Marco Atilio Regolo: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|altre persone con questo nome|Marco Atilio Regolo (disambigua)}}
'''Marco Attilio Regolo''' o più correttamente, '''Marco Atilio Regolo''' '''''(Marcus Atilius Regulus)''''', fu un uomo di stato [[Repubblica romana|romano]] vissuto nel [[III secolo a.C.]].
{{nota disambigua||Attilio Regolo (disambigua)|Attilio Regolo}}
La ''gens'' Atilia pone le sue origini (o quanto meno le commistioni) fra il popolo dei [[Volsci]], implacabili nemici di Roma degli inizi, e definitivamente conglobati nello stato romano dal [[345 a.C.]] dopo la spartizione delle sfere di influenza fra Roma e i [[Sanniti]]. (Ricordiamo che il primo Atilius a diventare console fu [[M. Atilius Regulus Calenus]] nel [[335 a.C.]], dieci anni dopo). Non è purtroppo noto dove esattamente Atilio Regolo sia nato ma l'onore è conteso fra la Provincia del[[l'Aquila]] ([[Balsorano]]), in [[Abruzzo]] e la provincia di [[Frosinone]] ([[Sora]]) nel [[Lazio]]. Unica certezza sta quindi nel eufonia del nome della città natale. Anche l'esatta data di nascita non è nota e si pone attorno al [[299 a.C.]]. <br>
{{F|politici romani|arg2=militari romani|agosto 2017|solo due note per una voce del genere sono troppo poche; in particolare, la sezione sulla sua morte va ulteriormente riscritta, cercando di stabilire cosa gli storiografi abbiano accertato davvero}}
Analizzando l'elenco dei [[Consoli repubblicani romani|consoli romani]] vedremo che la ''[[gens]] Atilia'' pose 16 volte dei consoli al servizio di Roma, di cui ben 12 nell'arco delle tre [[guerre puniche]].
{{Magistrato romano
|nome = <span style="color:#FFA257;">Marco Atilio Regolo</span>
|titolo = [[Console romano|Console]] della [[Repubblica romana]]
|immagine = Lens, Cornelis - Regulus Returning to Carthage - 1791.jpg
|dimensione = 300
|legenda = Atilio Regolo fa ritorno a [[Cartagine]], da un dipinto di [[Andries Cornelis Lens]] oggi all'[[Museo dell'Ermitage|Hermitage]] di [[San Pietroburgo]].
|altrititoli =
|nome completo = ''Marcus Atilius Regulus''
|data di nascita = [[299 a.C.]] circa
|luogo di nascita = [[Sora (Italia)|Sora]]
|data di morte = [[246 a.C.]]
|luogo di morte = [[Cartagine]]
|figli = [[Marco Atilio Regolo (console 227 a.C.)|Marco Atilio Regolo]]<br />[[Gaio Atilio Regolo (console 225 a.C.)|Gaio Atilio Regolo]]
|Gens = [[Gens Atilia|Atilia]]
|padre = [[Marco Atilio Regolo (console 294 a.C.)|Marco Atilio Regolo]]
|madre =
|tribunato consolare =
|consolato = [[267 a.C.]]<br />[[256 a.C.]]
|dittatura =
|coniuge 1 =
|coniuge 2 =
|coniuge 3 =
|dinastia = |
}}
{{Bio
|Nome = Marco
|Cognome = Atilio Regolo
|PostCognomeVirgola = scritto anche '''Attilio'''
|PreData = {{latino|Marcus Atilius Regulus}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Sora
|LuogoNascitaLink = Sora (Italia)
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 299 a.C. circa
|LuogoMorte = Cartagine
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 246 a.C.
|Epoca = -200
|Attività = politico
|Attività2 = militare
|Nazionalità = romano
|PostNazionalità = vissuto nel [[III secolo a.C.]]
|Punto = no
}}
 
