Marco Atilio Regolo: differenze tra le versioni

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|Epoca = -200
|Attività = politico
|Attività2 = generale militare
|Nazionalità = romano
|PostNazionalità = vissuto nel [[III secolo a.C.]]
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==Console==
Le prime notizie vedono Marco Atilio Regolo eletto [[Console (storia romana)|console]] nel [[267 a.C.]] e, con il collega [[Lucio Giulio Libone]], alla testa delle [[Legione romana|Legioni]] che combattevano contro le [[Messapi#Città messapiche|città greche del Salento]] e della [[Lucania]] dopo la sconfitta di [[Pirro]] [[re dell'Epiro]], a [[Beneventum|Benevento]] [[275 a.C.]] e la successiva caduta di [[Taranto]] [[272 a.C.]]
 
I due Consoli conquistarono buona parte della Puglia e del Salento, in particolare [[Brundisium|Brindisi]]. Questo [[Porto di Brindisi|porto]] dava a Roma il controllo dell'imbocco del [[Mare Adriatico]] ed era posto nel punto più vicino alle coste della [[Grecia]], prossimo obiettivo delle mire espansionistiche di una Roma che già stava dilagando verso la [[Pianura Padana]] e l'[[Illiria]].
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==Guerra punica==
{{Vedi anche|Prima guerra punica}}
[[File:Sigismondo nappi, la partenza di attilio regolo.jpg|miniatura|250x250pxthumb|[[Sigismondo Nappi]], ''La partenza di Attilio Regolo per Cartagine'', 1826, olio su tela, 230 x 164 cm]]
Quando Atilio Regolo viene eletto console per la seconda volta, Roma è in guerra con [[Cartagine]] già da otto anni; in Sicilia, Roma, con [[Manio Valerio Massimo Messalla|Valerio Messalla]] aveva conquistato [[Messina]], aveva vinto e portato dalla sua parte [[Gerone II]], [[tiranno di Siracusa]], aveva assediato ed espugnato [[Agrigento]] in cui a stento si era salvata la guarnigione cartaginese, aveva subito una sconfitta navale alle isole [[Isole Eolie|Lipari]] dovuta soprattutto all'imperizia di [[Gneo Cornelio Scipione Asina]] e riportato una successiva vittoria di [[Gaio Duilio]] nelle acque di [[Milazzo]], aveva, infine, sbarcato [[teste di ponte]] in [[Sardegna]] e [[Corsica]] le cui coste erano sotto il controllo punico.
 
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Fu costruita una grande flotta (si parla di 340/360 navi con 140.000 uomini fra soldati e marinai) sia per il trasporto delle truppe e dei rifornimenti sia per la protezione dei convogli. Cartagine cercò di fermare questa operazione con una flotta altrettanto potente (circa 350 navi con 150.000 marinai). Le due flotte si scontrarono a [[Battaglia di Capo Ecnomo|Capo Ecnomo]], per [[Polibio]] la più grande battaglia navale dell'antichità.
 
Autori come [[Valerio Massimo]] e [[Lucio Anneo Seneca]] raccontano che durante l'inverno del 255 a.C., poco dopo che l'esercito romano era sbarcato nei pressi di [[Clypea]] (o [[Clupea]]), i legionari si imbatterono in un gigantesco serpente, immune ai dardi che i legionari scagliavano contro di esso. Dato che aveva ucciso alcuni soldati, nessuno aveva il coraggio di andare a prendere acqua nel fiume, così Regolo ordinò di colpire il mostro con baliste e catapulte. La pelle del serpente, lunga centoventi piedi (circa trentasei metri) venne portata a Roma, dove suscitò scalpore. Il poeta latino [[Silio Italico]] racconta la vicenda nel ''[[Punica (poema)|Punica]]'', opera epica incentrata sulle guerre puniche.
 
==Vittoria e sconfitta==
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==Bibliografia==
;Fonti primarie:
* [[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''guerre puniche'', 1-5 ([{{cita testo|url=http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_punic_01.html#%A74 |titolo=QUI la versione inglese] {{Webarchive|urlurlarchivio=https://web.archive.org/web/20080517174449/http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_punic_01.html#%A74 |date=17 maggio 2008 }}).
* [[Eutropio]], [[Wikisource:la:Breviarium historiae romanae|''Breviarium historiae romanae'' (testo latino), II, 21-22]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}.
* [[Floro]], [[Wikisource:la:Flori Epitomae Liber primus|''Flori Epitomae Liber primus'' (testo latino)]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}.
* [[Tito Livio|Livio]],
** [[Wikisource:la:Ab Urbe Condita|''Ab Urbe condita libri'' (testo latino)]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}};
** [[Wikisource:la:Ab Urbe Condita - Periochae|''Periochae'' (testo latino)]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}.
 
;Fonti secondarie: