Objective-C: differenze tra le versioni
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{{Linguaggio di programmazione
|nome = Objective-C
|autore = [[Brad Cox]] e [[Tom Love]] ([[Stepstone|Stepstone Corp.]])
|data =
|versione =
|utilizzo = linguaggio general-purpose
|paradigmi =
|tipizzazione = [[Tipo di dato|debole]], [[Tipo di dato#Tipizzazione statica e dinamica|dinamica]]
|specifiche =
|estensione =
|influenzato_da =
|ha_influenzato = [[C++]], [[Swift (linguaggio di programmazione)|Swift]], [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]]
|implementazione_riferimento =
|sistema_operativo = [[Multipiattaforma]]
|lingua =
|licenza =
|sito_web =
}}
'''Objective-C''' (in breve '''Obj-C''') è un [[linguaggio di programmazione]] [[riflessione (informatica)|riflessivo]] [[Programmazione orientata agli oggetti|orientato agli oggetti]], sviluppato da [[Brad Cox]] alla metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]] presso la [[Stepstone]] Corporation.
Come lo stesso nome suggerisce, l'Objective-C è un'estensione a oggetti del [[linguaggio C]]. Esso mantiene la ''completa'' compatibilità col C (a differenza di quanto avviene, per esempio, nel caso del [[C++]]). Tra l'altro, anche a causa di questa compatibilità, Objective-C non è dotato di [[forte tipizzazione]] (caratteristica che invece esibiscono, tra gli altri, sia C++ che [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]]).
Le estensioni a oggetti con cui Objective-C arricchisce il modello semantico del C sono ispirate al linguaggio [[Smalltalk]], in particolar modo alla [[comunicazione a scambio di messaggi|gestione dei messaggi]]. Le caratteristiche del ''[[runtime system]]'' collocano l'Objective-C tra i linguaggi ad oggetti dinamici. Sono supportati tutti gli elementi classici della programmazione a oggetti; ma non mancano concetti innovativi anche su questo fronte, come il meccanismo delle [[#Categorie|categorie]] e strumenti legati alla [[riflessione (informatica)|riflessione]].
La sua diffusione è principalmente legata al [[framework]] [[OpenStep]] di [[NeXT]] e al suo successore [[Cocoa (software)|Cocoa]], presente nel sistema operativo [[macOS]] di [[Apple]]. A [[NeXT]] si deve il supporto dell'Objective-C nel compilatore [[gNU Compiler Collection|gcc]] di [[GNU]].
== Storia ==
=== Le origini ===
Nei primi [[anni 1980|anni ottanta]], la pratica comune dell'[[ingegneria del software]] era basata sulla [[programmazione strutturata]]. Questa modalità era stata sviluppata per poter suddividere programmi di grandi dimensioni in parti più piccole, principalmente per facilitare il lavoro di sviluppo e di manutenzione del software. Ciononostante, col crescere della dimensione dei problemi da risolvere, la programmazione strutturata divenne sempre meno utile, dato che conduceva alla stesura di un numero sempre maggiore di procedure, ad uno ''[[spaghetti code]]'' e ad uno scarso riuso del [[codice sorgente]].
Venne ipotizzato poi che la [[programmazione orientata agli oggetti]] potesse essere una potenziale soluzione al problema. In effetti [[Smalltalk]] aveva già affrontato molte di queste questioni ingegneristiche, pur con lo svantaggio di necessitare di una [[macchina virtuale]] che interpretava un [[oggetto (informatica)|oggetto]] in memoria chiamato immagine contenente tutti gli strumenti necessari. L'immagine Smalltalk era molto grossa, usava tendenzialmente un'enorme quantità di memoria per l'epoca e girava molto lentamente anche per la mancanza di un supporto specifico dell'[[hardware]] alle macchine virtuali.
L'Objective C fu creato principalmente da [[Brad Cox]] e [[Tom Love]] all'inizio degli [[anni 1980|anni ottanta]] alla [[Stepstone]]. Entrambi erano stati introdotti a Smalltalk durante la loro permanenza al Programming Technology Center della [[ITT Corporation]] nel [[1981]]. Cox aveva iniziato ad interessarsi ai problemi legati alla riusabilità del software e si accorse che un linguaggio simile a Smalltalk sarebbe stato estremamente valido per costruire potenti [[framework|ambiente di sviluppo]] per i progettisti di ITT. Cox iniziò così a modificare il compilatore C per aggiungere alcune delle caratteristiche di Smalltalk. Ottenne così ben presto una implementazione funzionante di una estensione ad oggetti del linguaggio C che chiamò ''OOPC'' (Object-Oriented Programming in C). Nel frattempo Love fu assunto da Schlumberger Research nel [[1982]] ed ebbe l'opportunità di acquisire la prima copia commerciale di Smalltalk-80 che influenzò in seguito lo sviluppo della loro creatura.
Per dimostrare che il linguaggio costituiva un reale progresso, Cox mostrò che per realizzare componenti software intercambiabili erano necessari pochi adattamenti pratici agli strumenti già esistenti. Nello specifico, era necessario supportare gli oggetti in modo flessibile con un insieme di [[libreria software|librerie software]] che fossero usabili e consentissero al codice sorgente (e ad ogni risorsa necessaria al codice) di essere ''raccolto'' in un solo formato [[multipiattaforma]].
Cox e Love formarono infine una nuova [[impresa]], la Productivity Products International (PPI), per commercializzare il loro prodotto che accoppiava un compilatore Objective C con una potente classe di librerie.
Nel [[1986]] Cox pubblicò la sua descrizione dell'Objective C nella sua forma originale nel libro ''Object-Oriented Programming, An Evolutionary Approach''. Sebbene fosse attento a puntualizzare che la questione della riusabilità del software non poteva essere esaurita dal [[linguaggio di programmazione]], l'Objective C si trovò spesso ad essere confrontato, caratteristica per caratteristica, con gli altri linguaggi.
