Concezio Chiaretti: differenze tra le versioni

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{{Infobox militare
|Nome = Chiaretti Concezio, don
|Immagine = Don Concezio Chiaretti.jpg
|Data_di_nascita = 7 [[luglio]] [[1917]]
|Nato_a = [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]
|Data_di_morte = 7 [[aprile]] [[1944]]
|Morto_a = [[Monte Tilia]] ([[Leonessa (Italia)|Leonessa]])
|Cause_della_morte = [[Occupazione tedesca|rappresaglia tedesca]]nazista ([[Strage di Leonessa]])
|Luogo_di-sepoltura = [[Leonessa (Italia)|Leonessa]]
|Religione = [[Cattolicesimo|Cattolica]]
|Nazione_servita = [[Regno{{ITA d'Italia]]1861-1946}}
|Arma = [[Regio Esercito]]
|Corpo = [[Ordinariato militare per l'Italia|Ordinariato Militare]]
|Unità = 39°º Battaglione "[[Monte Berico]]" del [[Alpini|167°º Reggimento Alpini]]
|Specialità = [[Alpini|truppe alpine]]
|Anni_di_servizio = 1940 - 1943
|Grado = [[Tenente]] [[Cappellano]]
|Guerre = [[Seconda Guerra Mondiale]]
|Campagne = [[Battaglia delle Alpi Occidentali|Fronte alpino occidentale]]
|Decorazioni = [[File:Merito civile gold medal BAR.svg|35px]] [[File:1940-1943_Medaglia_commemorativa_del_periodo_bellico_3_BAR.svg|35px]]
}}
{{Bio
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Stati Uniti d'America
|GiornoMeseNascita = 7 luglio
|AnnoNascita = 1917
|LuogoMorte = Leonessa
|LuogoMorteLink = Leonessa (Italia)
|GiornoMeseMorte = 7 aprile
|AnnoMorte = 1944
|Attività = religioso
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== Biografia ==
 
Nasce negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel 1917<ref>Ministero della Difesa, ONORCADUTI, [https://www.difesa.it/Il_Ministro/ONORCADUTI/Pagine/Amministrativo.aspx Banca dati dei Caduti e Dispersi della 2ª Guerra Mondiale]</ref> da famiglia originaria di [[Leonessa]] ([[RietiItalia)|RILeonessa]]). Rientrato in [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] fu ordinato [[Sacerdozio|prende i votipresbitero]] e, allo scoppio della [[Seconda Guerraguerra Mondialemondiale]], è cappellano del 39°º [[Battaglione]] "[[Monte Berico]]" del 167°º Reggimento Alpini<ref>[http://www.truppealpine.it/Reparti%20alpini%20-%20Wikipedia.pdf Truppe Alpine], </ref> distaccato in [[Battaglia delle Alpi Occidentali|Francia]] e alle dipendenze della [[Divisione fanteria "Legnano"|Divisione di Fanteria “Legnano”]], parte della [[IV Corpo d'Armata (Regio Esercito)|IV Armata]].
 
