Fileteado: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m correggo alcuni disambigua
CommonsDelinker (discussione | contributi)
Bot: rimosso c:File:Fileteado_Flores.jpg in quanto cancellato da Commons da IronGargoyle
 
(28 versioni intermedie di 17 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{T|spagnola|arte|agosto 2018}}
{{UNESCO immateriale
|nome = Filete porteño ina Buenos Aires, una tecnica pittorica tradizionale
|nomeInglese =
|immagine = Fileteado Gardel Abasto Untroib.jpg
Riga 15 ⟶ 14:
|linkMappa =
}}
Il '''fileteado''' (in [[Lingua spagnola|spagnolo]] letteralmente "filettato") è uno [[Tecnica pittorica|stile artistico]] della [[pittura]] e del [[disegno]] tipico della città di [[Buenos Aires]], in [[Argentina]], che si caratterizza per linee che diventano spirali, per colori forti, per l'uso ricorrente della [[simmetria]], per effetti tridimensionali mediante ombre e [[Prospettiva|prospettive]] e per un uso sovraccarico della superficie. Il suo repertorio decorativo include principalmente stilizzazioni di foglie, animali, [[Cornucopie|cornucopie]], fiori, bandierine e pietre preziose. Nel dicembre 2015 fu dichiarato [[Patrimoni orali e immateriali dell'umanità|patrimonio culturale immateriale dell'umanità]] dal Comitato Intergovernativo per la SalvaguardaSalvaguardia dell'[[UNESCO]].<ref name=PATRIMONIO>{{cita news |url=http://www.lanacion.com.ar/1849547-el-fileteado-porteno-fue-declarado-patrimonio-cultural-inmaterial-de-la-humanidad |titolo=El fileteado porteño fue declarado Patrimonio Cultural Inmaterial de la Humanidad |autore=Mauricio Giambartolomei |pubblicazione=Diario La Nación |data=1º dicembre 2015 |accesso=1º dicembre 2015 |dataarchivio=12 giugno 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180612162343/https://www.lanacion.com.ar/1849547-el-fileteado-porteno-fue-declarado-patrimonio-cultural-inmaterial-de-la-humanidad |urlmorto=sì }}</ref>
 
Nacque a Buenos Aires verso la fine del XIX secolo come un semplice [[Ornato|ornamento]] per abbellire i carri a trazione animale che trasportavano alimenti e con il tempo si trasformò in un'[[arte pittorica]] propria di questa città, al punto tale che finì per diventare l'emblema iconografico che meglio la rappresenta. Generalmente si includono dentro l'opera frasi ingegnose, [[Proverbio|proverbi]] poetici o [[Aforisma|aforismi]] scherzosi, emotivi o filosofici, scritti a volte in [[lunfardo]] e con [[Caratteri tipografici con grazie|lettere ornate]], generalmente [[Scrittura gotica|gotiche]] o [[Corsivo|corsive]]. Molti dei suoi iniziatori facevano parte delle famiglie di immigranti europei, portando con sé alcuni elementi artistici che si combinarono con quelli del patrimonio [[creolo]], creando uno stile tipicamente argentino.
 
Nel [[1970]] si organizza la prima esposizione del ''filete'', avvenimento a partire deldal quale si diede al fileteado una maggiore importanza, riconoscendolo comocome un'arte della città e promuovendo la sua estensione a ogni tipo di superfici ed oggetti.
 
== Storia ==
[[File:Fileteado carreta 2.jpg|250px|miniaturathumb|Carro ''fileteado'' in esposizione]]
[[File:Fileteado Triciclo Edgardo Morales.jpg|250px|miniaturathumb|Triciclo]]
[[File:Camión Ford F 600 fileteado 2.JPG|250px|miniaturathumb|Camion da carico ''fileteado'']]
{{citazione|Se [[Enrique Santos Discépolo|Discépolo]] disse che il [[tango]] è un pensiero triste che si balla, il filete è un pensiero allegro che si dipinge.|Ricardo Gómez, ''fileteador''.<ref>
{{cita web |url= http://www.tallerdelfondo.com.es/historia.htm |titolo=Taller del fondo |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130709005125/http://www.tallerdelfondo.com.es/historia.htm |dataarchivio=9 luglio 2013}}</ref>|Si Discépolo dijo que el tango es un pensamiento triste que se baila, el filete es un pensamiento alegre que se pinta.|lingua=es}}
Riga 30 ⟶ 29:
L'inizio del fileteado si origina nei carri grigi, tirati dai cavalli, che trasportavano alimenti come latte, frutta, verdura o pane, alla fine del XIX secolo.
 