=== NeXT ===
Nel [[1988]], [[NeXT]], la compagnia fondata da [[Steve Jobs]] dopo [[Apple]], ottenne la licenza dell'Objective C da Stepstone (allora proprietaria del [[marchio]]) e realizzò il proprio compilatore Objective C e le librerie sulle quali basò l'[[interfaccia utente]] di [[NeXTSTEP]]. Sebbene le [[workstation]] NeXTSTEP non riuscirono ad avere un forte impatto sul mercato, i loro strumenti vennero ampiamente apprezzati dall'industria del settore. Ciò portò NeXT ad abbandonare la produzione di hardware ed a focalizzarsi sugli strumenti software, vendendo NeXTSTEP (e [[OpenStep]]) come piattaforma per la programmazione.
In seguito il [[GNU|progetto GNU]] iniziò a lavorare sul clone libero che chiamò [[GNUstep]], basato sullo [[standard (informatica)|standard]] OpenStep. [[Dennis Glatting]] scrisse il primo [[run-time]] gnu-objc nel [[1992]] e [[Richard Stallman]] lo seguì subito dopo con un secondo. Il run-time GNU Objective C, che è usato dal [[1993]], è stato sviluppato da [[Kresten Krab Thorup]] mentre era studente universitario in [[Danimarca]].
=== Apple ===
Dopo aver acquisito NeXT nel [[1996]], Apple ha usato OpenStep come base per il suo nuovo [[sistema operativo]] [[macOS]]. Questo le consentì di includere l'Objective C di NeXT ed il suo sistema di sviluppo [[Xcode|Project Builder]] (in seguito rinominato [[Xcode]]). La maggior parte delle attuali [[Application programming interface|API]] di Apple ([[Cocoa (software)|API Cocoa]]) sono basate sugli oggetti d'interfaccia di OpenStep e costituiscono il più significativo ambiente di sviluppo basato su Objective C attualmente usato.
== Sviluppi ==
=== Oggi ===
Oggi Objective C è spesso usato in tandem con librerie fisse di oggetti standard (spesso denominati "kit" o "[[framework]]") come [[Cocoa (software)|Cocoa]] o [[GNUstep]]. Queste librerie sono spesso fornite assieme al [[sistema operativo]]: le librerie GNUstep sono parte della collezione di software GNU e a volte presenti in alcune distribuzioni Gnu/Linux e Cocoa di [[MacOS]]. Il programmatore non è obbligato ad ereditare le funzionalità della classe base esistente (NSObject). Objective C permette la dichiarazione di nuove classi base che non ereditino nessuna delle funzionalità preesistenti. Originariamente gli ambienti di programmazione basati su Objective C offrivano la classe Object con alcune funzionalità di base, ma con l'introduzione di [[OpenStep]], [[NeXT]] ha creato una nuova classe base chiamata NSObject che offriva caratteristiche aggiuntive oltre a quelle di Object. Quasi tutte le classi di Cocoa ereditano da NSObject.
La rinominazione non è servita solo per differenziare i nuovi comportamenti delle classi nel nuovo framework, ma ha consentito al codice che ancora usava la classe Object di coesistere (sebbene con alcune limitazioni) nello stesso [[run-time system]]. Nello stesso tempo l'introduzione del prefisso di due lettere è diventato una sorta di surrogato alla mancanza in Objective C degli spacename (o Namespaces che dir si voglia). Usare un prefisso per creare un identificatore di package informale è diventata un'abitudine standard nella comunità di programmatori Objective C.
=== Objective C 2.0 ===
Alla [[Worldwide Developers Conference]] del [[2006]], [[Apple]] ha annunciato l'uscita di "Objective C 2.0" i cui contenuti sono la [[garbage collection]], migliorie nella sintassi<ref>{{cita web | url=https://lists.apple.com/archives/Objc-language/2006/Aug/msg00039.html | titolo=documento Apple | lingua=en | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090618184513/http://lists.apple.com/archives/Objc-language/2006/Aug/msg00039.html | dataarchivio=18 giugno 2009 }}</ref>, miglioramenti delle prestazioni del run-time<ref>{{cita web | url=https://lists.apple.com/archives/Objc-language/2006/Aug/msg00018.html | titolo=documento Apple | lingua=en | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101124014332/http://lists.apple.com/archives/Objc-language/2006/Aug/msg00018.html | dataarchivio=24 novembre 2010 }}</ref> e il supporto ai [[64-bit]]<ref>{{cita web | url=https://developer.apple.com/leopard/overview/tools.html | titolo=documento Apple | lingua=en}}</ref>. Non è ancora noto quando queste evoluzioni saranno supportate nel run-time GNU, sebbene lo siano già in [[Mac OS X Leopard]]<ref>{{cita web | url=https://www.apple.com/macosx/features/300.html#xcode3 | titolo=documento Apple | lingua=en | accesso=3 maggio 2019 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081215210759/http://www.apple.com/macosx/features/300.html#xcode3 | dataarchivio=15 dicembre 2008 | urlmorto=sì }}</ref>.
==== Garbage collection ====
Objective C 2.0 consente la [[garbage collection]], ma in maniera dipendente dal sistema operativo. Tuttavia è possibile usarla in modo retro-compatibile, in modo che il [[codice sorgente]] scritto per versioni precedenti continui a funzionare.
==== Proprietà ====
Mentre precedentemente le variabili d'istanza richiedevano metodi espliciti di lettura e scrittura (detti ''getters'' e ''setters''), Objective C 2.0 introduce le proprietà (''property'') con la seguente sintassi:
<syntaxhighlight lang="objc">
@interface Persona: NSObject {
}
@property(readonly) NSString *nome;
@property(readonly) int eta;
-(id)initWithName:(NSString)nome eta:(int)eta;
@end
</syntaxhighlight>
Una volta inserite nell'interfaccia, si può accedere alle proprietà usando la notazione descritta nell'esempio:
<syntaxhighlight lang="objc">NSString *nome = unaPersona.nome;</syntaxhighlight>
Il compilatore traduce questa notazione in chiamate di metodi accessori. L'istruzione precedente è equivalente a:
<syntaxhighlight lang="objc">NSString *nome = [unaPersona nome];</syntaxhighlight>
==== Enumerazione veloce ====
Invece di usare un oggetto enumeratore per operare iterazioni all'interno di una raccolta di oggetti, Objective C 2.0 offre una sintassi di ciclo dedicata; riprendendo l'esempio precedente:
<syntaxhighlight lang="objc">
for (Persona *persona in laGente)
NSLog(@"%@ ha %i anni.", persona.nome, persona.eta);
</syntaxhighlight>
==== Portable Object Compiler ====
Oltre alle implementazioni [[GNU Compiler Collection|GCC]]/[[NeXT]]/[[Apple]], che hanno aggiunto diverse estensioni a quella originale di [[Stepstone]], esiste un'altra implementazione [[Open Source]] di Objective C che aggiunge un set di estensioni lievemente differente: il ''Portable Object Compiler''<ref>{{cita web | url=http://users.pandora.be/stes/compiler.html | titolo=Portable Object Compiler | lingua=en | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080802040731/http://users.pandora.be/stes/compiler.html | dataarchivio=2 agosto 2008 | urlmorto=sì }}</ref> implementa tra l'altro anche dei blocchi di codice sullo stile Smalltalk.
