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{{Stato
|nomeCorrente = Italia
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{{citazione|[[s:Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta)/O d'ardente vertute ornata et calda#Bel paese|Il bel paese / ch'Appennin parte, e 'l mar circonda et l'Alpe]]|[[Francesco Petrarca]], ''[[Rerum Vulgarium Fragmenta]]'', s. CXLVI}}
 
L{{'}}'''Italia''' è una repubblica d
L{{'}}'''Italia''' ({{IPA|/iˈtalja/|it}},<ref>{{Dipi|Italia}}</ref> {{Link audio|It-Italia.ogg|<small>ascolta</small>}}), ufficialmente '''Repubblica Italiana''',<ref>{{Cita legge italiana|tipo=costituzione|anno=|numero=|articolo=1}}</ref> è uno Stato situato nell'[[Europa meridionale|Europa centro-meridionale]], il cui territorio coincide in gran parte con l'[[Italia (regione geografica)|omonima regione geografica]]. L'Italia è una [[repubblica parlamentare]] [[Stato unitario|unitaria]] e conta una popolazione di circa 59,3 milioni di abitanti, che ne fanno il terzo Stato dell'Unione europea per numero di abitanti. La capitale è [[Roma]].
 
({{IPA|/iˈtalja/|it}},<ref>{{Dipi|Italia}}</ref> {{Link audio|It-Italia.ogg|<small>ascolta</small>}}), ufficialmente '''Repubblica Italiana''',<ref>{{Cita legge italiana|tipo=costituzione|anno=|numero=|articolo=1}}</ref> è uno Stato situato nell'[[Europa meridionale|Europa centro-meridionale]], il cui territorio coincide in gran parte con l'[[Italia (regione geografica)|omonima regione geografica]]. L'Italia è una [[repubblica parlamentare]] [[Stato unitario|unitaria]] e conta una popolazione di circa 59,3 milioni di abitanti, che ne fanno il terzo Stato dell'Unione europea per numero di abitanti. La capitale è [[Roma]].
La parte continentale, delimitata dall'[[arco alpino]], confina a nord, da ovest a est, con [[Francia]], [[Svizzera]], [[Austria]] e [[Slovenia]]; il resto del territorio, circondato dai mari [[Mar Ligure|Ligure]], [[Tirreno]], [[Ionio]] e [[Adriatico]], si protende nel [[mar Mediterraneo]], occupando la [[penisola italiana]] e numerose isole (le maggiori sono [[Sicilia]] e [[Sardegna]]), per un totale di {{M|302068.26|ul=kmq}}.<ref>{{Cita web|url=http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCV_CARGEOMOR_ST_COM|titolo=Istat, Confini delle unità amministrative e basi territoriali|accesso=28 gennaio 2021}}</ref> Gli Stati della [[Città del Vaticano]] e di [[San Marino]] sono [[enclave|enclavi]] della Repubblica, mentre [[Campione d'Italia]] è un'[[exclave]] italiana.
 
La parte continentale, delimitata dall'[[arco alpino]], confina a nord, da ovest a est, con [[Francia]], [[Svizzera]], [[Austria]] e [[Slovenia]]; il resto del territorio, circondato dai mari [[Mar Ligure|Ligure]], [[Tirreno]], [[Ionio]] e [[Adriatico]], si protende nel [[mar Mediterraneo]], occupando la [[penisola italiana]] e numerose isole (le maggiori sono [[Sicilia]] e [[Sardegna]]), per un totale di {{M|302068.26|ul=kmq}}.<ref>{{Cita web|url=http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCV_CARGEOMOR_ST_COM|titolo=Istat, Confini delle unità amministrative e basi territoriali|accesso=28 gennaio 2021}}</ref> Gli Stati della [[Città del Vaticano]] e di [[San Marino]] sono [[enclave|enclavi]] della Repubblica, mentre [[Campione d'Italia]] è un'[[exclave]] italiana.
Crocevia di numerose [[Italia preistorica e protostorica|culture preistoriche]], l'[[Popoli dell'Italia antica|Italia antica]] fu [[Storia dell'Italia romana|unificata]] dalla [[civiltà romana]] diventando il [[Italia romana|centro]] amministrativo, economico, culturale e politico dell'[[Impero romano]]. Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], l'[[Italia medievale]] fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni [[barbari]]che, perdendo la propria unità politica. Tra [[XV secolo]] e [[XVI secolo]], con la diffusione dell'[[umanesimo]] e del [[Rinascimento]], divenne nuovamente il centro culturale del mondo occidentale e anche il campo di battaglia delle maggiori potenze europee durante le [[guerre d'Italia]]. La penisola conobbe poi la [[controriforma]], il [[barocco]], e il [[neoclassicismo]].
 
Crocevia di numerose [[Italia preistorica e protostorica|culture preistoriche]], l'[[Popoli dell'Italia antica|Italia antica]] fu [[Storia dell'Italia romana|unificata]] dalla [[civiltà romana]] diventando il [[Italia romana|centro]] amministrativo, economico, culturale e politico dell'[[Impero romano]]. Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], l'[[Italia medievale]] fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni [[barbari]]che, perdendo la propria unità politica. Tra [[XV secolo]] e [[XVI secolo]], con la diffusione dell'[[umanesimo]] e del [[Rinascimento]], divenne nuovamente il centro culturale del mondo occidentale e anche il campo di battaglia delle maggiori potenze europee durante le [[guerre d'Italia]]. La penisola conobbe poi la [[controriforma]], il [[barocco]], e il [[neoclassicismo]].
Dopo la [[età napoleonica|parentesi napoleonica]], gli italiani lottarono per l'unificazione e l'indipendenza nazionale durante il [[Risorgimento]], finché, dopo la [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|seconda guerra d'indipendenza]] e la [[spedizione dei Mille]], nel [[1861]] nacque il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], che ottenne la [[Armistizio di Villa Giusti|vittoria]] nella [[prima guerra mondiale]] ([[1918]]), completando il processo di [[Risorgimento|unificazione nazionale]]. Nel [[1946]], dopo il [[ventennio fascista]] ([[1922]]-[[1943]]), la sconfitta nella [[seconda guerra mondiale]], e la definitiva [[Guerra di liberazione italiana|guerra di liberazione]], a seguito di un [[nascita della Repubblica Italiana|referendum istituzionale]], lo Stato italiano divenne una repubblica.
 
