Staphylococcus aureus: differenze tra le versioni

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|classe=[[CocchiCocco (biologia)|cocchi]]
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Lo '''stafilococco aureo''' ('''''Staphylococcus aureus''''' <span style="font-variant: small-caps">{{zoo|[[Friedrich Julius Rosenbach|Rosenbach]]</span>, [[|1884]]}}) è un [[batterio]] [[Colorazione di Gram|Gram-positivo]], [[spora|asporigeno]], della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Staphylococcaceae]].
 
== Caratteristiche ==
 
È un batterio normalmente presente nella maggioranza degli adulti; immobile, non presenta una capsula evidente ed è catalasi-positivo. Tali batteri crescono bene in comuni [[terreni di coltura batterici|terreni di coltura]], sono aerobi-anaerobi facoltativi, con la possibilità d'utilizzo del sistema dei [[citocromo|citocromi]] in presenza di [[ossigeno]] e, invece, della fermentazione in anaerobiosi. Presentano una notevole [[Specie alofile|alofilia]] risultando, infatti, in grado di procedere allo sviluppo anche in ambienti che vedono un'elevata concentrazione (7,5%) di [[cloruro di sodio]] (il comune sale da cucina). Il nome della specie, "''aureus''", deriva dal fatto che le sue colture assumono una pigmentazione color giallo oro, dovuta principalmente alla sintesi di carotenoidi, in particolare [[zeaxantina]]. La presenza del pigmento dipende da numerosi fattori e per il riconoscimento del batterio è necessario considerare altre peculiarità. Essendo lo ''S. aureus'' presente a livello della cute, della mucosa della porzione anteriore del naso e della faringe, un'infezione da parte degli stessi è possibile in ogni momento.
 
La capsula [[polisaccaride|polisaccaridica]] è fondamentalmente composta da un polimero di [[acido uronico|acidi uronici]]. Il suo potere [[fagocitosi|antifagocitario]] protegge i batteri dall'azione dei [[Granulocita neutrofilo|neutrofili]] e dei [[macrofagi]]. Sono almeno 13 i polisaccaridi distinguibili, dei quali i tipi capsulari 5 e 8 sono posseduti dalla maggioranza (85%) dei batteri isolati nell'uomo.
 
Sulla superficie della cellula batterica sono presenti diverse proteine. Esse possiedono la capacità di interagire con altre strutture proteiche dell'organismo umano (per esempio il [[fibrinogeno]], il [[plasminogeno]], la [[membrana basale|laminina]], ecc.). Queste proteine, proprio per la capacità posseduta, fungono da [[adesine]]. Tra queste va ricordata una proteina denominata ''[[clumping factor]]'' che interagisce con il fibrinogeno, legandolo e inducendone la precipitazione sulla superficie della cellula batterica. Sul vetrino, in conseguenza di ciò è possibile notare ammassi di cellule batteriche (da cui deriva il termine ''clump''). Per osservarli si deve mescolare su un apposito [[vetrino portaoggetti]] una goccia di plasma con un'altra goccia di una sospensione densa di stafilococchi.
 
