Videoregistrazione: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
replaced: '90 → novanta (2), anni '60 → anni sessanta (2), typos fixed: a ? → a? using AWB |
m ortografia |
||
(19 versioni intermedie di 16 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{F|terminologia radiotelevisiva|settembre 2014}}
La '''videoregistrazione''' è la registrazione in forma [[elettronica]] di immagini in movimento accompagnate anche da
== Storia ==
La videoregistrazione nasce come registrazione di segnali [[Analogico|analogici]] su [[nastro magnetico]], principalmente con lo scopo di poter preregistrare spettacoli televisivi e anche di poterli inviare in differita, esigenza sentita in particolare dalle emittenti americane che mandavano più volte lo stesso notiziario per servire i diversi fusi orari degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Il primo sistema
Nel 1956 l'azienda americana [[Ampex]] superò brillantemente questo problema introducendo le testine magnetiche rotanti che incidevano sul nastro magnetico non più una traccia lineare ma verticale, segmentando l'informazione di un semiquadro televisivo su più tracce contigue. Ciò consentiva di ridurre drasticamente la velocità di scorrimento del nastro intorno ai 40 cm/s. Nacque così il primo videoregistratore commerciale. Lo standard fu denominato [[2 pollici Quadruplex|Quadruplex]], per la presenza di 4 testine magnetiche montate su un tamburo rotante. ▼
▲Nel 1956 l'azienda americana [[Ampex]]
Il videoregistatore Quadruplex della Ampex era un apparecchio ingombrante, pesante e costosissimo. Le sue dimensioni erano simili a quelle di una cucina (adoperava infatti ancora le [[valvola termoionica|valvole termoioniche]]), e non era quindi assolutamente adatto al mercato domestico, ma solo a quello strettamente professionale delle grandi emittenti televisive dei vari Paesi (anche la [[RAI]] ne acquistò un esemplare nei primi [[Anni 1960|anni sessanta]]).▼
▲Il videoregistatore Quadruplex della Ampex
L'introduzione di questo apparecchio rappresentò tuttavia una pietra miliare nella storia della televisione poiché consentiva agevolmente la trasmissione di programmi registrati in precedenza, cosa che fino ad allora era possibile soltanto con apparati di [[Telecinema]], costituiti da una telecamera che riprendeva in maniera sincrona le immagini di un proiettore cinematografico. Era anche possibile effettuare un montaggio rudimentale, giuntando fisicamente i nastri, anche se questo comportava diversi problemi tecnici quali il danneggiamento del nastro o l'inceppamento del videoregistratore.▼
▲L'introduzione di questo apparecchio
Inizialmente le trasmissioni videoregistrate si distinguevano da quelle in diretta per una qualità video inferiore (le cosiddette trasmissioni in "Ampex"), ma poi la tecnologia migliorò rapidamente e già nei primi anni sessanta la differenza divenne gradualmente impercettibile. Oltre alla tecnica verticale, fu sperimentato l'utilizzo di tracce circolari, incise da una serie di testine montate sulla superficie di un disco invece che sul bordo di un cilindro (scansione arcuata), e infine fu trovata una soluzione ottimale, usata da allora in poi in tutti i formati di videoregistrazione, che consiste nella [[scansione elicoidale]], dove il nastro viene avvolto attorno a un tamburo rotante su cui sono montate le testine video. Queste esplorano il nastro con lunghe tracce diagonali, in grado, con il progredire della tecnica, di memorizzare l'informazione di un intero semiquadro, senza quindi segmentare la registrazione. Questa tecnologia arriva al suo culmine con l'introduzione dello [[1 pollice standard C|standard C]] nel 1978, che usa una sola testina rotante. Con la scansione elicoidale non è più possibile il montaggio effettuato giuntando i nastri, ma ormai il [[montaggio]] elettronico è di larga applicazione.▼
▲
Sempre negli anni sessanta le valvole elettroniche furono gradualmente sostituite dai [[transistor]], analogamente a quanto avveniva per altri apparecchi elettronici, migliorando di molto l'affidabilità degli apparecchi e riducendo dimensioni e consumi. Per l'uso sul campo e per il mercato industriale, verso la fine degli [[anni 1970|anni settanta]] venne introdotto l'uso di sistemi di qualità inferiore, ma più pratici nell'uso, utilizzando nastri in più pratiche [[videocassetta|videocassette]]. Il primo sistema di questo tipo si diffonde rapidamente: è il cosiddetto ¾ di pollice (sistema [[U-matic]] della Sony); ciò consentì una certa riduzione delle dimensioni e dei costi. Applicando la tecnologia dei disk pack di derivazione informatica, vennero prodotte anche complesse apparecchiature in grado di registrare il video per pochi secondi su una serie di dischi magnetici. Queste macchine vennero usate per effettuare i primi replay in tempo reale, molti anni prima dell'avvento dell'AST, dei videoregistratori digitali e dei [[video server]].▼