Dopo la [[età napoleonica|parentesi napoleonica]], gli italiani lottarono per l'unificazione e l'indipendenza nazionale durante il [[Risorgimento]], finché, dopo la [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|seconda guerra d'indipendenza]] e la [[spedizione dei Mille]], nel [[1861]] nacque il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], che ottenne la [[Armistizio di Villa Giusti|vittoria]] nella [[prima guerra mondiale]] ([[1918]]), completando il processo di [[Risorgimento|unificazione nazionale]]. Nel [[1946]], dopo il [[ventennio fascista]] ([[1922]]-[[1943]]), la sconfitta nella [[seconda guerra mondiale]], e la definitiva [[Guerra di liberazione italiana|guerra di liberazione]], a seguito di un [[nascita della Repubblica Italiana|referendum istituzionale]], lo Stato italiano divenne una repubblica.
Nel [[2020]] l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'[[Unione europea]], è un paese con un alto livello di vita: l'[[indice di sviluppo umano]] è molto alto, 0.883, e la [[speranza di vita]] è di 83,4 anni.<ref>{{cita web|lingua=en|http://hdr.undp.org/sites/default/files/hdr14-report-en-1.pdf|Human development report 2014|5 febbraio 2015|p=172}}</ref> È membro fondatore dell'Unione europea, della [[NATO]], del [[Consiglio d'Europa]] e dell'[[OCSE]]; aderisce all'[[ONU]] e alla [[Convenzione di Schengen]]. L'Italia è inoltre membro del [[G7]] e del [[G20 (paesi industrializzati)|G20]], partecipa al progetto di [[condivisione nucleare]] della NATO, si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare, ed è sia una [[potenza regionale]] che una [[grande potenza]] globale.<ref>{{cita libro|titolo=Italy: Justice System and National Policy Handbook|anno=2009|editore=International Business Publications|città=Washington D.C.|volume=1|p=9}}</ref><ref>{{Cita|Jackson|p. 146|cid=cidJack}}.</ref> È il quarto paese più visitato del mondo e vanta il maggior numero di siti dichiarati [[patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]] (58).<ref name=UNESCO>{{cita web|http://whc.unesco.org/en/statesparties/it|Italy|1-8-2021}}</ref>
 
Nel [[2020]] l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'[[Unione europea]], è un paese con un alto livello di vita: l'[[indice di sviluppo umano]] è molto alto, 0.883, e la [[speranza di vita]] è di 83,4 anni.<ref>{{cita web|lingua=en|http://hdr.undp.org/sites/default/files/hdr14-report-en-1.pdf|Human development report 2014|5 febbraio 2015|p=172}}</ref> È membro fondatore dell'Unione europea, della [[NATO]], del [[Consiglio d'Europa]] e dell'[[OCSE]]; aderisce all'[[ONU]] e alla [[Convenzione di Schengen]]. L'Italia è inoltre membro del [[G7]] e del [[G20 (paesi industrializzati)|G20]], partecipa al progetto di [[condivisione nucleare]] della NATO, si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare, ed è sia una [[potenza regionale]] che una [[grande potenza]] globale.<ref>{{cita libro|titolo=Italy: Justice System and National Policy Handbook|anno=2009|editore=International Business Publications|città=Washington D.C.|volume=1|p=9}}</ref><ref>{{Cita|Jackson|p. 146|cid=cidJack}}.</ref> È il quarto paese più visitato del mondo e vanta il maggior numero di siti dichiarati [[patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]] (58).<ref name=UNESCO>{{cita web|http://whc.unesco.org/en/statesparties/it|Italy|1-8-2021}}</ref>
{{TOClimit|4}}
 
== Nome ==
===Etimologia===
{{Vedi anche|Etimologia del nome Italia}}
"Italia" designava in origine l'estrema punta dello stivale peninsulare, ossia l'[[istmo di Catanzaro]] dell'odierna [[Calabria]], delimitato dai golfi di [[Golfo di Sant'Eufemia|Sant'Eufemia]] (il Nepetinico) e [[Golfo di Squillace|Squillace]] (lo Scilletinico).<ref>
{{citazione|L'intiera terra fra i due golfi di mari, il [[Golfo di Sant'Eufemia|Nepetinico]] e lo [[Golfo di Squillace|Scilletinico]], fu ridotta sotto il potere di un uomo buono e saggio, che convinse i vicini, gli uni con le parole, gli altri con la forza.
Questo uomo si chiamò Italo che denominò per primo questa terra Italia. E quando italo si fu impadronito di questa terra dell'istmo, ed aveva molte genti che gli erano sottomesse, subito pretese anche i territori confinanti e pose sotto la sua dominazione molte città.| [[Antioco di Siracusa]] V secolo a.C.}}</ref><ref>{{citazione|Italo, re degli Enotri, da lui in seguito presero il nome di Itali e Italìa l'estrema propaggine delle coste europee polo a delimitata a Nord dai golfi [di Squillace e di S.Eufemia], di lui dicono che abbia fatto degli Enotri, da nomadi che erano degli agricoltori stabili, e che abbia imposto loro nuove leggi, istituendo tra l'altro per primo le sissizie|[[Aristotele]], ''Politica'', VII, 10, 2-3}}</ref> Il nome deriva probabilmente dal popolo degli [[Itali]], un ramo degli [[Enotri]], a loro volta appartenenti ai [[Latino-falisci|proto-latini]], stanziatisi intorno al 1000 a.C. nell'istmo di Catanzaro; la parola "Italia", nel senso di "terra degli Itali", potrebbe quindi risalire a 3000 anni fa.<ref>Maiuri, "Arte e civiltà nell'Italia antica"</ref><ref>[http://books.google.it/books?id=sAFCAAAAIAAJ&pg=PR24&lpg=PR24&dq=cartina+italia+antica+ausoni+oenotri&source=web&ots=Uhl9JPSTIr&sig=c-P-RufjRPg8vO8IgW_BO5YeNic&hl=it#PPR30,M1]</ref><ref>https://answersdrive.com/how-old-is-italy-14967297</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=asa9rj8nGQYC&pg=PA45&dq=Name+Italy+at+least+3000+years+old&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj57JDTvIv2AhVeRfEDHV2kBX8Q6AF6BAgDEAM#v=onepage&q=Name%20Italy%20at%20least%203000%20years%20old&f=false]</ref> A loro volta gli Itali si sarebbero così chiamati in onore del loro primo re, il leggendario [[Italo]], sovrano virtuoso e saggio che avrebbe insegnato ai suoi sudditi la vita sedentaria, l'agricoltura, le leggi, il diritto delle genti, e i [[sissizi]]. Altra ipotesi vuole che essi prendessero tale nome per l'avere come animale totemico il [[vitello]] (''uitulus'' in proto-latino), molto presente nella regione e legato al mito di [[Ercole]] che, di ritorno dall'impresa di rubare i buoi di [[Gerione]] (una delle [[dodici fatiche]]), avrebbe perso in Italia un giovane capo di bestiame. Infine, i sostenitori di un'origine esogena, in particolare proto-greca, del nome "Italia", ritengono che la punta dello Stivale si chiamasse in origine "Eitalía", "Aitalía", o "Etalía", a significare «terra del tramonto», «terra d'occidente», «terra infuocata», o «terra fumante», per l'essere posta a ovest, dove il sole tramonta, rispetto alla Grecia.<ref name= Silvestri>D. Silvestri, “Per una etimologia del nome Italia”, AIΩN-linguistica 22, 2000</ref> Poco fortunate e problematiche sono invece le tesi che associano la parola "Italia" alla [[vite]] o ad un'origine mesopotamica.<ref>{{cita web|url=http://www.soveratoweb.it/storiacalabria.htm|titolo=Storia della Calabria|accesso=8 novembre 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://italia.onwww.net/italia/brevestorianomeitalia.htm|titolo=Breve storia del nome Italia|8 novembre 2014}}</ref>
 