Un aneddoto, riferito dal ''fileteador'' [[Enrique Brunetti]],<ref>{{cita testo |autore=Enrique Brunetti |contributo=El filete y los primeros fileteadores |titolo=Los Maestros Fileteadores de Buenos Aires |p=52 |curatore1=E. Barugel |curatore2=N. Rubió |anno=1988 |postscript=nessuno}} (si veda la bibliografia).</ref> racconta che nell'[[Avenida Paseo Colón]], che a quel tempo era il limite tra la città e il suo porto, esisteva un'officina di carrozzeria nella quale lavoravano collaborando in compiti minori due umili bambini di origine italiana, che diventeranno importanti ''fileteadores'': Vicente Brunetti (che sarebbe stato il padre del summenzionato Enrique) e Cecilio Pascarella, rispettivamente di dieci e tredici anni di età. Un giorno il padrone chiese loro di dare una mano di vernice a un carro, essendo a quel tempo i carri nella loro totalità dipinti di grigio. Forse per una birichinata o solo per un esperimento, il fatto è che dipinsero le fiancate del carro a [[Colore|colori]], e questa idea piacque al padrone. Tanto più che a partire da questoquel giorno altri clienti chiesero di dipingere le fiancate dei loro carri a colori, per cui altre imprese di carrozzeria imitarono l'idea. Così, secondo quanto narrato da Enrique, sarebbe iniziata la decorazione dei carri; il passo seguente fu colorare i riquadri degli stessi impiegando "filetti" (''filetes'') di diversi spessori.
 
L'innovazione successiva fu includere cartelli nei quali figuravano il nome del proprietario, il suo indirizzo e la specialità che trasportava. Questo compito in principio era realizzato da [[Letterista|letteristi]] francesi che a Buenos Aires si dedicavano a dipingere insegne per le attività commerciali. Poiché a volte il ritardo per l'inserimento di queste scritte era notevole, il padrone dell'officina di Paseo Colón incaricò Brunetti e Pascarella, che avevano visto come facevano il lavoro i francesi, di realizzare loro le scritte, distinguendosi Pascarella nel fare i cosiddetti ''firuletes''<ref group=Nota>La parola ''firulete'' viene dal [[Lingua gallega|gallego]] ''ferolete'', letteralmente "fiorellino". In [[Lingua spagnola|spagnolo]] assume significati diversi a seconda del contesto e della regione geografica, tutti comunque riconducibili all'idea di "ornamento". In Argentina, la parola ''firuletes'' indica in particolare gli "svolazzi" o "arabeschi" delle linee del fileteado, ma anche un movimento del [[tango]] quando i ballerini incrociano le gambe tra loro, spesso in maniera sensuale. Infine, ''El firulete'' è anche il titolo di un famosissimo tango-[[Milonga (musica)|milonga]], scritto nel 1956 da [[Rodolfo M. Taboada|Rodolfo Taboada]] e [[Mariano Mores]]. Per una spiegazione completa del vocabolo, si veda {{cita web |url=httphttps://palabrasenextincion.blogspot.com/2010/09/firulete.html |titolo=Firulete |sito=El arca de las palabras |data=10 settembre 2010 |accesso=14 agosto 2018}}</ref> che ornavano i cartelli e che sarebbero diventati caratteristici del fileteado.
 
Il pittore che decorava i carri veniva chiamato ''fileteador'', giacché realizzava il lavoro con [[Pennello|pennelli]] a pelo lungo o pennelli ''para filetear'', ossia letteralmente "per filettare". La parola ''filete'', come la corrispondente italiana ''filetto'', deriva infatti dal latino ''filum'' e indica il "filo" o bordo di una modanatura, riferendosi nell'arte a una linea sottile che serve da ornamento.
 