== Sintassi ==
L'Objective C è un sottile strato posto ''sopra'' il [[linguaggio C]]; C quindi è un [[sottoinsieme]] stretto dell'Objective C. Ne consegue che è possibile compilare un qualsiasi programma scritto in C con un compilatore Objective C. La gran parte della [[sintassi]] (clausole del [[preprocessore]], [[espressione (informatica)|espressioni]], [[funzione (informatica)|dichiarazioni e chiamate di funzioni]]) è derivata da quella del C, mentre la sintassi relativa alle caratteristiche [[object-oriented]] è stata creata per ottenere la [[comunicazione a scambio di messaggi]] simile a quella di [[Smalltalk]].
=== Messaggi ===
La sintassi aggiunta rispetto al C è intesa al supporto della programmazione ad oggetti. Il modello di programmazione dell'Objective C è basato sullo scambio di messaggi tra oggetti così come avviene in [[Smalltalk]]. Tale modello è differente da quello di [[Simula]], che viene usato in numerosi linguaggi quali, tra gli altri, il [[C++]]. Questa distinzione è [[semantica (informatica)|semanticamente]] importante e consiste principalmente nel fatto che in Objective C non si ''chiama un [[metodo (programmazione)|metodo]]'', ma si ''invia un [[messaggio]]''.
Si dice che un oggetto chiamato ''ogg'' la cui [[classe (informatica)|classe]] implementa il metodo ''faiQualcosa'', ''risponde'' al messaggio ''faiQualcosa''. L'invio del messaggio ''faiQualcosa'' all'oggetto ''ogg'' è espresso da:
<syntaxhighlight lang="objc">[ogg faiQualcosa];</syntaxhighlight>
mentre l'azione equivalente in C++ e Java sarebbe espressa da:
<syntaxhighlight lang="cpp">ogg.faiQualcosa();</syntaxhighlight>
In questo modo è possibile inviare messaggi ad un oggetto anche se l'oggetto ''non è capace'' di rispondere. Questo differisce dai linguaggi [[tipo di dato|tipizzati]] staticamente come C++ e [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] nei quali tutte le chiamate devono essere di metodi predefiniti.
=== Interfacce e implementazioni ===
L'Objective C richiede che l'[[interfaccia (informatica)|interfaccia]] e l'[[implementazione]] di una classe siano dichiarati in blocchi di codice differenti. Per convenzione l'interfaccia è messa in un file con suffisso ".h", mentre l'implementazione in un file con suffisso ".m".
==== Interfaccia ====
L'interfaccia di una classe è solitamente definita in un file ".h". La convenzione usata è quella di assegnare il nome al file basandosi sul nome della classe, nell'esempio "NomeDellaClasse.h".
<syntaxhighlight lang="objc">
//definizione dell'interfaccia: "NomeDellaClasse.h"
#import "NomeDellaSuperclasse.h"
@interface NomeDellaClasse : NomeDellaSuperclasse
{
//variabili d'istanza
int variabileIntera;
float variabileFloat;
...
}
//metodi di classe
+ metodoDiClasse1
+ metodoDiClasse2
+ ...
//metodi di istanza
- metodoDiIstanza1
- metodoDiIstanza2
- ...
@end
</syntaxhighlight>
Il segno meno (-) denota i metodi d'istanza, mentre il segno più (+) quello di classe (analoghi alle funzioni statiche del C++). Si noti la differenza di significato con le convenzioni dei [[Unified Modeling Language|diagrammi UML]] dove i due segni rappresentano rispettivamente i metodi privati e pubblici.
==== Implementazione ====
L'interfaccia dichiara solamente i [[prototipo|prototipi]] dei metodi e non i metodi stessi che vengono inseriti nell'implementazione. L'implementazione è solitamente scritta in un file con estensione ".m".
La convenzione usata è quella di assegnare il nome al file basandosi sul nome della classe, nell'esempio "NomeDellaClasse.m"
<syntaxhighlight lang="objc">
//definizione dell'implementazione: "NomeDellaClasse.m"
#import "NomeDellaClasse.h"
@implementation NomeDellaClasse
+ metodoDiClasse1
{
// implementazione
...
}
+ metodoDiClasse2
{
// implementazione
...
}
...
- metodoDiIstanza1
{
// implementazione
...
}
- metodoDiIstanza2
{
// implementazione
...
}
...
@end
</syntaxhighlight>
I metodi sono scritti in maniera diversa dalle [[funzione (informatica)|funzioni]] in stile C. Ad esempio, una funzione, sia in C che in Objective C segue la seguente forma generale:
<syntaxhighlight lang="objc">
int fai_la_radice_quadrata(int i)
{
return radice_quadrata(i);
}
</syntaxhighlight>
che avrà come prototipo:
<syntaxhighlight lang="objc">int fai_la_radice_quadrata(int);</syntaxhighlight>
L'implementazione come metodo diverrà:
<syntaxhighlight lang="objc">
- (int) fai_la_radice_quadrata:(int) i
{
return [self radice_quadrata: i];
}
</syntaxhighlight>
Un approccio più canonico alla scrittura del metodo sarebbe quello di citare il primo argomento nel nome del selettore:
<syntaxhighlight lang="objc">
- (int) faiLaRadiceQuadrataDiInt: (int) i
{
return [self radiceQuadrataDiInt:i];
}
</syntaxhighlight>
Questa sintassi può apparire complicata, ma consente di assegnare i nomi ai [[parametro (informatica)|parametri]], ad esempio:
<syntaxhighlight lang="objc">
- (int) changeColorWithRed:(int) r green:(int) g blue:(int) b
</syntaxhighlight>
può essere invocato così:
<syntaxhighlight lang="objc">
[myColor changeColorWithRed:5 green:2 blue:6];
</syntaxhighlight>
Le rappresentazioni interne di questi metodi possono variare con le diverse implementazioni di Objective C.
Se <code>myColor</code>, nell'esempio precedente, fosse della classe <code>Color</code>, internamente il metodo d'istanza <code>-changeColorWithRed:green:blue: </code> potrebbe essere etichettato <code>_i_Color_changeColorWithRed_green_blue</code>, dove <code>i</code> seguito dal nome della classe, si riferisce al fatto che è un metodo d'istanza ed i due punti (:) sono sostituiti dal [[trattino basso]] (_). Dato che l'ordine dei parametri fa parte del nome del metodo, esso non può essere cambiato.
In ogni caso i nomi interni delle funzioni sono usati raramente in maniera diretta e generalmente anche i messaggi inviati sono convertiti in funzioni definite in librerie di [[run-time]] e non accedono direttamente ai nomi interni. Ciò è dovuto anche al fatto che al momento della [[compilazione]] non sempre si conosce quale metodo sarà effettivamente chiamato, perché la classe del destinatario (l'oggetto a cui viene inviato il messaggio) potrebbe essere sconosciuta fino al run-time.
=== Protocolli ===
Objective C è stato esteso da [[NeXT]] per introdurre il concetto di [[ereditarietà multipla]] di specifica, ma non di implementazione, attraverso l'uso dei protocolli. Questo è un [[design pattern|pattern]] ottenibile sia mediante una forma di ereditarietà multipla da una [[classe astratta]] (come in C++), sia (come più comunemente in Java o [[C sharp|C#]]) mediante l'uso di un'[[interfaccia (informatica)#Interfaccia nella programmazione orientata agli oggetti|interfaccia]] (anche in c++ ci sono le interfacce, anche se non esiste una keyword esplicita per dichiararle). Objective C fa uso di entrambi i protocolli, chiamati ''protocolli informali'' e di protocolli imposti dal compilatore detti ''protocolli formali''.
Un protocollo informale è una lista di [[metodo (informatica)|metodi]] che possono essere implementati da una classe. Viene specificato nella documentazione, dato che non è presente esplicitamente nel linguaggio. I protocolli informali spesso includono metodi opzionali, dove l'implementazione del metodo può cambiare il comportamento della classe.
Ad esempio una classe con un [[campo (informatica)|campo]] di testo potrebbe avere un "delegato" che dovrebbe implementare un protocollo informale con un metodo opzionale di [[autocompletamento]]. Il campo di testo scopre se il delegato implementa o meno il metodo (attraverso il meccanismo della [[riflessione (informatica)|riflessione]]), e, in caso positivo, lo chiama per supportare l'autocompletamento.
Un protocollo formale è simile ad un'interfaccia Java o C#. Esso consiste di una lista di metodi che ogni classe può dichiarare di implementare. Il compilatore segnalerà un errore se la classe non implementa ogni metodo dei protocolli che dichiara. Il concetto Objective C di protocolli differisce da quello di interfacce di Java e C# nel fatto che una classe può implementare un protocollo senza dichiararlo esplicitamente. La differenza non è individuabile all'esterno del codice. I protocolli formali non possono fornire nessuna implementazione, essi assicurano semplicemente ai chiamanti che le classi che sono conformi al protocollo forniranno le implementazioni. Nelle [[libreria software|librerie]] [[NeXT]]/[[Apple]], i protocolli sono usati di frequente dal sistema ad oggetti distribuiti per rappresentare le capacità di un oggetto eseguito su di un sistema remoto.
La sintassi
<syntaxhighlight lang="objc">
@protocol Locking
- (void)lock;
- (void)unlock;
@end
</syntaxhighlight>
indica che esiste un'idea astratta di [[lock]]ing che può essere usata; quando è dichiarata in una definizione di classe
<syntaxhighlight lang="objc">
@interface NomeClasse : NomeSuperClasse <Locking>
@end
</syntaxhighlight>
indica che le istanze di ''NomeClasse'' forniranno un'implementazione per i due metodi d'istanza come meglio crederanno. Questa specifica astratta è particolarmente utile per descrivere il comportamento desiderato ad esempio di [[plugin (informatica)|plugin]] senza porre nessuna limitazione su quella che dovrà essere la gerarchia d'implementazione.
=== Tipizzazione dinamica ===
Objective C (come Smalltalk) può usare la [[tipo di dato|tipizzazione dinamica]]; ovvero rende possibile, per aumentare la flessibilità, inviare ad un oggetto un messaggio non definito nella propria interfaccia. In Objective C un oggetto può "catturare" questo messaggio e può inviarlo ad un altro oggetto (che può rispondere correttamente o inviare a sua volta il messaggio ad un altro oggetto e così via). Questo comportamento è chiamato ''forwarding'' (in [[lingua italiana|italiano]]: ''inoltro'') o ''delega'' del messaggio (si veda [[#Forwarding|sotto]]). In alternativa, è possibile usare un gestore degli errori nel caso il messaggio non possa essere inoltrato. Nel caso l'oggetto non inoltri il messaggio, non gestisca l'errore o non risponda sarà generato un errore a tempo di esecuzione.
Informazioni di tipizzazione statica possono essere aggiunte eventualmente alle variabili. Tali informazioni sono controllate a [[compile-time]]. Nelle istruzioni seguenti, vengono fornite informazioni di tipo sempre più specifiche. Le istruzioni sono equivalenti durante l'esecuzione, ma le informazioni consentono al compilatore di avvisare il programmatore se gli argomenti passati non corrispondono ai tipi specificati. Nella prima istruzione, l'oggetto deve conformarsi al protocollo ''aProtocol'' e, nella seconda, deve essere un membro della classe ''NSNumber''.
<syntaxhighlight lang="objc">
- setMyValue:(id <aProtocol>) foo;
- setMyValue:(NSNumber*)foo;
</syntaxhighlight>
La tipizzazione dinamica può essere una caratteristica molto potente. Se si implementano [[classe container|classi container]] usando linguaggi a tipizzazione statica come Java (prima della versione 1.5), il programmatore è costretto a scrivere classi container per oggetti generici e poi usare la [[conversione di tipo]] per adattarli ad oggetti specifici; tale conversione, comunque, contraddice la disciplina semantica della tipizzazione statica.