===Toponomastica===
L'estensione del territorio chiamato "Italia" si spinse gradualmente dalla punta dello Stivale, che potenzialmente designava sin dal 1000 a.C.,<ref></ref> fino alle Alpi, riconosciute come confine naturale dell'Italia probabilmente nel 222 a.C.,<ref></ref> abbracciando così l'intera [[penisola italiana]] in senso lato. Il primo allargamento si ebbe già, secondo [[Antioco di Siracusa]], nei tempi in cui avrebbe regnato il leggendario re Italo, poiché le sue conquiste avrebbero comportato lo spostamento dei confini dai golfi di Sant'Eufemia (Nepetinico) e Squillace (Scilletinico) al fiume [[Lao]] e alla zona di [[Metaponto]]; in tal modo tutta l'attuale Calabria divenne "Italia". Tra VIII e VII secolo a.C. sorgono le prime comunità di [[Italioti]], i coloni greci in Italia, così designati per distinguerli dagli Itali autoctoni. I successivi confini dell'Italia,
 
come risulta dagli scritti del VI secolo a.C. di [[Ecateo di Mileto]] (anche di più) e da quelli del V secolo a.C. di
 
dalle Storie di [[Erodoto]], furono i golfi di Posidonia (Paestum) e Taranto, con l'aggiunta quindi all'Italia dell'attuale [[Basilicata]].
 
Nel V secolo a.C., gli Itali furono sostituiti e assorbiti dai [[Lucani]] (in Basilicata) e dai [[Bruzi]] (in Calabria). Ciononostante, la terra da loro occupata, corrispondente alla futura [[Regio III Lucania et Bruttii]], continuò a essere designata Italia.
 
dGià nel VI secolo a.C.
 
===Miscellanea===
 
Bel paese, (paese del sì), lo stivale, terra di santi, poeti, e navigatori! [un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori]
 
Saturnia, Enotria, Ausonia, Esperia,
 
Terra Italia (Appenninia), Tota Itali (Appeninia + Padania)
 
===Etimologia===
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Il [[nome proprio]] "Italia" nasce come [[toponimo]]. La sua origine, oggetto di studi sia da parte di [[linguisti]] sia di [[storici]], è controversa. Non sempre, tuttavia, sono suggerite [[etimologie]] in senso stretto, bensì ipotesi che poggiano su considerazioni estranee alla specifica ricostruzione [[linguistica]] del nome oppure che sono riferite a tradizioni non dimostrate (come l'esistenza del [[Italo (mitologia)|re Italo]])<ref>{{cita web|url=http://italia.onwww.net/italia/brevestorianomeitalia.htm|titolo=Breve storia del nome Italia|8 novembre 2014}}</ref> o poco verosimili (come la correlazione del nome con la [[Vitis|vite]]).<ref>{{cita web|url=http://www.soveratoweb.it/storiacalabria.htm|titolo=Storia della Calabria|accesso=8 novembre 2014}}</ref>
 
Italia: Italo, vitelli, le tre di silvestri,
====Toponomastica====
 
====DemoticoToponomastica/Onomastica====
 
Secondo diversi autori antichi (quali [[Antioco di Siracusa]], [[Strabone]], e [[Aristotele]])
 
"Italia" designava in origine l'estrema punta dello Stivale, delimitata dai golfi di [[Golfo di Sant'Eufemia|Sant'Eufemia]] (il Nepetinico) e [[Golfo di Squillace|Squillace]] (lo Scilletinico), ossia l'[[istmo di Catanzaro]] dell'odierna [[Calabria]].<ref>
{{citazione|L'intiera terra fra i due golfi di mari, il [[Golfo di Sant'Eufemia|Nepetinico]] e lo [[Golfo di Squillace|Scilletinico]], fu ridotta sotto il potere di un uomo buono e saggio, che convinse i vicini, gli uni con le parole, gli altri con la forza.
Questo uomo si chiamò Italo che denominò per primo questa terra Italia. E quando italo si fu impadronito di questa terra dell'istmo, ed aveva molte genti che gli erano sottomesse, subito pretese anche i territori confinanti e pose sotto la sua dominazione molte città.| [[Antioco di Siracusa]] V secolo a.C.}}</ref><ref>{{citazione|Italo, re degli Enotri, da lui in seguito presero il nome di Itali e Italìa l'estrema propaggine delle coste europee polo a delimitata a Nord dai golfi [di Squillace e di S.Eufemia], di lui dicono che abbia fatto degli Enotri, da nomadi che erano degli agricoltori stabili, e che abbia imposto loro nuove leggi, istituendo tra l'altro per primo le sissizie|[[Aristotele]], ''Politica'', VII, 10, 2-3}}</ref> Il nome deriva probabilmente dal popolo degli [[Itali]], un ramo degli [[Enotri]], appartenenti ai [[Latino-falisci|proto-latini]], stanziatisi intorno al 1000 a.C. nell'istmo di Catanzaro; la parola "Italia", nel senso di "terra degli Itali", potrebbe quindi risalire a 3000 anni fa.<ref>Maiuri, "Arte e civiltà nell'Italia antica"</ref><ref>[http://books.google.it/books?id=sAFCAAAAIAAJ&pg=PR24&lpg=PR24&dq=cartina+italia+antica+ausoni+oenotri&source=web&ots=Uhl9JPSTIr&sig=c-P-RufjRPg8vO8IgW_BO5YeNic&hl=it#PPR30,M1]</ref><ref>https://answersdrive.com/how-old-is-italy-14967297</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=asa9rj8nGQYC&pg=PA45&dq=Name+Italy+at+least+3000+years+old&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwj57JDTvIv2AhVeRfEDHV2kBX8Q6AF6BAgDEAM#v=onepage&q=Name%20Italy%20at%20least%203000%20years%20old&f=false]</ref> A loro volta gli Itali si sarebbero così chiamati in onore del loro primo re, il leggendario [[Italo]],. Altra ipotesi vuole che essi prendessero tale nome per l'avere come animale totemico il [[vitello]] (''uitulus'' in proto-latino), molto presente nella regione e legato al mito di [[Ercole]] che, di ritorno dalla fatica di rubare i buoi di [[dodici fatiche|Gerione]], avrebbe perso in Italia un giovane capo di bestiame. Infine, i sostenitori di un'origine esogena, in particolare proto-greca, del nome "Italia", ritengono che la punta dello Stivale si chiamasse in origine "Eitalía", "Aitalía", o "Etalía", a significare «terra del tramonto», «terra d'occidente», «terra infuocata», o «terra fumante», per l'essere posta a ovest, dove il sole tramonta, rispetto alla Grecia.<ref name= Silvestri>D. Silvestri, “Per una etimologia del nome Italia”, AIΩN-linguistica 22, 2000</ref> Poco fortunate e problematiche sono invece le tesi che associano la parola "Italia" alla [[vite]] o ad un'origine accadica.
 