▲Sempre negli anni sessanta le valvole elettroniche
Migliorando il sistema U-matic, nel [[1982]] la Sony mette in commercio il formato [[Betacam]], rivolto al mercato delle [[Electronic News Gathering|riprese giornalistiche]]: per la prima volta, la telecamera e il videoregistratore possono essere riuniti in un singolo apparecchio, il ''[[camcorder]]''. Questo contribuì molto alla diffusione del formato, passando in secondo piano la sua vera rivoluzione: il betacam fu infatti il primo esempio di registrazione del [[video a componenti]], il che permetteva di aumentare molto la qualità delle copie di generazione multipla e anche di slegarsi dai problemi di montaggio dovuti al [[color framing]]. Nel [[1986]] venne introdotto il primo formato digitale il [[D1 (standard di videoregistrazione)|D1]] e, nel [[1987]], con il [[Betacam|Betacam SP]], la qualità di registrazione arrivò allo stesso livello dello [[1 pollice standard C|standard C]].▼
▲Migliorando il sistema U-matic, nel [[1982]] la Sony mette in commercio il formato [[Betacam]], rivolto al mercato delle [[Electronic News Gathering|riprese giornalistiche]]: per la prima volta, la telecamera e il videoregistratore
Sarà necessario attendere il [[1972]], perché la [[Philips]] producesse il primo videoregistratore per uso domestico, l'[[Video Cassette Recording|N1500]]; esso però non riscosse particolare successo, soprattutto per la scarsa capienza delle videocassette, che potevano registrare circa mezz'ora di trasmissioni. Nel [[1975]] ci riprovò la Sony, che inventò il sistema [[Betamax]], inizialmente solo nello standard televisivo [[NTSC]] in uso in Giappone e negli USA, e successivamente anche in quello [[PAL]], adottato nell'Europa Occidentale ([[1977]]).▼
▲
Nel [[1976]] la Matsushita (JVC)
Nel [[1979]] anche la Philips
Negli anni novanta, inoltre, il sistema VHS introduce la funzione ''Long Playing'' (LP) che, con il dimezzamento della velocità di scorrimento del nastro, permette di raddoppiare la durata delle registrazioni, al prezzo di un sensibile deterioramento della qualità d'immagine. Questa funzione è pensata per registrazioni in ambito domestico, infatti non vengono pubblicate videocassette pre-registrate con questo sistema; c'è da dire però che nonostante
Dalla fine degli anni novanta col progressivo affermarsi dei supporti [[DVD]], il mercato delle videocassette
== Tipologie ==
=== Videoregistrazione analogica ===
I formati che registrano il video in analogico vanno suddivisi per prima cosa in base al tipo di segnale registrato: si possono considerare due sistemi fondamentali, [[video composito]] o [[video a componenti]]. Il segnale in ingresso viene processato attraverso alcune delle seguenti fasi, o tutte:
*'''Compensazione del livello video in ingresso''':
*'''Suddivisione dei componenti''': se necessario, un segnale composito viene separato nei suoi componenti. Alcuni sistemi processano separatamente la [[luminanza (video)|luminanza]] (ovvero la luce presente nell'immagine, l'equivalente del "bianco e nero") e la [[crominanza]] (ovvero il colore presente nell'immagine), mentre i sistemi a componenti separano anche la crominanza nelle sue componenti (ovvero i tre colori fondamentali rosso, verde e blu – [[RGB]] – oppure due segnali in combinazione con la luminanza che permettono di ricostruire il terzo colore – [[YPbPr]]). Quando possibile, la migliore qualità si ottiene collegando al videoregistratore i singoli segnali a componenti. La separazione avviene tramite [[filtro (elettronica)|filtri]]: tipicamente, un filtro passabasso taglia la luminanza (limitando la risoluzione però alla massima frequenza ammessa dal filtro), e un filtro passabanda separa la crominanza a 4,43 MHz ([[PAL (televisione)|PAL]]) o 3,58 MHz ([[NTSC]]). I videoregistratori [[Betacam]] della categoria broadcast usano filtri ad [[autocorrelazione]] per una separazione ottimale, conservando così una buona larghezza di banda della luminanza.
*'''Sfasamento e conversione della sottoportante''': la sottoportante colore viene convertita ad una frequenza inferiore (per esempio, 627 kHz nei sistemi [[U-matic]], portati successivamente a 924 nella versione SP) per ridurre la banda occupata. Questa portante viene poi usata come
*'''Compressione dei componenti di differenza cromatica''': nei sistemi che registrano il video a componenti, i segnali di differenza di colore vengono registrati insieme con diverse tecniche, tra cui il ''Chroma Time Division Multiplex'' ('''CTDM''') usato dal [[Betacam]] che comprime i due segnali BY (differenza tra blu e luminanza) e RY (differenza tra rosso e luminanza) in senso temporale, registrandoli entrambi come metà di un singolo fotogramma.
