Objective-C: differenze tra le versioni

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|nome = Objective-C
|autore = [[Brad Cox]] e [[Tom Love]] ([[Stepstone|Stepstone Corp.]])
|data = [[1983]]
|versione = 2.0
|utilizzo = linguaggio general-purpose
|paradigmi =
|paradigmi = [[Programmazione orientata agli oggetti|programmazione a oggetti]]
|tipizzazione = [[Tipo di dato|debole]], [[Tipo di dato#Tipizzazione statica e dinamica|dinamica]]
|specifiche =
|influenzato_da = [[C (linguaggio)|C]], [[Smalltalk]]
|estensione =
|ha_influenzato = [[C++]], [[Swift_(linguaggio_di_programmazione)|Swift]], [[Java_(linguaggio_di_programmazione)|Java]]
|influenzato_da =
|ha_influenzato = [[C++]], [[Swift_Swift (linguaggio_di_programmazionelinguaggio di programmazione)|Swift]], [[Java_Java (linguaggio_di_programmazionelinguaggio di programmazione)|Java]]
|implementazione_riferimento =
|sistema_operativo = [[Multipiattaforma]]
|lingua =
|sito_web = http://developer.apple.com/library/mac/navigation/
|licenza =
|sito_web =
}}
'''Objective-C''', spesso citato anche come '''Objective C''' o '''ObjC''' o '''Obj-C''', è un [[linguaggio di programmazione]] [[riflessione (informatica)|riflessivo]] [[Programmazione orientata agli oggetti|orientato agli oggetti]], sviluppato da [[Brad Cox]] alla metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]] presso la [[Stepstone]] Corporation.
 
'''Objective-C''', spesso(in citato anche come '''Objective C''' o '''ObjC''' obreve '''Obj-C''',) è un [[linguaggio di programmazione]] [[riflessione (informatica)|riflessivo]] [[Programmazione orientata agli oggetti|orientato agli oggetti]], sviluppato da [[Brad Cox]] alla metà degli [[Anni 1980|anni ottanta]] presso la [[Stepstone]] Corporation.
Come lo stesso nome suggerisce, l'Objective C è un'estensione a oggetti del [[linguaggio C]]. Esso mantiene la ''completa'' compatibilità col C (a differenza di quanto avviene, per esempio, nel caso del [[C++]]). Tra l'altro, anche a causa di questa compatibilità, Objective C non è dotato di [[forte tipizzazione]] (caratteristica che invece esibiscono, tra gli altri, sia C++ che [[Java (linguaggio)|Java]]).
 
Come lo stesso nome suggerisce, l'Objective -C è un'estensione a oggetti del [[linguaggio C]]. Esso mantiene la ''completa'' compatibilità col C (a differenza di quanto avviene, per esempio, nel caso del [[C++]]). Tra l'altro, anche a causa di questa compatibilità, Objective -C non è dotato di [[forte tipizzazione]] (caratteristica che invece esibiscono, tra gli altri, sia C++ che [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]]).
Le estensioni a oggetti con cui Objective C arricchisce il modello semantico del C sono ispirate al linguaggio [[Smalltalk]], in particolar modo alla [[comunicazione a scambio di messaggi|gestione dei messaggi]]. Le caratteristiche del ''[[runtime system]]'' collocano l'Objective C tra i linguaggi ad oggetti dinamici. Sono supportati tutti gli elementi classici della programmazione a oggetti; ma non mancano concetti innovativi anche su questo fronte, come il meccanismo delle [[#Categorie|categorie]] e strumenti legati alla [[riflessione (informatica)|riflessione]].
 
Le estensioni a oggetti con cui Objective -C arricchisce il modello semantico del C sono ispirate al linguaggio [[Smalltalk]], in particolar modo alla [[comunicazione a scambio di messaggi|gestione dei messaggi]]. Le caratteristiche del ''[[runtime system]]'' collocano l'Objective -C tra i linguaggi ad oggetti dinamici. Sono supportati tutti gli elementi classici della programmazione a oggetti; ma non mancano concetti innovativi anche su questo fronte, come il meccanismo delle [[#Categorie|categorie]] e strumenti legati alla [[riflessione (informatica)|riflessione]].
La sua diffusione è principalmente legata al [[framework]] [[OpenStep]] di [[NeXT]] e al suo successore [[Cocoa (software)|Cocoa]], presente nel sistema operativo [[macOS]] di [[Apple]]. A [[NeXT]] si deve il supporto dell'Objective C nel compilatore [[gNU Compiler Collection|gcc]] di [[GNU]].
 