. Secondo gli eruditi latini ([[Varrone]], [[Timeo]], [[Pisone]]) il nome derivava invece dai vitelli (latino, umbro, emotrico; l'enoteico apparteneva alle lingue proto-latine), abbondanti nella regione; ciò si riallaccia anche a un racconto
 
a prova dell'associazione, anche nel mito, di questo animale con il paese. Studiosi moderni, seguendo questa traccia, hanno ipotizzato che il popolo degli itali avesse questo nome non in onore di uno storicamente inaccertato re Italo, ma per avere come animale totemico il vitello. Il nome originale Vitalia sarebbe mutato in Italia per l'influenza del greci nella regione,
 
Se si accoglie l'origine enotrica della parola "Italia", la sua nascita potrebbe risalire fino a 3000 anni fa, in quanto scavi archeologici provano la presenza degli Enotri a Catanzaro intorno al 1000 a.C.
 
Ricostruzioni moderne hanno invece
 
1)Silvestri, fucine di
 
2)Vite
 
3)Vitelli
 
In alternativa, i moderni hanno proposto che Italia derivasse da
 
Fu principalmente Silvestri a recuperare tale teoria, presupponendo tre basi greche o proto-greche
 
al fine di dare scientificità alla proposta. Stando a tale tesi, Italia avrebbe in origine significato
 
si sono invece concentrati su molteplici ipotesi: Italia come "terra del tramonto".<ref>Così Daniele Silvestri</ref>
 
All'ipotesi di Italia come terra degli Itali e di re Italo, i moderni hanno
 
I moderni hanno invece proposto che "Italia"
 
che rigettano come mito il ra
 
si d'Italia derivasse dai vitelli: o per la loro abbondanza nella regione;<ref>Così [[Marco Terenzio Varrone]] che, citando [[Timeo di Locri|Timeo]] e [[Gneo Calpurnio Pisone (console 139 a.C.)|Pisone]], afferma "''Italia a vitulis''" ("Italia" [deriva] dai vitelli)</ref> o perché [[Ercole]], di ritorno dalla cattura dei buoi di [[Gerione]], avrebbe lasciato libero un giovane capo di bestiame nella penisola. I moderni hanno ipotizzato che Italia Itali venerassero come proprio totem i vitelli. In definitiva, sull'[[etimologia del nome Italia]] non vi è consenso tra gli studiosi.
 
allorché fu popolata dagli Enotri, fatto che l'archeologia fa risalire all'incirca 1000 a.C.
 
dapprima solo l'[[istmo di Catanzaro]]
 
, come ricordano [[Aristotele]] e [[Antioco di Siracusa]],
e poi tutta l'attuale [[Calabria]],
 
la parte meridionale dell'Enotria
 
allorché fu popolata degli Enotri. La tradizione fa risalire
 
L'epoca degli [[Enotri]] è fissata dagli
 
designava la sola punta dello stivale,
 
per poi estendersi gradualmente verso nord fino a raggiungere le Alpi intorno al 222 a.C.
 
Secondo [[Antioco di Siracusa]], l'Italia originaria aveva come confini i golfi di [[golfo di Squillace|Squillace]] e [[golfo di Sant'Eufemia|Sant'Eufemia]], corrispondendo quindi all'attuale Calabria meridionale.
 
conquista di Catanzaro intorno al 1000 a.C., la sola punta dello stivale, per poi estendersi verso nord fino a raggiungere le Alpi nel III secolo a.C. Per quanto le ricostruzioni varino, si può affermare che: i confini dell'Italia fossero Lao e Metaponto,
 
Calabria > Lucania > Campania > Puglia > Sannio > Lazio > Piceno e Umbria> Etruria > Liguria, Veneto, G.Cisalpina (Transpadana e Emiliana)
 
Verso il 300 a.C. fino a Roma, come risulta da [[Alcimo (storico]] (Italika, Italikon) e dallo Pseudo-Aristotele come fu Appiano parla di un'Italia che
 
====Etnici====
 
[[Etnico (onomastica)]]
 
== Storia ==
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Subito dopo nell'[[Impero romano d'Occidente]] l'Italia fu aggregata in una sola [[Prefettura del pretorio d'Italia|prefettura con l’Africa]]
 
 
====Le invasioni barbariche====
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Nella seconda metà del Cinquecento comincia il tramonto della vitalità rinascimentale, indebolita anche dalle nuove tensioni religiose dovute all'avvento della [[riforma protestante]] in Europa, che avevano portato a episodi luttuosi come il [[sacco di Roma del 1527]] a opera dei [[Lanzichenecchi]]. Soltanto la [[repubblica di Venezia]] e lo [[stato Pontificio]] manterranno una certa prosperità e autonomia politica. Il Seicento è invece un secolo di crisi per tutto il paese: la Chiesa, che ha subìto la perdita dell'unità cristiana dei fedeli, cerca con la [[controriforma]] di rafforzare la sua presenza nei paesi rimasti cattolici, sia con iniziative educative e assistenziali, sia isolandoli dall'influsso degli stati protestanti. L'Italia viene così salvaguardata dai [[guerra dei trent'anni|conflitti religiosi]] che si accendono in Europa, ma è soggetta ugualmente a carestie, spesso seguite da epidemie.<ref>Ne ''[[I promessi sposi]]'' [[Manzoni]] descrive la peste che dimezza la popolazione di Milano e provoca in tutta Italia un milione e mezzo di morti.</ref> Scoppiano perciò numerose rivolte contro la dominazione spagnola, di cui la più nota avviene a Napoli nel 1647 per opera di [[Masaniello]], ma non portano a nessun cambiamento.
 
All'inizio del Settecento finisce il periodo di pace e di torpore: a seguito dei [[trattati di Utrecht]] e [[Pace di Rastatt|Rastatt]], gli [[Asburgo d'Austria]] si impossessano di vari domini italiani subentrando agli spagnoli.<ref name="ReferenceA">{{cita|AA.VV. (Atlante storico...)|pp. 223-225223–225|cidAtla}}.</ref> Tornata la pace in tutta la penisola, dalla seconda metà del secolo, la diffusione dell'[[illuminismo]] fa sì che anche l'Italia venga investita da importanti riforme, che coinvolgono in particolare il [[Ducato di Milano]] sotto [[Maria Teresa d'Austria]] e [[Giuseppe II d'Asburgo]], il [[Granducato di Toscana]] sotto [[Pietro Leopoldo di Lorena]], che nel 1786 con il [[codice leopoldino]] abolisce, primo paese al mondo<ref>{{cita testo|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/pena-di-morte-cosi-italia-disse-basta|titolo=Pena di morte, così l’Italia disse basta|data=10 marzo 2015|accesso=31 luglio 2019}}</ref>, la pena di morte e il [[Regno di Napoli]], animato dal vivace dibattito dei pensatori. Di rilievo le figure degli intellettuali [[Giambattista Vico]], [[Gaetano Filangieri]], [[Cesare Beccaria]], [[Mario Pagano]], [[Alessandro Verri|Alessandro]] e [[Pietro Verri]].<ref>La grande stagione riformistica italiana del Settecento è analizzata nella sua interezza in F. Venturi, ''Settecento riformatore'', 5 voll., Torino, 1969-90.</ref> Nel 1796 [[Napoleone Bonaparte]] incomincia la sua [[Campagna d'Italia (1796-1797)]] conquistando la penisola e terminando l'indipendente millenaria [[Repubblica di Venezia]].
 
