Frida Misul: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseNascita = 3 novembre
|AnnoNascita = 1919
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1992
|Epoca = 1900
|Attività =
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , di origine ebraica, autrice nel 1946 di una delle prime
}}
==Biografia==
Studia canto e dopo l'introduzione delle [[leggi razziali fasciste]] del 1938 continua talora ad esibirsi sotto
▲Frida Misul nasce a [[Livorno]] da una famiglia ebraica, la figlia di Gino Misul e Zaira Samaia.<ref>Liliana Picciotto, ''Il libro della memoria'' (II ed.; Milano: Mursia, 2001), p.447.</ref>
Arrestata
▲Studia canto e dopo l'introduzione delle [[leggi razziali fasciste]] del 1938 continua talora ad esibirsi sotto la pseudonimo di Frida Masoni. Il periodo dopo l'8 settembre 1943 è segnato dalla morte per malattia della madre e dalle continua preoccupazione per le sorti dei familiari: il padre e le due sorelle minori.
▲Arrestata a Ardenza (LI) il 1 aprile 1944 dalla polizia italiana, è detenuta alle carceri di Livorno e di li' inviata al [[campo di transito di Fossoli]]. Qui è sottoposta a brutali interrogatori perché riveli il nascondiglio dei familiari e del cugino, Umberto Misul, unitosi ai partigiani. Frida non cede ed è quindi deportata a Auschwitz il 16 maggio 1944. All'arrivo al campo, il 22 maggio, è immatricolata con il n. A-5383. Sottoposta ai lavori forzati, è stremata nel fisico finché ammalata è ricoverata nell'ospedale del campo. Qui scampa la morte grazie alla sua voce di cantante; è da allora adibita nel Kanada a condizioni di lavoro meno brutali e la domenica canta per le SS. La stessa storia si ripete al campo di Villistat, in Germania, dove è trasferita il 16 novembre 1944.
L'ultimo trasferimento la conduce al [[campo di concentramento di Theresienstadt]], pochi giorni prima della Liberazione il 9 maggio 1945.
Trascorsi tre mesi in un ospedale sovietico e un mese in un campo di raccolta
Nel 1946 Frida Misul pubblica a Livorno uno dei primissimi memoriali di deportati ebrei nei campi di sterminio nazisti. Sette furono i deportati ebrei autori di racconti autobiografici pubblicati in Italia nei primi anni del dopoguerra: Lazzaro Levi alla fine del 1945, [[Luciana Nissim Momigliano]], [[Giuliana Fiorentino Tedeschi]], [[Alba Valech Capozzi]] e appunto Frida Misul nel 1946, e infine nel 1947 [[Primo Levi]] e [[Liana Millu]]. Ad essi vanno aggiunti: [[Luigi Ferri (deportato)|Luigi Ferri]], la cui deposizione (in tedesco) è resa nell'aprile 1945 di fronte ad uno dei primi tribunali d'inchiesta sui crimini nazisti, [[Sofia Schafranov]], la cui testimonianza è raccolta nel 1945 in un libro-intervista di [[Alberto Cavaliere]], e [[Bruno Piazza]], il cui memoriale, scritto negli stessi anni, sarà però pubblicato solo nel 1956.<ref>Anna Baldini (2012), "La memoria italiana della Shoah (1944-2009)", in ''Atlante della letteratura italiana'', Torino, Einaudi, Vol.3, pag. 758-763.</ref>
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L'opera di Frida Misul è un volumetto di 47 pagine (''Fra gli artigli del mostro nazista: la più romanzesca delle realtà, il più realistico dei romanzi''), scritto di impeto in cui si esprime tutta la rabbia e l'orrore dell'esperienza vissuta.<ref>Frida Misul, ''Fra gli artigli del mostro nazista: la più romanzesca delle realtà, il più realistico dei romanzi'' (Livorno: Stabilimento Poligrafico Belforte, 1946).</ref>
Nel 1980, sollecitata dal Comune di Livorno, pubblica un altro volume di ricordi (''Deportazione: il mio diario'') che amplia e arricchisce la sua testimonianza con
Frida Misul muore nel 1992.
== Omaggi == * Una via le è stata dedicata nella sua città natale, [[Livorno]]. ==Opere==
* Frida Misul, ''Fra gli artigli del mostro nazista: la più romanzesca delle realtà, il più realistico dei romanzi'' (Livorno: Stabilimento Poligrafico Belforte, 1946)
* Frida Misul, ''Deportazione. Il mio diario'', a cura
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* Liliana Picciotto, ''Il libro della memoria'' (II ed.; Milano: Mursia, 2001)
== Voci correlate ==
==Collegamenti esterni==▼
* [[Ada Michlstaedter Marchesini]]
▲==Collegamenti esterni==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|url=http://www.comune.livorno.it/_cn_online/index.php?id=422|titolo=Comune di Livorno|accesso=22 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141222180254/http://www.comune.livorno.it/_cn_online/index.php?id=422|dataarchivio=22 dicembre 2014|urlmorto=sì}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Ebraismo|nazismo}}
[[Categoria:Superstiti italiani dell'Olocausto]]▼
[[Categoria:Persone legate ad Auschwitz]]
[[Categoria:Ebrei italiani]]
[[Categoria:Persone legate al campo di concentramento di Theresienstadt]]
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