Nicola Pende: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
(8 versioni intermedie di 6 utenti non mostrate)
Riga 37:
 
==Biografia==
Nacque a Noicattaro (Bari) il 21 aprile 1880 da Angelo, commerciante di grani e farine, poi impiegato alla prefettura di Bari, e da Marianna Crapuzzi che apparteneva a una famiglia di medici da cinque generazioni e il cui padre era stato sindaco del paese. Unico figlio maschio su sei, fu fortemente influenzato dalla madre a intraprendere la carriera medica a discapito del volere del padre che lo avrebbe voluto avviato a quella impiegatizia. Con il sostegno economico materno, a nove anni si trasferì a Bari per frequentare il liceo ginnasio Domenico Cirillo, vivendo a pensione privata presso una famiglia «modestissima». Dati gli ottimi risultati scolastici, poté iscriversi alla facoltà di medicina dell’università di Roma un anno prima della formale conclusione del ciclo scolastico. Qui frequentò l’Istituto di patologia generale diretto da [[Amico Bignami]], con il quale si laureò il 13 luglio del 1903 con una tesi intitolata Alterazione della ghiandola surrenale dopo la resezione del nervo splancnico, da cui trasse gli studi per la terapia dell’ipertensione, tramite simpaticectomia splancnica sinistra, conosciuta poi come ''operazione Pende''.
 
Approfondendo gli studi del suo maestro [[Achille De Giovanni]], sostenne l'importanza delle [[ghiandola|ghiandole]] a secrezione interna nella determinazione delle costituzioni umane con l'[[endocrinologia]] nella costruzione dell'«uomo nuovo» fascista. Come nei progetti di «rigenerazione» dell'umanità di tipo biologico dell'ingegneria sociale che si accompagnarono in [[Germania]], [[Austria]] e [[Unione Sovietica]], così in Italia l'endocrinologia di Pende divenne il fondamentale strumento delle politiche [[eugenetica|eugenetiche]] e [[demografia|demografiche]] del [[regime fascista]].<ref>{{cita|Cassata 2015|p. 43}}.</ref>
Riga 60:
Nel [[secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]], su richiesta del sostituto procuratore generale, il 15 maggio [[1946]] la [[corte d'appello]] di [[Roma]] escluse la responsabilità di Pende nella promulgazione delle [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]]<ref>{{cita|Franzinelli|pp. 208-209}}.</ref> dichiarando di "''non doversi promuovere l'azione penale''".<ref>{{cita|Franzinelli|p. 209}}.</ref>
 
Inoltre per breve tempo fu anche esonerato dall'insegnamento,<ref name=autogenerato1 /> ma in suo favore si mosse anche [[Giuseppe Nathan]], commissario dell'[[Unione delle comunità ebraiche italiane]] (UCEI)<ref name=autogenerato1 /> e con una pronuncia dell'8 luglio [[1948]] della Corte di Cassazione, che tenne conto del ricovero offerto nel 1943 ai cittadini israeliti all'interno del Policlinico,<ref name=autogenerato1 /> mantenne la cattedra dell'Istituto di Patologia Medica dell'[[Sapienza - Università di Roma|Università di Roma]]<ref>{{cita|Franzinelli|p. 210}}.</ref> fino al raggiungimento dei limiti di età nel [[1955]]. Orfano del fascismo, mise la sua biotipologia al servizio del cattolicesimo.<ref name="cass" />
{{Citazione| Ho scoperto con le mie osservazioni fatti importantissimi. Ho trovato ad esempio, che negli omosessuali, vera piaga della società moderna, la pineale risulta sempre calcificata: una piccola pietra. Operando su alcuni soggetti innesti di pineale di vitello sono riuscito a guarirli, a normalizzarli.|G. BALDI, ''I grandi medici italiani. Pende'', ''[[L'Europeo]]'', XX (2 agosto 1964), n. 31, p. 30.}}
 
=== Vita privata ===
Anche il figlio Vito Pende ha svolto la professione di [[endocrinologo]], mentre la nipote [[Stella Pende|Stella]] è una giornalista e conduttrice televisiva.<ref>{{cita web|url=https://www.gazzetta.it/altrimondi/catalogodeiviventi09/scheda_personaggio.shtml?lettera=p&id=150|titolo=Altri mondi|accesso=2007}}</ref>
Riga 112 ⟶ 113:
 
[[Categoria:Personalità dell'Italia fascista]]
[[Categoria:Professori delladell'Università Sapienzadegli - UniversitàStudi di Roma "La Sapienza"]]
[[Categoria:Rettori dell'Università di Bari]]