=== Età contemporanea ===
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La [[campagna d'Italia (1800)|campagna d'Italia]] e la nascita del [[regno d'Italia (1805-1814)|regno napoleonico]] nel 1805 risvegliano il sentimento nazionale,<ref>{{Cita|Pécout|p. 7 segg|cidPecout}}.</ref> richiamato nel [[proclama di Rimini]],<ref>{{Cita web|url=http://www.immaginidistoria.it/immagine2.php?id=12&id_img=254|titolo=Proclama di Rimini|accesso=28 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090201171722/http://www.immaginidistoria.it/immagine2.php?id=12&id_img=254}}</ref> con cui [[Gioacchino Murat]], durante la [[guerra austro-napoletana]], si rivolge agli italiani affinché si uniscano per salvare il [[regno di Napoli]]. È l'inizio del Risorgimento, il periodo della [[storia d'Italia]] che porta all'unità politica e all'indipendenza della nazione e che occupa un arco temporale di vari decenni, concludendosi solo nel 1861 con la nascita del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] retto da [[Casa Savoia]].
 
[[File:Giuseppe Garibaldi (1866).jpg|thumb|left|Giuseppe Garibaldi]]
 
Esso vede i primi patrioti aderire inizialmente alla società segreta della [[Carboneria]], cui seguono i [[moti del 1820-1821]], duramente repressi dagli austriaci. All'affermazione della Carboneria segue quella della [[Giovine Italia]] e altri tentativi insurrezionali, tra cui quello dei [[fratelli Bandiera]] (1844).
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[[File:Coat of arms of the Kingdom of Italy (1890).svg|thumb|upright=0.7|Grande stemma del [[Regno d'Italia]] dal 27 novembre 1890 al 27 marzo 1927]]
 
Al Regno d'Italia vengono quindi annessi il Veneto, al termine della [[terza guerra d'indipendenza]] e, dopo la [[presa di Roma]], che nel 1871 diviene capitale d'Italia, il Lazio. Già nei primi anni dopo la riunificazione d'Italia le forti disparità socioeconomiche fra il settentrione e il meridione del paese determinano l'insorgere della [[questione meridionale]] legata al [[brigantaggio postunitario|brigantaggio]], fenomeno da cui emersero temuti capibanda come [[Carmine Crocco]], [[Luigi Alonzi]] e [[Sergente Romano|Pasquale Romano]].<ref>{{cita|Mourre|pp. 140-141140–141|cidMourre}}.</ref>
 
A Vittorio Emanuele II succedono [[Umberto I]] (1878-1900), ucciso a Monza dall'anarchico [[Gaetano Bresci]], e [[Vittorio Emanuele III]] (1900-1946); gli anni a cavallo del secolo vedono l'Italia impegnata in una serie di guerre di [[colonialismo italiano|espansione coloniale]] in [[Somalia]], [[Eritrea]] e [[Libia]] mentre il [[età giolittiana|periodo prebellico]], dominato dalla figura di [[Giovanni Giolitti]], è caratterizzato dalla modernizzazione economica, industriale e politico-culturale della società italiana.
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La [[Italia (regione geografica)|regione geografica italiana]], suddivisa in [[Italia continentale e peninsulare|Italia continentale, peninsulare]] e [[Italia insulare|insulare]], è unita al [[Europa|continente europeo]] dalla catena delle [[Alpi]]. Grazie alla sua posizione, costituisce idealmente un ponte di passaggio verso l'[[Asia]] e l'[[Africa]].<ref>Il Canale di Sicilia, che separa l'omonima regione dall'Africa, è largo {{M|140|u=km}}, mentre il Canale d'Otranto, che divide [[punta Palascìa]] (in Puglia) dall'[[Albania]], è largo appena {{M|70|u=km}}.</ref>
 
L'Italia separa, inoltre, il bacino occidentale del [[mar Mediterraneo]] da quello centrale, ossia il [[Mar Tirreno]] dal [[Mar Ionio]]. A nord del [[Salento]] si spinge l'insenatura lunga e stretta del [[mare Adriatico]]. Le isole di [[Sardegna]] e di [[Corsica]] dividono poi il mar Tirreno dal [[mar di Sardegna]]; le [[coste italiane]] si sviluppano su {{M|7456|u=km}}<ref>{{Cita|Toraldo|p. 52|cidTora}}.</ref> e presentano paesaggi di vario genere (dal lagunare al garganico, dall'adriatico al tirrenico ecc.).<ref>{{Cita web|http://www.cngeologi.it/wp-content/uploads/2012/08/WWF_DOSSIERCOSTE_profilofragile_2012.pdf|Dossier coste - Il profilo 'fragile' dell'Italia|3-12-2017|editore=WWF|pp=5-65–6}}</ref>
 
[[File:Altimetria Italia.svg|left|thumb|Le [[zone altimetriche d'Italia]].]]
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{{Vedi anche|Terremoti in Italia}}
[[File:L'Aquila eathquake prefettura.jpg|thumb|[[L'Aquila]]: la [[Palazzo della Prefettura (L'Aquila)|sede della Prefettura]] dopo il [[terremoto dell'Aquila del 2009|terremoto del 2009]]]]
Per la situazione geodinamica il suo territorio è frequentemente soggetto a [[terremoti]] dando all'Italia il primato in [[Europa]] per questi fenomeni:<ref>{{Cita|AA.VV. (Geografia; Ita-z)|pp. 782-783782–783|Garz06}}.</ref> su {{formatnum:1300}} sismi distruttivi avvenuti nel II millennio nel Mediterraneo centrale ben 500 hanno interessato l'Italia;<ref>{{Cita web|1=http://www.dst.unipi.it/penelope/didattica/GeologiaRegionale.htm|2=La Geologia regionale|3=29-11-2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120119073136/http://www.dst.unipi.it/penelope/didattica/GeologiaRegionale.htm|urlmorto=sì}}</ref> analisi dei movimenti focali indicano che essi sono per lo più distribuiti lungo le aree interessate dalla tettonica alpina e appenninica, ove sono causati rispettivamente da movimenti lungo [[faglie]].<ref name=Scro/> Nel Tirreno meridionale, la distribuzione degli [[ipocentri]], fino a una profondità di 500 chilometri indicherebbe la presenza di un [[piano di Benioff]] dato dalla [[subduzione]] della litosfera ionica.
 