Atilio Regolo nacque nel territorio della città [[volsci|volsca]] di [[Sora (Italia)|Sora]], in un luogo attualmente compreso fra Sora e la confinante [[Balsorano]] (etimologicamente legata a Sora: ''Vallis Sorana''). L'esatta data di nascita non è nota ma si pone attorno al [[299 a.C.]] Fu il comandante dell'[[esercito romano]] durante la prima parte della [[Prima guerra punica]].
{| align=center width=65% style="border: solid 2px; background-color: #ddffff; padding: 10px;"
{| border=1 align=center
 
| width=25% bgcolor=#fffff0 align=left |
:'''[[335 a.C.]]''' M. '''Atilius''' Regulus Calenus, Marcus Valerius Corvus IV<br>
:'''[[294 a.C.]]''' L. Postumius L.f. Megellus II (revocatus), M. '''Atilius''' M.f. Regulus<br>
::::[[264 a.C.]] - Inizio della [[Prima guerra punica]] <br>
:'''[[267 a.C.]]''' '''Marcus Atilius Regulus''', L. Iulius L.f. Libo<br>
:'''[[258 a.C.]]''' Aulus '''Atilius''' A.f. Calatinus, C. Sulpicius Q.f. Paterculus<br>
:'''[[257 a.C.]]''' C. '''Atilius''' M.f. Regulus, Cn. Cornelius P.f. Blasio II<br>
:'''[[256 a.C.]]''' Lucius Manlius A.f. Vulso Longus, Q. Caedicius Q.f. ''Suff.'' '''Marcus Atilius Regulus II'''<br>
:'''[[254 a.C.]]''' Gnaeus Cornelius Scipio Asina II, Aulus '''Atilius''' A.f. Calatinus II<br>
:'''[[250 a.C.]]''' C. '''Atilius''' M.f. Regulus II, L. Manlius A.f. Vulso II<br>
::::[[241 a.C.]] – Fine della Prima Guerra punica <br>
:'''[[245 a.C.]]''' M. Fabius M.f. Buteo, C. '''Atilius''' A.f. Bulbus<br>
:'''[[235 a.C.]]''' T. Manlius T.f. Torquatus I, C. '''Atilius''' A.f. Bulbus II<br>
:'''[[227 a.C.]]''' Publius Valerius L.f. Flaccus, M. '''Atilius''' M.f. Regulus<br>
:'''[[225 a.C.]]''' Lucius Aemilius Q.f. Papirius or Pappus, C. (Gaius) '''Atilius''' M.f. Regulus<br>
::::[[218 a.C.]] – Inizio della [[Seconda guerra punica]] <br>
:'''[[217 a.C.]]''' C. Servilius P.f. Geminus, C. Flaminius C.f. II, ''Suff.'': Marcus '''Atilius''' M.f. Regulus II<br>
::::[[241 a.C.]] – Fine della Seconda Guerra punica <br>
:'''[[170 a.C.]]''' A. Hostilius L.f. Mancinus, A. '''Atilius''' C.f. Serranus<br>
::::[[149 a.C.]] – [[147 a.C.]] - [[Terza guerra punica]] <br>
:'''[[136 a.C.]]''' L. Furius Philus, Sextus '''Atilius''' Serranus<br>
:'''[[106 a.C.]]''' Q. Servilius Caepio, C. '''Atilius''' Serranus<br>
 
|}
|}
 
==Console==
Le prime notizie vedono Marco Atilio Regolo eletto [[Console (storia romana)|console]] nel [[267 a.C.]] e, con il collega [[Lucio GiunioGiulio Libone]], alla testa delle [[Legione romana|legioniLegioni]] che combattevano contro ile [[Salentini]], leMessapi#Città messapiche|città greche delladel [[PugliaSalento]] e della [[Lucania]] dopo la sconfitta di [[Pirro]] [[re dell'[[Epiro]], a [[Beneventum|Benevento]] [[275 a.C.]] e la successiva caduta di [[Taranto]] [[272 a.C.]]. <br> I due consoli conquistarono buona parte della Puglia e in particolare [[Brindisi]]. Questo porto dava a Roma il controllo dell'imbocco del [[Mare Adriatico]] ed era posto nel punto più vicino alle coste della [[Grecia]], prossimo obbiettivo delle mire espansionistiche di una Roma che già stava dilagando verso la [[Pianura Padana]] e l'[[Illiria.]].
 
