Incendio di Edimburgo: differenze tra le versioni

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{{Infobox conflitto
|Tipo = Battaglia
|Nome del conflitto = Incendio di Edimburgo
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|Esito = Saccheggio della città di Edimburgo da parte degli inglesi
|Mutamenti_territoriali =
|Schieramento1 = [[File:Flag of Scotland.svg{{Bandiera|22px|border]]SCO}} [[Regno di Scozia]]
|Schieramento2 = [[File:Flag of England.svg{{Bandiera|22px|border]]ENG}} [[Regno d'Inghilterra]]
|Comandante1 = [[James Hamilton, duca di Châtellerault]]<br/>James Hamilton di Stenhouse<br/>Adam Otterburn
|Comandante2 = [[Edward Seymour, I duca di Somerset]]<br/>[[Francis Talbot, V conte di Shrewsbury]]<br/>[[John Dudley, I duca di Northumberland]]
|Effettivi1 = c. 6000 tra fanti e cavalieri
|Effettivi2 = 200 trasporti per truppe<br/>12.000{{formatnum:12000}} fanti<br/>4000 cavalieri
|Perdite1 = Più di 400
|Perdite2 = 40
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}}
{{Campagnabox Battaglie della guerra anglo-scozzese nel XVI secolo}}
L{{' }}'''incendio di Edimburgo''' fu uno scontro avvenuto il 7 maggio 1544 nell'ambito del fatto storico noto come [[Brutale corteggiamento]], all'interno delle [[guerre anglo-scozzesi]].
 
Il 3 maggio 1544 sbarcarono in Scozia delle forze inglesi, ma gli scozzesi preferirono non combattere. Il prevosto di Edimburgo venne però ben presto costretto a non opporsi al saccheggio delle città di [[Leith]] e di [[Edimburgo]], città quest'ultima che venne data alle fiamme il 7 maggio. Ad ogni modo, l'artiglieria scozzese continuò a tormentare gli inglesi sul campo, i quali non avevano né il tempo né le risorse per assediare il castello locale. La flotta inglese salpò nuovamente con i beni razziati e con due delle imbarcazioni appartenute a [[Giacomo V di Scozia]].
 