*'''[[Modulazione di frequenza]]''': per permettere la registrazione, il segnale video (che ha un'ampiezza superiore alle 18 [[ottava (musica)|ottave]]) modula una frequenza statica: il segnale registrabile è il risultato della modulazione. La frequenza statica del modulatore dipende dalla classe e dal tipo di videoregistratore.
Line 41 ⟶ 38:
=== Videoregistrazione digitale ===
Anche per i videoregistratori digitali si può distinguere tra i formati che utilizzano il video composito e quelli che utilizzano il video a componenti: in pratica, però, esistono solo due formati compositi, il [[D2 (standard di videoregistrazione)|D2]] e il [[D3 (standard di videoregistrazione)|D3]], introdotti per motivi di riduzione dei costi e di uso piuttosto limitato. Questi due sistemi campionano un segnale composito [[PAL (televisione)|PAL]] o [[NTSC]] e lo registrano senza ulteriore compressione (la stessa codifica in video composito è di per sé una forma di compressione sufficiente).
Tutti gli altri formati utilizzano il video a componenti campionato secondo un ben determinato [[sottocampionatura della crominanza|schema di codifica]]. Alcune fasi del procedimento di registrazione di un segnale sono le seguenti:
*'''Conversione del segnale''': praticamente tutti i videoregistratori digitali possono accettare in ingresso un segnale analogico, sia a componenti che (in alcune macchine come opzione) composito. In questo caso il segnale viene separato nei suoi componenti e poi campionato. A partire dal [[1993]], l'adozione generalizzata dell'interfaccia [[Serial Digital Interface|SDI]] ha permesso di trasportare in un unico [[cavo coassiale]] il video digitale a componenti, semplificando i cablaggi a migliorando la qualità. In precedenza, era piuttosto comune l'uso di interfacce digitali parallele (con connettore DB25), come sul formato [[D1 (standard di videoregistrazione)|D1]], piuttosto limitate nella lunghezza massima dei cavi (dai 30 ai 50
*'''Reclocking''': se il segnale in ingresso è digitale, alcuni videoregistratori eseguono un procedimento detto ''reclocking'' che permette di ricostruire parti del segnale eventualmente degradate.
*'''Compressione del segnale video''': un segnale video digitale a componenti occupa un'enorme larghezza di banda, per cui molti sistemi implementano tecniche di compressione del segnale. Tra le tecniche più usate ci sono la compressione [[Trasformata discreta del coseno|DCT]], utilizzata per esempio dal [[betacam#Digital Betacam|Digital Betacam]], e la compressione [[MPEG-2]] usata dall'[[betacam#MPEG IMX|IMX]].
Line 62 ⟶ 59:
! width=40% | Supporto removibile
|-
| [[VERA (videoregistratore)|VERA]]
| [[BBC]]
| professionale
Line 86 ⟶ 83:
| [[Sony]]
| professionale
| [[
| analogica
| nastro magnetico da ¾ di pollice [[videocassetta|in bobine chiuse]]
|-
| [[
| [[Philips]]
| amatoriale
Line 165 ⟶ 162:
| [[1985]]
| analogica
| nastro magnetico da 8
|-
| [[Betacam#
| Sony
| professionale
Line 214 ⟶ 211:
| [[1989]]
| analogica
| nastro magnetico da 8
|-
| [[D3 (standard di videoregistrazione)|D3]]
Line 230 ⟶ 227:
| nastro magnetico da ¾ pollice in bobine chiuse
|-
| [[Betacam#
| Sony
| professionale
| [[1993]]
| digitale
Line 286 ⟶ 283:
| nastro magnetico da ¼ pollice in bobine chiuse
|-
| [[Betacam#
| Sony
| professionale
Line 293 ⟶ 290:
| nastro magnetico da ½ pollice in bobine chiuse
|-
| [[Betacam#
| Sony
| professionale
Line 319 ⟶ 316:
| [[1999]]
| digitale
| nastro magnetico da 8
|-
| [[D6 (standard di videoregistrazione)|D6]]
Line 335 ⟶ 332:
| nastro magnetico da ? in bobine chiuse
|-
| [[Betacam#
| Sony
| professionale
Line 370 ⟶ 367:
| nastro magnetico da ¼ pollice in bobine chiuse
|-
| [[Betacam#
| Sony
| professionale
Line 383 ⟶ 380:
==Voci correlate==
*[[Scansione elicoidale]]
*[[Videoregistratore]]
*[[U-matic]]
Line 388 ⟶ 386:
{{Videoregistrazione}}
{{Portale|scienza e tecnica
[[Categoria:Tecnologia audiovideo]]
|