Trattandosi di un compito che si realizzava concludendo la sistemazione del carro e immediatamente prima di incassare il pagamento dal cliente, che era ansioso di recuperare il suo strumento di lavoro, il fileteado doveva realizzarsi con rapidità.
[[File:Modelo Ford 31 AA Fileteado parte trasera.jpg|250px|miniaturathumb|Modelo Ford 31 AA ''fileteado'' come una volta]]
[[File:Colectivo chevrolet 1947 exterior delantera I.jpg|miniatura|250pxthumb|Autobus deldell'anno 1947]]
Sorsero allora abili specialisti come Ernesto Magiori e Pepe Aguado, o artisti come [[Miguel Venturo]], figlio di Salvador Venturo. Quest'ultimo era stato un capitano della [[Marina mercantile italiana]] che andando in pensione si stabilì a Buenos Aires, dove si dedicò al fileteado, incorporandovi motivi e idee della sua patria. Miguel studiò pittura e migliorò la [[tecnica]] di suo padre, venendo considerato da molti ''fileteadores'' come il pittore che diede forma al filete. A lui si deve l'introduzione di uccelli, fiori, diamanti e draghi nei motivi e nel disegno delle scritte sulle porte dei camion: di fronte al pagamento di imposte se i cartelli erano troppo grandi, Miguel ebbe l'idea di farli più piccoli, ma decorati con motivi simmetrici, formando fiori e draghi, perché fossero più appariscenti, disegno che si mantenne per molto tempo.
 
Riga 44 ⟶ 43:
 
Il [[camion]] eliminò dalla scena i carri per il trasporto alimentare e i primitivi "filettati" di questi si persero per sempre, giacché nessuno si prese il disturbo di conservare alcun modello per la posterità. D'altra parte, il camion presentava tutta una sfida per il ''fileteador'' per essere molto più grande e pieno di anfratti. Nelle imprese di carrozzerie lavoravano carpentieri, fabbri, pittori di liccio e ''fileteadores''. Si trovavano fondamentalmente nei quartieri di [[Lanús]], [[Barracas (Buenos Aires)|Barracas]] e [[Nueva Pompeya|Pompeya]]. Il camion arrivava con il suo [[Telaio (meccanica)|telaio]] e la sua cabina di fabbrica, e gli si fabbricava il cassone, che poteva essere di legno duro di [[Tabebuia|lapacho]] o di [[pino]], ben pulito per far credere che era buono, ma che in realtà durava molto meno. Poi, il fabbro forgiava i ferri creando ornamenti.
[[File:Fileteado colectivo delantera.jpg|250px|miniaturathumb|sinistra|Fileteado in una unità moderna]]
Il lavoro del ''fileteador'' arrivava alla fine e dipingeva su ponteggi. Soleva decorare i pannelli laterali di legno (tavoloni) con fiori e draghi, mentre la tavola principale si ornava con qualche tema proposto dal padrone. Il ''fileteador'' firmava nel tavolone o accanto al nome della carrozzeria.
 
Riga 50 ⟶ 49:
 
== Tecnica ==
[[File:Fileteado puro.jpg|200px|miniaturathumb|Colori forti e uso sovraccarico della superficie]]
Il ''fileteador'' utilizzava per disegnare la sua opera uno "spolvero" (''espúlvero''), una carta sulla quale si disegnava l'opera; poi si perforava con uno spillo seguendo il tratto del disegno, si collocava sulla superficie da dipingere e, per ultimo, si spolverava su di esso [[Gessetto|gesso]] o [[carbone]] in polvere, nello stile dei maestri [[Rinascimento|rinascimentali]], in maniera che indicasse dove doveva realizzarsi il tratto con il pennello. Fatto questo, si utilizzava il rovescio dello spolvero per ripetere gli stessi passaggi in un'altra sezione della superficie da dipingere, per ottenere la stessa immagine ma al rovescio, In questa maniera si ottenevano le immagini simmetriche, così caratteristiche del fileteado.
 