La sua diffusione è principalmente legata al [[framework]] [[OpenStep]] di [[NeXT]] e al suo successore [[Cocoa (software)|Cocoa]], presente nel sistema operativo [[macOS]] di [[Apple]]. A [[NeXT]] si deve il supporto dell'Objective -C nel compilatore [[gNU Compiler Collection|gcc]] di [[GNU]].
 
== Storia ==
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=== NeXT ===
Nel [[1988]], [[NeXT]], la compagnia fondata da [[Steve Jobs]] dopo [[Apple]], ottenne la licenza dell'Objective C da Stepstone (allora proprietaria del [[marchio]]) e realizzò il proprio compilatore Objective C e le librerie sulle quali basò l'[[interfaccia utente]] di [[NeXTSTEP]]. Sebbene le [[workstation]] NeXTSTEP non riuscisseroriuscirono ad avere un forte impatto sul mercato, i loro strumenti vennero ampiamente apprezzati dall'industria del settore. Ciò portò NeXT ad abbandonare la produzione di hardware ed a focalizzarsi sugli strumenti software, vendendo NeXTSTEP (e [[OpenStep]]) come piattaforma per la programmazione.
 
In seguito il [[GNU|progetto GNU]] iniziò a lavorare sul clone libero che chiamò [[GNUstep]], basato sullo [[standard (informatica)|standard]] OpenStep. [[Dennis Glatting]] scrisse il primo [[run-time]] gnu-objc nel [[1992]] e [[Richard Stallman]] lo seguì subito dopo con un secondo. Il run-time GNU Objective C, che è usato dal [[1993]], è stato sviluppato da [[Kresten Krab Thorup]] mentre era studente universitario in [[Danimarca]].
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=== Objective C 2.0 ===
Alla [[Worldwide Developers Conference]] del [[2006]], [[Apple]] ha annunciato l'uscita di "Objective C 2.0" i cui contenuti sono la [[garbage collection]], migliorie nella sintassi<ref>{{cita web | url=httphttps://lists.apple.com/archives/Objc-language/2006/Aug/msg00039.html | titolo=documento Apple | lingua=en | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090618184513/http://lists.apple.com/archives/Objc-language/2006/Aug/msg00039.html | dataarchivio=18 giugno 2009 }}</ref>, miglioramenti delle prestazioni del run-time<ref>{{cita web | url=httphttps://lists.apple.com/archives/Objc-language/2006/Aug/msg00018.html | titolo=documento Apple | lingua=en | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101124014332/http://lists.apple.com/archives/Objc-language/2006/Aug/msg00018.html | dataarchivio=24 novembre 2010 }}</ref> e il supporto ai [[64-bit]]<ref>{{cita web | url=httphttps://developer.apple.com/leopard/overview/tools.html | titolo=documento Apple | lingua=en}}</ref>. Non è ancora noto quando queste evoluzioni saranno supportate nel run-time GNU, sebbene lo siano già in [[Mac OS X Leopard]]<ref>{{cita web | url=httphttps://www.apple.com/macosx/features/300.html#xcode3 | titolo=documento Apple | lingua=en | accesso=3 maggio 2019 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081215210759/http://www.apple.com/macosx/features/300.html#xcode3 | dataarchivio=15 dicembre 2008 | urlmorto=sì }}</ref>.
 
==== Garbage collection ====
Line 56 ⟶ 62:
==== Proprietà ====
Mentre precedentemente le variabili d'istanza richiedevano metodi espliciti di lettura e scrittura (detti ''getters'' e ''setters''), Objective C 2.0 introduce le proprietà (''property'') con la seguente sintassi:
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
@interface Persona: NSObject {
}
Line 63 ⟶ 69:
-(id)initWithName:(NSString)nome eta:(int)eta;
@end
</syntaxhighlight>
</source>
Una volta inserite nell'interfaccia, si può accedere alle proprietà usando la notazione descritta nell'esempio:
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">NSString *nome = unaPersona.nome;</sourcesyntaxhighlight>
Il compilatore traduce questa notazione in chiamate di metodi accessori. L'istruzione precedente è equivalente a:
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">NSString *nome = [unaPersona nome];</sourcesyntaxhighlight>
 
==== Enumerazione veloce ====
Invece di usare un oggetto enumeratore per operare iterazioni all'interno di una raccolta di oggetti, Objective C 2.0 offre una sintassi di ciclo dedicata; riprendendo l'esempio precedente:
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
for (Persona *persona in laGente)
NSLog(@"%@ ha %i anni.", persona.nome, persona.eta);
</syntaxhighlight>
</source>
 
==== Portable Object Compiler ====
Oltre alle implementazioni [[GNU Compiler Collection|GCC]]/[[NeXT]]/[[Apple]], che hanno aggiunto diverse estensioni a quella originale di [[Stepstone]], esiste un'altra implementazione [[Open Source]] di Objective C che aggiunge un set di estensioni lievemente differente: il ''Portable Object Compiler''[<ref>{{cita web | url=http://users.pandora.be/stes/compiler.html] | titolo=Portable Object Compiler | lingua=en | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080802040731/http://users.pandora.be/stes/compiler.html | dataarchivio=2 agosto 2008 | urlmorto=sì }}</ref> implementa tra l'altro anche dei blocchi di codice sullo stile Smalltalk.
 