==Il piano==
[[File:Hans Holbein, the Younger, Around 1497-1543 - Portrait of Henry VIII of England - Google Art Project.jpg|thumb|140pxupright=0.6|left|Enrico VIII]]
[[Enrico VIII d'Inghilterra]] era intenzionato ad unire il [[regno di Scozia]] al [[regno d'Inghilterra]] o perlomeno riportare i due regni sotto la propria egemonia. Con [[James Hamilton, duca di Châtellerault]], venne contrattato che [[Maria di Scozia]] avrebbe sposato [[Edoardo VI d'Inghilterra|Edoardo]], il principe ereditario d'Inghilterra. Hamilton, ad ogni modo, permise al parlamento di revocare questo accordo poco dopo, fatto che spinse Enrico a dichiarare guerra alla Scozia nel dicembre del 1543; il reggente di Scozia si trovò a dover fronteggiare così anche quei ribelli che continuavano a sostenere il matrimonio con la monarchia inglese, come ad esempio il [[Matthew Stewart, IV conte di Lennox|conte di Lennox]], il [[William Cunningham, IV conte di Glencairn|conte di Glencairn]], il [[Gilbert Kennedy, III conte di Cassilis|conte di Cassillis]] ed il [[Archibald Douglas, VI conte di Angus|conte di Angus]]. Questi nobili erano in contatto con Enrico VIII attraverso il segretario del conte di Lennox, Thomas Bishop, ed il cappellano di lord Angus, John Penven. Le loro lettere indirizzate a Enrico VIII richiedevano un intervento tempestivo ed a marzo ebbero l'assicurazione di un supporto militare adeguato allo scontro che si profilava.<ref>''HMC, Marquis of Salisbury, Hatfield House'', vol. 1 (London, 1883), nos. 101, 133, 134, 135: Haynes (1740), pp. 19, 20: ''Letters & Papers, Henry VIII'', vol. 19 part 1 (1903), preface, identifies Penven as Angus's chaplain.</ref> Il consiglio privato di Enrico VIII diede istruzioni per preparare una forza d'invasione per il 10 aprile 1544 con questo scopo:<blockquote>Porre il tutto a ferro e fuoco, bruciare Edimburgo, razziare e disfare tutto ciò che sarà saccheggiato, affinché rimanga perpetua memoria dellavendettadella vendetta di Dio illuminato su di loro per la loro falsità e slealtà.<ref>Merriman, Marcus, ''The Rough Wooings'' (Tuckwell, 2000), 144: ''Hamilton Papers'', vol. 2 (Edinburgh, 1890), p. 326 ''Letters & Papers'', vol. 19 part 1, no. 314.</ref></blockquote> [[Edward Seymour, I duca di Somerset]], all'epoca noto come [[conte di Hertford|lord Hertford]] era il luogotenente del re. Questi era intenzionato a porre la guarnigione inglese a [[Leith]], ma il suo piano venne bocciato.<ref>Joseph Bain, [https://archive.org/details/cu31924091786040/page/n369/mode/2up ''Hamilton Papers'', vol. 2 (Edinburgh, 1890), pp. 330–1, 338–341]</ref> Enrico VIII gli chiese ad ogni modo personalmente di distruggere la città di [[St Andrews]], la quale ad ogni modo si trovava troppo distante rispetto agli obbiettivi di lord Hertford.
[[File:Edward Seymour.jpg|thumb|140pxupright=0.6|Il conte di Hertford]]
Il conte di Hertford discusse con gli alleati scozzesi anche la possibilità di catturare il cardinale [[David Beaton]] nel corso dell'invasione. Enrico VIII stesso credeva che Beaton, strenuo difensore e propugnatore della ''[[Auld Alliance]]'' con la Francia, fosse uno dei principali responsabili dell'improvviso cambio di rotta della politica scozzese. Tra coloro che dovevano occuparsi di questo rapimento figuravano [[James Kirkcaldy di Grange]], [[Norman Leslie]] e John Charteris che per questo infatti si portarono a [[Fife]]. L'obbiettivo secondario dellaspedizione inglese era di attaccare [[Arbroath]] mentre l'attenzione sarebbe stata focalizzata su Edimburgo.<ref>''State Papers Henry VIII'', vol. 5, part IV cont., (London, 1836), 377.</ref> Anche di questo progetto si fece ben poco dal momento che sarebbe mancato il tempo necessario e le risorse per un assedio.<ref>''HMC Salisbury, Hatfield'', vol. 1 (London, 1883), p. 36 no. 36: Haynes, Samuel, ed., ''A Collection of State Papers'', vol. 1 (London, 1740), p. 32: the Scottish agent conducting this negotiation in London was called 'Wishart'.</ref> L'obbiettivo primario rimase quindi Edimburgo, sebbene appunto il regno d'InghilteraInghilterra non poté dirottarvi le risorse che avrebbe voluto in quanto già impegnata nell'[[assedio di Boulogne (1544–1546)|assedio di Boulogne]] in Francia, già pianificato per l'estate.
 
==I rifornimenti==
L'esercito venne assemblato a [[Newcastle upon Tyne]] ed a [[Gateshead]]. Nell'aprile del 1544, [[Christopher Morris (militare)|Christopher Morris]] scrisse a lord Hertford di aver organizzato il necessario per l'invasione a [[Berwick-upon-Tweed]]:
* 2 colubrine
* 3 cannoni saker
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Anthony Neville di [[South Leverton]] venne nominato responsabile generale di rifornimenti dell'armata.<ref>Bindoff, Stanley T., et al ed., ''The House of Commons: 1509–1558, part 1, Appendices, constituencies, members A–C'', vol. 4 (1982), p. 6</ref>
Edward Shelley riportò di disporre di 40.000{{formatnum:40000}} gallette per sfamare i soldati il giorno 20 aprile. A Berwick, Shelley riportò di aver avuto dei problemi per rifornirsi di carbone o legna per la cottura dei cibi.<ref>HMC: ''Report on the Manuscripts of the Most Honourable the Marquess of Bath, at Longleat, Seymour Papers'', vol. 4 (1967), pp. 60–63.</ref> 4000 cavalieri attendevano a Berwick il segnale del conte di Hertford. In un primo momento queta unità si sarebbe dovuta occupare di un attacco ad [[Haddington]]. Il loro comandante, [[William Eure, I barone Eure|Ralph Eure]] scrisse da [[castello di Alnwick|Alnwick]] il 28 aprile che questi "contadini" sono così poveri da avergli dovuto prestare personalmente del denaro per il mantenimento dei loro armamenti.<ref>''HMC, Seymour Papers'', vol. 4 (1967),pp. 64–5</ref> Chiese inoltre 1000 arcieri dallo [[Yorkshire]] come rinforzo così da potersi portar ad [[Edimburgo]].<ref>''Letters and Papers, Henry VIII'', vol. 19 part 1 (1903), nos. 464, 467.</ref>
 
