Fuoco alla paglia: differenze tra le versioni

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|autore = Luigi Pirandello
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|titolo = Fuoco alla paglia
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'''''Fuoco alla paglia''''' è una [[novella]] di [[Luigi Pirandello]] che fa parte della raccolta ''[[La vita nuda]],''. Fu pubblicata per la prima volta il 15 gennaio 1905 sulla rivista "''[[Il Marzocco]]"'' col titolo '''''Fuoco alla paglia!'''''.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Lucio Lugnani|titolo=Tutte le novelle|anno=2007|editore=Rizzoli|città=Milano|capitolo=Fuoco alla paglia}}</ref>
 
== Trama ==
Il [[protagonista]] della novella è Simone Lampo, un pover uomo caduto in rovina economica causata dall'attività estrattiva dello zolfo. NonLampo ènon appartienericcoad una classe sociale altapoveroad una bassa, poiché non è più ricco, ma nemmeno i poveri lo vogliono riconoscere come uno di loro poiché possiede ancora una casa e un poderetto, cheanche se questo gli frutta solo tasse. e l'unicoPer avere chequalche glisoldo, appartieneha èsolo un po' di grano che gli consentepermette di pagare il censo alla mensa vescovile. È ritenuto pazzo da tutto il paese poiché ha trasformato la sua casa in una "trappola" per uccelli, che cattura con un sistema di cuireti sie canne, chiudendoli nella casa e successivamente nutrendosi di nutreloro non avendo, a suo dire, altre alternative. Inoltre, laLa sua unica compagna è la mula Nina, che carica con un cestello di vimini contenetecontenente letame e con cui ha delle lunghe conversazioni. È l

L'incontro con Nàzzaro, un vagabondo del Paese che si accontenta del minimo per tirare avanti, a cambiarecambia la vita deldi poveruomoSimone Lampo. Infatti, affascinato dalla bizzarra abitudine del senzatettovagabondo di guardare le stelle, SimoneLampo gli domanda perché egli non abbia mai voluto essere suo amico. Una volta appurato che Nazzaro è disgustato dalla quantità di uccelli rinchiusi a casa di Don Simonesua, egliLampo accetta di "salvarsi l'anima" e avviare un percorso di espiazione con l'aiuto del vagabondo, guadagnando, così, anche la fiducia di un nuovo amico. Il patto prevede che egli liberi tutti gli uccelli e dia "fuoco alla paglia", liberandosi, quindi, del grano del suo poderetto.

Una volta fattofatti volar via gli uccelli dalle finestre, SimoneLampo è felice e tranquillo di aver completato i suoi doveri, ma Nàzzaro gli ricorda dellala seconda espiazione: guardare la paglia che brucia. SimoneLampo realizzacomprende che quel fuoco simboleggia la perdita di quei pochi averi che gli erano rimasti e, preso dall'ira e dall'avarizia che ancora lo contraddistinguono, accusa Nàzzaro di averlo mandato in rovina. Il vagabondo, che invece simboleggia la libertà d'animo, lo rassicura amichevolmente ricordandogli che, ora che ha trovato un amico, non deve più preoccuparsi di alcun tipo di ricchezza. <ref name=":0"></ref> <ref name=":1">{{Cita libro | Raffaele | Messina | Novelle | 1993 | Marco Derva | | capitolo=Fuoco alla paglia}}</ref>
 
== Analisi ==
La novella è la storia dell'espiazione di Simone Lampo che, guidato da Nàzzaro, riesce ad oscurareoscura la sua componente avara e smaniosa per iniziare a vivere in una condizione armoniosa ed equilibrata. Infatti, alall'’inizioinizio della novella il protagonista si trova in una situazione ambigua: in primo luogo, il rapporto con la natura è compromesso poiché egli, abituato a trovarsi in una posizione attiva nei suoi confronti, non riconosce più limiti nel suo sfruttamento.

In secondo luogo, anche i rapporti umani sembrano compromessi: egliLampo, abituato esclusivamente al dominio e al comando, non riesce più ad instaurare interazione amichevole se non con illa suosua asinoasina. Per ricongiungersi con la natura e la società, la soluzione diproposta da Nàzzaro sembrarichiede ricordare uno sconvolgimento dei canoni sociali: è necessario, infatti, che egli acconsenta ad unil disfacimento degli elementi cardine della sua vita precedente, come la famiglia, i rapporti economico-sociali basati sulla proprietà privata e lo sfruttamento degli animali.