== Sintassi ==
Line 86 ⟶ 92:
 
Si dice che un oggetto chiamato ''ogg'' la cui [[classe (informatica)|classe]] implementa il metodo ''faiQualcosa'', ''risponde'' al messaggio ''faiQualcosa''. L'invio del messaggio ''faiQualcosa'' all'oggetto ''ogg'' è espresso da:
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">[ogg faiQualcosa];</sourcesyntaxhighlight>
 
mentre l'azione equivalente in C++ e Java sarebbe espressa da:
<sourcesyntaxhighlight lang="cpp">ogg.faiQualcosa();</sourcesyntaxhighlight>
 
In questo modo è possibile inviare messaggi ad un oggetto anche se l'oggetto ''non è capace'' di rispondere. Questo differisce dai linguaggi [[tipo di dato|tipizzati]] staticamente come C++ e [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] nei quali tutte le chiamate devono essere di metodi predefiniti.
 
=== Interfacce e implementazioni ===
Line 99 ⟶ 105:
L'interfaccia di una classe è solitamente definita in un file ".h". La convenzione usata è quella di assegnare il nome al file basandosi sul nome della classe, nell'esempio "NomeDellaClasse.h".
 
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
//definizione dell'interfaccia: "NomeDellaClasse.h"
 
Line 122 ⟶ 128:
 
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
Il segno meno (-) denota i metodi d'istanza, mentre il segno più (+) quello di classe (analoghi alle funzioni statiche del C++). Si noti la differenza di significato con le convenzioni dei [[Unified Modeling Language|diagrammi UML]] dove i due segni rappresentano rispettivamente i metodi privati e pubblici.
Line 130 ⟶ 136:
La convenzione usata è quella di assegnare il nome al file basandosi sul nome della classe, nell'esempio "NomeDellaClasse.m"
 
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
//definizione dell'implementazione: "NomeDellaClasse.m"
 
Line 141 ⟶ 147:
...
}
+ metodoDiClasse2
{
// implementazione
Line 160 ⟶ 166:
 
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
I metodi sono scritti in maniera diversa dalle [[funzione (informatica)|funzioni]] in stile C. Ad esempio, una funzione, sia in C che in Objective C segue la seguente forma generale:
 
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
int fai_la_radice_quadrata(int i)
{
return radice_quadrata(i);
}
</syntaxhighlight>
</source>
 
che avrà come prototipo:
 
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">int fai_la_radice_quadrata(int);</sourcesyntaxhighlight>
 
L'implementazione come metodo diverrà:
 
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
- (int) fai_la_radice_quadrata:(int) i
{
return [self radice_quadrata: i];
}
</syntaxhighlight>
</source>
 
Un approccio più canonico alla scrittura del metodo sarebbe quello di citare il primo argomento nel nome del selettore:
 
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
- (int) faiLaRadiceQuadrataDiInt: (int) i
{
return [self radiceQuadrataDiInt:i];
}
</syntaxhighlight>
</source>
 
Questa sintassi può apparire complicata, ma consente di assegnare i nomi ai [[parametro (informatica)|parametri]], ad esempio:
 
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
- (int) changeColorWithRed:(int) r green:(int) g blue:(int) b
</syntaxhighlight>
</source>
 
può essere invocato così:
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
[myColor changeColorWithRed:5 green:2 blue:6];
</syntaxhighlight>
</source>
 
Le rappresentazioni interne di questi metodi possono variare con le diverse implementazioni di Objective C.
 
Se ''MyColor''<code>myColor</code>, nell'esempio precedente, fosse della classe ''<code>Color''</code>, internamente il metodo d'istanza ''<code>-changeColorWithRed:green:blue:'' </code> potrebbe essere etichettato ''<code>_i_Color_changeColorWithRed_green_blue''</code>, dove ''<code>i''</code> seguito dal nome della classe, si riferisce al fatto che è un metodo d'istanza ed i due punti (:) sono sostituiti dal [[trattino basso]] (_). Dato che l'ordine dei parametri fa parte del nome del metodo, esso non può essere cambiato.
 