===Gli ordini alla flotta===
[[File:AnthonyRoll-7 Pauncy.jpg|thumb|left|La caracca ''Pauncy'' dall{{' }}''[[Anthony Roll]]'']]
La flotta ancorata a [[Tynemouth]] ottenne degli ordini il 28 aprile. Tutte le navi dovevano tenersi pronte all'ancora per venti favorevoli. Il Lord Ammiraglio pose la bandiera con la croce di san Giorgio sul pennone più alto dell'ammiraglia del [[John Dudley, I duca di Northumberland|visconte Lisle]] la sera precedente l'attacco. Hertford e la nave tesoriera (con a bordo il tesoriere [[Ralph Sadler]]) si sarebbero mantenute a debita distanza. Il [[Francis Talbot, V conte di Shrewsbury|conte di Shrewsbury]], capitano della retroguardia, rimase al suo posto.<ref>''Hamilton Papers'', vol. 2 (1892), pp. 354–356.</ref>
 
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==Lo sbarco==
Un resoconto dell'episodio dello sbarco delle truppe inglese venne pubblicato nel 1544 a Londra col titolo ''The Late Expedition in Scotland made by the King's highness' army under the conduct of the Right Honourable the Earl of Hertford in 1544.''<ref>''The Late Expedition in Scotland made by the King's highness' army under the conduct of the Right Honourable the Earl of Hertford in 1544.'' Reynold Wolf, London (1544); rist. in ''Tudor Tracts'' (1903), pp. 38–51.</ref> Un racconto a posteriori del segretario della regina Maria, [[Claude Nau]], riporta come le navi inglesi prima di sbarcare incendiarono il villaggio di [[St Monans|St Mynettes]] a nord del fiume [[Forth]] e presero con sé alcuni pescherecci.<ref>Stevenson, Joseph ed., ''The History of Mary Stewart by Claude Nau, Edinburgh'', (1883), 318, 338–9</ref> [[John Knox]] diede un altro resoconto dello sbarco dal punto di vista degli scozzesi. La flotta inglese venne avvistata a mezzogiorno di sabato 3 maggio. Knox disse che il cardinale [[David Beaton]] disse di non preoccuparsi e continuò a pranzare come se nulla fosse stato. Alle 18:00 vi erano ormai 200 navi all'orizzonte tra Granton e Leith. Alle prime ore della domenica alcune piccole imbarcazioni vennero notate attorno al sobborgo di [[Granton (Edimburgo)|Granton]] e diverse truppe iniziarono a sbarcare. Secondo Knox i soldati sbarcati furono circa 10.000{{formatnum:10000}} ed a quel punto sia il cardinale che il reggente conte di Arran lasciarono Edimburgo.<ref>David Laing, ''History of the Reformation, Works of John Knox'', vol. 1 (Edinburgh, 1846), pp. 119–120: Claude Nau wrote "Wendy" meaning "Wardie" east of Granton.</ref>
 
[[File:St. Ninian's Manse, North Leith.JPG|thumb|180pxupright=0.8|La cappella di St Ninian a Bridgend venne incendiata nel maggio del 1544.]]
Il racconto inglese dello sbarco, per quanto simile, cita anche la presenza di cinque o seimila cavalieri ed alcuni fanti posizionati per prevenire che il nemico potesse impedire le operazioni di sbarco. Dopo piccoli scontri, gli scozzesi abbandonarono le loro posizioni al porto lasciando otto cannoni sul posto.<ref>''Letters & Papers, Henry VIII'', vol. 19 part 1 (1908), no. 481, Lisle to Paget.</ref> I conti di [[George Gordon, IV conte di Huntly|Huntly]] e [[James Stewart, I conte di Moray|Moray]] lasciarono anch'essi il campo. Hertford scrisse di suo pugno in un dispaccio che dopo mezz'ora di combattimenti gli archibugieri si erano già distinti nel loro lavoro.<ref>''Letters & Papers,'' vol.19 part 1 (1908), no.472.</ref>
 