I due Consoli conquistarono buona parte della Puglia e del Salento, in particolare [[Brundisium|Brindisi]]. Questo [[Porto di Brindisi|porto]] dava a Roma il controllo dell'imbocco del [[Mare Adriatico]] ed era posto nel punto più vicino alle coste della [[Grecia]], prossimo obiettivo delle mire espansionistiche di una Roma che già stava dilagando verso la [[Pianura Padana]] e l'[[Illiria]].
La seconda nomina a console per Atilio Regolo avviene nel [[256 a.C.]]. Siamo nel pieno della Prima guerra punica. Roma sta passando il confine fra potenza terrestre locale a potenza guida, anche marittima dell'intero [[Mare Mediterraneo]]. Ha praticamente unificato l'Italia peninsulare sotto di sé, e si è già volta oltre l'[[Appennino]] e oltre i limiti delle coste.
 
La seconda nomina a console per Atilio Regolo avviene nel [[256 a.C.]] Siamo nel pieno della prima guerra punica. Roma sta passando il confine fra potenza terrestre locale e potenza guida, anche marittima, dell'intero [[Mare nostrum|mar Mediterraneo]]. Ha praticamente unificato l'[[Italia romana|Italia peninsulare]] sotto di sé, e si è già volta oltre l'[[Appennino]] e oltre i limiti delle coste.
 
==Guerra punica==
{{Vedi anche|Prima guerra punica}}
Quando Atilio Regolo viene eletto console per la seconda volta Roma è in guerra con [[Cartagine]] già da otto anni; in Sicilia Roma, con Valeio Messalla aveva conquistato [[Messina]], aveva vinto a portato dalla sua parte [[Gerone II]], tiranno di [[Siracusa]], aveva assediato ed espugnato [[Agrigento]] dove a stento si era salvata la guarnigione cartaginese, aveva subito una sconfitta navale alle isole [[Lipari]] dovuta soprattutto all'imperizia di [[Gneo Cornelio Scipione Asina]] e riportato una successiva vittoria di [[Gaio Duilio]] nelle acque di [[Milazzo]], aveva, infine, sbarcato teste di ponte in [[Sardegna]] e [[Corsica]] le cui coste erano sotto il controllo punico.
[[File:Sigismondo nappi, la partenza di attilio regolo.jpg|thumb|[[Sigismondo Nappi]], ''La partenza di Attilio Regolo per Cartagine'', 1826, olio su tela, 230 x 164 cm]]
La isole maggiori sembravano saldamente sotto controllo e il [[Senato]] decise di portare la guerra sulle coste dell'[[Africa]] invadendo le colonie cartaginesi. <br>
Quando Atilio Regolo viene eletto console per la seconda volta, Roma è in guerra con [[Cartagine]] già da otto anni; in Sicilia, Roma, con [[Manio Valerio Massimo Messalla|Valerio Messalla]] aveva conquistato [[Messina]], aveva vinto e portato dalla sua parte [[Gerone II]], [[tiranno di Siracusa]], aveva assediato ed espugnato [[Agrigento]] in cui a stento si era salvata la guarnigione cartaginese, aveva subito una sconfitta navale alle isole [[Isole Eolie|Lipari]] dovuta soprattutto all'imperizia di [[Gneo Cornelio Scipione Asina]] e riportato una successiva vittoria di [[Gaio Duilio]] nelle acque di [[Milazzo]], aveva, infine, sbarcato [[teste di ponte]] in [[Sardegna]] e [[Corsica]] le cui coste erano sotto il controllo punico.
Fu costruita una grande flotta (si parla di 230 navi con 97.000 uomini fra soldati e marinai) sia per il trasporto delle truppe e dei rifornimenti sia per la protezione dei convogli. Cartagine cercò di fermare questa operazione con una flotta altrettanto potente ( 250 navi con 15.000 marinai). Le due flotte si scontrarono a [[Battaglia di Capo Ecnomo|Capo Ecnomo]], per [[Polibio]] la più grande battaglia navale dell'antichità.
 
Le isole maggiori sembravano saldamente sotto controllo e il [[Senato]] decise di portare la guerra sulle coste dell'[[Africa]] invadendo le colonie cartaginesi.
 