=== Forwarding ===
Dato che Objective C permette l'invio di un messaggio ad un oggetto che potrebbe non rispondere ad esso, l'oggetto può gestire tale messaggio in altri modi. Uno di questi potrebbe consistere nel suo ''inoltro'' (in [[lingua inglese|inglese]]: ''forwarding'') ad un altro oggetto che sia in grado di rispondere. Il forwarding può essere usato per implementare semplicemente alcuni [[design pattern]] quali l'[[Observer pattern]] o il [[Proxy pattern]].
Il [[run-time system]] di Objective C specifica una coppia di metodi della classe <code>Object</code>
* metodi di forwarding:
<syntaxhighlight lang="objc">
- (retval_t) forward:(SEL) sel :(arglist_t) args; // con GCC
- (id) forward:(SEL) sel :(marg_list) args; // con sistemi NeXT/Apple
</syntaxhighlight>
* metodi di azione:
<syntaxhighlight lang="objc">
- (retval_t) performv:(SEL) sel :(arglist_t) args; // con GCC
- (id) performv:(SEL) sel :(marg_list) args; // con sistemi NeXT/Apple
</syntaxhighlight>
e se un oggetto vuole implementare il forwarding necessita solamente di "[[override|sovrascrivere]]" i metodi di forwarding per definire il proprio comportamento. I metodi di azione <code>performv::</code> non necessitano override.
==== Esempio ====
Ecco un esempio di programma che illustra i fondamenti del forwarding.
; ''Forwarder.h''
<syntaxhighlight lang="objc">
#import <objc/Object.h>
@interface Forwarder : Object
{
id recipient; //L'oggetto a cui vogliamo inoltrare il messaggio
}
//Metodi accessori
- (id) recipient;
- (void) setRecipient:(id) _recipient;
@end
</syntaxhighlight>
; ''Forwarder.m''
<syntaxhighlight lang="objc">
#import "Forwarder.h"
@implementation Forwarder
- forward: (SEL) sel : (marg_list) args
{
/*
* Controlla se il destinatario risponde effettivamente al messaggio.
* Ciò potrebbe o meno essere desiderabile, ad esempio, se un destinatario
* non risponde al messaggio, potrebbe inoltrare egli stesso il messaggio.
*/
if([recipient respondsTo:sel])
return [recipient performv: sel : args];
else
return [self error:"Il destinatario non risponde"];
}
- (id) setRecipient: (id) _recipient
{
recipient = _recipient;
return self;
- (id) recipient
{
return recipient;
}
@end
</syntaxhighlight>
; ''Recipient.h''
<syntaxhighlight lang="objc">
#import <objc/Object.h>
// Un semplice oggetto destinatario.
@interface Recipient : Object
- (id) hello;
@end
</syntaxhighlight>
; ''Recipient.m''
<syntaxhighlight lang="objc">
#import "Recipient.h"
@implementation Recipient
- (id) hello
{
printf("Il destinatario ti saluta!\n");
return self;
}
@end
</syntaxhighlight>
; main.m
<syntaxhighlight lang="objc">
#import "Forwarder.h"
#import "Recipient.h"
int
main(void)
{
Forwarder *forwarder = [Forwarder new];
Recipient *recipient = [Recipient new];
[forwarder setRecipient:recipient]; //Setta il destinatario
/*
* Si noti che il "forwarder" non risponde al messaggio!
* Esso sarà inoltrato. Tutti i metodi non riconosciuti saranno
* inoltrati al destinatario (se il destinatario li gestisce,
* come detto in "Forwarder").
*/
[forwarder hello];
return 0;
}
</syntaxhighlight>
==== Note ====
Se dovessimo compilare l'esempio, il compilatore segnalerebbe
$ gcc -x objective-c -Wno-import Forwarder.m Recipient.m main.m -lobjc
main.m: In function `main':
main.m:12: warning: `Forwarder' does not respond to `hello'
$
Il compilatore segnala ciò che è stato spiegato prima, che <code>Forwarder</code> non risponde al messaggio. In certi casi, questa segnalazione può aiutare a trovare degli errori, ma in questo caso può essere ignorata dato che è stato implementato il forwarding. Per eseguire il programma basterà:
$ ./a.out
Recipient says hello!
=== Categorie ===
L'esperienza del mondo della [[programmazione strutturata]] aveva dimostrato che uno dei modi per migliorare la struttura del [[codice sorgente]] è quello di suddividerlo in parti più piccole. Per migliorare questo processo Objective C ha introdotto il concetto di ''categoria''.
Le categorie permettono di aggiungere separatamente metodi ad una classe. Il programmatore può mettere dei gruppi di metodi correlati in una categoria per renderli più leggibili. Ad esempio, è possibile creare una categoria ''ControlloOrtografico'' "su" un [[oggetto (informatica)|oggetto]] di tipo [[stringa (informatica)|stringa]] per raccogliere in un unico punto tutti i metodi relativi al controllo ortografico.
Inoltre, i metodi inseriti in una categoria, sono aggiunti alla [[classe (informatica)|classe]] al [[run-time]]. In questo modo le categorie consentono al programmatore di aggiungere metodi ad una classe esistente senza necessità di ricompilazione e senza la necessità di avere il codice sorgente della stessa. Nell'esempio, se il sistema a disposizione non fornisce il supporto del controllo ortografico nell'implementazione della classe Stringa, è possibile aggiungerlo senza modificarne il sorgente.
I metodi inseriti nelle categorie sono virtualmente parte della classe quando il programma è in esecuzione. Una categoria accede inoltre a tutte le variabili d'istanza della classe, anche quelle private.
Le categorie forniscono una soluzione ai problemi legati alla "fragilità delle classi base" per ciò che concerne i metodi.
Se si dichiara un metodo in una categoria con la stessa [[firma (programmazione)|firma]] di un metodo già esistente in una classe, viene adottato il metodo della categoria. In questo modo le categorie, non solo possono aggiungere metodi alle classi, ma possono anche sostituire metodi già esistenti. Questa caratteristica può essere usata per correggere errori in altre classi, semplicemente riscrivendone i metodi, o per cambiare il comportamento di una classe in un dato programma. Se due categorie hanno metodi con la stessa firma, non è definito quale metodo andrà effettivamente in esecuzione.
