] o nella disposizione dei fiori, appassionati cultori del giardinaggio e spesso interessati alla letteratura cinese. Inoltre morendo spesso mettono in versi il proprio epitaffio.
 
Questa visione duplice dei compiti del samurai si affermò grandemente, fino a diventare egemonica; Hojo Nagauji (o Soun), signore di Odawara (1432-1519), uno dei più importanti samurai della sua epoca scrisse nei ''Ventuno precetti del samurai'': "La via del guerriero deve sempre essere sia culturale, sia marziale. Non è necessario ricordare che l'antica legge stabilisce che le arti culturali dovrebbero essere rette con la sinistra e quelle marziali con la destra", in questo sottolineava una certa predominanza per le arti marziali, ma da questo insegnamento trassero spunto numerosi samurai che divennero famosi tanto come spadaccini, quanto, e più, come esperti della cerimonia del tè, o come artisti, attori di [[Nō|teatro Nō]] e poeti. Imagawa Royshun (1325-1420), grande commentatore dell'arte della guerra di [[Sun Tzu]], nelle sue ''Norme'' si era spinto oltre, affermando che "Senza conoscere la via della cultura, non ti sarà possibile raggiungere la vittoria in quella marziale", creando un nuovo concetto di equilibrio tra cultura e guerra noto come ''bunbu ryodo'' ("non abbandonare mai le due vie").
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*Altri registi del XX secolo noti per aver trattato questo tema sono: [[Masaki Kobayashi]], [[Kihachi Okamoto]] e [[Hiroshi Inagaki]] del quale la [[Trilogia del Samurai]] è una serie di film la cui storia è tratta da un [[romanzo]] di [[Eiji Yoshikawa]] sulla vita e le gesta di [[Miyamoto Musashi|Musashi Miyamoto]].
 
Tra i film degli anni 2000 troviamo: ''[[Il crepuscolo del samurai]]'' diretto da [[Yōji Yamada]], ''[[L'ultimo samurai (film 2003)|L'ultimo samurai]]'' diretto da [[Edward Zwick]] e ''[[13 assassini]]'', ''[[Ichimei]]'' e [[L'immortale (film 2017)|''L'immortale'']] diretti da [[Takashi Miike]].
 
=== Nei fumetti ===
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* [[Ghost of Tsushima]];
* [[For Honor]].
* [[Assassin's Creed Shadows]];
 
== Bibliografia ==