Fu costruita una grande flotta (si parla di 340/360 navi con 140.000 uomini fra soldati e marinai) sia per il trasporto delle truppe e dei rifornimenti sia per la protezione dei convogli. Cartagine cercò di fermare questa operazione con una flotta altrettanto potente (circa 350 navi con 150.000 marinai). Le due flotte si scontrarono a [[Battaglia di Capo Ecnomo|Capo Ecnomo]], per [[Polibio]] la più grande battaglia navale dell'antichità.
 
Autori come [[Valerio Massimo]] e [[Lucio Anneo Seneca]] raccontano che durante l'inverno del 255 a.C., poco dopo che l'esercito romano era sbarcato nei pressi di [[Clypea]] (o [[Clupea]]), i legionari si imbatterono in un gigantesco serpente, immune ai dardi che i legionari scagliavano contro di esso. Dato che aveva ucciso alcuni soldati, nessuno aveva il coraggio di andare a prendere acqua nel fiume, così Regolo ordinò di colpire il mostro con baliste e catapulte. La pelle del serpente, lunga centoventi piedi (circa trentasei metri) venne portata a Roma, dove suscitò scalpore. Il poeta latino [[Silio Italico]] racconta la vicenda nel ''[[Punica (poema)|Punica]]'', opera epica incentrata sulle guerre puniche.
 
==Vittoria e sconfitta==
[[File:Battle of Bagradas-Tunis 255 BC.svg|thumb|upright=1.4|La campagna d'Africa di Marco Atilio Regolo del [[256 a.C.|256]]-[[255 a.C.]]]]
La vittoria permise alle legioni di Atilio Regolo di sbarcare a [[Clupea]] senza grosse difficoltà e iniziarono i saccheggi del territorio per costringere l'esercito cartaginese ad entrare in azione. Quando i cartaginesi vennero allo scontro, Atilio Regolo inflisse loro una secca sconfitta ad [[Battaglia di Adys|Adys]] e occupò [[Tunisi]]. Gli ordini di Roma furono di far rientrare in patria parte dell'esercito e delle navi. Della cosa si incaricò l'altro console, [[Lucio Manlio Vulsone Longo]]. <br>
La vittoria permise alle legioni di Atilio Regolo di sbarcare a [[Kélibia|Clupea]] senza grosse difficoltà e iniziarono i saccheggi del territorio per costringere l'esercito cartaginese ad entrare in azione. Quando i Cartaginesi vennero allo scontro, Atilio Regolo inflisse loro una secca sconfitta ad [[Battaglia di Adys|Adys]] e occupò [[Tunisi]]. Gli ordini di Roma furono di far rientrare in patria parte dell'Esercito e delle navi. Della cosa si incaricò l'altro Console, [[Lucio Manlio Vulsone Longo]]. Cartagine, mentre intavolava trattative di pace, affidò la riorganizzazione dell'esercito a uno stratega spartano di provata abilità, [[Santippo]].
Cartagine, mentre intavolava trattative di pace, affidò la riorganizzazione dell'esercito a uno stratego spartano di provata abilità, Santippo. Atilio Regolo voleva giungere alla conclusione prima che da Roma giungesse l'altro collega e prima che il partito contrario alla guerra prendesse il sopravvento a causa degli enormi costi economici ed umani che già si dovevano sostenere. Regolo commise però l'errore di sottovalutare le forze dei Cartaginesi e impose delle condizioni di pace troppo pesanti, soprattutto chiese che Cartagine si rimettesse alla ''fides'' dei romani, una resa senza condizioni. Cartagine riprese le ostilità con un esercito riorganizzato e comandato da un vero generale contro un esercito di Roma a ranghi ridotti.
Regolo fu pesantemente sconfitto presso [[Battaglia di Tunisi|Tunisi]] e fatto prigioniero. Si salvarono circa 200 uomini che ripararono a Clupea e furono raccolti da una grossa flotta che era stata inviata da Roma per chiudere definitivamente le ostilità. La flotta dovette invece immediatamente rientrare in Sicilia ma venne quasi del tutto distrutta da una furiosa tempesta.
 