Diversi linguaggi hanno tentato di aggiungere questa caratteristica in vari modi. Il [[linguaggio TOM]] ha portato ulteriormente avanti il concetto consentendo anche di aggiungere variabili. Altri linguaggi, come ad esempio il [[Self (linguaggio di programmazione)|Self]], hanno adottato invece soluzioni orientate ai [[prototipo (programmazione)|prototipi]],
==== Esempio ====
Questo esempio costruisce una classe <code>Integer</code>, definendo prima una classe base con solo pochi metodi implementati e aggiungendo in seguito due categorie, <code>Arithmetic</code> e <code>Display</code>, che estendono la classe base. Anche se queste categorie possono accedere alle variabili private della classe base, è buona norma accedere a tali variabili attraverso metodi di servizio che aiutano a tenere le categorie il più indipendenti possibili dalle classi che estendono. Questo è un tipico caso di uso delle categorie per aggiungere o modificare certi metodi della classe base (anche se non è considerata una buona abitudine quella di usare le categorie per sovrascrivere le sottoclassi).
; ''Integer.h''
<syntaxhighlight lang="objc">
#include <objc/Object.h>
@interface Integer : Object
{
int integer;
}
- (int) integer;
- (id) integer: (int) _integer;
@end
</syntaxhighlight>
; ''Integer.m''
<syntaxhighlight lang="objc">
#import "Integer.h"
@implementation Integer
- (int) integer
{
return integer;
}
- (id) integer: (int) _integer
{
integer = _integer;
return self;
}
@end
</syntaxhighlight>
; ''Arithmetic.h''
<syntaxhighlight lang="objc">
#import "Integer.h"
@interface Integer (Arithmetic)
- (id) add: (Integer *) addend;
- (id) sub: (Integer *) subtrahend;
@end
</syntaxhighlight>
; ''Arithmetic.m''
<syntaxhighlight lang="objc">
#import "Arithmetic.h"
@implementation Integer (Arithmetic)
- (id) add: (Integer *) addend
{
return [self integer: [self integer] + [addend integer]];
}
- (id) sub: (Integer *) subtrahend
{
return [self integer: [self integer] - [subtrahend integer]];
}
@end
</syntaxhighlight>
; ''Display.h''
<syntaxhighlight lang="objc">
#import "Integer.h"
@interface Integer (Display)
- (id) showstars;
- (id) showint;
@end
</syntaxhighlight>
; ''Display.m''
<syntaxhighlight lang="objc">
#import "Display.h"
@implementation Integer (Display)
- (id) showstars
{
int i, x = [self integer];
for(i=0; i < x; i++)
printf("*");
printf("\n");
return self;
}
- (id) showint
{
printf("%d\n", [self integer]);
return self;
}
@end
</syntaxhighlight>
; ''main.m''
<syntaxhighlight lang="objc">
#import "Integer.h"
#import "Arithmetic.h"
#import "Display.h"
int main(void)
{
Integer *num1 = [Integer new], *num2 = [Integer new];
int x;
printf("Enter an integer: ");
scanf("%d", &x);
[num1 integer:x];
[num1 showstars];
printf("Enter an integer: ");
scanf("%d", &x);
[num2 integer:x];
[num2 showstars];
[num1 add:num2];
[num1 showint];
}
</syntaxhighlight>
==== Note ====
la compilazione si effettua così:
gcc -x objective-c main.m Integer.m Arithmetic.m Display.m -lobjc
Si può provare ad omettere le linee <code>#import "Arithmetic.h"</code> e <code>[num1 add:num2]</code> e ad omettere <code>Arithmetic.m</code> in compilazione. Il programma girerà lo stesso. Ciò significa che è possibile aggiungere o togliere categorie, dato che se non si ha bisogno di una certa funzionalità offerta da una categoria, basta semplicemente escluderla dalla compilazione.
=== Posing ===
Objective C permette ad una classe di sostituirne completamente un'altra; questo meccanismo è detto ''posing'' (dall'[[lingua inglese|inglese]] ''pose as'': fingersi per qualcun altro). La classe sostituita è chiamata ''classe target'' e la classe che sostituisce è chiamata ''classe posing''. Tutti i messaggi inviati alla classe target vengono ricevuti in sua vece dalla classe posing. Esistono numerose restrizioni da rispettare per effettuare il posing:
* Una classe può solo sostituirsi a una delle sue [[superclasse (informatica)|superclassi]] dirette o indirette.
* La classe posing non deve definire nessuna nuova variabile d'istanza che sia assente dalla classe target (anche se può definire o sovrascrivere metodi).
* Nessun messaggio deve essere inviato alla classe target prima del posing
Il posing, similmente alle categorie, consente un aumento globale delle classi esistenti e permette due possibilità assenti nelle categorie:
* Una classe posing può chiamare metodi sovrascritti attraverso ''super'', incorporando così l'implementazione della classe target.
* Una classe posing può sovrascrivere i metodi definiti nelle categorie.
Ad esempio:
<syntaxhighlight lang="objc">
@interface CustomNSApplication : NSApplication
@end
@implementation CustomNSApplication
- (void) setMainMenu: (NSMenu*) menu
{
// fa qualcosa col menu
}
@end
class_poseAs ([CustomNSApplication class], [NSApplication class]);
</syntaxhighlight>
Questo intercetta ogni invocazione a setMainMenu di NSApplication.
Il posing è stato dichiarato deprecato con [[Mac OS X Leopard]] e non è disponibile nei run-time a 64 bit.
=== #import ===
In C, la direttiva del [[precompilatore]] ''#include'' consente di inserire un intero [[file]] prima dell'inizio effettivo della [[compilazione]]. Objective-C aggiunge a questa la direttiva ''#import'', che oltre a svolgere lo stesso ruolo della precedente, evita di includere il file qualora sia già stato incluso in precedenza.
Ad esempio, il file A include i file X e Y, ma X e Y includono ciascuno il file Q, in questo caso Q verrebbe incluso due volte nel file risultante causando così delle definizioni duplicate e quindi un errore in compilazione. Se il file Q venisse incluso con la direttiva ''#import'', solo la prima inclusione verrebbe effettivamente effettuata e tutte le successive verrebbero ignorate.