=== Idrografia ===
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=== Evoluzione demografica ===
{{Vedi anche|Italiani|Demografia d'Italia|Emigrazione italiana|Immigrazione in Italia}}
{{Sequenza immagini
{{Galleria
|larghezza = 200
|titolo = Galleria di immagini
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=== Media e libertà d'informazione ===
{{Vedi anche|Televisione in Italia|Censura in Italia|Quotidiani in Italia|Storia dell'editoria italiana}}
In campo radiotelevisivo<ref>L'avvio ufficiale delle trasmissioni avvenne il 3 gennaio 1954, l'avvento del [[Televisione a colori|colore]] il 1º febbraio 1977 ({{cita|Emanuelli|pp. 36, 314|cidEma}}), mentre il 4 luglio 2012 è stato ultimato il [[Transizione alla televisione digitale|passaggio]] al [[Televisione digitale terrestre in Italia|digitale terrestre]].</ref> il panorama italiano è caratterizzato dal duopolio [[RAI]] - [[Gruppo Mediaset]] (negli anni duemila, è diventato rilevante anche il ruolo della [[pay tv]] di [[Sky Italia|Sky]]), i cui ascolti complessivi, stabili da molti anni, si attestano nel 2010 al 78,6% del mercato.<ref name=AGCOM>{{cita web|url=https://www.agcom.it/documents/10179/1260308/Documento+generico+14-04-2014+1397487293048/1592bc76-ba0c-43b4-9418-08ec0f7f9fff?version=1.3|titolo=Relazione annuale 2011|editore=AGCOM|pp=120-122120–122|accesso=26 novembre 2017}}</ref> A rafforzare la predetta concentrazione è il ruolo centrale svolto dalla televisione come mezzo informativo, che in Italia nel 2010 si attesta attorno al 90%;<ref name=AGCOM/> la possibile influenza dell'allora [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del Consiglio]] Berlusconi, già proprietario di Mediaset, sul network pubblico RAI, ha portato l'organizzazione [[Freedom House]] a classificare nel suo rapporto l'Italia, unico paese dell'Europa occidentale, come "parzialmente libera",<ref>L'indice valuta il grado di libertà complessiva della stampa e dei canali internet e radiotelevisivo, in {{cita web|https://freedomhouse.org/report-types/freedom-press|Freedom of the press|28-11-2017|lingua=en}}</ref> mentre il rapporto 2017 di [[Reporter senza frontiere]]<ref>{{cita web|https://rsf.org/en/ranking/2017|2017 World Press Freedom Index|27-11-2017|lingua=en}}</ref> colloca l'Italia al 52º posto (su 180) nel mondo per la [[libertà di stampa]].
 
Nel ''rapporto 2011 sulla libertà della rete'', l'Italia è "libera", non rilevandosi significative limitazioni alla libertà d'espressione e d'informazione sul web;<ref>{{cita web|https://freedomhouse.org/sites/default/files/inline_images/Italy_FOTN2011.pdf|Freedom on the net|28-11-2017|lingua=en}}</ref> alla fine del 2011 la penetrazione internet è al 58,7%.<ref>{{cita web|lingua=en|http://www.internetworldstats.com/europa.htm|Penetrazione Internet in Europa|2-9-2012}}</ref>
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|}
 
I comuni italiani sono caratterizzati da piccole dimensioni e pochi abitanti, al 2019 il 45,8% dei comuni non supera i 20 chilometri quadrati di superficie e il 69,6% non supera i {{formatnum:5000}} abitanti.<ref>{{Cita|ISTAT, 2020|pp. 27-2827–28}}.</ref>
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
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{{Vedi anche|Trasporti in Italia|Energia elettrica in Italia}}
[[File:Autostrada_del_Sole_-_Italy_-_panoramio.jpg|miniatura|L'[[Autostrada A1 (Italia)|autostrada A1]]]]
Al 2018 la [[rete stradale italiana]] è costituita da circa {{M|166000|u=km}} di strade [[Strade statali in Italia|statali]], [[Strada regionale|regionali]] e [[Strada provinciale|provinciali]] di cui {{M|7000|u=km}} sono [[Autostrade in Italia|autostrade]],<ref>{{Cita|ISTAT, 2020|p. 652}}.</ref> mentre il [[Trasporto ferroviario in Italia|trasporto ferroviario]] si estende su circa {{M|16800|u=km}} di [[Ferrovia|linee]].<ref>{{Cita|CNIT, 2020|p. 140}}.</ref> Il [[trasporto su gomma]] è prevalente rispetto a quello su rotaia, che costituisce circa il 15% del traffico merci<ref>{{Cita|ISTAT, 2020|p. 668, p. 672}}.</ref> e il 33% del [[trasporto pubblico]].<ref>{{Cita|ISTAT, 2020|p. 679}}.</ref> Il [[trasporto navale]] di merci è consistente e focalizzato principalmente sui prodotti petroliferi, i porti maggiori sono [[Porto di Trieste|Trieste]] e [[Porto di Genova|Genova]] e in Europa il settore è secondo solo a quello dei [[Paesi Bassi]]; per quanto riguarda il traffico passeggeri i porti più movimentati sono quelli di [[Porto di Messina|Messina]], [[Porto di Reggio Calabria|Reggio Calabria]] e [[Porto di Napoli|Napoli]].<ref>{{Cita|ISTAT, 2020|pp. 658-660658–660}}.</ref> Il [[trasporto aereo]] è concentrato principalmente nel [[Lazio]] e in [[Lombardia]], in particolare i maggiori [[aeroporti in Italia]] per [[Aeroporti d'Italia per traffico passeggeri|traffico passeggeri]] e [[Aeroporti d'Italia per traffico merci|merci]] sono rispettivamente [[Roma-Fiumicino]] e [[Milano-Malpensa]].<ref>{{Cita|ISTAT, 2020|p. 661}}.</ref><ref>{{Cita|ISTAT, 2020|p. 683}}.</ref>
L'Italia ha un consumo energetico lordo di circa {{M|171|ul=Mtep}}, di cui il 18% da [[fonte rinnovabile]], un'[[intensità energetica]] (98,8) migliore rispetto alla media [[UE]] (117,8) ma è caratterizzata da una forte [[dipendenza energetica]] (76,3% contro una media UE del 55,7%) dovuta alla [[Ricerca e produzione di idrocarburi in Italia|scarsità di risorse primarie energetiche]] del sottosuolo quali [[petrolio]], usato principalmente nei trasporti e [[gas naturale]], impiegato per usi civili e nella [[Produzione di energia elettrica in Italia|produzione di energia elettrica]]. Per quanto riguarda l'[[energia elettrica]], l'Italia ne produce il 60% da [[combustibili fossili]] e il 40% da fonti rinnovabili, in particolare il 17% è prodotto dalle [[centrali idroelettriche]], l'8% dal [[fotovoltaico]], il 7% da [[bioenergia]], il 6% dall'[[energia eolica]] e il 2% dalla [[geotermia]].<ref name="ISTAT, 2020 pagina 792">{{Cita|ISTAT, 2020|pp. 43–45}}.</ref>
[[File:Lng_adriatic.jpg|miniatura|Il [[Terminale GNL Adriatico]]]]
L'Italia ha un consumo energetico lordo di circa {{M|171|ul=Mtep}}, di cui il 18% da [[fonte rinnovabile]], un'[[intensità energetica]] (98,8) migliore rispetto alla media [[UE]] (117,8) ma è caratterizzata da una forte [[dipendenza energetica]] (76,3% contro una media UE del 55,7%) dovuta alla [[Ricerca e produzione di idrocarburi in Italia|scarsità di risorse primarie energetiche]] del sottosuolo quali [[petrolio]], usato principalmente nei trasporti e [[gas naturale]], impiegato per usi civili e nella [[Produzione di energia elettrica in Italia|produzione di energia elettrica]]. Per quanto riguarda l'[[energia elettrica]], l'Italia ne produce il 60% da [[combustibili fossili]] e il 40% da fonti rinnovabili, in particolare il 17% è prodotto dalle [[centrali idroelettriche]], l'8% dal [[fotovoltaico]], il 7% da [[bioenergia]], il 6% dall'[[energia eolica]] e il 2% dalla [[geotermia]].<ref name="ISTAT, 2020 pagina 792">{{Cita|ISTAT, 2020|pp. 43-45}}.</ref>
 