In questa novella è evidente che Pirandello dichiara il disfacimento dei rapporti sociali. Avendo, quest'ultimo, un'attitudine letteraria nell'osservare la realtà circostante, Pirandello interpreta solitudine e dolore come conseguenza della logica sovrana del profitto e di uno sfruttamento totalizzante. ÈIl racconto è una critica chiara e diretta alla società borghese e ai suoi fondamenti;, ma prescinde da fini politici e mira ad elogiare valori come la semplicità, l'amore per la natura ed il rispetto per il prossimo come pilastri fondamentali di ogni tipo di organizzazione sociale. <ref name=":2">{{Cita libro | Raffaele | Messina | Novelle | 1993 | Marco Derva | | capitolo=Fuoco alla paglia | pp=57-58}}</ref>
 
=== Struttura narrativa ===
UnaLa novella non va considerata come un unico blocco unitario e inscindibile, in quanto è composta da parti indipendenti che si incastrano perfettamente tra loro. Come si può notare, questa novella iniziaInizia con la descrizione del protagonista in sella alla propria asinella in procinto di tornare nel paese. Nele nel descrivere questa situazione viene presentato il personaggio nelle sue abitudini, nel rapporto con le persone che lo circondano e nel suo modo di essere. Quindi, per rendere più vivo il racconto, Pirandello articola la novella su due piani temporali, ovvero quello in cui si racconta del rientro a casa e quello dei fatti antecedenti alla storia raccontata.<ref name=":4"></ref>
 
=== Sistema dei personaggi ===
Le figure fondamentali in questa novella sono due: Simone lampoLampo, il protagonista, e Nàzzaro, rilevante personaggio secondario. Questi, prima di divenire amici alla fine della novella, in un primo momento si caratterizzano per una forte contrapposizione in tutto e per tutto.
Simone Lampo possiede un poderetto ed una casa in paese; conserva il fimo per ingrassare la terra e cattura gli uccellini, mangiandoli, nella speranza di ritornare ricco ed ha l'abitudine di comandare. Si sente sempre più solo ed esasperato spostandosi in sella all'asinella parlandole o rimuginando tristi pensieri.
Nàzzaro, a differenza del protagonista, non possiede niente. Si accontenta della sua situazione economica e non cerca mai mezzi per guadagnare più del minimo.
Vive in armonia con la natura ed instaura rapporti equilibrati con le persone; mantiene uno stato di calma e tranquillità ed è un vagabondo che conta sulle stelle come unica compagnia.<ref name=":0">{{Cita libro | Raffaele | Messina | Novelle | 1993 | Marco Derva |}}</ref>
 
Simone Lampo possiede un poderetto ed una casa in paese; conserva il fimo per ingrassare la terra e cattura gli uccellini, mangiandoli,. nella speranza diDesidera ritornare ricco ed ha l'abitudine di comandare. Si sente sempre più solo ed esasperato spostandosi in sella all'asinella parlandole o rimuginando tristi pensieri.
== Linguaggio ==
 
Una novella non va considerata come un unico blocco unitario e inscindibile, in quanto è composta da parti indipendenti che si incastrano perfettamente tra loro. Come si può notare, questa novella inizia con la descrizione del protagonista in sella alla propria asinella in procinto di tornare nel paese. Nel descrivere questa situazione viene presentato il personaggio nelle sue abitudini, nel rapporto con le persone che lo circondano e nel suo modo di essere. Quindi, per rendere più vivo il racconto, Pirandello articola la novella su due piani temporali, ovvero quello in cui si racconta del rientro a casa e quello dei fatti antecedenti alla storia raccontata.
Nàzzaro, a differenza del protagonista, non possiede niente. Si accontenta della sua situazione economica e non cerca mai mezzi per guadagnare più del minimo. Vive in armonia con la natura ed instaura rapporti equilibrati con le persone; mantiene uno stato di calma e tranquillità ed è un vagabondo che conta sulle stelle come unica compagnia. <ref name=":03">{{Cita libro | Raffaele | Messina | Novelle | 1993 | Marco Derva | | capitolo=Fuoco alla paglia | pp=52-53}}</ref>
Dal momento che l'autore preferisce focalizzarsi sull'efficacia comunicativa e sull'importanza del messaggio finale, lo stile non è effettivamente accostabile ad una scuola letteraria precisa. Ciò è evidente dal rifiuto di una lingua "regionale", esperimento già effettuato da [[Giovanni Verga]] e propugnato da [[Luigi Capuana]]. Infatti, gli pare poco adatto utilizzare un registro così circoscritto per un'ampia diffusione delle proprie idee; egli adotta, quindi, una lingua di livello medio che eviti, contemporaneamente, sia gli eccessi aulici e decorativi che quelli dialettali.
 