Atilio Regolo voleva giungere alla conclusione prima che da Roma giungesse l'altro collega e prima che il partito contrario alla guerra prendesse il sopravvento a causa degli enormi costi economici ed umani che già si dovevano sostenere. Regolo commise però l'errore di sottovalutare le forze dei Cartaginesi e impose delle condizioni di pace troppo pesanti, soprattutto chiese che Cartagine si rimettesse alla ''fides'' dei romani, una resa senza condizioni. Cartagine riprese le ostilità con un esercito riorganizzato e comandato da un vero comandante contro un esercito di Roma a ranghi ridotti. Regolo fu pesantemente sconfitto presso [[Battaglia di Tunisi (255 a.C.)|Tunisi]] e fatto prigioniero.
La guerra continuò in Sicilia e in mare per altri 13 anni. Altre battaglie, soprattutto navali furono combattute. Altre distruzioni e altre migliaia di morti. Le forze economiche e umane sia di Roma che di Cartagine erano giunte al livello più basso possibile e furono nuovamente intavolate trattative di pace.
 
Si salvarono circa 2.000 uomini che ripararono a Clupea e furono raccolti da una grossa flotta che era stata inviata da Roma per chiudere definitivamente le ostilità. La flotta dovette invece immediatamente rientrare in Sicilia ma venne quasi del tutto distrutta da una [[Naufragi della prima guerra punica|furiosa tempesta]]. La guerra continuò in Sicilia e in mare per altri tredici anni. Altre battaglie, soprattutto navali furono combattute. Altre distruzioni e altre migliaia di morti. Le forze economiche e umane sia di Roma che di Cartagine erano giunte al livello più basso possibile e furono nuovamente intavolate trattative di pace.
 
==La leggenda==
A questo punto si inserisce la tradizione, eda cui nasce la leggenda di Marco Atilio Regolo, raccontata da [[Tito Livio]]<ref>[[Tito Livio]], [[Ab Urbe condita libri|Ab Urbe condita]], Libri XVIII Periocha.</ref> e cantata da [[Quinto Orazio Flacco|Horatius FlaccusOrazio]].<ref>[[Quinto nelleOrazio Flacco]], ''[[Odi (Orazio)|Odi]]'', III, 5).</ref> Narra la tradizione che Cartagine abbia inviato l'illustre prigioniero a Roma perché convincesse i concittadini a chiedere la pace. L'intesa era che, se questi non avessero accettato, egli sarebbe ritornato a Cartagine per essere mandato a morte.
 
Narra la tradizione che Cartagine abbia inviato l'illustre prigioniero a Roma perché convincesse i concittadini a chiedere la pace. L'intesa era che, se questi non avessero accettato, egli sarebbe ritornato a Cartagine. Ma Regolo, in quegli anni di prigionia aveva potuto agevolmente controllare le terribili condizioni economiche in cui giaceva la città nemica e probabilmente le convulsioni politiche che sempre hanno contrassegnato Cartagine e ne hanno infine decretato la sorte. Anziché perorare la causa della pace rivelò ai concittadini la condizione economico-politica dei nemici esortando Roma a procedere con un ultimo sforzo. Secondo Regolo, Cartagine non poteva reggere alla pressione bellica e sarebbe stata sconfitta.
Regolo, in quegli anni di prigionia, aveva potuto agevolmente rendersi conto delle terribili condizioni economiche in cui versava la città nemica e probabilmente delle convulsioni politiche che sempre agitavano Cartagine e ne avrebbero infine decretato la sorte. Anziché perorare la causa della pace, rivelò ai concittadini la condizione economico-politica dei nemici, esortando Roma a continuare a combattere, in quanto Cartagine non avrebbe potuto reggere alla pressione bellica e sarebbe stata sconfitta. Al termine del discorso, onorando la parola data, fece ritorno a Cartagine, dove fu giustiziato.
Non si conosce l'anno in cui questa missione avrebbe avuto luogo e questo è un dato che fa riflettere sul suo reale accadimento. É possibile che Roma avesse bisogno di una figura carismatica ed eroica (ricordiamo [[Marco Furio Camillo]], [[Orazio Coclite]], [[Muzio Scevola]], [[Decio Mure]] e tanti eroi della leggenda romana), con la quale spingere la cittadinanza ad aumentare il già enorme sforzo bellico.
 