Il prelievo annuo di acqua potabile è superiore a {{M|9|ul=Gm3}}, il valore più alto dell'UE e corrispondente mediamente a {{M|420|ul=L}} al giorno [[pro capite]]. L'acqua viene prelevata principalmente da [[falda acquifera]] tramite [[Sorgente (idrologia)|sorgente]] e [[pozzo]] per poi essere immessa nella rete idrica, la cui scarsa efficienza ne provoca una perdita del 42%.<ref>{{Cita|ISTAT, 2020|pp. 57-5957–59}}.</ref>
 
I rifiuti urbani raccolti annualmente ammontano mediamente a {{M|30|ul=Mt}} (circa {{M|0,5|u=t}} pro capite) e la percentuale di [[Raccolta differenziata in Italia|raccolta differenziata]] sul totale è del 58%.<ref>{{Cita|ISTAT, 2020|pp. 59-6159–61}}.</ref>
 
=== Divario Nord-Sud ===
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L'[[elenco ufficiale delle aree protette]] comprende 871 [[aree naturali protette|aree naturali]] che si estendono per {{M|31635.9|ul=kmq}} coprendo il 10,5% del territorio italiano.<ref name=":0">{{Cita|Elenco aree protette, 2010|p. 67}}.</ref> Sono suddivise in:
 
* 24 [[Parchi nazionali d'Italia|parchi]], 147 [[Riserve naturali statali d'Italia|riserve]] e 3 [[Altre aree protette d'Italia|altre aree protette]] nazionali:<ref>{{Cita|Elenco aree protette, 2010|pp. 17-1817–18}}.</ref> i parchi nazionali coprono circa la metà del territorio protetto e i più antichi sono il [[Parco nazionale del Gran Paradiso]] (istituito nel 1922), il [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]] (1923), il [[Parco nazionale dello Stelvio]] (1935) e il [[Parco nazionale del Circeo]] (1935).<ref>{{Cita|Elenco aree protette, 2010|pp. 3-43–4}}.</ref> La sorveglianza dei parchi e delle riserve nazionali è affidata al [[Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare]].
* 134 [[Parchi regionali d'Italia|parchi]], 365 [[riserve naturali regionali d'Italia|riserve]] e 171 [[Altre aree protette d'Italia|altre aree protette]] regionali.<ref>{{Cita|Elenco aree protette, 2010|pp. 28-6628–66}}.</ref>
* 27 [[aree marine protette italiane|aree marine protette]]: l'area più estesa è il [[Santuario per i mammiferi marini]], costituito in cooperazione con la [[Francia]] e il [[Principato di Monaco]].<ref>{{Cita|Elenco aree protette, 2010|pp. 5-75–7}}.</ref> Considerando anche le aree protette statali e regionali la superficie marina tutelata si estende per {{M|28530.3|u=kmq}}.<ref name=":0" />
A queste vanno aggiunte anche le 56 [[zone umide italiane della lista di Ramsar]] che si estendono su {{M|73308|ul=ha}}.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|autore2=|autore3=|data=11 dicembre 2020|titolo=The List of Wetlands of International Importance|rivista=|volume=|numero=|p=26|lingua=en|accesso=28 gennaio 2021|url=https://www.ramsar.org/sites/default/files/documents/library/sitelist.pdf}}</ref>
 
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===Patrimoni dell'umanità===
{{Vedi anche|Patrimoni dell'umanità d'Italia}}
Il ricco patrimonio culturale italiano è testimoniato anche dalla presenza di ben 58 siti iscritti nella [[Lista dei patrimoni dell'umanità]] dell' [[UNESCO]].
 
===Pittura e scultura===
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Le prime rilevanti [[cultura della ceramica cardiale|produzioni artistiche]] in Italia risalgono al [[neolitico]].<ref>{{Cita web|http://www2.archeo.unisi.it/testi/ceramica/Ceramica_08_Volante.pdf|Profili delle produzioni ceramiche in Italia nell'antichità|25-6-2011}}</ref> Nell'evo antico, [[arte etrusca|etruschi]] e [[arte romana|romani]] costituiscono grandi poli artistici in grado di rivaleggiare con l'[[arte greca]]. Con il tardo impero e le invasioni barbariche si avvia quel processo di decentramento che porta a far fiorire più capitali e più centri artistici come [[Milano]], [[Ravenna]] e [[Pavia]]. Eccezionale e irripetibile è la fioritura di [[Palermo]] sotto gli arabi. Dopo l'anno Mille si ha una ripresa della produzione artistica, che culmina nei grandi [[architettura romanica in Italia|cantieri architettonici romanici]], in cui viene riavviata anche la scultura monumentale, come con [[Wiligelmo]] e [[Benedetto Antelami]].
 
La pittura invece subisce sorti alterne, restando fermamente ancorata ai modelli bizantini fino al XIII secolo. I mercanti delle [[repubbliche marinare]], portando in patria modelli e spunti da tutto il Mediterraneo, danno impulso alle scuole locali, in cui non mancano di manifestarsi graduali progressi. In Toscana [[Nicola Pisano]], [[Cimabue]] e [[Giotto]] pongono infatti le basi per una vera e propria rivoluzione figurativa, dove la rappresentazione veritiera dello spazio, della figura umana e dei suoi affetti è alla base di futuri, straordinari sviluppi.<ref>{{cita|Dorfles et al.|pp. 117-121117–121|Dorf2000}}.</ref> L'[[arte gotica]] fiorisce con risultati di estrema eleganza in centri come [[Siena]], [[Milano]], [[Napoli]].
 
Il [[Arte rinascimentale|Rinascimento]] è un fenomeno culturale di ampia portata, che affonda le radici nell'Umanesimo letterario trecentesco e nel rinnovato interesse per l'[[arte romana]]. Agli albori del Quattrocento, a [[Firenze]], [[Filippo Brunelleschi]], [[Donatello]] e [[Masaccio]] stimolano uno sviluppo delle arti all'insegna di un rinnovato rigore, della rinuncia all'"ornato" superfluo e della costruzione geometrica dello spazio, la [[prospettiva]].<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 139-146139–146|Dorf2000}}.</ref> La loro lezione viene ripresa da altri artisti, che nei loro viaggi diffondono il nuovo stile contaminandolo con le scuole locali e dando origine al periodo straordinario delle corti, in cui centri come [[Urbino]], [[Ferrara]], [[Mantova]], [[Padova]], [[Rimini]], [[Napoli]] e l'[[Umbria]], oltre a Firenze, forniscono nuove idee all'insegna di un panorama estremamente ricco e variegato.
 