L'[[Armistizio dell'8 settembre 1943]] lo coglie a Leonessa, paese natìo della famiglia, nel quale fu parroco. Da sacerdote accoglie e sostiene chiunque abbia necessità, senza tenere conto dell'orientamento di ciascuno. Contribuisce a fondare nel [[Leonessa (Italia)|borgo laziale]] una delegazione del [[Comitato Liberazione Nazionale]]. Nel frattempo, agli inizi del 1944, comincia ad operare nell'area umbra e alto-laziale la [[Brigata Garibaldi "Antonio Gramsci" (Italia centrale)|brigata "Antonio Gramsci"]], formazione partigiana comunista costituitasi agli inizi del mese precedente<ref>Ghini C. Ghini, ''La Resistenza in Umbria'' in S. Bovini (a cura di), ''L'Umbria nella Resistenza'', vol. I, Roma, Editori Riuniti, Roma 1972</ref>. Negli stessi periodo e zona combatte anche una formazione militare, la banda di [[Mario Lupo (partigiano)|Mario Lupo]]<ref>Marcellini M. Marcellini, ''I giustizieri'', Mursia, 2009</ref> <ref>Gubitosi G. Gubitosi , ''Alfredo Filipponi, diario di un comandante partigiano'', Editrice Umbra, 1991</ref>, con base a [[Cepparo]], frazione di [[Rivodutri]], responsabile dell'attacco alle forze di polizia e della [[Guardia Nazionale Repubblicana]] a [[Poggio Bustone]], nel corso del quale perdono la vita 14 militi della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]] e il [[Questore (ordinamento italiano)|Questore]] di [[Terni]] [[Bruno Pennaria|Bruno Pannaria]]<ref>Marcellini M. Marcellini , in ''op. cit.''</ref> (10 marzo 1944). L'intensificarsi dell'attività partigiana, la morte del funzionario e la necessità di rendere sicuri i collegamenti fra la [[Capitale]] e le [[Appennino centrale|aree appenniniche]], spingono dunque il Comando tedesco di [[Rieti]] ad organizzare un articolato attacco (Operazione "Osterei")<ref>Climinti E. Climinti, ''Il gruppo di combattimento «Schanze» nella grande impresa contro le bande'', Settimo Sigillo, coll. Historiae, 2006</ref>, guidato dal [[Oberst|colonnello]] [[Ludwig Schanze]] che, fra il 29 [[marzo]] e il 7 [[aprile]] [[1944]], coinvolge [[Leonessa (Italia)|Leonessa]] (occupata dai partigiani il 16 marzo) e le sue frazioni di [[Albaneto]], Cumulata, Ponte Riovalle, Vallunga, Villa Carmine, Villa Pulcini, [[Accumoli]] mettendo in rotta i resistenti. Conquistato il paese, i [[Wehrmacht|militari germanici]] (appartenenti a [[Heer (Wehrmacht)|Heer]], [[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]], [[Waffen SS]])<ref>Gentile C. Gentile, ''ITINERARIItinerari DIdi GUERRAguerra: LAla PRESENZApresenza DELLEdelle TRUPPEtruppe TEDESCHEtedesche NELnel LAZIOLazio OCCUPATOoccupato 1943-1944'', pubblicazione a cura di ''Deutsches Historisches Institut in Rom ''/[[Istituto Storico Germanico di Roma]]</ref> procedono a caccia, arresto e [[condanna a morte]] di fiancheggiatori della [[Resistenza italiana|Resistenza]] ([[Strage di Leonessa]]) alcuni dei quali denunciati dietro [[delazione]] di una donna del luogo, fra loro don Concezio additato quale sostenitore dei partigiani.
L'[[Armistizio dell'8 settembre 1943]] lo coglie a Leonessa, paese natìo della famiglia, nel quale è parroco.
Il parroco èfu giustiziato il 7 aprile, giorno delladi [[Pasqua]] '44, sul [[Monte Tilia]] insiemeassieme a 22 concittadini.
Da sacerdote accoglie e sostiene chiunque abbia necessità, senza tenere conto dell'orientamento di ciascuno.
Contribuisce a fondare nel [[Leonessa|borgo laziale]] una delegazione del [[Comitato Liberazione Nazionale]]. Nel frattempo, agli inizi del 1944, comincia ad operare nell'area umbra e alto-laziale la [[Brigata Garibaldi "Antonio Gramsci" (Italia centrale)|brigata "Antonio Gramsci"]], formazione partigiana comunista costituitasi agli inizi del mese precedente<ref>Ghini C., ''La Resistenza in Umbria'' in S. Bovini (a cura di), ''L'Umbria nella Resistenza'', vol. I, Editori Riuniti, Roma 1972</ref>. Negli stessi periodo e zona combatte anche una formazione militare, la banda di [[Mario Lupo (partigiano)|Mario Lupo]]<ref>Marcellini M., ''I giustizieri'', Mursia 2009</ref> <ref>Gubitosi G., ''Alfredo Filipponi, diario di un comandante partigiano'', Editrice Umbra 1991</ref>, con base a [[Cepparo]] frazione di [[Rivodutri]], responsabile dell'attacco alle forze di polizia e della [[Guardia Nazionale Repubblicana]] a [[Poggio Bustone]], nel corso del quale perdono la vita 14 militi della [[RSI]] e il [[Questore]] di [[Terni]] [[Bruno Pennaria|Bruno Pannaria]]<ref>Marcellini M., in ''op. cit.''</ref> (10 marzo 1944). L'intensificarsi dell'attività partigiana, la morte del funzionario e la necessità di rendere sicuri i collegamenti fra la [[Capitale]] e le [[Appennino centrale|aree appenniniche]], spingono dunque il Comando tedesco di [[Rieti]] ad organizzare un articolato attacco (Operazione "Osterei")<ref>Climinti E., ''Il gruppo di combattimento «Schanze» nella grande impresa contro le bande'', Settimo Sigillo, coll. Historiae 2006</ref>, guidato dal [[Oberst|colonnello]] [[Ludwig Schanze]] che, fra il 29 [[marzo]] e il 7 [[aprile]] [[1944]], coinvolge [[Leonessa]] (occupata dai partigiani il 16 marzo) e le sue frazioni di [[Albaneto]], Cumulata, Ponte Riovalle, Vallunga, Villa Carmine, Villa Pulcini, [[Accumoli]] mettendo in rotta i resistenti. Conquistato il paese, i [[Wehrmacht|militari germanici]] (appartenenti a [[Heer]], [[Luftwaffe]], [[Waffen SS]])<ref>Gentile C., ''ITINERARI DI GUERRA: LA PRESENZA DELLE TRUPPE TEDESCHE NEL LAZIO OCCUPATO 1943-1944'', pubblicazione a cura di Deutsches Historisches Institut in Rom Istituto Storico Germanico di Roma</ref> procedono a caccia, arresto e [[condanna a morte]] di fiancheggiatori della [[Resistenza italiana|Resistenza]] ([[Strage di Leonessa]]) alcuni dei quali denunciati dietro [[delazione]] di una donna del luogo, fra loro don Concezio additato quale sostenitore dei partigiani.
Il parroco è giustiziato il 7 aprile, giorno della [[Pasqua]] '44, sul [[Monte Tilia]] insieme a 22 concittadini.
 