Hertford dovette ad ogni modo convocare Eure al fronte coi suoi cavalieri per la mancanza di una vera e propria resistenza da parte degli scozzesi.<ref>''Letters & Papers, Henry VIII'', vol.19 part 1 (1903), no.464.</ref> Gli inglesi riuscirono quindi a penetrare a Leith senza opposizioni, trovandovi due navi che appartennero a suo tempo a Giacomo V, la ''[[Salamander of Leith]]'' e la ''Unicorn.'' Alcune costruzioni presenti a Leith vennero distrutte dal fuoco, inclusa la cappella di St Ninian a Bridgend.<ref>'Calendar of Charters & other writs', ''PSAS'' (1907), p.327 no.39.</ref> Il giorno successivo, il lunedì 5 maggio, le più grandi navi inglesi furono in grado di scaricare l'artiglieria pesante presso Leith, cannoni che vennero poi utilizzati contro i cancelli ed il castello di Edimburgo.<ref>''Tudor Tracts'', (1903),40–41.</ref> Il cardinale Beaton lasciò l'area il lunedì e si portò dapprima a [[Corstorphine]] e poi raggiunse [[Stirling]].<ref>''Rentale Sancti Andree'', SHS (1913), p.&nbsp;180</ref> Secondo [[Eustace Chapuys]], in quello stesso giorno il nemico principale del cardinale, [[Alexander Crichton di Brunstane]], tentò di incontrare il conte di Hertford a Leith, ma una guardia inglese lo colpì con una freccia alla gamba. Ad ogni modo, Hertford si ritirò poco dopo a [[Linlithgow]].<ref>''Calendar State Papers Spain'', vol.7 (1899), no.95.</ref>
 
Il [[Archibald Douglas, VI conte di Angus|conte di Angus]], [[George Douglas di Pittendreich]] e [[Robert Maxwell, V lord Maxwell|lord Maxwell]] si trovavano in prigione al [[castello di Blackness]] ed al castello di Edimburgo per aver sopportato l'alleanza con gli inglesi, ma il conte di Arran ed il cardinale ne richiesero ora il rilascio affinché potessero essere d'aiuto per la causa. Maxwell scrisse poi che a questi vennero offerte le rendite delle chiese confiscate e una pensione dal re di Francia.<ref>''State Papers Henry VIII'', vol.5 (1836), pp.&nbsp;428–229, the Confession of Lord Maxwell.</ref>
 
==Edimburgo==
[[File:Holyrood Palace 1544.jpg|thumb|right|250px|Dettaglio di uno schizzo di Richard Lee che mostra il palazzo di Holyroodhouse, le truppe inglese che penetrano attraverso il [[Canongate]] e la posizione degli inglesi presso [[Calton Hill]]]]
 
[[William Stourton, VII barone Stourton|William Stourton]] venne lasciato in carica al comando di Leith il 6 maggio con 1500 uomini mentre il grosso delle forze iniziò ad avvicinarsi ad Edimburgo. Il gruppo venne raggiunto dal prevosto di Edimburgo, [[Adam Otterburn]], accompagnato da due araldi che offrirono la resa e le chiavi della città a precise condizioni. Il conte di Hertford si rifiutò di accettare dicendo di non avere l'autorità per contrattare col nemico. Un altro araldo inglese si portò al castello e ne tornò con la notizia che il conte di Huntly e [[George Home, IV lord Home|lord Home]] avevano portato con sé 2000 cavalieri per difendere la città.
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==Il castello di Edimburgo==
[[File:Edinburgh Castle 1544.jpg|thumb|right|250px|Dettaglio di uno schizzo di Richard Lee che mostra il [[castello di Edimburgo]] sotto assedio degli inglesi]]
Per quanto l'esercito del conte di Hertford fosse riuscito a penetrare in città incontrando ben poca resistenza, i difensori al castello, guidati dal capitano James Hamilton di Stenhouse, tennero duro con la loro artiglieria, puntando diretti sul Royal Mile. Il geniere Richard Lee, responsabile dei pionieri, dichiarò il castello inespugnabile.<ref>''History of the King's Works'', vol. 3, HMSO (1975), 357: ''Letters & Papers'', vol.19, 327, 468, 483–4: ''Hamilton Papers'', vol.2 (1892), p.&nbsp;356</ref>
 