Altra proteina di notevole significato è la ''proteina A'', situata nella parete cellulare, che può legare la porzione (Fc) di alcune [[immunoglobulina|immunoglobuline]] provocando diverse conseguenze, quali l'inibire la fagocitosi del batterio, impedire l'attivazione del [[sistema del complemento]] e provocare delle reazioni di stimolazione della moltiplicazione [[linfocita]]ria.
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Nelle infezioni suppurative le tossine prodotte sono delle ''[[citolisina|citolisine]]'' o ''[[emolisine]]'' '''α''' (la più diffusamente prodotta), '''β''', '''γ''' e '''δ''' e la ''[[leucocidina-PV]]''.
A queste vanno aggiunte alcune peculiari tossine prodotte da specifici stipiti di ''S. aureus'' quali:
* la [[tossina epidermiolitica]] (detta anche esfoliatina stafilococcica A o B). Essa provoca la "[[sindrome della cute ustionata da stafilococco]]" o [[Sindrome di Lyell|Sindromesindrome di Lyell-Ritter]] (neonato). Questa tossina degrada i [[desmosomi]] causando, appunto, l'esfoliazione della pelle.
* l'[[enterotossina]], che provoca delle [[gastroenterite|gastroenteriti]] in seguito a una intossicazione di tipo alimentare causata da assunzione di cibi, ricchi di lipidi (come crema o panna, favorenti la crescita dei batteri) nei quali sia stata prodotta una certa quantità di enterotossina. Questa tossina non è presente in tutti i ceppi, infatti essa è portata dai fagi ed è quindi presente solo in quei ceppi che hanno integrato il fago lisogeno.
* la [[tossina dello shock tossico]] (TSS1), causa del cosiddetto ''shock tossico da stafilococco'' che vede la comparsa di sintomi gravi generalizzati, manifestazioni eritematose e sintomi da shock emodinamico. La mortalità è molto elevata. Questa tossina è un superantigene che provoca una risposta immunitaria estremamente potente che causa necrosi e coagulazione intravasale disseminata.
 
Tra gli enzimi prodotti da ''S. aureus'' vanno ricordati:
* ''Catalasi'': convertono il perossido di idrogeno (tossico per il batterio) in acqua e ossigeno. Contribuisce alla virulenza perché <u>impedisce ill'uccisione killing</u>da parte dei leucociti polimorfonucleati.
* la ''coagulasi stafilococcica'' che agisce sul [[fibrinogeno]] trasformandolo in fibrina (senza [[calcio (metallo)|calcio]]). Ciò fa sì che si formi un coagulo attorno allaallo S. aureus che protegge e nasconde il batterio nelle prime fasi dell'infezione.
* la ''stafilochinasi'' anche detta fibrinolisina che trasforma il plasminogeno in [[plasmina]]. Il significato è di aumentare la capacità invasiva (superamento di ostruzioni meccaniche come [[coagulo|coaguli]] nei capillari). Questa viene prodotta anche per eliminare il coagulo fatto dallo stesso staphylococcus''Staphylococcus aureus'' per nascondersi e quindi passare da uno stato mimetico a uno stato invasivo.
* le [[lipasi]] che consentono l'utilizzo di [[lipidi]] e le [[nucleasi]] per l'idrolisi di [[acidi nucleici]]. Servono anche come azione di difesa,: infatti i lipidi sono in grado di acidificare la pelle e in questo modo svolgere un'azione battericida. Grazie alla lipasi gli S. aurei riescono a colonizzare le aree sebacee, ricche di lipidi, del nostro corpo.
* la [[ialuronidasi]] (aumenta l'invasività del batterio). Abbatte, infatti, le barriere di [[acido ialuronico|ialuronati]] del [[tessuto connettivo]].
* [[ureasi]] e [[serino-proteasi]].
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== Metodi di identificazione ==
 
Esame [[terreni di coltura batterici|colturale]]: 24-48 ore alla temperatura di 37&nbsp;°C. Cresce bene nei normali terreni: il terreno base è l'agar sangue, agar nutriente, o Columbia blood agar base.
Tuttavia è meglio utilizzare piastre di [[agar agar]]-sangue di coniglio che evidenziano aloni di emolisi intorno alle colonie di stafilococco.
In alternativa, sfruttando l'alofilia del batterio, si utilizzano piastre di agar in cui il NaClcloruro di sodio sia concentrato al 7,5% in modo da inibire la maggioranza degli altri batteri. Si può poi aggiungere uno zucchero (generalmente mannitolo) e un indicatore di [[pH]] rosso fenolo (Terreno di Chapman o Mannitol salt agar) ottenendo così il viraggio dell'indicatore in seguito alla produzione di acidi a causa della fermentazione dello zucchero operata dallo stafilococco. La scelta del mannitolo dipende dal fatto che altre specie patogene di Streptococcostreptococco difficilmente lo fermentano.
 