In ogni caso i nomi interni delle funzioni sono usati raramente in maniera diretta e generalmente anche i messaggi inviati sono convertiti in funzioni definite in librerie di [[run-time]] e non accedono direttamente ai nomi interni. Ciò è dovuto anche al fatto che al momento della [[compilazione]] non sempre si conosce quale metodo sarà effettivamente chiamato, perché la classe del destinatario (l'oggetto a cui viene inviato il messaggio) potrebbe essere sconosciuta fino al run-time.
 
=== Protocolli ===
Objective C è stato esteso da [[NeXT]] per introdurre il concetto di [[ereditarietà multipla (informatica)|ereditarietà multipla]] di specifica, ma non di implementazione, attraverso l'uso dei protocolli. Questo è un [[design pattern|pattern]] ottenibile sia mediante una forma di ereditarietà multipla da una [[classe astratta]] (come in C++), sia (come più comunemente in Java o [[C sharp|C#]]) mediante l'uso di un'[[interfaccia (informatica)#Interfaccia nella programmazione orientata agli oggetti|interfaccia]] (anche in c++ ci sono le interfacce, anche se non esiste una keyword esplicita per dichiararle). Objective C fa uso di entrambi i protocolli, chiamati ''protocolli informali'' e di protocolli imposti dal compilatore detti ''protocolli formali''.
 
Un protocollo informale è una lista di [[metodo (informatica)|metodi]] che unapossono classeessere puòimplementati implementareda una classe. Viene specificato nella documentazione, dato che non è presente esplicitamente nel linguaggio. I protocolli informali spesso includono metodi opzionali, dove l'implementazione del metodo può cambiare il comportamento della classe.
Ad esempio una classe con un [[campo (informatica)|campo]] di testo potrebbe avere un "delegato" che dovrebbe implementare un protocollo informale con un metodo opzionale di [[autocompletamento]]. Il campo di testo scopre se il delegato implementa o meno il metodo (attraverso il meccanismo della [[riflessione (informatica)|riflessione]]), e, in caso positivo, lo chiama per supportare l'autocompletamento.
 
Line 219 ⟶ 225:
 
La sintassi
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
@protocol Locking
- (void)lock;
- (void)unlock;
@end
</syntaxhighlight>
</source>
indica che esiste un'idea astratta di [[lock]]ing che può essere usata; quando è dichiarata in una definizione di classe
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
@interface NomeClasse : NomeSuperClasse <Locking>
@end
</syntaxhighlight>
</source>
indica che le istanze di ''NomeClasse'' forniranno un'implementazione per i due metodi d'istanza come meglio crederanno. Questa specifica astratta è particolarmente utile per descrivere il comportamento desiderato ad esempio di [[plugin (informatica)|plugin]] senza porre nessuna limitazione su quella che dovrà essere la gerarchia d'implementazione.
 
=== Tipizzazione dinamica ===
Objective C (come Smalltalk) può usare la [[tipo di dato|tipizzazione dinamica]]; ovvero rende possibile, per aumentare la flessibilità, inviare ad un oggetto un messaggio non specificatodefinito nella propria interfaccia. In Objective C un oggetto può "catturare" questo messaggio e può inviarlo ad un altro oggetto (che può rispondere correttamente o inviare a sua volta il messaggio ad un altro oggetto e così via). Questo comportamento è chiamato ''forwarding'' (in [[lingua italiana|italiano]]: ''inoltro'') o ''delega'' del messaggio (si veda [[#Forwarding|sotto]]). In alternativa, è possibile usare un gestore degli errori nel caso il messaggio non possa essere inoltrato. SeNel caso l'oggetto non inoltrainoltri il messaggio, non gestiscegestisca l'errore o non risponderisponda vienesarà generato un errore a tempo di [[run-time]]esecuzione.
 
Informazioni di tipizzazione statica possono essere aggiunte eventualmente alle variabili. Tali informazioni sono controllate nela [[compile-time]]. Nelle istruzioni seguenti, vengono fornite informazioni di tipo sempre più specifiche. Le istruzioni sono equivalenti durante l'esecuzione, ma le informazioni consentono al compilatore di avvisare il programmatore se gli argomenti passati non corrispondono ai tipi specificati. Nella prima istruzione, l'oggetto deve conformarsi al protocollo ''aProtocol'' e, nella seconda, deve essere un membro della classe ''NSNumber''.
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
- setMyValue:(id <aProtocol>) foo;
- setMyValue:(NSNumber*)foo;
</syntaxhighlight>
</source>
La tipizzazione dinamica può essere una caratteristica molto potente. Se si implementano [[classe container|classi container]] usando linguaggi a tipizzazione statica come Java (prima della versione 1.5), il programmatore è costretto a scrivere classi container per oggetti generici e poi usare la [[conversione di tipo]] per adattarli ad oggetti specifici; tale conversione, comunque, contraddice la disciplina semantica della tipizzazione statica.
 