[[File:Ecstasy of St. Theresa.jpg|thumb|left|''[[Estasi di santa Teresa d'Avila]]'' di Gian Lorenzo Bernini]]
Il Cinquecento si apre con figure universali come [[Leonardo da Vinci|Leonardo]], [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] e [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]], tra i più celebri, in assoluto, esponenti del [[Rinascimento italiano]], facendo dell'Italia il modello di riferimento per tutta l'[[arte europea]].<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 147-159147–159|Dorf2000}}.</ref> La straordinaria stagione della Roma papalina fornisce un modello artistico dominante, al quale solo Venezia, con [[Giorgione]] e [[Tiziano]], è in grado di fornire un'alternativa altrettanto valida.<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|p. 131|Dorf2000}}.</ref> Eventi tragici come il [[Sacco di Roma (1527)|Sacco]] del 1527 portano alla dispersione degli artisti, garantendo però una nuova fioritura periferica.
 
Quando già le bizzarrie del [[manierismo]], estremo sviluppo del [[Rinascimento romano]] e [[Rinascimento fiorentino|fiorentino]], fanno presa in tutta Europa, la storiografia artistica vede la sua nascita con l'opera di [[Giorgio Vasari]], il primo, grande, consapevole documentatore dei fatti artistici fin dai tempi della Grecia classica.
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Già alle soglie del Seicento maturano a [[Bologna]], in [[Lombardia]] e soprattutto a Roma nuove forme di produzione artistica, tese a una rinnvata attenzione alla verosimiglianza, al quotidiano, alla teatralità. Alla corte dei papi il trionfo della Chiesa romana trova in un nuovo stile, il [[barocco]], un potente mezzo di autocelebrazione e propaganda, con ripercussioni in tutta la scena artistica ormai ampliatasi anche oltre i confini europei. Artisti come [[Caravaggio]], [[Bernini]] e [[Borromini]] sono i mattatori di un rinnovamento di grande impatto, che si affranca dai canoni dell'arte classica.<ref>{{cita|Bora ''et al''.|p. 195|Bora2009}}.</ref>
 
Dopo essere diventata la meta di artisti di tutto il mondo, col [[Grand Tour]], aver espresso la grande scuola dei [[vedutisti]] veneziani ([[Canaletto]] su tutti)<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|p. 216|Dorf2000}}.</ref> e figure come [[Giambattista Tiepolo]], nonché aver ricoperto un ruolo importante durante il periodo [[neoclassico]] con [[Antonio Canova]],<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 226-229226–229|Dorf2000}}.</ref> l'Italia dell'arte perde peso culturale al cospetto di altri paesi europei. Si deve aspettare la fine del XIX secolo per ritrovare esperienze figurative di rilevanza europea, con il movimento dei [[macchiaioli]]<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 238-239238–239|Dorf2000}}.</ref> e quello dei [[divisionismo|divisionisti]],<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 272-273272–273|Dorf2000}}.</ref> sebbene circoscritti nell'influenza al solo panorama nazionale, se non regionale.
 
Durante il XX secolo tuttavia l'Italia partecipa a pieno titolo alle rapide vicissitudini dell'arte moderna, con il [[futurismo]] (la prima delle [[avanguardie storiche]]), la [[metafisica]], l'[[arte povera]] e la [[transavanguardia]], fino agli artisti contemporanei, alcuni vere e proprie celebrità rinomate anche all'estero.<ref>{{cita|Dorfles ''et al''.|pp. 303-351303–351|Dorf2000}}.</ref>
 
=== Letteratura ===
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La [[musica leggera]] italiana degli ultimi decenni può contare su rassegne canore di rilevanza internazionale come il [[Festival di Sanremo]] e lo [[Zecchino d'Oro]].
 
 
La canzone d'autore italiana, nel corso degli anni, ha mostrato artisti degni di nota come [[Fabrizio De André]], [[Giorgio Gaber]] (quest'ultimo si rese noto soprattutto nel suo [[teatro canzone]]), [[Francesco Guccini]], [[Pino Daniele]] e altri grandi nomi che, in alcuni casi, riuscirono a entrare nelle antologie di letteratura; molti di questi, inoltre, si cimentarono in brani e album scritti e cantati nel proprio dialetto: basta guardare all'album [[Creuza de mä]] del già citato De André, che si distinse anche per l'utilizzo di strumenti etnici e orientali.
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{{vedi categoria|Scienziati italiani}}
[[File:Leonardo self.jpg|thumb|left|upright|[[Leonardo]]]]
Tra gli scienziati si distinguono [[Galileo Galilei]], il fondatore della scienza moderna<ref name=TreGal>{{Cita|AA.VV. (Enciclopedia generale)|p. 627|AA.VV., 1996}}.</ref> e [[Leonardo da Vinci]], uno dei [[genio (filosofia)|geni]] dell'umanità.<ref name=Leonardo>{{Cita|AA.VV. (Enciclopedia generale)|p. 848|AA.VV., 1996}}.</ref> [[Pittore]], [[scultore]], [[architetto]], [[ingegnere]], [[anatomista]], [[letterato]], [[musicista]] e [[Invenzione|inventore]],<ref>{{Cita|Mazzocchi Doglio|pp. 14-2014–20|Mazz_83}}.</ref> rappresenta, nel [[Rinascimento italiano]], lo spirito universalista che lo porta alle maggiori forme di espressione nei diversi campi dell'arte e della conoscenza.<ref name=Leonardo/>
 
=== Scienze matematiche, fisiche e naturali ===
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=== Scienze umane ===
==== Economia ====
In ambito economico nel Settecento e nell'Ottocento vanno ricordate le figure di [[Pietro Verri]], fondatore de ''[[Il Caffè (Milano)|Il Caffè]]'', di [[Gian Rinaldo Carli]], di [[Quintino Sella]], [[Ministri delle Finanzefinanze del Regno d'Italia|Ministro delle finanze]] di tre governi e presidente dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei]] e di [[Vilfredo Pareto]]. Nel Novecento spiccano [[Francesco Saverio Nitti]], rispettato economista e politico noto per i suoi studi sulla [[questione meridionale]], [[Luigi Einaudi]], intellettuale ed economista di fama nonché Presidente della Repubblica, [[Piero Sraffa]], che in ''[[Produzione di merci a mezzo di merci]]'' critica il [[marginalismo]], [[Franco Modigliani]], vincitore del [[premio Nobel per l'economia]] nel 1985, [[Paolo Sylos Labini]], [[Federico Caffè]] e [[Tommaso Padoa-Schioppa]], già [[Ministri dell'economia e delle finanze della Repubblica Italiana|Ministro dell'economia e delle finanze]] e dirigente del [[Fondo Monetario Internazionale]].
 
==== Geografia ====