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{{Divisione amministrativa
|Nome = Gabria
|Nome ufficiale = {{sl}} Gaberje
|Panorama = Gabria-Gaberje ValBranizza.JPG
|Didascalia = Veduta di Gabria dal borgo di [[San Daniele del Carso]]
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|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Abitanti = 151
|Note abitanti =
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|Divisioni confinanti =
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|Prefisso =
|Codice statistico =
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|Sito =
}}
'''Gabria'''<ref>Cfr. il toponimo "Gabria" a p. 66 sull'''Atlante geografico Treccani'', vol I, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008.</ref><ref name="IGM">Gabria e Col S. Pietro in: [http://
La località
L'insediamento è costituito anche dagli agglomerati di Spodnji Konec e Gornji Konec.<ref>{{Cita web|url=https://gis.gov.si/ezkn/|titolo=Geoportale della Repubblica Slovena - archivio ZKN|accesso=23 ottobre 2023|dataarchivio=31 agosto 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220831140609/https://gis.gov.si/ezkn/|urlmorto=sì}}</ref>
== Storia ==
▲La località , che si trova a 191.3 metri s.l.m. ed a 21.6 kilometri dal confine italiano, è situata sulle colline del [[Vipacco (fiume)|Vipacco]] (''Vipavski griči'') a 8.7 km dal capoluogo comunale.<br>
Dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], e la parentesi del [[Regno ostrogoto]], a seguito della [[Guerra gotica (535-553)|Guerra gotica]] promossa dall'imperatore [[Giustiniano I]] entrò a far parte del [[Prefettura del pretorio d'Italia]] in mano ai [[Impero bizantino|bizantini]].<br />
Anche dopo la calata, nel [[568]], attraverso la [[Valle del Vipacco]] nell'Italia settentrionale dei [[Longobardi]], seguiti poi da popolazioni [[Slavi|slave]], rimase nell'[[Istria]] [[Impero bizantino|bizantina]].
Annientati i [[Longobardi]] nel [[781]], [[Carlo Magno]], [[re dei Franchi]], nel [[788]] occupò anche l'[[Istria]] [[Impero bizantino|bizantina]] inglobandola nel ''[[Regnum Italiae]]''.<br/>
Nell'[[803]] venne istituita la ''Marchia Austriae et Italiae'' che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria; l'Istria venne così a far parte della [[Marca del Friuli]] come ''comitatus'' o contea.<br/>
Alla morte di [[Pipino d'Italia|Pipino]] nell'810, il territorio passò in mano al figlio [[Bernardo d'Italia|Bernardo]]<ref>[https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/2b/Carolingian_empire_814.svg Mappa dell'Impero carolingio all'ascesa di Ludovico I (814)]</ref><ref>[https://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/c/cb/Central_Europe%2C_814.jpg Mappa dell'Impero Carolingio con la Marca del Friuli nell'814] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140531090808/http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/c/cb/Central_Europe%2C_814.jpg |data=31 maggio 2014 }} – The Historical Atlas by William R. Shepherd, 1923</ref>.<br />
Con la morte di [[Carlo Magno]] nell'[[814]] la carica imperiale passò a [[Ludovico il Pio|Ludovico I]]; questi, dopo aver deposto il nipote [[Bernardo d'Italia|Bernardo]], affidò poi il ''[[Regnum Italiae]]'' al suo primogenito [[Lotario I|Lotario]], il quale già nell'[[828]] (dopo aver deposto [[Balderico del Friuli|Baldrico]], ultimo duca del Friuli, per non aver saputo difendere le frontiere orientali dagli Slavi) divise la parte orientale del Regno, in quattro contee (divenute poi [[Marca_(circoscrizione)|marche]]): [[Marca_di_Verona|Verona]], [[Marca_del_Friuli|Friuli]], Carniola e [[Marca_d'Istria|Istria]] (comprendente il Carso e parte della [[Carniola interna]]). Da allora le contee del Friuli e dell'Istria vennero conglobate nella nuova “marca d'Aquileia”, come parte del Regno d'Italia.