Riga 69 ⟶ 68:
 
D'altra parte, nascendo sotto gli stessi alberghetti e pensioni dei sobborghi nei quali nacque il tango, i motivi del fileteado si legarono a quest'ultimo. Gli elementi che sogliono ripetersi in esso sono:
[[File:Fileteado Flores.jpg|150px|miniatura|Tipici fiori a 5 petali]]
;'''Fiori'''
Simboli del bello. I più comuni erano quelli di quattro e cinque petalo illuminati da sopra. Rare volte apparivano i [[Giglio (araldica)|gigli]] o le [[Rosa (botanica)|rose]]. Si suole accompagnarli con stilizzazioni di foglie di [[acanto]].
Riga 77 ⟶ 75:
 
;'''Sole'''
Di formato simile a quello dello [[Sol de Mayo|scudo nazionale argentino]]. A volte disegnate come [[SolLevata levantedel Sole|sole nascente]], che dà l'idea di prosperità.
[[File:Fileteado dragón.jpg|150pxupright=0.7|miniaturathumb|Il drago, animale immaginario ma recurrente.]]
;'''Scenario'''
Due tendine semiaperte, come nel teatro, che lasciano vedere le iniziali del padrone del veicolo.
;'''Mani strette'''
Generalmente con qualche allusione alla famosa frase del poema del ''[[Martín Fierro]]'', di [[José Hernández (scrittore)|José Hernández]]: ''«Los hermanos sean unidos, porque esa es la ley primera...»'' ("I fratelli siano uniti, perché questa è la prima legge...").
[[File:Fileteado Virgen de Luján Edgardo Morales.jpg|150pxupright=0.7|miniaturathumb|Vergine di Luján]]
;'''Personaggi'''
Fondamentalmente quello dell'idolo tanguero [[Carlos Gardel]] o della [[Vergine di Luján]], signora e patrona dell"Argentina e protettrice delle strade.
;'''Nastri, bandiere o fiocchi'''
Qualcuno di questi elementi è presente in qualsiasi opera, con i colori dell'Argentina (celeste e bianco) e a volte accompagnata dalla bandiera di un altro paese, o club di calcio.
[[File:Fileteado Caballo.jpg|150pxupright=0.7|miniaturathumb|Il cavallo, uno degli animali più richiesti]]
;'''Animali'''
* '''Immaginari''', come uccelli di specie inesistenti o draghi, allegoria del machismo portegno''porteño'', che si pensa che Miguel Venturo abbia incorporato ispirato dagli esterni del [[Teatro Nacional Cervantes]] di Buenos Aires. O draghi, come emblema di fierezza o virilità.
* '''Reali''': fondamentalmente il leone, simbolo di tempra salda contro le avversità. O il cavallo, generalmente quello delle corse incorniciato in un ferro di cavallo portafortuna o in alguni casi il [[Criollo (cavallo)|cavallo criollo]].
Gli oggetti dipinti sogliono apparire accompagnati da [[Filigrana (oreficeria)|filigrane]], [[Arabesco|arabeschi]], nappe, guardie, [[Pergamena|pergamene]], [[Pisside|pissidi]] o cornucopie.
 
== Lettere e frasi ==
Riga 119 ⟶ 117:
** ''Yo nací para el fango como Arolas para el tango.'' ("Io sono nato per il fango come [[Eduardo Arolas|Arolas]] per il tango.")<ref name=Fondo />
* '''Lavoro:'''
** ''Con las gomas voy sellando el camino de mi trabajo.'' ("Con le gomme vado sugellandosuggellando la strada del mio lavoro.")<ref name=Fondo />
* '''Pubblicità:'''
** ''De Avellaneda a la Luna, como Soda Fernández no hay ninguna.'' ("Da [[Avellaneda (Argentina)|Avellaneda]] alla Luna, come Soda Fernández non c'è nessuna.")<ref name=filete />
* '''Abilità:'''
** ''Yo maté al Mar Muerto.'' ("Io hoHo ammazzato io il Mar Morto.")<ref name=filete />
** ''Rajen, petisos, que aquí llega el tango.'' ("Levatevi, piccoletti, che qui arriva il tango.")<ref name=Fondo />
** ''Al final, primero yo.'' ("Alla fine, prima io.")<ref name=Fondo />
|width=33% valign="top"|
* '''Machismo:'''
Riga 134 ⟶ 132:
** ''No dejes para mañana lo que puedas beber hoy.'' ("Non rimandare a domani quello che puoi bere oggi.")<ref name=Arce />
** ''No seré doctor... pero tengo dos chapas.'' ("Non sarò dottore... ma ho due targhe.")<ref name=Fondo />
<br />[[File:Fileteado cartel.jpg|miniaturathumb|centro|200px|Fileteado in una ferramenta.]]
|}
 
