Nadar: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Bio
|Nome = Gaspard-Félix
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|AttivitàAltre = , [[caricaturista]], [[giornalista]], [[romanziere]] e pioniere del [[Aerostato|volo aerostatico]]
|Nazionalità = francese
|Immagine =Self-portrait
|Didascalia = Nadar, ''Autoritratto'' (1860 circa); fotografia
}}
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[[File:Nadar autoportrait tournant.gif|miniatura|Animazione di 12 immagini de "l'autoritratto rotante" di Nadar]]
=== L'astro della fotografia ===
[[File:Nadar, Félix - Self-portrait.jpg|miniatura|Autoritratto di Nadar in un aerostato]]
Dopo un'infelice esperienza al fronte polacco, dove giunse imbevuto di [[patriottismo]] sotto il falso nome di «Nadarsky» (venne poi catturato e messo ai [[lavori forzati]]),<ref>{{cita web|url=http://www.stilearte.it/nadar-il-mitico-fotografo-che-fu-crocevia-del-mondo-quotazioni-e-video/|editore=Stile Arte|accesso=11 febbraio 2017|data=12 maggio 2016|titolo=Il mitico Nadar: la biografia e le
A partire dal 1854 Nadar iniziò a dedicarsi alla sua prima opera fotografica significativa, il ''Panthéon Nadar'', un'imponente galleria di foto dove passò in rassegna le maggiori personalità del tempo, come [[Charles Baudelaire]], [[Gioachino Rossini]] ed [[Édouard Manet]]. Nel 1860 Nadar aveva ormai acquisito notorietà nazionale, non solo per la titanica impresa del ''Panthéon'', ma anche grazie alle altre iniziative delle quali si rese protagonista. Nel 1858, per esempio, solcò con una [[mongolfiera]] i cieli di Parigi, e in questo modo poté sperimentare le potenzialità della fotografia aerea.
Nadar fu in effetti un appassionato amante dell'[[aerostatica]]. Costruì un enorme (
Nadar fondò il proprio ''atelier'' al nº 35 di [[Boulevard des Capucines]], per poi passare nel 1872 al nº 51 di Rue
Nei suoi ultimi anni di vita Nadar, trasferitosi in campagna insieme alla moglie, abbandonò la fotografia e si cimentò nella letteratura, scrivendo un libro denominato ''Quand
== Stile ==
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Il campo nel quale Nadar raggiunse i risultati più significativi fu la ritrattistica, dove si distinse per le sue abilità compositive e per la compenetrazione psicologica con la quale si rapportava al soggetto, doti che lo equiparavano del tutto a un buon pittore. Nadar, infatti, sapeva valutare e gestire il contesto nel quale si andava a scattare la foto, predisponendo con grande abilità la luce ambientale (sia questa naturale e artificiale) e il modo con cui essa interagiva con i volumi.
{{citazione|Non esiste la fotografia artistica. Nella fotografia esistono, come in tutte le cose, delle persone che sanno vedere e altre che non sanno nemmeno guardare.|Nadar}}
Nadar, inoltre, si relazionava con i suoi soggetti con grande sensibilità: amava parlare con loro, così da farli sentire a proprio agio e da cogliere con maggiore facilità i loro stati d'animo. Aveva una cura maniacale per i dettagli, e predisponeva vari accorgimenti mirati a far emergere l'interiorità più profonda della figura ritratta, descrivendo in modo sintetico e non analitico la loro personalità e le loro peculiarità. La poetica di Nadar è particolarmente evidente nel ritratto di Sarah Bernhardt, una delle più grandi attrici teatrali del XIX secolo. Per usare le parole di Giorgio Cricco e Francesco Di Teodoro, «la neutralità dello sfondo, la sapiente sfumatura dei chiaroscuri,
== Illustrazioni ==
* ''Les Binettes contemporaines''<ref>{{fr}}
* ''Les Rêveries d'un étameur''.
* ''Les petites affiches du Tintamarre''…, di Joseph Citrouillard, rivedute da [[Jean Louis Auguste Commerson|Commerson]], per fare concorrenza a quelle di [[Eugène de Mirecourt]], ritratti da Nadar, 10
<gallery mode="packed" heights="160" caption="Illustrazioni di Nadar per ''Les Binettes contemporaines'' di Commerson (1854-1855)">
File:Binettes 009.JPG|''[[Gérard de Nerval]]''
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* AA.VV., ''Nadar'', Einaudi, Torino 1973.
* R. Krauss, ''Sulle tracce di Nadar'', in “Teoria e storia della fotografia”, Bruno Mondadori, Milano 1996.
* R. Barthes, ''La camera chiara'', Einaudi, Torino 2003R. Barthes, ''La camera chiara'', Einaudi, Torino 2003
* Nadar, ''Quando ero fotografo'', Abscondita, Milano 2004.
* P. Sorlin, ''I figli di Nadar. Il secolo dell'immagine analogica'', Einaudi, Torino 2001.
* B. Newhall, ''Storia della fotografia'', Einaudi, Torino 2008.
* I. Zannier, ''Storia e tecnica della fotografia'', Hoepli, Milano 2009.
* I. Zannier, ''
* W. Benjamin, ''Piccola storia della fotografia'', Skira, Milano 2011.
* {{cita libro|titolo=Il Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte, Dal Barocco al Postimpressionismo, Versione gialla|autore=G. Cricco, F. Di Teodoro|anno=2012|editore=Zanichelli|città=Bologna|cid=CT|p=|pp=|ISBN=}}
* F. Muzzarelli, ''
* W. Guadagnini, ''Fotografia'', Zanichelli, Bologna 2014.
* T. Sicoli, M. W. Bruno (a cura di), ''Nadar. Il teatro della fotografia'', catalogo della mostra, MAON, Rende, 2017.
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{fr}}[http://books.google.it/books?id=KZEGAAAAQAAJ&printsec=frontcover&dq=F%C3%A9lix+Nadar&hl=it&ei=6vB-TK-wHY_KjAfin4zzCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=6&ved=0CEQQ6AEwBQ#v=onepage&q&f=false ''Quand j'étais étudiant''], Google libri (consultazione libera)
* {{cita web|http://www.nadar1874.net|La prima mostra degli impressionisti}}
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