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|periodicità = [[quotidiano]]
|genere = stampa nazionale
|fondatore = Anthon Bang
|fondazione =
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|smartphone = sì
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'''''Dagbladet''''' ({{lett
L'edizione cartacea ha avuto una diffusione di {{formatnum:46250}} copie nel 2016, in calo rispetto a un picco di
''Dagbladet'' viene pubblicato sei giorni alla settimana e include il servizio aggiuntivo ''Magasinet'' ogni sabato. Parte del quotidiano è disponibile su ''Dagbladet.no'' e altri articoli sono accessibili tramite un [[paywall]]. I lettori giornalieri del quotidiano online di Dagbladet sono stati 1
== Storia ==
''Dagbladet'' è stato fondato nel 1869 da Anthon Bang. Hagbard Emanuel Berner ne fu il primo editore capo e il primo numero fu pubblicato il 2 gennaio 1869. Dal 1884 al 1977 il giornale fu affiliato al [[Venstre (Norvegia)|partito liberale]] ( ''Venstre'' ).<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Rolf Werenskjold|data=2008|titolo=The Dailies in Revolt|rivista=Scandinavian Journal of History|volume=33|numero=4|pp=
''Dagbladet'' ha svolto un ruolo importante nello sviluppo di nuovi prodotti editoriali in Norvegia. Nel 1990 il giornale è stato il primo in Norvegia a pubblicare un'edizione domenicale in oltre 70 anni, e nel 1995 è diventato il primo dei principali quotidiani norvegesi con un'edizione online. Nel 2007 aveva una tiratura di {{formatnum:204850}} copie.<ref>{{Cita web|url=http://www.regjeringen.no/en/archive/Brundtlands-3rd-Government/kd/Veiledninger-og-brosjyrer/1996/media-in-norway.html?id=419207|titolo=Media in Norway|sito=Regjeringen|data=31 agosto 1996|accesso=22 novembre 2014}}</ref> Negli ultimi anni ''Dagbladet'' ha avuto successo con il supplemento ''Magasinet'' del sabato, che raggiunge il 25,3% della popolazione adulta della Norvegia.<ref>
''Dagbladet'' apparteneva precedentemente alla società privata Berner Gruppen. Jens P. Heyerdahl ne è stato il più grande proprietario e aveva un controllo efficace attraverso diverse società. DB Medialab AS possedeva anche il 50% del [[portale web]] norvegese assieme al [[Internet service provider|provider]] ''start.no'' e ha gestito la comunità online ''Blink'' dal 2002 al 2011.<ref>
Nel giugno 2013 la sezione dei prodotti online di ''Dagbladet'' è stata venduta da Berner Gruppen ad Aller Media per circa 300 milioni di [[Corona norvegese|corone norvegesi]]. A partire dal 2016, il 99% delle azioni di Dagbladet AS è formalmente di proprietà di Berner Media Holding AS, che a sua volta è posseduta al 100% da Aller Media. Il restante 1% di Dagbladet AS è di proprietà della fondazione Dagbladets Stiftelse.<ref>{{Cita web|url=http://www.proff.no/roller/dagbladet-as/oslo/aviser-fagblader-og-tidsskrifter/Z0I3KVC2/|titolo=Archived copy|accesso=30 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160408112948/http://www.proff.no/roller/dagbladet-as/oslo/aviser-fagblader-og-tidsskrifter/Z0I3KVC2/
== Edizione online ==
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Nel 1988 ''Dagbladet'' fu criticato per l'uso aggressivo di fotografie di parenti stretti in seguito al [[Volo Widerøe 710|disastro aereo del Volo 710]]. Ciò portò a un cambiamento di prassi autoimposto nella stampa norvegese per quanto riguarda la gestione di tali incidenti.
Il 10 novembre 1989, il giorno dopo la [[caduta del muro di Berlino]], ''Dagbladet'' non fece alcun riferimento alla caduta sulla sua prima pagina. Ciò causò critiche e ridicolizzazioni nei confronti del giornale.<ref>Christian Thorkildsen (7 November 2009)
L'ex ministro della sanità Tore Tønne si suicidò presumibilmente a seguito delle indagini di ''Dagbladet'' su presunte reati fiscali commessi dopo la conclusione del suo mandato presso il governo norvegese. ''Dagbladet'' fu criticato dalla Norwegian Press Association. Nel 2005 Il quotidiano ristampò le [[Caricature di Maometto sullo Jyllands-Posten|caricature di Maometto]] del quotidiano danese [[Jyllands-Posten]].<ref>
== Note ==
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