Line 245 ⟶ 251:
Dato che Objective C permette l'invio di un messaggio ad un oggetto che potrebbe non rispondere ad esso, l'oggetto può gestire tale messaggio in altri modi. Uno di questi potrebbe consistere nel suo ''inoltro'' (in [[lingua inglese|inglese]]: ''forwarding'') ad un altro oggetto che sia in grado di rispondere. Il forwarding può essere usato per implementare semplicemente alcuni [[design pattern]] quali l'[[Observer pattern]] o il [[Proxy pattern]].
 
Il [[run-time system]] di Objective C specifica una coppia di metodi della classe <ttcode>Object</ttcode>
* metodi di forwarding:
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
- (retval_t) forward:(SEL) sel :(arglist_t) args; // con GCC
- (id) forward:(SEL) sel :(marg_list) args; // con sistemi NeXT/Apple
</syntaxhighlight>
</source>
* metodi di azione:
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
- (retval_t) performv:(SEL) sel :(arglist_t) args; // con GCC
- (id) performv:(SEL) sel :(marg_list) args; // con sistemi NeXT/Apple
</syntaxhighlight>
</source>
e se un oggetto vuole implementare il forwarding necessita solamente di "[[override|sovrascrivere]]" i metodi di forwarding per definire il proprio comportamento. I metodi di azione <ttcode>performv::</ttcode> non necessitano override.
 
==== Esempio ====
Line 262 ⟶ 268:
 
; ''Forwarder.h''
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#import <objc/Object.h>
Line 275 ⟶ 281:
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
; ''Forwarder.m''
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#import "Forwarder.h"
Line 307 ⟶ 313:
}
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
; ''Recipient.h''
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#import <objc/Object.h>
Line 317 ⟶ 323:
- (id) hello;
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
; ''Recipient.m''
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#import "Recipient.h"
Line 333 ⟶ 339:
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
; main.m
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#import "Forwarder.h"
#import "Recipient.h"
Line 357 ⟶ 363:
return 0;
}
</syntaxhighlight>
</source>
 
==== Note ====
Line 367 ⟶ 373:
$
 
Il compilatore segnala ciò che è stato spiegato prima, che <ttcode>Forwarder</ttcode> non risponde al messaggio. In certi casi, questa segnalazione può aiutare a trovare degli errori, ma in questo caso può essere ignorata dato che è stato implementato il forwarding. Per eseguire il programma basterà:
 
$ ./a.out
Line 375 ⟶ 381:
L'esperienza del mondo della [[programmazione strutturata]] aveva dimostrato che uno dei modi per migliorare la struttura del [[codice sorgente]] è quello di suddividerlo in parti più piccole. Per migliorare questo processo Objective C ha introdotto il concetto di ''categoria''.
 
UnaLe categoriacategorie raccoglie implementazionipermettono di aggiungere separatamente metodi inad fileuna separaticlasse. Il programmatore può mettere dei gruppi di metodi correlati in una categoria per renderli più leggibili. Ad esempio, è possibile creare una categoria ''ControlloOrtografico'' "su" un [[oggetto (informatica)|oggetto]] di tipo [[stringa (informatica)|stringa]] per raccogliere in un unico punto tutti i metodi relativi al controllo ortografico.
 
Inoltre, i metodi inseriti in una categoria, sono aggiunti alla [[classe (informatica)|classe]] al [[run-time]]. In questo modo le categorie consentono al programmatore di aggiungere metodi ad una classe esistente senza bisognonecessità di ricompilarlaricompilazione o addiritturae senza nemmenola averenecessità accessodi alavere suoil codice sorgente della stessa. Nell'esempio, se il sistema a disposizione non fornisce il supporto del controllo ortografico nell'implementazione della classe Stringa, è possibile aggiungerlo senza modificarne il sorgente.
 
I metodi inseriti nelle categorie sono virtualmente parte della classe quando il programma è in esecuzione. Una categoria haaccede pieno accessoinoltre a tutte le variabili d'istanza della classe, incluseanche quelle private.
 
Le categorie forniscono una soluzione ai problemi legati alla "fragilità delle classi base" per ciò che concerne i metodi.
Line 385 ⟶ 391:
Se si dichiara un metodo in una categoria con la stessa [[firma (programmazione)|firma]] di un metodo già esistente in una classe, viene adottato il metodo della categoria. In questo modo le categorie, non solo possono aggiungere metodi alle classi, ma possono anche sostituire metodi già esistenti. Questa caratteristica può essere usata per correggere errori in altre classi, semplicemente riscrivendone i metodi, o per cambiare il comportamento di una classe in un dato programma. Se due categorie hanno metodi con la stessa firma, non è definito quale metodo andrà effettivamente in esecuzione.
 
