Locri Epizefiri: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →Alleanza con Siracusa: wl fx |
Gac (discussione | contributi) m Annullata la modifica di 109.115.184.83 (discussione), riportata alla versione precedente di 151.81.230.149 Etichetta: Rollback |
||
(7 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate) | |||
Riga 165:
=== Templi ===
{{Approfondimento
|titolo = [[Museo Nazionale della Magna Grecia#Collezione di
|larghezza = 400px
|contenuto = [[File:Pinax con Ade e Persefone, da Locri - MARC.jpg|thumb|
Nel santuario della Mannella sono stati trovati molti ''pinakes'': quadretti in terracotta decorati con scene a rilievo policrome. I ''pinakes'' (ex voto) illustrano aspetti del mito e del culto di Persephone. Sono stati realizzati nella metà del secolo V a.C. I ''pinakes'' sono di forma rettangolare o quasi quadrata, ed hanno una dimensione massima di 30 cm di lato. Questi quadretti avevano dei fori, utilizzabili per appenderli.
Il soggetto raffigurato più frequentemente è il rapimento di [[Persefone|Kore]]. Kore è la figlia di [[Demetra]], che diventa [[Persefone]] (regina degli inferi) e sposa di [[Ade (divinità)|Ade]] (dio dell'oltretomba). Secondo Helmut Prueckner, [[Afrodite]] è la dea più venerata a Locri nel V secolo a.C. Altre divinità venerate sono [[Ermes]] e [[Dioniso]].
}}
Il celebre ''Santuario di Persefone'' situato a mezza costa del ''colle della Mannella'' è stato definito da [[Diodoro Siculo]] come ''"il più famoso tra i santuari dell'Italia meridionale"'' (ma escludeva la Sicilia).<ref>Diod. XXVII, 4, 3.</ref> Non è ancora stato compreso quale culto si praticasse in questo santuario, ma sembra si tratti delle divinità dell'oltretomba, principalmente [[Persefone]].<ref>Per un'analisi di questo complesso si veda, M. Cardosa, ''Per la topografia del Persephoneion della Mannella''.</ref> Le ricchezze del ''Persephoneion'' locrese furono depredate da [[Dionisio II]] ([[360 a.C.]]), [[Pirro]] ([[276 a.C.]]) e dal comandante romano Pleminio luogotenente di [[Publio Cornelio Scipione|Scipione]] dopo la cacciata da Locri Epizefiri durante la [[seconda guerra punica]] ([[205 a.C.]]). Gli oggetti votivi rinvenuti nel complesso architettonico (terrecotte figurate, frammenti di vasi, arule, ''pinakes'', specchi e iscrizioni con dedica alla dea) si datano tra il VII e il II secolo a.C.<ref>Ettore M. De Juliis, ''Magna Grecia: l'Italia meridionale dalle origini leggendarie alla conquista romana'', p. 165 (1996). Su [http://books.google.it/books?id=spyaXD2bp_EC&printsec=frontcover&source=gbs_v2_summary_r&cad=0#v=onepage&q=&f=false googlebooks].</ref>
Riga 176:
Riguardo al ''Tempio Ionico'' in contrada Marasà si sa che nella prima metà del [[V secolo a.C.]] i locresi abbatterono il tempio arcaico e lo sostituirono con uno più grande in [[stile ionico]] in calcare. Orsi pensa che il tempio sia stato importato da [[Siracusa]].
Il tempio di Marasà fu realizzato da architetti e maestranze siracusane operanti a Locri Epizefiri nel [[470 a.C.]] su iniziativa del tiranno [[Ierone I|Ierone di Siracusa]] (alleato e protettore dei locresi). Il nuovo tempio ha la stessa ubicazione ma è orientato diversamente.
Il tempio è stato distrutto nel [[XIX secolo]] ed i ruderi mostrano oggi un solo rostro di colonna.
Riga 232:
{{Colonie della Magna Grecia}}
{{Città romane della Regio III Lucania et Bruttii}}
{{portale|antica Grecia|antica Roma|archeologia|Magna Grecia e Sicilia greca}}
|