Riga 141 ⟶ 139:
== Esposizioni del ''filete'' ==
{{citazione|Mi sorprende che la gente si sorprenda di quello di cui ieri non si sorprendeva.|Carlos Carboni a un giornalista, durante la prima esposizione del ''filete'' (1970).<ref>Citato nella controcopertina del libro ''El Filete Porteño'' (si veda la bibliografia).</ref>|Me asombra que la gente se asombre con lo que ayer no se asombraba.|lingua=es}}
[[File:Buenos Aires city bus.jpg|miniatura|250pxthumb|''Colectivo'' [[Mercedes-Benz]] esposto nel [[Mercedes-Benz#Museo Mercedes|museo della casa automobilistica]], a [[Stoccarda]], in [[Germania]]]]
La fine degli [[Anni 1960|anni 60]] e l'inizio degli [[Anni 1970|anni 70]] furono anni di splendore per il fileteado poiché, oltre ai buoni maestri di questa arte, esistevano grandi camion e ''colectivos'' (autobus) in quantità.
 
La scultrice argentina [[Esther Barugel]] e suo marito, il pittore spagnolo [[Nicolás Rubió]], furono imprimi a realizzare un'indagine minuziosa sulla genesi del fileteado; organizzarono il [[14 settembre]] [[1970]] la prima esposizione del ''filete'' nella Galleria Wildenstein, a Buenos Aires. Praticamente non esistevano più tavole ''fileteadas'' dell'epoca dei carri. L'esposizione, nella quale spiccò il ''fileteador'' Carlos Carboni, fu un successo e fece sì che la gente della città cominciasse ad apprezzare quello che vedeva circolare quotidianamente per le strade, ma a cui non aveva mai prestato particolare attenzione.
[[File:Fileteado colectivo moderno.jpg|miniatura|250pxthumb|Attualmente si permette solo un elementare ''filete'' tra i piani colorati del tetto e la parte inferiore del ''colectivo'']]
 
Il ''fileteado'' smise di essere visto allora come un semplice artigianato che serviva solo come un elementare ornamento per carro o camion, e gli fu data una maggiore importanza, venendo riconosciuto nel paese e all'estero come un'arte della cittä, che da allora si "separò" dal camion e si estese a tutti i tipi di oggetti. Le opere che furono esposte nella galleria si trovano attualmente in possesso del que se expusieron en la galería se encuentran actualmente en poder del [[Museo de la Ciudad de Buenos Aires]].<ref name=GOBIERNO>{{cita web |url=http://www.buenosaires.gov.ar/areas/ciudad/especiales/fileteado/historia_fileteado.php?menu_id=24417 |titolo=Fileteado porteño |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121122072922/http://www.buenosaires.gov.ar/areas/ciudad/especiales/fileteado/historia_fileteado.php?menu_id=24417 |dataarchivio=22 novembre 2012 |accesso=17 agosto 2018 |editore=Ciudad de Buenos Aires}}</ref>
Riga 158 ⟶ 156:
 
== Maestri ==
Tra i migliori esponenti di questa arte (i cosiddetti ''Maestros Fileteadores'', citati dagli studiosi Nicolás Rubió ed Esther Barugel<ref name=Barugel&Rubió2005>{{cita|Barugel e Rubió 2005}}.</ref>), si trovano i primi fileteadores: Salvatore Venturo, Cecilio Pascarella, Vicente Brunetti, Alejandro Mentaberri, Pedro Unamuno, e il rinomato Miguel Venturo; a una seconda generazione appartengono Andrés Vogliotti, Carlos Carboni, León Untroib, i fratelli Brunetti, i fratelli Bernasconi, Enrique Arce, Alberto Pereira, Ricardo Gómez, Luis Zorz e [[Martiniano Arce]], distinguendosi quest'ultimo come un rinnovatore utilizzando per la prima volta il fileteado portegnoporteño come pittura da cavalletto e ottenendo lungo la sua carriera un solido riconoscimento nel terreno dell'arte.<ref name=Barugel&Rubió2005/>
 
Della nuova generazione si distinguono [[Jorge Muscia]], per i premi ricevuti nel campo della plastica e le sue numerose mostre all'estero, e i ''fileteadores'' [[Alfredo Genovese]], Elvio Gervasi, Miguel Gristan, Adrián Clara, José Espinosa, Alfredo Martínez, Sergio Menasché, tra gli altri, che continuano a sviluppare attualmentequesta arte. A partire dal decennio degli anni 90 anche varie donne si aggregano a questo compito.
 