Possiamo però ipotizzare l'anno [[246 a.C.]] in quanto l'anno successivo la guerra riprese slancio con l'intervento cartaginese in Sicilia guidato da [[Amilcare]] Barca, padre di [[Annibale]] e Roma creò colonie su tutti i territori potenzialmente soggetti a sbarchi cartaginesi o con forte presenza di greci, da poco sottomessi e non ancora integrati.
Non si conosce l'anno preciso in cui queste vicende avrebbero avuto luogo, ma si suppone sia stato il [[246 a.C.]], in quanto l'anno successivo la guerra riprese slancio con l'intervento cartaginese in Sicilia, guidato da [[Amilcare Barca]]. Le torture a cui Regolo fu sottoposto, ossia il taglio delle palpebre per l'[[abbacinamento]] e il rotolamento da una collina dentro una botte irta di chiodi, si ritiene oggigiorno siano frutto della [[propaganda bellica]] romana ([[Lucio Anneo Seneca]] parla di [[crocifissione]] come metodo di esecuzione).
La storia della morte di Regolo fu data per certa da [[Agostino d'Ippona|Sant'Agostino di Ippona]].
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
;Fonti primarie:
* [[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''guerre puniche'', 1-5 ({{cita testo|url=http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_punic_01.html#%A74|titolo=QUI la versione inglese|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080517174449/http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_punic_01.html#%A74 }}).
* [[Eutropio]], [[Wikisource:la:Breviarium historiae romanae|''Breviarium historiae romanae'' (testo latino), II, 21-22]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* [[Floro]], [[Wikisource:la:Flori Epitomae Liber primus|''Flori Epitomae Liber primus'' (testo latino)]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
* [[Tito Livio|Livio]],
** [[Wikisource:la:Ab Urbe Condita|''Ab Urbe condita libri'' (testo latino)]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}};
** [[Wikisource:la:Ab Urbe Condita - Periochae|''Periochae'' (testo latino)]] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
 
;Fonti secondarie:
Pare che l'episodio delle torture subite da Regolo, il taglio delle palpebre per l'[[abbacinamento]] e l'ancor più famoso rotolamento da una collina dentro la botte irta di chiodi siano, appunto frutto della propaganda bellica romana e ricordiamo che [[Lucio Anneo Seneca]] parla di crocifissione. Sta di fatto che con questa fama Marco Atilio Regolo, da figura storica tutto sommato insipida, passa alla fulgida e forse immeritata leggenda di eroe salvatore della patria, esempio di retta fermezza morale e virtù civiche, epitome di onestà nella parola data, fino alle estreme conseguenze.
* {{SmithDGRBM|articolo=Attilius Regulus|url=http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=regulus-atilius-bio-3&fromdoc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0104}}
* P.Matyszak, ''Chronicle of the roman republic'', New York 2003.
* A.Piganiol, ''Le conquiste dei Romani'', Milano 1989.
 
== Altri progetti ==
La Prima guerra punica terminerà nel [[242 a.C.]]
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
*{{Collegamenti esterni}}
 
{{Box successione
[[Categoria:Biografie|Attilio]]
|carica = ''[[Consoli repubblicani romani|<span style="color:#FFA257;">Fasti consulares</span>]]''
[[Categoria: Consoli romani|Attilio]]
|immagine = Consul et lictores.png
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|tipologia = magistrato romano
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|precedente = [[Publio Sempronio Sofo (console 268 a.C.)|Publio Sempronio Sofo]]<br />e<br />[[Appio Claudio Russo]]
{{Storia}}
|periodo = ([[267 a.C.]])<br />con [[Lucio Giulio Libone]]
|successivo = [[Decimo Giunio Pera]]<br />e<br />[[Numerio Fabio Pittore]]
|precedente2 = [[Gaio Atilio Regolo (console 257 a.C.)|Gaio Atilio Regolo]] I<br />e<br />[[Gneo Cornelio Blasione]] II
|periodo2 = (suff. [[256 a.C.]])<br />con [[Lucio Manlio Vulsone Longo]]
|successivo2 = [[Marco Emilio Paolo (console 255 a.C.)|Marco Emilio Paolo]]<br />e<br />[[Servio Fulvio Petino Nobiliore]]
}}
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