Diversi linguaggi hanno tentato di aggiungere questa caratteristica in vari modi. Il [[linguaggio TOM]] ha portato ulteriormente avanti il concetto consentendo anche di aggiungere variabili. Altri linguaggi, come ad esempio il [[Self (linguaggio di programmazione)|Self]], hanno adottato invece soluzioni orientate ai [[prototipo (programmazione)|prototipi]],
 
==== Esempio ====
Questo esempio costruisce una classe <ttcode>Integer</ttcode>, definendo prima una classe base con solo pochi metodi implementati e aggiungendo in seguito due categorie, <ttcode>Arithmetic</ttcode> e <ttcode>Display</ttcode>, che estendono la classe base. Anche se queste categorie possono accedere alle variabili private della classe base, è buona norma accedere a tali variabili attraverso metodi di servizio che aiutano a tenere le categorie il più indipendenti possibili dalle classi che estendono. Questo è un tipico caso di uso delle categorie per aggiungere o modificare certi metodi della classe base (anche se non è considerata una buona abitudine quella di usare le categorie per sovrascrivere le sottoclassi).
 
; ''Integer.h''
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#include <objc/Object.h>
Line 402 ⟶ 408:
- (id) integer: (int) _integer;
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
; ''Integer.m''
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#import "Integer.h"
 
Line 420 ⟶ 426:
}
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
; ''Arithmetic.h''
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#import "Integer.h"
 
Line 430 ⟶ 436:
- (id) sub: (Integer *) subtrahend;
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
; ''Arithmetic.m''
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#import "Arithmetic.h"
 
Line 447 ⟶ 453:
}
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
; ''Display.h''
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#import "Integer.h"
 
Line 457 ⟶ 463:
- (id) showint;
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
; ''Display.m''
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#import "Display.h"
 
Line 481 ⟶ 487:
}
@end
</syntaxhighlight>
</source>
 
; ''main.m''
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
#import "Integer.h"
#import "Arithmetic.h"
Line 505 ⟶ 511:
[num1 showint];
}
</syntaxhighlight>
</source>
 
==== Note ====
Line 512 ⟶ 518:
gcc -x objective-c main.m Integer.m Arithmetic.m Display.m -lobjc
 
Si può provare ad omettere le linee <ttcode>#import "Arithmetic.h" </ttcode> e <ttcode>[num1 add:num2]</ttcode> e ad omettere <ttcode>Arithmetic.m</ttcode> in compilazione. Il programma girerà lo stesso. Ciò significa che è possibile aggiungere o togliere categorie, dato che se non si ha bisogno di una certa funzionalità offerta da una categoria, basta semplicemente escluderla dalla compilazione.
 
=== Posing ===
Line 525 ⟶ 531:
 
Ad esempio:
<sourcesyntaxhighlight lang="objc">
@interface CustomNSApplication : NSApplication
@end
Line 537 ⟶ 543:
class_poseAs ([CustomNSApplication class], [NSApplication class]);
</syntaxhighlight>
</source>
 
Questo intercetta ogni invocazione a setMainMenu di NSApplication.
Line 549 ⟶ 555:
 
Alcuni compilatori, compreso [[GNU Compiler Collection|GCC]], supportano la clausola ''#import'' anche per il linguaggio C; il suo uso viene comunque scoraggiato sulla base del fatto che l'utilizzatore dei file da includere dovrebbe distinguere quali file includere solo una volta da quelli progettati per essere inclusi più volte. Questo onere dovrebbe in teoria essere a carico dell'implementatore del file da includere che può usare la direttiva ''#pragma once'' o usare la [[Include guard|tradizionale tecnica]]:
<sourcesyntaxhighlight lang="Cpp">
#ifndef H_PERSONA
#define H_PERSONA
// ... contenuto di header.h ...
#endif
</syntaxhighlight>
</source>
In questo caso le direttive ''#include'' e ''#import'' diventano equivalenti.
 
== Altre caratteristiche ==
Objective C ha incluso sin dal suo apparire ununa lista di caratteristiche che sono tuttora in via di acquisizione in altri linguaggi, oltre ad alcune che sono rimaste sue uniche prerogative. Ciò ha permesso di mettere in luce, partendo dalla realizzazione di Cox (ed in seguito da quella di [[NeXT]]), che alcuni considerazioni superano i concetti più strettamente legati al linguaggio. Il sistema deve essere usabile e flessibile nel complesso per poter essere pienamente fruibile.
 
