Marco Atilio Regolo: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||Attilio Regolo (disambigua)|Attilio Regolo}}
{{F|politici romani|arg2=militari romani|agosto 2017|solo due note per una voce del genere sono troppo poche; in particolare, la sezione sulla sua morte va ulteriormente riscritta, cercando di stabilire cosa gli storiografi abbiano accertato davvero}}
{{Magistrato romano
| nome = <span style="color:#FFA257;">Marco Atilio Regolo</span>
| titolo = [[Console romano|Console]] della [[Repubblica romana]]
| immagine = Lens, Cornelis - Regulus Returning to Carthage - 1791.jpg
| dimensione = 300
| legenda = Atilio Regolo fa ritorno a [[Cartagine]], da un dipinto di [[:en:Andries Cornelis Lens|Andries Cornelis Lens]] oggi all'[[Museo dell'Ermitage|Hermitage]] di [[San Pietroburgo]].
| altrititoli =
| nome completo = ''Marcus Atilius Regulus''
| data di nascita = [[299 a.C.]] circa
| luogo di nascita = [[Sora (Italia)|Sora]]
| data di morte = [[246 a.C.]]
| luogo di morte = [[Cartagine]]
| figli = [[Marco Atilio Regolo (console 227 a.C.)|Marco Atilio Regolo]]<br />[[Gaio Atilio Regolo (console 225 a.C.)|Gaio Atilio Regolo]]
| Gens = [[Gens Atilia|Atilia]]
| padre = [[Marco Atilio Regolo (console 294 a.C.)|Marco Atilio Regolo]]
| madre =
| tribunato consolare =
| consolato = [[267 a.C.]]<br />[[256 a.C.]]
| dittatura =
| coniuge 1 =
| coniuge 2 =
| coniuge 3 =
| dinastia = |
}}
{{Bio
|Nome = Marco
|Cognome = Atilio Regolo
|PostCognomeVirgola = notoscritto anche come '''Marco Attilio Regolo'''
|PreData = {{latino|Marcus Atilius Regulus}}
|Sesso = M
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|LuogoNascitaLink = Sora (Italia)
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 299 a.C. circa
|LuogoMorte = Cartagine
|GiornoMeseMorte =
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==Console==
Le prime notizie vedono Marco Atilio Regolo eletto [[Console (storia romana)|console]] nel [[267 a.C.]] e, con il collega [[Lucio Giulio Libone]], alla testa delle [[Legione romana|legioniLegioni]] che combattevano contro le [[Messapi#Città messapiche|città greche delladel [[PugliaSalento]] e della [[Lucania]] dopo la sconfitta di [[Pirro]] [[re dell'[[Epiro]], a [[Beneventum|Benevento]] [[275 a.C.]] e la successiva caduta di [[Taranto]] [[272 a.C.]] I due consoli conquistarono buona parte della Puglia e in particolare [[Brindisi]]. Questo porto dava a Roma il controllo dell'imbocco del [[Mare Adriatico]] ed era posto nel punto più vicino alle coste della [[Grecia]], prossimo obiettivo delle mire espansionistiche di una Roma che già stava dilagando verso la [[Pianura Padana]] e l'[[Illiria]].
 
I due Consoli conquistarono buona parte della Puglia e del Salento, in particolare [[Brundisium|Brindisi]]. Questo [[Porto di Brindisi|porto]] dava a Roma il controllo dell'imbocco del [[Mare Adriatico]] ed era posto nel punto più vicino alle coste della [[Grecia]], prossimo obiettivo delle mire espansionistiche di una Roma che già stava dilagando verso la [[Pianura Padana]] e l'[[Illiria]].
La seconda nomina a console per Atilio Regolo avviene nel [[256 a.C.]] Siamo nel pieno della prima guerra punica. Roma sta passando il confine fra potenza terrestre locale e potenza guida, anche marittima, dell'intero [[mar Mediterraneo]]. Ha praticamente unificato l'Italia peninsulare sotto di sé, e si è già volta oltre l'[[Appennino]] e oltre i limiti delle coste.
 
La seconda nomina a console per Atilio Regolo avviene nel [[256 a.C.]] Siamo nel pieno della prima guerra punica. Roma sta passando il confine fra potenza terrestre locale e potenza guida, anche marittima, dell'intero [[Mare nostrum|mar Mediterraneo]]. Ha praticamente unificato l'[[Italia romana|Italia peninsulare]] sotto di sé, e si è già volta oltre l'[[Appennino]] e oltre i limiti delle coste.
 
==Guerra punica==
{{Vedi anche|Prima guerra punica}}
[[File:Sigismondo nappi, la partenza di attilio regolo.jpg|thumb|[[Sigismondo Nappi]], ''La partenza di Attilio Regolo per Cartagine'', 1826, olio su tela, 230 x 164 cm]]
Quando Atilio Regolo viene eletto console per la seconda volta, Roma è in guerra con [[Cartagine]] già da otto anni; in Sicilia, Roma, con [[Manio Valerio Massimo Messalla|Valerio Messalla]] aveva conquistato [[Messina]], aveva vinto e portato dalla sua parte [[Gerone II]], [[tiranno di [[Siracusa]], aveva assediato ed espugnato [[Agrigento]] in cui a stento si era salvata la guarnigione cartaginese, aveva subito una sconfitta navale alle isole [[Isole Eolie|Lipari]] dovuta soprattutto all'imperizia di [[Gneo Cornelio Scipione Asina]] e riportato una successiva vittoria di [[Gaio Duilio]] nelle acque di [[Milazzo]], aveva, infine, sbarcato [[teste di ponte]] in [[Sardegna]] e [[Corsica]] le cui coste erano sotto il controllo punico.
 
Le isole maggiori sembravano saldamente sotto controllo e il [[Senato]] decise di portare la guerra sulle coste dell'[[Africa]] invadendo le colonie cartaginesi.
 
Fu costruita una grande flotta (si parla di 230340/360 navi con 97140.000 uomini fra soldati e marinai) sia per il trasporto delle truppe e dei rifornimenti sia per la protezione dei convogli. Cartagine cercò di fermare questa operazione con una flotta altrettanto potente (250circa 350 navi con 150.000 marinai). Le due flotte si scontrarono a [[Battaglia di Capo Ecnomo|Capo Ecnomo]], per [[Polibio]] la più grande battaglia navale dell'antichità.
 
Autori come [[Valerio Massimo]] e [[Lucio Anneo Seneca]] raccontano che durante l'inverno del 255 a.C., poco dopo che l'esercito romano era sbarcato nei pressi di [[Clypea]] (o [[Clupea]]), i legionari si imbatterono in un gigantesco serpente, immune ai dardi che i legionari scagliavano contro di esso. Dato che aveva ucciso alcuni soldati, nessuno aveva il coraggio di andare a prendere acqua nel fiume, così Regolo ordinò di colpire il mostro con baliste e catapulte. La pelle del serpente, lunga centoventi piedi (circa trentasei metri) venne portata a Roma, dove suscitò scalpore. Il poeta latino [[Silio Italico]] racconta la vicenda nel ''[[Punica (poema)|Punica]]'', opera epica incentrata sulle guerre puniche.
 
==Vittoria e sconfitta==
[[File:Battle of Bagradas-Tunis 255 BC.svg|thumb|upright=1.4|La campagna d'Africa di Marco Atilio Regolo del [[256 a.C.|256]]-[[255 a.C.]]]]
La vittoria permise alle legioni di Atilio Regolo di sbarcare a [[Kélibia|Clupea]] senza grosse difficoltà e iniziarono i saccheggi del territorio per costringere l'esercito cartaginese ad entrare in azione. Quando i cartaginesiCartaginesi vennero allo scontro, Atilio Regolo inflisse loro una secca sconfitta ad [[Battaglia di Adys|Adys]] e occupò [[Tunisi]]. Gli ordini di Roma furono di far rientrare in patria parte dell'esercitoEsercito e delle navi. Della cosa si incaricò l'altro consoleConsole, [[Lucio Manlio Vulsone Longo]]. Cartagine, mentre intavolava trattative di pace, affidò la riorganizzazione dell'esercito a uno stratega spartano di provata abilità, [[Santippo]].
 
Atilio Regolo voleva giungere alla conclusione prima che da Roma giungesse l'altro collega e prima che il partito contrario alla guerra prendesse il sopravvento a causa degli enormi costi economici ed umani che già si dovevano sostenere. Regolo commise però l'errore di sottovalutare le forze dei Cartaginesi e impose delle condizioni di pace troppo pesanti, soprattutto chiese che Cartagine si rimettesse alla ''fides'' dei romani, una resa senza condizioni. Cartagine riprese le ostilità con un esercito riorganizzato e comandato da un vero comandante contro un esercito di Roma a ranghi ridotti. Regolo fu pesantemente sconfitto presso [[Battaglia di Tunisi (255 a.C.)|Tunisi]] e fatto prigioniero.
 
Si salvarono circa 2.000 uomini che ripararono a Clupea e furono raccolti da una grossa flotta che era stata inviata da Roma per chiudere definitivamente le ostilità. La flotta dovette invece immediatamente rientrare in Sicilia ma venne quasi del tutto distrutta da una [[Naufragi della prima guerra punica|furiosa tempesta]]. La guerra continuò in Sicilia e in mare per altri tredici anni. Altre battaglie, soprattutto navali furono combattute. Altre distruzioni e altre migliaia di morti. Le forze economiche e umane sia di Roma che di Cartagine erano giunte al livello più basso possibile e furono nuovamente intavolate trattative di pace.
 
==La leggenda==
A questo punto si inserisce la tradizione, eda cui nasce la leggenda di Marco Atilio Regolo, raccontata da [[Tito Livio]]<ref>[[Tito Livio]], [[Ab Urbe condita libri|Ab Urbe condita]], Libri XVIII Periocha.</ref> e cantata da [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]].<ref>[[Quinto Orazio Flacco]], ''[[Odi (Orazio)|Odi]]'', III, 5.</ref> Narra la tradizione che Cartagine abbia inviato l'illustre prigioniero a Roma perché convincesse i concittadini a chiedere la pace. L'intesa era che, se questi non avessero accettato, egli sarebbe ritornato a Cartagine e sarebbeper statoessere mandato a morte.
 
Regolo, in quegli anni di prigionia, aveva potuto agevolmente rendersi conto delle terribili condizioni economiche in cui giacevaversava la città nemica e probabilmente delle convulsioni politiche che sempre hanno contrassegnatoagitavano Cartagine e ne hannoavrebbero infine decretato la sorte. Anziché perorare la causa della pace, rivelò ai concittadini la condizione economico-politica dei nemici, esortando Roma a procederecontinuare con un ultimoa sforzocombattere, in quanto Cartagine non potevaavrebbe potuto reggere alla pressione bellica e sarebbe stata sconfitta. Al termine del discorso, onorando la parola data, fece ritorno a Cartagine, dove fu giustiziato.
 
Non si conosce l'anno preciso in cui ciòqueste avrebbevicende avrebbero avuto luogo, ma si suppone che ciò sia avvenutostato nelil [[246 a.C.]], in quanto l'anno successivo la guerra riprese slancio con l'intervento cartaginese in Sicilia, guidato da [[Amilcare Barca]]. Le torture a cui Regolo fu sottoposto, ossia il taglio delle palpebre per l'[[abbacinamento]] e il rotolamento da una collina dentro una botte irta di chiodi, si ritiene oggigiorno siano frutto della [[propaganda bellica]] romana ([[Lucio Anneo Seneca]] parla di [[crocifissione]] come metodo di esecuzione).
La storia della morte di Regolo fu data per certa da [[Agostino d'Ippona|Sant'Agostino di Ippona]].
 
==Note==
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==Bibliografia==
;Fonti primarie:
* [[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''guerre puniche'', 1-5 ([{{cita testo|url=http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_punic_01.html#%A74 |titolo=QUI la versione inglese]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080517174449/http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_punic_01.html#%A74 }}).
* [[Eutropio]], [[Wikisource:la:Breviarium historiae romanae|''Breviarium historiae romanae'' (testo latino), II, 21-22]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}.
* [[Floro]], [[Wikisource:la:Flori Epitomae Liber primus|''Flori Epitomae Liber primus'' (testo latino)]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}.
* [[Tito Livio|Livio]],
:** [[Wikisource:la:Ab Urbe Condita|''Ab Urbe condita libri'' (testo latino)]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}};
:** [[Wikisource:la:Ab Urbe Condita - Periochae|''Periochae'' (testo latino)]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}.
 
;Fonti secondarie:
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|successivo2 = [[Marco Emilio Paolo (console 255 a.C.)|Marco Emilio Paolo]]<br />e<br />[[Servio Fulvio Petino Nobiliore]]
}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Roma|biografie}}