== Il fileteado attualmente ==
=== Risorgimento ===
[[File:Fileteado frascos.jpg|miniaturathumb|150pxupright=0.7|sinistra|Barattoli ''fileteados'']]
 
Il risorgimento del fileteado si deve in gran misura all'ingegno e alla creatività di coloro che cercarono nuovi supporti per plasmarlo. Così, tanto le pareti della città, quanto corde, bottiglie, copertine di CD o perfino la pelle humana mediante il tatuaggio, sono alcune delle diverse superfici nelle quali si propagò.<ref name=Actualidad>{{cita web |url=http://www.buenosaires.gob.ar/laciudad/fileteado-porteño/actualidad-del-fileteado-porteno |titolo=Actualidad del Fileteado Porteño |editore=Buenos Aires Ciudad |accesso=17 agosto 2018}}</ref>
 
Riguardo al tatuaggio, nel 1999 una campagna pubblicitaria per il canale TV [[Much Music]] fu realizzata con il corpo dei presentatori e dei musicisti "filettati" da Alfredo Genovese. I più comuni sono gli ornamenti con motivi tipici del fileteado portegnoporteño: fiori, draghi, uccelli, bandiere o scudi del calcio, e i nomi o le date con la tipografia tipica. Anche gli stranieri che visitano l'Argentina lo usano come una maniera per portarsi un ricordo legato alla città. La tecnica che si usa sulla pelle differisce un po' da quella tradizionale, così per esempio nel ''filete'' tradizionale, il bianco si usa per dare luce, ma sulla pelle non si può applicare.<ref name=CLASICO>{{cita news |url=http://www.clarin.com/ciudades/clasico-fileteado-renueva-usan-tatuajes_0_1232276947.html |titolo=El clásico fileteado se renueva y también lo usan para tatuajes, |nome=Einat |cognome=Rozenwasser |pubblicazione=Diario Clarín |data=18 ottobre 2014 |accesso=17 agosto 2018}}</ref>
[[File:Zapatillas fileteadas.jpg|miniatura|200pxthumb|Scarpette decorate con i "filetti"]]
 
Jorge Muscia ottenne un'importante diffusione del fileteado all'estero realizzando diverse esposizioni delle sue opere in Europa, Messico e Stati Uniti. Anche Martiniano Arce, che contribuì molto a portare il fileteado su tela, ha realizzato opere che hanno girato il mondo.
 
Tra gli anni 2003 e 2004, il [[Museo Casa Carlos Gardel|Museo Carlos Gardel]] organizzò il concorso ''El Abasto y el fileteado porteño'' ("L'[[Abasto (Buenos Aires)|Abasto]] e il fileteado portegnoporteño"), in occasione del suo primo anniversario e come parte del VI Festival Buenos Aires Tango 2004.<ref>{{cita news |url=http://www.clarin.com/diario/2004/03/01/h-04101.htm |titolo=El fileteado porteño llenó de color una cuadra del Abasto |pubblicazione=Diario Clarín |data=1º marzo 2004 |accesso=17 agosto 2018 |dataarchivio=17 ottobre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091017074134/http://www.clarin.com/diario/2004/03/01/h-04101.htm |urlmorto=sì }}</ref> Il luogo scelto fu la calle ''Jean Jaurès'' nell'isolato dal,n. 701 al n. 799 (tra le calles ''Zelaya'' e ''Tucumán''), nella quale si trova il citato museo che fu a sua volta residenza dell'idolo tanguero di Buenos Aires.
[[File:Fileteado en edificios.jpg|miniatura|250pxthumb|Calle Jean Jaurès.]]
Di 80 artisti iscritti, una giuria costituita da architetti, artisti e comdominicondomini ne premiò sei, chrche realizzarono i loro progetti in altrettante facciate di condomini del museo, i quali si imoegnaronoimpegnarono a mantenere le facciate intatte almeno per un anno.
 