* Delegare i metodi ad altri oggetti al [[run-time]] è banale. Basta semplicemente aggiungere una categoria comprendente le modifiche ad un metodo per implementare il forwarding al destinatario della delega.
Line 575 ⟶ 581:
 
== Analisi del linguaggio ==
L'implementazione dell'Objective C usa un semplice [[run-time system]] scritto in [[linguaggio C]] che aumenta di poco la dimensione delle applicazioni. Al contrario, la maggior parte dei sistemi object-oriented esistenti quando fu creato (e [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] tuttora) usava una grossa [[macchina virtuale]] invasiva per l'intero sistema. I programmi scritti in Objective C tendono ad essere di poco più grandi delle dimensioni del loro [[codice oggetto]] e delle [[libreria software|librerie]] usate (che generalmente non devono essere incluse nel codice distribuito), al contrario ad esempio dei sistemi [[Smalltalk]] dove grandi quantità di memoria sono necessarie semplicemente per aprire una [[finestra (informatica)|finestra]].
 
Il linguaggio può essere implementato con un compilatore C (in [[GNU Compiler Collection|GCC]], prima come un [[preprocessore]] ed in seguito come un modulo del compilatore) piuttosto che con un nuovo compilatore. Ciò consente all'Objective C di sfruttare l'enorme mole di codice, librerie e strumenti già esistenti in C che può essere adattata in Objective C per fornire un'interfaccia object-oriented. TutteTutti questi fattori riducono le barriere d'ingresso al nuovo linguaggio, fattore che costituì il problema principale di Smalltalk negli [[anni 1980|anni ottanta]].
 
Le prime versioni di Objective C non supportavano la [[garbage collection]]. Al tempo questa scelta fu oggetto di discussioni e in molti (ai tempi di Smalltalk) la consideravano un lungo "tempo morto" in cui il sistema era reso inusabilenon più utilizzabile. Anche se qualche implementazione di terze parti (principalmente [[GNUstep]]) aveva già aggiunto questa caratteristica, è stata implementata da [[Apple]] una tecnica simile tramite [[Automatic Reference Counting|ARC]] in [[Mac OS X Leopard]], ma non è disponibile per applicazioni implementate per versioni precedenti del [[sistema operativo]].<ref>{{Cita web | url=httphttps://www.apple.com/macosx/developertools/xcode.html | titolo=Mac OS X Leopard – Xcode 3.0 | autore=Apple, Inc. | anno=22 agosto 2006 | sito=apple.com | accesso=22 agosto 2006 | lingua=en | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071024144921/http://www.apple.com/macosx/developertools/xcode.html | dataarchivio=24 ottobre 2007 | urlmorto=sì }}</ref>
 
Un'altra critica comunemente fatta all'Objective C è quella di non avere un supporto nativo per i [[namespace]]. I programmatori sono perciò costretti ad aggiungere prefissi in maniera più o meno arbitraria ai nomi delle classi che implementano, fatto che può causare collisioni. Dal [[2007]] tutte le classi e le funzioni di [[macOS]] in ambiente [[Cocoa (software)|Cocoa]] hanno il prefisso "NS" (es. ''NSObject'' o ''NSButton'') per identificarle chiaramente; "NS" deriva dal nome delle classi definite durante lo sviluppo di [[NeXTSTEP]].
I programmatori sono perciò costretti ad aggiungere [[prefisso|prefissi]] in maniera più o meno arbitraria ai nomi delle classi che implementano, fatto che può causare collisioni. Dal [[2007]] tutte le classi e le funzioni di [[macOS]] in ambiente [[Cocoa (software)|Cocoa]] hanno il prefisso "NS" (es. ''NSObject'' o ''NSButton'') per identificarle chiaramente; "NS" deriva dal nome delle classi definite durante lo sviluppo di [[NeXTSTEP]].
 
Dato che Objective C è uno stretto [[superinsieme]] del C, non tratta i tipi primitivi del C come [[first-class object]].
 
A differenza del C++, Objective C non supporta l'[[overloading]] degli operatori, consente l'[[ereditarietà (informatica)|ereditarietà]] solo diretta da una singola classe (vietando così l'[[ereditarietà multipla (informatica)|ereditarietà multipla]]). Dato che il [[linguaggio Java]] venne influenzato dall'Objective C, la decisione di usare l'ereditarietà singola venne portata anche in Java. In alternativa all'ereditarietà multipla possono essere usate le [[#Categorie|categorie]] ed i [[#Protocolli|protocolli]].
 