In seguito al [[Trattato di Verdun]], nell'[[843]], il suo territorio entrò a far parte della [[Francia Media]]<ref>[https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/42/Partage_de_l'Empire_carolingien_au_Traité_de_Verdun_en_843.JPG la ''Francia Media'' (con l'Italia) (in verde) nell'impero carolingio con le tre principali suddivisioni dell'anno 843]</ref> in mano a [[Lotario I]] e più specificatamente dall'[[846]] della [[Marca del Friuli]], in mano al marchese [[Eberardo del Friuli|Eberardo]] a cui succedettero prima il figlio [[Unruoch III del Friuli|Urnico]] e poi l'altro figlio [[Berengario del Friuli|Berengario]]; anche dopo i trattati di [[Trattato di Prüm (855)|Prüm]] e [[Trattato di Meerssen|Meerssen]] rimase nel ''Regnum Italicum''.
Cessato il dominio franco con la deposizione di [[Carlo il Grosso]], [[Berengario del Friuli|Berengario]], divenuto re d'Italia, passò il marchesato aquileiese al suo vassallo [[Vilfredo (Marchese del Friuli)|Vilfredo]] che venne poi nell'[[895]] da lui nominato marchese del Friuli e dell'Istria.
Nel 952 l'imperatore [[Ottone_I_di_Sassonia|Ottone I]] obbligò il re d'Italia [[Berengario_II_d'Ivrea|Berengario II]] a rinunciare alle contee "Friuli et Istria" subordinandole al [[Ducato di Baviera]] tenuto dal suo fratellastro [[Enrico_I_di_Baviera|Enrico I]]; nel [[976]] passò al [[Ducato di Carinzia]]<ref>La valle del Vipacco nella Marca d'Istria (Mgft. Histria) all'interno della [https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/95/Bajovaria_1000AD.png Ducato di Carinzia intorno all'anno 1000] - ritaglio della mappa ''Heiliges Römisches Reich um 1000'', Allgemeiner historischer Handatlas, Gustav Droysen</ref> appena costituito dall'imperatore [[Ottone II di Sassonia|Ottone II]].
Nel [[1077]] passò al [[Patriarcato di Aquileia|Principato ecclesiastico di Aquileia]] e poi ai [[Contea di Gorizia|Conti di Gorizia]]<ref name="Cappellaris">Gabria in: [https://teca.bncf.firenze.sbn.it/ImageViewer/servlet/ImageViewer?idr=BNCF0003493691 ''Carta delle Contee di Gorizia, di Gradisca, Distretto di Trieste e del Friuli veneto, dedicata all'Imperiale Regia Società d'Agricoltura delle medesime Contee nuovamente misurata e disegnata dal cesareo regio provincial Ingegnere Giannantonio Cappellaris, in Venezia per P. Santini, 1780''], Carta 1.2</ref>, in quanto "''[[Avvocazia|advocati]]''" del patriarca, che acquisirono gradualmente una larga parte di tali territori, frazionati in feudi minori fra i loro ministeriali, i veri e propri strumenti di governo comitale sul [[Carso]]<ref>S. Rutar, ''Završniška gospoščina na Krasu'', in ''Izvestjia Muzejska društva za Kranisko'', letnik V (1895), pp. 127 : si attesta la donazione da parte dell'imperatore [[Corrado II il Salico|Corrado II]] al [[patriarca di Aquileia]] [[Poppone di Carinzia|Poppone]] di tutto il territorio carsico (''totam Carsiam'') per aver respinto nel 1028 gli ungheresi che erano penetrati nella [[Carniola]]</ref> e la vicina [[Istria]]<ref>P. Štih., ''op. cit.'', pp. 23-24; 78; P. Štih. ''Il posto dei ministeriali nell'organizzazione e nell'amministrazione dei conti di Gorizia'' in ''La contea di Gorizia nel Medioevo'', a cura di S. Tavano, Gorizia 2002, p. 95.</ref>.
Con il [[trattato di Schönbrunn]] ([[1809]]) entrò a far parte delle [[Province Illiriche]].