=== Linguaggio ===
Dal momento che lL'autore preferisce focalizzarsi sull'efficacia comunicativa e sull'importanza del messaggio finale, quindi, lo stile non è effettivamente accostabile ad una scuola letteraria precisa. Ciò è evidente dal rifiuto di una lingua "regionale", esperimento già effettuato da [[Giovanni Verga]] e propugnato da [[Luigi Capuana]]. Infatti, glia Pirandello pare poco adatto utilizzare un registro così circoscritto per un'ampia diffusione delle proprie idee; egli adotta, quindi, una lingua di livello medio che eviti, contemporaneamente, sia gli eccessi aulici e decorativi che quelli dialettali. <ref name=":4">{{Cita libro | Raffaele | Messina | Novelle | 1993 | Marco Derva | | capitolo=Fuoco alla paglia | pp=55-56}}</ref>
 
=== Livello linguistico ===
In questa novella viene creato un registro linguistico personale da Pirandello, ove coesistono espressioni più arcaiche ed altre classiche del linguaggio parlato.<ref name=":4"></ref>
Il criterio di verosimiglianza spesso influenza la predilezione di certe parole rispetto ad altre. Le scelte linguistiche consentono di adattare il giusto registro linguistico al personaggio, all'ambiente ed alla situazione che viene rappresentata. Quindi, nel caso sia necessario conferire al testo eleganza e raffinatezza, i termini saranno per lo più arcaici ed eleganti o precisi e minuziosi. Allo stesso modo, per rappresentare un ambiente popolare, si ritroveranno vocaboli dialettali.
 
Alcuni scrittori utilizzano il passaggio da un registro linguistico ad un altro in modo ben definito perché per loro è fondamentale aderire al criterio di verosimiglianza; altri, invece, mantengono un livello fondamentalmente omogeneo in tutto il testo.
== Cronistoria ==
* ''[[Il Marzocco]]'', 15 gennaio 1905
* Inclusa ne ''[[La vita nuda]]'', 1910;
* Inclusa nel secondo volume delle ''[[IlNovelle Marzocco]],per 15un gennaio 1905;anno]]''. <ref name=":15">{{Cita libro | Lucio | Lugnani | Tutte le novelle, II. 1905-1913| 2007 | Rizzoli | Milano | p.capitolo=Fuoco 903alla paglia | p=904}}</ref>
 
== Edizioni ==
*Luigi Pirandello, ''Novelle per un anno'', Prefazione di Corrado Alvaro, Mondadori 1956-1987, 2 volumi. 0001690-7
* [[Il Marzocco]], 15 gennaio 1905; <ref name=":1">{{Cita libro | Lucio | Lugnani | Tutte le novelle, II. 1905-1913| 2007 | Rizzoli | Milano | p. 903}}</ref>
*Luigi Pirandello, ''Novelle per un anno'', a cura di Mario Costanzo, Prefazione di Giovanni Macchia, I Meridiani, 2 volumi, Arnoldo Mondadori, Milano 1987 EAN: 9788804211921
* Inclusa ne [[La vita nuda]], 1910;
* L.Luigi Pirandello, Fuoco alla paglia, in Id., ''Tutte le novelle, II. 1905-1913'', a cura di Lucio Lugnani, MilanoClassici Moderni BUR, RizzoliMilano 2007, 20073 volumi.
* Inclusa nel secondo volume delle [[Novelle per un anno]]
*Luigi Pirandello, ''Novelle per un anno'', a cura di S. Campailla, Newton Compton, Grandi tascabili economici.I mammut, Roma 2011 Isbn 9788854136601
* Luigi Pirandello, ''Novelle per un anno'', a cura di RaffaelePietro MessinaGibellini, 1993Giunti, MarcoFirenze 1994, Dervavoll. editore3.
 
== Note ==
<references />
 
==Altri Bibliografia progetti==
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* Luigi Pirandello, Novelle, a cura di Raffaele Messina, 1993, Marco Derva editore.
* L. Pirandello, Fuoco alla paglia, in Id., Tutte le novelle, II. 1905-1913, a cura di Lucio Lugnani, Milano, Rizzoli, 2007
 
== Voci correlate ==
* [[Luigi Pirandello]]
* [[Novelle per un anno]]
* [[La vita nuda]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [[Luigi {{Pirandello]]}}
{{Portale|letteratura}}
[[Categoria:Racconti di Luigi Pirandello]]