=== Differenze filosofiche tra Objective C e C++ ===
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== Bibliografia ==
* ''{{cita libro|autore=Brad J. Cox|titolo=Object Oriented Programming: An Evolutionary Approach'', Brad J|url=https://archive. Cox org/details/objectorientedpr0000coxb|edizione=2|anno=1991|editore=Addison- Addison Wesley (1991)|lingua=inglese|ISBN=0201548348}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sull'}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://programmazione.html.it/guide/leggi/183/guida-objective-c/|Guida Objective C - HTML.it}}
* {{FOLDOC}}
* {{cita web|http://www.devapp.it/wordpress/diventare-un-xcoder.html|Diventare un XCoder, guida introduttiva sullo sviluppo in Objective C per Mac OS X / iOS}}
* {{cita web | 1 = http://programmazione.html.it/guide/leggi/183/guida-objective-c/ | 2 = Guida Objective C - HTML.it | accesso = 5 febbraio 2010 | dataarchivio = 23 luglio 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100723144028/http://programmazione.html.it/guide/leggi/183/guida-objective-c | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://developer.apple.com/documentation/Cocoa/Conceptual/ObjectiveC/|Introduction to The Objective-C Programming Language (Apple Developer Connection)|lingua=en}}
* {{cita web | 1 = http://www.devapp.it/wordpress/diventare-un-xcoder.html | 2 = Diventare un XCoder, guida introduttiva sullo sviluppo in Objective C per Mac OS X / iOS | accesso = 28 febbraio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110223223634/http://www.devapp.it/wordpress/diventare-un-xcoder.html | dataarchivio = 23 febbraio 2011 | urlmorto = sì }}
* {{en}} ''[http://developer.apple.com/documentation/Cocoa/Conceptual/ObjectiveC/ObjC.pdf The Objective-C Programming Language]''
* {{cita web|http1=https://developer.apple.com/documentation/Cocoa/Conceptual/ObjectiveC/|2=Introduction to The Objective-C Programming Language (Apple Developer Connection)|lingua=en|accesso=3 maggio 2019|dataarchivio=4 luglio 2003|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20030704024148/http://developer.apple.com/documentation/Cocoa/Conceptual/ObjectiveC/ObjC.pdf|urlmorto=sì}}* {{en}}
* {{cita web|1=http://www.toodarkpark.org/computers/objc/|2=Object-Oriented Programming and The Objective-C Language|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20041018235301/http://www.toodarkpark.org/computers/objc/|dataarchivio=18 ottobre 2004|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://developer.apple.com/documentation/ReleaseNotes/Cocoa/Objective-C++.html|The Objective-C++ Front End|lingua=en}}
* {{cita web|httphttps://wwwdeveloper.otierneyapple.netcom/objectivedocumentation/ReleaseNotes/Cocoa/Objective-cC++.html|Beginner's Guide toThe Objective-C++ Front End|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://www.otierney.net/objective-c.html|2=Beginner's Guide to Objective-C|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060212231701/http://www.otierney.net/objective-c.html|dataarchivio=12 febbraio 2006|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://objectivelib.sourceforge.net/|ObjectiveLib: variant of a Standard Template Library|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://virtualschool.edu/objectivec/|2=Objective-C by Brad Cox|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120204044211/http://virtualschool.edu/objectivec/|dataarchivio=4 febbraio 2012|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://www.cs.indiana.edu/classes/c304/oop-intro.html|2=Object Oriented Programming in Objective-C|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090227162548/http://www.cs.indiana.edu/classes/c304/oop-intro.html|dataarchivio=27 febbraio 2009|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.faqs.org/faqs/computer-lang/Objective-C/faq/|Objective-C FAQ|lingua=en}}
* {{cita web|1=http://thaesofereode.info/clocFAQ/|2=comp.lang.objective-C FAQ|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090220060852/http://thaesofereode.info/clocFAQ/|dataarchivio=20 febbraio 2009|urlmorto=sì}}
* {{cita web|1=http://www.foldr.org/~michaelw/objective-c/|2=Objective-C: Links, Resources, Stuff|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|dataarchivio=15 giugno 2006|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060615145345/http://www.foldr.org/~michaelw/objective-c/|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://softtecharticles.com/mambo/index.php?option=com_content&task=view&id=32&Itemid=40|titolo=Objective-C A beginners tutorial|lingua=en|urlmorto=sì}}
* {{en}} [news://comp.lang.objective-c Newsgroup su Objective-C]
* {{cita web|1=http://www.excelsoftware.com/uml_for_objectivec.pdf|2=UML for Objective-C|lingua=en|accesso=6 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071128062317/http://www.excelsoftware.com/uml_for_objectivec.pdf|dataarchivio=28 novembre 2007|urlmorto=sì}}
 
{{Linguaggio C}}