Col [[Congresso di Vienna]] nel [[1815]] tornò in mano asburgica come comune autonomo<ref>{{Cita web|url=https://vac.sjas.gov.si/vac/search/details?id=202707|titolo=Gemeinde Gabria}}</ref> nella [[Contea di Gorizia e Gradisca]] (a sua volta inquadrata nel [[Regno d'Illiria]] sino al 1849 e successivamente nel [[Litorale austriaco]]). Il comune includeva anche il vicino villaggio di Bragnizza (''Gorenja Branica'', ''Dolenci'' o ''Dolanci''). La località era nota in questo periodo col toponimo italiano di ''Gabria'' e con quelli sloveni di ''Gaberje'' o ''Gabrije''.<ref>{{Cita libro|titolo=Vollständiges Ortschaften-Verzeichnis der im Reichsrathe vertretenen Königreiche und Länder nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. December 1880 (1880)|url=https://digi.landesbibliothek.at/viewer/image/AC00962105_1882/161/LOG_0098/|anno=1882|editore=Alfred Hölder k. k. Hof- und Universitäts-Buchhändler|lingua=de|p=153}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=I.R. Commissione centrale di Statistica|titolo=Repertorio speciale dei luoghi nel Litorale Austro-Illirico|url=https://www.sistory.si/cdn/publikacije/1-1000/835/Specialni_repertorij_krajev_na_Avstrijsko-Ilirskem_primorju_1894.pdf|collana=Specialortsreperorien der im österreichischen Reichsräte vertretenen Königreiche und Länder|anno=1894|editore=Alfred Hölder k. k. Hof- und Universitäts-Buchhändler|p=36}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.austriahungary.info/en/gazetteer1900/kustenland/gorz_-_gorizia_-_gorica|titolo=Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. VII. Österreichisch-Illyrisches Küstenland (Triest, Görz und Gradiska, Istrien). Wien 1910|accesso=23 ottobre 2023|dataarchivio=17 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140417061922/http://www.austriahungary.info/en/gazetteer1900/kustenland/gorz_-_gorizia_-_gorica|urlmorto=sì}}</ref>
Nel 1920, in seguito alla prima guerra mondiale e al [[Trattato di Rapallo (1920)|Trattato di Rapallo]], il comune fu annesso al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] come il resto della Venezia Giulia. Il nome del paese venne dapprima modificato in ''Gaberie'', per essere nuovamente rinominata ''Gabria'' nel 1923.<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.elesh.it/storiacomuni/storia_comune.asp?ISTAT=031832|titolo=Variazioni amministrative del comune di Gabria}}</ref> La circoscrizione territoriale rimase la medesima che in epoca asburgica, continuando a includere la frazione di Dolauci/Dolanzi (''Gorenja Branica'').<ref>{{Cita libro|titolo=Censimento della popolazione del Regno d'Italia (1 dicembre 1921)|url=https://ebiblio.istat.it/digibib/Censimenti%20popolazione/censpop1921/VolumeII_Regioni/NAP0106619_III_VeneziaGiulia+OCR_ottimizzato.pdf|data=1926|p=42|volume=3 "Venezia Giulia"}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://geohub.gov.si/ghapp/giskd/|titolo=Registro dei beni culturali sloveni|lingua=sl}}</ref> Dal punto di vista amministrativo il comune venne inizialmente inquadrato nella [[Provincia di Gorizia (1919-1923)|provincia di Gorizia]] passando nel 1923, allo scioglimento di questa, alla [[Provincia del Friuli (Regno d'Italia)|provincia del Friuli]]<ref name="Gazzetta">[http://augusto.digitpa.gov.it/gazzette/index/download/id/1923099_PNC Regio Decreto 29 marzo 1923, G.U. 27 aprile 1923, n.99]</ref> e quindi nuovamente alla ricostituita [[Provincia_di_Gorizia_(1927-1945)|provincia di Gorizia]] nel [[1927]]. Gabria fu comune autonomo fino al 1928 quando il comune fu soppresso e il suo territorio fu aggregato a [[San Daniele del Carso]].<ref>R.D. 2 febbraio 1928, n. 219</ref><ref name=":0" />
Nel 1947, in seguito alla seconda guerra mondiale e ai [[Trattati di Parigi (1947)|Trattati di Parigi]], la località passò alla Jugoslavia. Dal 1991 fa parte della [[Slovenia]].
==Alture principali==
==Corsi
Branica.
==Note==
<references />
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Slovenia}}
[[Categoria:Insediamenti di Aidussina]]
[[Categoria:Comuni della Slovenia soppressi]]
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