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==La razzia==
Il conte di Hertford stimava il valore dei beni presenti a Leith in 10.000{{formatnum:10000}} sterline e questi comprendevano diversi stock di abiti di lino provenienti dalla [[Bretagna]]. Le navi inglesi vennero riempite con questi beni e con quelli reperiti a Edimburgo nel tentativo, fallito l'assedio, di razziare quanto più fosse possibile. Gli inglesi si appropriarono anche delle due navi di Giacomo V, la ''Salamander'' e la ''Unicorn'', assieme a 80.000{{formatnum:80000}} tra palle di cannone e palle da archibugio che si trovavano nell'arsenale locale.<ref>''Tudor Tracts'', (1903), 44: ''Hamilton Papers'', vol.2 (1892), p.378 no.238, "canvas, [[douarnenez]], olromes, other linen cloths," perhaps sail-cloth.</ref> Uno degli oggetti catturati e giunti fino a noi fu il "[[Leggio di Dunkeld]]", rimosso dall'[[abbazia di Holyrood]] prima che i soldati inglesi dessero alle fiamme la chiesa.<ref>Chambers & Seton, 'Bellenden's translation of Boece' in ''SHR'', vol. 9, no.75 (April 1922), p.198: [http://www.christies.com/special_sites/longleat/article.asp?sale=1&article=4 Longleat's Libraries Christie's]</ref>
 
Tra gli altri oggetti che ricordano questo momento tragico per la città di Edimburgo, a [[Speke Hall]] si trova un pannello di legno intarsiato proveniente dal [[palazzo di Holyroodhouse]] anche se la sua attribuzione è dubbia.<ref>[http://ads.ahds.ac.uk/catalogue/adsdata/arch-352-1/dissemination/pdf/arch_scot_vol_004/04_001_014.pdf Whatton, William Robert, 'An Inquiry into the probability of a Tradition connected with the Library and Furniture of James IV of Scotland, and of their having been carried off after the Battle of Flodden, and set up at Speke Hall, in the county of Lancaster', ''Archaeologia Scotia'', vol.4, (1857), pp.&nbsp;1–14] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120515204352/http://ads.ahds.ac.uk/catalogue/adsdata/arch-352-1/dissemination/pdf/arch_scot_vol_004/04_001_014.pdf |date=15 maggio 2012 }} (no knowledge of the Longleat muster)</ref> Sempre a Speke si trovavano anche altre opere come [[Bartolo da Sassoferrato|''Bartolus sup. primi degestis veteris'']], Venezia (1499) e [[Panormitanus|''Panormitanus on the Decretals'']], Lione (1501), oltre ad una bibbia di [[Robert Estienne]] (1532) che provenivano forse dalla biblioteca del castello e che successivamente passarono alla biblioteca dell'università di Liverpool.<ref>[[Henry Clark Pidgeon|Pidgeon, H. C.]], ''Proceedings and Papers of the Historical Society of Liverpool and Cheshire'', vol.1&2, (1855), p.&nbsp;242.</ref><ref>Gordon Duff, E., 'Some Scottish book-bindings', ''Scottish Historical Review'', vol.4 no.16 (July 1907), p.&nbsp;432.</ref> Nel 2008 questi libri tornarono alla [[National Library of Scotland]] di Edimburgo.
 
==Luoghi incendiati==
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*Nether Duddingstone, 12 maggio
*Sandhinche, 12 maggio
*The Ficket, Fickettes, (probabilmente [[Portobello|Figgate]]), 12 maggio
*[[Prestonpans]] e [[Preston Tower]], 12 maggio
*[[Abbazia di Newbattle]], 15 maggio
*Parte di [[Musselburgh]] e della Cappella di Loreto, 15 maggio
*Tre torri a [[Preston]], ([[castello di Billie]], [[castello di Bonkyll]], e [[castello di Blanerne]])
*Uno dei castelli di [[Oliver Sinclair]]
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*[[Inverleith|Enderleigh, Pele e villaggio]], Kirkland Hill
*[[Innerwick|Hatherwick]] (sic)
*[[Broughton (Edimburgo)|Broughton]]
*[[Bolton]]
*[[Castello di Yester]]
*[[Cramond|Crawnend]], Bowland
*[[Duddingston]], Butterden,
*[[Seton Palace]], 16 maggio
*Stanhows, (probabilmente l'odierna [[Stanhope]])
*Quickwood
*Beverton, o "Bentestoun" ([[Stevenson House]]).<ref name="ref_A">Thomas Thomson, ''Diurnal of Occurrents'' (Edinburgh, 1833), p. 32.</ref>
*[[Tranent]], 16 maggio
*Haddington, 17 maggio
*[[Castello di Markle]], 17 maggio.<ref>Thomas Thomson,name="ref_A" ''Diurnal of Occurrents'' (Edinburgh, 1833), p. 32.</ref>
*Byldy (sic) e [[castello di Billie|torre di Billie]] presso [[Auchencrow]]
*[[Stenton]], 17 maggio
Riga 132:
*[[Grantshouse|Blackburn o Blackthorn]]
*Dunbar, 18 maggio
*Raunton o Raynton, [[Reston (Scozia)|Reston]], e Pele of Byckley, 19 maggio
*Luoghi incendiati dalla flotta al comando di [[Nicholas Poyntz]]; [[Kinghorn]], [[St Monans]], [[South Queensferry]], parte di [[Pittenweem]], [[Burntisland]]
 