Alcuni compilatori, compreso [[GNU Compiler Collection|GCC]], supportano la clausola ''#import'' anche per il linguaggio C; il suo uso viene comunque scoraggiato sulla base del fatto che l'utilizzatore dei file da includere dovrebbe distinguere quali file includere solo una volta da quelli progettati per essere inclusi più volte. Questo onere dovrebbe in teoria essere a carico dell'implementatore del file da includere che può usare la direttiva ''#pragma once'' o usare la [[Include guard|tradizionale tecnica]]:
<syntaxhighlight lang="Cpp">
#ifndef H_PERSONA
#define H_PERSONA
// ... contenuto di header.h ...
#endif
</syntaxhighlight>
In questo caso le direttive ''#include'' e ''#import'' diventano equivalenti.
== Altre caratteristiche ==
Objective C ha incluso sin dal suo apparire una lista di caratteristiche che sono tuttora in via di acquisizione in altri linguaggi, oltre ad alcune che sono rimaste sue uniche prerogative. Ciò ha permesso di mettere in luce, partendo dalla realizzazione di Cox (ed in seguito da quella di [[NeXT]]), che alcuni considerazioni superano i concetti più strettamente legati al linguaggio. Il sistema deve essere usabile e flessibile nel complesso per poter essere pienamente fruibile.
* Delegare i metodi ad altri oggetti al [[run-time]] è banale. Basta semplicemente aggiungere una categoria comprendente le modifiche ad un metodo per implementare il forwarding al destinatario della delega.
* La [[chiamata di procedura remota]] è banale. Basta semplicemente aggiungere una categoria con un metodo che "[[serializzi]]" l'invocazione e la inoltri.
* Lo [[swizzling]] dei [[puntatore (informatica)|puntatori]] consente di modificare le classi al run-time. Tipicamente per scopi di [[debugging]] se un oggetto la cui memoria è stata rilasciata dovesse venire referenziato per errore.
* Un oggetto può essere archiviato su uno [[stream (informatica)|stream]] (ad esempio un [[file]]) e può essere riletto e recuperato su richiesta.
== Objective C++ ==
Objective C++ è un [[front-end]] del compilatore [[GNU Compiler Collection|gcc]] in grado di compilare [[codice sorgente]] che usa una sintassi combinazione di C++ e Objective C. Objective C++ aggiunge a C++ le stesse estensioni che Objective C aggiunge a C. Dato che nulla è stato fatto per unificare le differenze semantiche tra i due linguaggi, sono state applicate alcune restrizioni:
* una classe C++ non può derivare da una classe Objective C e viceversa
* i [[namespace]] C++ non possono essere dichiarati all'interno di una dichiarazione Objective C
* le classi Objective C non possono contenere variabili di istanza di classi C++ che non abbiano un [[Costruttore (informatica)|costruttore]] di [[default (informatica)|default]] o che abbiano uno o più [[metodo virtuale|metodi virtuali]], ma si possono usare [[puntatore (programmazione)|puntatori]] ad oggetti C++ come variabili di istanza senza restrizioni
* la semantica "per valore" del C++ non può essere applicata agli oggetti Objective C, i quali rimangono accessibili solo mediante puntatori
* non ci possono essere dichiarazioni Objective C in dichiarazioni di [[template]] C++ e viceversa. Comunque è possibile usare tipi Objective C (es. Nomeclasse *) come parametri di template C++
* La gestione delle eccezioni Objective C è distinta da quella di C++
== Analisi del linguaggio ==
L'implementazione dell'Objective C usa un semplice [[run-time system]] scritto in [[linguaggio C]] che aumenta di poco la dimensione delle applicazioni. Al contrario, la maggior parte dei sistemi object-oriented esistenti quando fu creato (e [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] tuttora) usava una grossa [[macchina virtuale]] invasiva per l'intero sistema. I programmi scritti in Objective C tendono ad essere di poco più grandi delle dimensioni del loro [[codice oggetto]] e delle [[libreria software|librerie]] usate (che generalmente non devono essere incluse nel codice distribuito), al contrario ad esempio dei sistemi [[Smalltalk]] dove grandi quantità di memoria sono necessarie semplicemente per aprire una [[finestra (informatica)|finestra]].
Il linguaggio può essere implementato con un compilatore C (in [[GNU Compiler Collection|GCC]], prima come un [[preprocessore]] ed in seguito come un modulo del compilatore) piuttosto che con un nuovo compilatore. Ciò consente all'Objective C di sfruttare l'enorme mole di codice, librerie e strumenti già esistenti in C che può essere adattata in Objective C per fornire un'interfaccia object-oriented. Tutti questi fattori riducono le barriere d'ingresso al nuovo linguaggio, fattore che costituì il problema principale di Smalltalk negli [[anni 1980|anni ottanta]].
Le prime versioni di Objective C non supportavano la [[garbage collection]]. Al tempo questa scelta fu oggetto di discussioni e in molti (ai tempi di Smalltalk) la consideravano un lungo "tempo morto" in cui il sistema era reso non più utilizzabile. Anche se qualche implementazione di terze parti (principalmente [[GNUstep]]) aveva già aggiunto questa caratteristica, è stata implementata da [[Apple]] una tecnica simile tramite [[Automatic Reference Counting|ARC]] in [[Mac OS X Leopard]], ma non è disponibile per applicazioni implementate per versioni precedenti del [[sistema operativo]].<ref>{{Cita web | url=https://www.apple.com/macosx/developertools/xcode.html | titolo=Mac OS X Leopard – Xcode 3.0 | autore=Apple, Inc. | anno=22 agosto 2006 | sito=apple.com | accesso=22 agosto 2006 | lingua=en | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071024144921/http://www.apple.com/macosx/developertools/xcode.html | dataarchivio=24 ottobre 2007 | urlmorto=sì }}</ref>
Un'altra critica comunemente fatta all'Objective C è quella di non avere un supporto nativo per i [[namespace]]. I programmatori sono perciò costretti ad aggiungere prefissi in maniera più o meno arbitraria ai nomi delle classi che implementano, fatto che può causare collisioni. Dal [[2007]] tutte le classi e le funzioni di [[macOS]] in ambiente [[Cocoa (software)|Cocoa]] hanno il prefisso "NS" (es. ''NSObject'' o ''NSButton'') per identificarle chiaramente; "NS" deriva dal nome delle classi definite durante lo sviluppo di [[NeXTSTEP]].