La colorazione da utilizzare, allestendo preparati delle colonie, è quella di [[Colorazione di Gram|Gram]]. Si potrà così osservare, in caso di colonie effettivamente di ''S. aureus'', la classica disposizione a grappolo e la colorazione Gram positiva.
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== Terapia ==
L'[[antibiotico]]-[[resistenza agli antibiotici|resistenza]] è una caratteristica spesso frequente di questi batteri, specie nelle cosiddette [[infezione ospedaliera|infezioni nosocomiali]] (vedi sotto), costituendo un problema da non sottovalutare. Il fenomeno della resistenza è sempre più diffuso e in rapida ascesa. Cefalosporine e penicilline non sono più efficaci. Ceppi resistenti a Vancomicinavancomicina e Meticillinometicillino-resistenti sono frequenti.
La determinazione della corretta scelta terapeutica deve basarsi necessariamente sull'[[antibiogramma]].
 
Nel novembre del 2023, grazie al [[Deep learning]], è stata scoperta una nuova classe di composti efficace contro lo stafilococco aureo resistente alla [[meticilina]], aventi una bassa tossicità per l'uomo.<ref>{{cita web|url=https://www.corriere.it/salute/ehealth/23_dicembre_26/intelligenza-artificiale-scopre-nuova-classe-potenziali-antibiotici-contro-stafilococco-aureo-a62bced2-a029-11ee-b1cc-35e5cecb801b_amp.html|titolo=L’intelligenza artificiale scopre una nuova classe di potenziali antibiotici contro lo Stafilococco aureo|autore=Ruggiero Corcella|urlarchivio=https://archive.is/20231226175559/https://www.corriere.it/salute/ehealth/23_dicembre_26/intelligenza-artificiale-scopre-nuova-classe-potenziali-antibiotici-contro-stafilococco-aureo-a62bced2-a029-11ee-b1cc-35e5cecb801b_amp.html|dataarchivio=26 dicembre 2023|urlmorto=no}}</ref>
L'[[antibiotico]]-[[resistenza agli antibiotici|resistenza]] è una caratteristica spesso frequente di questi batteri, specie nelle cosiddette [[infezione ospedaliera|infezioni nosocomiali]] (vedi sotto), costituendo un problema da non sottovalutare. Il fenomeno della resistenza è sempre più diffuso e in rapida ascesa. Cefalosporine e penicilline non sono più efficaci. Ceppi resistenti a Vancomicina e Meticillino-resistenti sono frequenti.
La determinazione della corretta scelta terapeutica deve basarsi necessariamente sull'[[antibiogramma]]. Recentemente si è scoperto che la canapa indiana (cannabis indica) agisce sul batterio come potente antibiotico contrastandolo; d'altra parte fumare la Canapa, fra i tanti effetti dannosi, facilita anche le infezioni, dato che la somministrazione sistematica della pianta provoca immunosoppressione, che, di contro, rende l'organismo estremamente vulnerabile a batteri quali lo S.A.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/scienza_e_tecnologia/cannabis-antibiotica/cannabis-antibiotica/cannabis-antibiotica.html|titolo = http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/scienza_e_tecnologia/cannabis-antibiotica/cannabis-antibiotica/cannabis-antibiotica.html|accesso = |editore = |data = }}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6201|titolo = http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6201|accesso = |editore = |data = }}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = https://www.researchgate.net/profile/Simon_Gibbons/publication/23150528_Antibacterial_cannabinoids_from_Cannabis_sativa_a_structure-activity_study/links/09e41510c1bbd20dc8000000.pdf|titolo = https://www.researchgate.net/profile/Simon_Gibbons/publication/23150528_Antibacterial_cannabinoids_from_Cannabis_sativa_a_structure-activity_study/links/09e41510c1bbd20dc8000000.pdf|accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
== Metodi di immunizzazione ==
 
Segnali incoraggianti nella direzione di un vaccino sono arrivati dal tentativo di allestirne uno nei confronti degli stipiti capsulari di tipo 5 e di tipo 8. La sperimentazione ha dato buoni risultati. L'applicazione sarebbe soprattutto la prevenzione nei soggetti a rischio, esposti per esempio al pericolo di infezioni nosocomiali.