Nell'anno 2006 l'assemblea legislativa porteña dichiarò il fileteado come ''Patrimonio culturale'' della Città di Buenos Aires a partire dalla sanzione della legge 1941,<ref>
Riga 181 ⟶ 179:
 
=== Patrimonio culturale immateriale dell'umanità ===
Nel 2014, la Città di Buenos Aires candidò davanti all'UNESCO il ''filete'' portegnoporteño nella Lista rappresentativa del [[Patrimoni orali e immateriali dell'umanità|Patrimonio culturale immateriale dell'umanità]].<ref name= CLASICO/> Nel dicembre 2015 la candidatura fu approvata dal Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia dell'UNESCO riunito in [[Namibia]]. A partire da questa dichiarazione, il Governo della Città di Buenos Aires deve assumere l'impegno di adottare misure di salvaguardia che saranno valutate dall'UNESCO perché azioni concrete proteggano l'attività e il lavoro dei ''fileteadores'', come quelli proposti nella candidatura, tra i quali concorsi fotografici che registrino i ''filetes'' del paese, la produzione di un documentario sul fileteado portegnoporteño, incontri accademici e congressi che stimolino nuove indagini e la creazione di una commissione permanente integrata da ''fileteadores'' e funzionari del settore della cultura.<ref name=PATRIMONIO/>
<!--
=== Fileteadoras ===
{{cita|Las mujeres son como el [[ave Fénix]] porque revivieron el filete. Desde que ellas tomaron los pinceles... andá a cantarle a [[Carlos Gardel|Gardel]]|Maestro Ricardo Gómez<ref name= museo>[http://www.clarin.com/diario/2003/09/20/h-05201.htm ''El filete porteño, un arte de hombres hecho por mujeres'' Diario Clarín 20/09/03]</ref>}}
Los hombres fueron quienes crearon y practicaron el fileteado durante décadas y aún hoy los más destacados fileteadores son varones. Los pedidos de obras eran realizados por camioneros y colectiveros, oficios que eran considerados poco apropiados para mujeres. Pero a partir de la década de los 90 también se agregan varias mujeres a practicarlo. Éstas, a las cuales el fileteado casi siempre hizo referencia sólo cuando se trataba de una madre, una virgen o una sirena; comenzaron a interesarse por este arte. El problema fue que prácticamente no existían cursos para aprenderlo y escaseaban los lugares donde el fileteado se utilizara. Algunos de los pocos que orientaron a los más jóvenes fueron Luis Zorz, Ricardo Gómez (el primero que comenzó dictando talleres a mujeres, en [[Parque Avellaneda]]), Alfredo Martínez, y Genovese, este ya hacia fines del siglo XX. Lo nuevo era que a estos cursos asistían y asisten mayoritariamente mujeres.
 
=== ''Fileteadoras'' ===
Así, de a poco, pintoras talentosas fueron aprendiéndolo y de esta manera se llegó en septiembre de 2003 a organizar una muestra de obras realizadas por 15&nbsp;mujeres en el [[Museo de Arte Popular José Hernández]], siendo su curador el mencionado Ricardo Gómez.<ref name= museo />
{{citazione|Le donne sono come l'[[Araba Fenice]] perché hanno fatto rivivere il ''filete''. Da quando hanno preso i pennelli... non ce n'è per nessuno.|Maestro Ricardo Gómez<ref name= museo>{{cita news |url=http://www.clarin.com/diario/2003/09/20/h-05201.htm |titolo=El filete porteño, un arte de hombres hecho por mujeres |pubblicazione=Diario Clarín 20 settembre 2003 |accesso=17 agosto 2018 |dataarchivio=1 dicembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081201232137/http://www.clarin.com/diario/2003/09/20/h-05201.htm |urlmorto=sì }}</ref>|Las mujeres son como el ave Fénix porque revivieron el filete. Desde que ellas tomaron los pinceles... andá a cantarle a [[Carlos Gardel|Gardel]].<ref group=Nota>L'espressione colloquiale ''Andá a cantarle a Gardel'' è tipicamente argentina e uruguayana ed è divenuta quasi proverbiale in questi due paesi. Tradotta letteralmente vuol dire "Va a cantare a Gardel", e fa riferimento a [[Carlos Gardel]], considerato la "voce" del tango e uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi. Si usa quindi per ironizzare su qualcuno che si ritiene migliore di qualcun altro, o viceversa, come in questo caso con le ''fileteadoras'', per sottolineare la bravura di qualcuno che non teme confronti, come Gardel nel canto. Più spesso, serve ad esprimere incredulità o scetticismo di fronte ad affermazioni palesemente esagerate o anche, semplicemente, per mandare a quel paese una persona. Si veda ad esempio, per maggiori spiegazioni, {{cita web |url=https://ar.answers.yahoo.com/question/index?qid=20060926233236AAYAhbq&guccounter=1 |titolo=¿Andá a cantarle a Gardel? |accesso=17 agosto 2018}}</ref>|lingua=es}}
Gli uomini furono quelli che crearono e praticarono il fileteado per decenni e ancora oggi i più distinti ''fileteadores'' sono maschi. Le ordinazioni delle opere erano realizzate da camionisti o autisti di autobus (''colectiveros''), mestieri che erano considerati poco appropriati per le donne. Ma a partire dal decennio dei '90 si aggiungono anche varie donne a praticarlo. Queste, alle quali il fileteado fece riferimento quasi sempre solo come soggetti, quando si trattava di una madre, una vergine o una sirena, cominciarono a interessarsi direttamente di questa arte. Il problema fu che praticamente non esistevano corsi per apprenderlo e scarseggiavano i luoghi dove il fileteado si utilizzasse. Alcuni dei pochi che orientarono i più giovani furono Luis Zorz, Ricardo Gómez (il primo che cominciò a tenere seminari per donne, in [[Parque Avellaneda]]), Alfredo Martínez, e Genovese, quest'ultimo già verso la fine del XX secolo. La cosa nuova era che a questi corsi assitevamo e assistono in maggioranza donne.
 