==Conseguenze==
La notizia dell'incendio di Edimburgo si diffuse rapidamente anche in Europa.<ref>''Letters & Papers, Henry VIII'', vol.19 part 1 (1903), no.556</ref> Ad ogni modo, oltre alla distruzione fisica della città, secondo le recenti opinioni dello storico militare [[Marcus Merriman]], "queste non ebbero effetto a lungo raggio."<ref>Merriman, Marcus, ''The Rough Wooings'', Tuckwell (2000), 144.</ref> Per quanto Edimburgo non sia stata più minacciata direttamente da altri conflitti nel corso della sua storia, la ricostruzione risultò un processo lento e complesso. Le nuove strutture vennero per la maggior parte costruite sull'esatto sito delle precedenti. Alla fine della guerra, tra il settembre del 1551 ed il febbaiofebbraio del 1552 il parlamento scozzese emise le linee guida per dividere i costi di ricostruzione della città.<ref>''Acts of the Parliaments of Scotland,'' vol. 3 (1814), pp.&nbsp;489–491.</ref>
 
==Note==
<references />
{{reflist}}
 
==Bibliografia==
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* [https://archive.org/details/cu31924091786040 Bain, Joseph, ed., ''Hamilton Papers'', vol. 2, HM General Register House (1892)]
* [https://archive.org/details/calendarmanuscr08ofgoog Historical Manuscripts Commission HMC: ''Calendar of the Manuscripts of the Marquis of Salisbury preserved at Hatfield House'', vol.1 (1883), see pp.&nbsp;23–38]
* [[Samuel Haynes (historian)|Haynes, Samuel]], ed., [https://books.google.com/books?id=YitDAAAAcAAJ&source=gbs_navlinks_s ''A Collection of State Papers,... from the year 1542 to 1570, ... now Remaining at Hatfield House,'' London (1740), see pp.&nbsp;19–36]
* [https://books.google.com/books?id=pM0_AAAAcAAJ&source=gbs_navlinks_s ''State Papers of Henry VIII'', vol.5 part IV continued, London (1836), Scotland and the borders, 1534–1546]
* [http://www.nls.uk/catalogues/online/snpc/detail.cfm?id=466&subjectid=74&collection=466&keyword=&passedsubject=74&passedcollection=466&passedkeyword=&origin=browse National Library of Scotland: the 'Cambuskenneth Collection', books taken by William Norris of Liverpool in 1544] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304050929/http://www.nls.uk/catalogues/online/snpc/detail.cfm?id=466&subjectid=74&collection=466&keyword=&passedsubject=74&passedcollection=466&passedkeyword=&origin=browse |date=4 marzo 2016 }}
* [http://www.bl.uk/onlinegallery/onlineex/unvbrit/a/001cotaugi00002u00056000.html British Library, London: the 1544 plan] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121021133214/http://www.bl.uk/onlinegallery/onlineex/unvbrit/a/001cotaugi00002u00056000.html |date=21 ottobre 2012 }} shows English soldiers (red-flags) facing the Scottish (black-flags) over the [[Water of Leith]] near [[Canonmills]], and the entry at Holyrood.
 
{{portale|guerra|Regno Unito|Scozia}}
 
[[Categoria:Guerra nel 1544]]
[[Categoria:Guerre anglo-scozzesi]]
[[Categoria:Incendi in Europa]]