Titulus crucis: differenze tra le versioni

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==Il ''titulus'' di Roma==
[[File:Напис на розпятті Ісуса.JPG|thumb|A destra il ''Titulus crucis'' conservato nella [[Basilicabasilica di Santa Croce in Gerusalemme]] a [[Roma]]; sulle tre distinte righe si legge una parte del cartiglio: quella in [[Lingua ebraica|ebraico]] è molto corrotta e vi sono varie interpretazioni, ''IS NAZARENUS B[ASILEUS TVN IOUDAIVN]'' ([[lingua greca|greco]]) e ''I. NAZARINVS RE[X IVDAEORVM]'' ([[lingua latina|latino]])]]
Il ''titulus'' identifica anche una [[reliquia]] conservata a Roma nella [[Basilicabasilica di Santa Croce in Gerusalemme]] e costituita da una tavola di legno di [[juglans|noce]], che secondo la tradizione sarebbe il [[cartiglio]] originario infisso sopra la croce. Il legno, ritrovato in una nicchia nel [[1492]] durante lavori di conservazione condotti nella chiesa, reca una parte di un'iscrizione (presumibilmente, ma senza alcuna certezza, frutto di uno smembramento) in caratteri compatibili con quelli del [[I secolo]], da destra a sinistra (comprese le righe in greco e latino), in tre lingue diverse: [[Lingua ebraica|ebraico]], [[lingua greca|greco]] e [[Lingua latina|latino]]. L'ordine appare diverso da quello riferito da [[Giovanni (evangelista)|Giovanni]] (ebraico, latino e greco). Il manufatto è stato datato attraverso un'analisi al [[carbonio-14]] al [[X secolo|X]]-[[XII secolo]].
 
La conservazione come reliquia del "titolo" apposto sulla croce è testimoniata per la prima volta nel [[IV secolo|IV]]-[[V secolo]] dall'"itinerario" (''[[Peregrinatio Aetheriae|Paeregrinatio]]'') di [[Egeria (pellegrina)|Egeria]], che racconta il proprio pellegrinaggio a [[Gerusalemme]] nell'anno [[383]].
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[[File:Jan van Eyck 094.jpg|thumb|right|''Ritrovamento della vera croce'', [[Jan van Eyck]].]]
Il ''titulus'', un presunto chiodo della [[Passione di Gesù|Passione]] e alcuni frammenti della [[Vera Croce]], secondo la tradizione, furono rinvenuti da [[Flavia Giulia Elena|Elena]], madre dell'[[imperatore romano]] [[Costantino I]], che nel [[IV secolo]] visitò [[Gerusalemme]] e fece scavare l'area del [[Golgota]]. Si osservi che l'ordine delle tre lingue del Titulus è diverso da quello del testo ufficiale del Vangelo di Giovanni, ma è in accordo con alcuni antichi manoscritti, in cui, come nota Raymond Brown, i copisti variarono, sempre simbolicamente, l'ordine dei testi in "ebraico, greco e latino, ponendo per ultima di importanza la lingua imperiale".<ref name="Raymond E. Brown 2010, pp. 965-966"/>
 
Risulta discussa la questione se è verosimile ritenere che il cartiglio della croce sia stato conservato e se la reliquia romana possa corrispondere realmente all'originale o almeno essere una copia fedele di quest'ultimo. Alcuni studiosi hanno supposto che il cartiglio sia proprio quello originale, in particolare è stato sostenuto che sarebbe stato staccato dalla croce e deposto inizialmente nel [[Santo Sepolcro|sepolcro]] assieme al corpo di Gesù.<ref>Maria-Luisa Rigato, ''La sepoltura regale di Gesù (Gv 19,39-40)'', Convegno internazionale "Dalla Passione alla Resurrezione: 2000 anni di silenziosa testimonianza", Roma 6-8 maggio 1999</ref> La sepoltura, caratterizzata secondo i vangeli dall'utilizzo di una tomba di ampie dimensioni, dal trattamento della salma con unguenti preziosi e dall'avvolgimento in un [[sudario]], avrebbe avuto tutte le caratteristiche di una sepoltura regale. L'aggiunta del cartiglio, il cui testo appariva ai seguaci di Gesù inconsapevolmente profetico della regalità di Gesù<ref>{{Cita passo biblico|Gv18,33-37}}</ref>, si accorderebbe con le intenzioni di [[Giuseppe d'Arimatea]] e di [[Nicodemo (discepolo di Gesù)|Nicodemo]].