Dato che Objective C è uno stretto [[superinsieme]] del C, non tratta i tipi primitivi del C come [[first-class object]].
A differenza del C++, Objective C non supporta l'[[overloading]] degli operatori, consente l'[[ereditarietà (informatica)|ereditarietà]] solo diretta da una singola classe (vietando così l'[[ereditarietà multipla]]). Dato che il [[linguaggio Java]] venne influenzato dall'Objective C, la decisione di usare l'ereditarietà singola venne portata anche in Java. In alternativa all'ereditarietà multipla possono essere usate le [[#Categorie|categorie]] ed i [[#Protocolli|protocolli]].
=== Differenze filosofiche tra Objective C e C++ ===
Il progetto e l'implementazione del [[C++]] e dell'Objective C rappresentano due diversi approcci all'estensione del C.
Oltre alla [[programmazione strutturata]] del C, C++ supporta direttamente la [[programmazione ad oggetti]], la programmazione generica e la [[metaprogrammazione]]. C++ è inoltre corredato di una estesa libreria standard che include numerose [[oggetto container (informatica)|classi container]]. L'Objective C, invece, aggiunge solo delle caratteristiche [[object-oriented]] al C; esso, nella sua versione più "pura" non offre lo stesso in termini di librerie standard, ma in molti contesti dove viene usato, viene corredato di una libreria sul modello di quella di [[OpenStep]], di [[Cocoa (software)|Cocoa]] o di [[GNUstep]] le quali forniscono funzionalità simili a quelle offerte dalla libreria standard di C++.
Un'altra notevole differenza consiste nel fatto che l'Objective C fornisce un maggior supporto run-time alla [[riflessione (informatica)|riflessione]] rispetto a C++. In Objective C si può interrogare un oggetto riguardo alle sue stesse proprietà, ad esempio se possa o meno rispondere ad un dato messaggio, mentre in C++ ciò è impossibile a meno di fare ricorso a librerie esterne. Comunque è possibile chiedere se due oggetti sono o meno dello stesso tipo (inclusi i tipi predefiniti) e se un oggetto è istanza di una data [[classe (informatica)|classe]] (o [[superclasse (informatica)|superclasse]]).
L'uso della riflessione fa parte di una più ampia distinzione tra caratteristiche dinamiche ([[run-time]]) e statiche ([[compile-time]]) dei linguaggi. Sebbene sia Objective C che C++ implementino un misto di entrambe le caratteristiche, Objective C è decisamente più orientato verso le decisioni dinamiche, mentre C++ verso quelle effettuate al momento della compilazione.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Brad J. Cox|titolo=Object Oriented Programming: An Evolutionary Approach|url=https://archive.org/details/objectorientedpr0000coxb|edizione=2|anno=1991|editore=Addison-Wesley|lingua=inglese|ISBN=0201548348}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sull'}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{FOLDOC}}
* {{cita web | 1 = http://programmazione.html.it/guide/leggi/183/guida-objective-c/ | 2 = Guida Objective C - HTML.it | accesso = 5 febbraio 2010 | dataarchivio = 23 luglio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100723144028/http://programmazione.html.it/guide/leggi/183/guida-objective-c | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.devapp.it/wordpress/diventare-un-xcoder.html | 2 = Diventare un XCoder, guida introduttiva sullo sviluppo in Objective C per Mac OS X / iOS | accesso = 28 febbraio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110223223634/http://www.devapp.it/wordpress/diventare-un-xcoder.html | dataarchivio = 23 febbraio 2011 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|1=https://developer.apple.com/documentation/Cocoa/Conceptual/ObjectiveC/|2=Introduction to The Objective-C Programming Language (Apple Developer Connection)|lingua=en|accesso=3 maggio 2019|dataarchivio=4 luglio 2003|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20030704024148/http://developer.apple.com/documentation/Cocoa/Conceptual/ObjectiveC/ObjC.pdf|urlmorto=sì}}* {{en}}
* {{cita web|1=http://www.toodarkpark.org/computers/objc/|2=Object-Oriented Programming and The Objective-C Language|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041018235301/http://www.toodarkpark.org/computers/objc/|dataarchivio=18 ottobre 2004|urlmorto=sì}}
* {{cita web|https://developer.apple.com/documentation/ReleaseNotes/Cocoa/Objective-C++.html|The Objective-C++ Front End|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://www.otierney.net/objective-c.html|2=Beginner's Guide to Objective-C|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060212231701/http://www.otierney.net/objective-c.html|dataarchivio=12 febbraio 2006|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://objectivelib.sourceforge.net/|ObjectiveLib: variant of a Standard Template Library|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://virtualschool.edu/objectivec/|2=Objective-C by Brad Cox|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120204044211/http://virtualschool.edu/objectivec/|dataarchivio=4 febbraio 2012|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://www.cs.indiana.edu/classes/c304/oop-intro.html|2=Object Oriented Programming in Objective-C|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090227162548/http://www.cs.indiana.edu/classes/c304/oop-intro.html|dataarchivio=27 febbraio 2009|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.faqs.org/faqs/computer-lang/Objective-C/faq/|Objective-C FAQ|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://thaesofereode.info/clocFAQ/|2=comp.lang.objective-C FAQ|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090220060852/http://thaesofereode.info/clocFAQ/|dataarchivio=20 febbraio 2009|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://www.foldr.org/~michaelw/objective-c/|2=Objective-C: Links, Resources, Stuff|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|dataarchivio=15 giugno 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060615145345/http://www.foldr.org/~michaelw/objective-c/|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://softtecharticles.com/mambo/index.php?option=com_content&task=view&id=32&Itemid=40|titolo=Objective-C A beginners tutorial|lingua=en|urlmorto=sì}}
* {{en}} [news://comp.lang.objective-c Newsgroup su Objective-C]
* {{cita web|1=http://www.excelsoftware.com/uml_for_objectivec.pdf|2=UML for Objective-C|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071128062317/http://www.excelsoftware.com/uml_for_objectivec.pdf|dataarchivio=28 novembre 2007|urlmorto=sì}}
{{Linguaggio C}}
{{Principali linguaggi di programmazione}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|informatica}}
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