Così, di lì a poco, pittrici talentuose cominciarono ad apprenderlo e in questa maniera si arrivò nel settembre 2003 a organizzare una mostra di opere realizzate da 15 donne nel [[Museo de Arte Popular José Hernández]], essendo il suo curatore il menzionato Ricardo Gómez.<ref name= museo />
== Día del filete ==
 
El 14 de septiembre se celebra el día del fileteado porteño en conmemoración de la ya mencionada primera exposición de filete porteño que se realizó en esa fecha del año 1970 en Buenos Aires, en la Galería Wildenstein.<ref name = GOBIERNO />
== DíaGiornata del ''filete'' ==
-->
ElIl 14 desettembre septiembre sesi celebra ella díagiornata del fileteado porteño enin conmemoracióncommemorazione dedella lagià yacitata mencionadaprima primeraesposizione exposición dedi ''filete'' porteño queche sesi realizótenne enin esaquella fechadata del añonel 1970 ena Buenos Aires, en lanella GaleríaGalleria Wildenstein.<ref name = GOBIERNO />
 
== Note ==
Riga 201 ⟶ 198:
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro |titolo=Los Maestros Fileteadores de Buenos Aires |autore1=Esther Barugel |autore2=Nicolás Rubió |editore=Fondo Nacional de las Artes (Argentina)|isbn=950-9807-04-4 |anno=2005 |edizione=2ª |cid=Barugel e Rubió 2005}}
* {{cita libro |titolo=El Filete Porteño |autore1=Esther Barugel |autore2=Nicolás Rubió |editore=Maizal ediciones |isbn=987-9479-20-3 |anno=2004}}
* {{cita libro |titolo=El Arte del Filete |autore=Martiniano Arce |editore=Deldragón |isbn=950-9015-10-5 |anno=2006}}
* {{cita libro |titolo=Filete porteño |autore=Alfredo Genovese |editore=Buenos Aires: Comisión para la Preservación del Patrimonio Histórico Cultural de la Ciudad Autónoma de Buenos Aires |isbn=978-987-23708-1-7 |anno=2007 |url=http://estatico.buenosaires.gov.ar/areas/cultura/cpphc/archivos/libros/filete_porteno.pdf |cid=Genovese 2007 |accesso=14 agosto 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120310101557/http://estatico.buenosaires.gov.ar/areas/cultura/cpphc/archivos/libros/filete_porteno.pdf |dataarchivio=10 marzo 2012 |urlmorto=sì }}
* {{cita pubblicazione |titolo=El arte del fileteado porteño |rivista=Recorriendo Buenos Aires |numero=1 |data=agosto 2006 |issn=1850-311X}}
;Sezione ''Fileteadoras'':
Riga 216 ⟶ 213:
[[Categoria:Tecniche pittoriche]]
[[Categoria:Cultura a Buenos Aires]]
[[Categoria:Arte popolare]]