In totale i morti della [[Strage di Leonessa]] saranno 51.
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Sebbene il suo nome sia inciso sulla lapide dei caduti della [[Brigata Garibaldi "Antonio Gramsci" (Italia centrale)|Brigata "Gramsci"]] di [[Terni]] e del [[Gruppi di Combattimento|Gruppo combattimento "Cremona"]], un familiare del sacerdote leonessano ha recentemente sollevato dubbi sull'effettiva adesione del parroco alla formazione partigiana comunista. Dubbi che Giuseppe Chiaretti ha espresso in un articolo pubblicato dal quotidiano ''[[Avvenire]]'' il 9 dicembre 2014:
 
"[...] ''Eppure don Concezio non aveva aiutato solo i [[Partigiano|partigiani]] (aveva fondato il [[CLN]] locale), ma anche i [[Partito Fascista Repubblicano|fascisti]]. Una dichiarazione del 26 febbraio 1944, firmata da tre militi leonessani della [[Guardia Nazionale Repubblicana]] che indico solo con le iniziali (A.R., S.G., Z.V.), dal loro comandante (R.P.), da un elettricista testimone (A.L) e controfirmata da don Concezio Chiaretti, testimonia che i tre fascisti nei pressi di Villa Pulcini furono salvati dalla fucilazione da parte di un grosso manipolo (una quindicina) di partigiani che li avevano già svestiti, proprio per la mediazione di don Concezio, che quel giorno si trovava lì a cercare qualcosa da mangiare per suo fratello malato. Dopo l’8 settembre, infatti, il sacerdote si era dedicato alle opere d’assistenza: si ricordano suoi interessamenti per aiutare una famiglia ebrea che viveva a Leonessa e le visite nel carcere comunale ai giovani militari fuggiti in montagna per non essere trasferiti ai lavori forzati in Germania'' [...]"<ref>''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/leonessa-la-strage-venerdi-santo Leonessa, la strage del venerdì santo]'' di Giuseppe Chiaretti, ''Avvenire'' 9 dicembre 2014</ref>.
 
[[Antifascista]], dunque, ma non al punto tale da abbracciare la causa della [[Brigata Garibaldi "Antonio Gramsci" (Italia centrale)|Brigata]] né da esserne ricordato quale [[caduto]]<ref>''idem''</ref>.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al merito civile
|immagine = Merito civile gold medal BAR.svg
|collegamento_onorificenza = Merito civile
|motivazione = Durante l'occupazione tedesca si prodigò per difendere la popolazione del Comune di Leonessa e portarle soccorso. Dopo aver tentato invano di dialogare con i tedeschi per scongiurare ulteriori eventi tragici, nella giornata del Venerdì Santo del 1944, mentre era in fila per essere fucilato assieme ad altri compagni, li confortava e, dopo essersi inginocchiato ed avere invocato il perdono per i carnefici, veniva barbaramente trucidato da un plotone delle SS. Straordinario esempio di virtù civiche e di umana solidarietà, condotte fino all'estremo sacrificio. 7 aprile 1944 - Leonessa (RI)
|data = 11 marzo 2025<ref>{{Cita web|autore=Presidenza della Repubblica Italiana|wkautore=Presidente della Repubblica Italiana|url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/1593926|titolo=Chiaretti Don Concezio|data=11 marzo 2025|accesso=31 marzo 2025}}</ref>
}}{{Onorificenze
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-43
|immagine = 1940-1943_Medaglia_commemorativa_del_periodo_bellico_3_BAR.svg
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-43
}}
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Climinti E. Climinti, ''Il gruppo di combattimento «Schanze» nella grande impresa contro le bande'', Settimo Sigillo, coll. Historiae 2006
* Ghini C. Ghini, ''La Resistenza in Umbria'' in S. Bovini (a cura di), ''L'Umbria nella Resistenza'', vol. I, Editori Riuniti, Roma 1972
* Gentile C. Gentile, ''ITINERARI'Itinerari DIdi GUERRAguerra: LAla PRESENZApresenza DELLEdelle TRUPPEtruppe TEDESCHEtedesche NELnel LAZIOLazio OCCUPATOoccupato 1943-1944'', pubblicazione a cura di ''Deutsches Historisches Institut in Rom ''/[[Istituto Storico Germanico di Roma]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{portale|biografie|seconda guerra mondiale}}
 
[[Categoria:Nati negli Stati Uniti d'America]]
[[Categoria:Persone giustiziate per fucilazione]]
[[Categoria:Vittime di dittature nazifasciste]]