Publio Morbiducci: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Era il secondogenito di Luigi, meccanico, e di Anna Maria Polizzi<ref>{{cita web|url=https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua19778474/wQDQG6z |titolo= Atto di nascita|sito= Portale antenati}}</ref>, {{Senza fonte|impiegata in una tipografia.}}
 
Romano di lontane origini siciliane e marchigiane, Publio Morbiducci nasce in una famiglia di antica tradizione artigiana. Frequenta a Roma l'Istituto di Belle Arti e incontra [[Duilio Cambellotti]], che egli considererà sempre il suo maestro. Collabora inoltre al fregio ''[[Vittoriano|Altare della Patria]]'' dello scultore [[Angelo Zanelli]]. Nella mostra della [[Secessione Romana]] del 1915, espone due maschere in bronzo che lo consacrano tra gli scultori dell'epoca.
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Nel dopoguerra realizza il busto di ''[[Pietro Mascagni]]'' e nel 1948 partecipa al concorso internazionale per le Porte di San Pietro; nel 1956, durante la ristrutturazione dell'EUR in vista delle Olimpiadi di Roma, vengono terminati i gruppi dei ''Dioscuri'', sulla scalinata del [[Palazzo della Civiltà del Lavoro]], su due lati del cosiddetto "Colosseo quadrato".
 
[[File:Morbiducci-r-c.jpg|miniatura|[https://www.anticovsmoderno.it/opera/pubblio-morbiducci-cavallo]]]
La sua riscoperta critica si deve a [[Bruno Mantura]] e [[Vittorio Sgarbi]] nelle mostre sulla scultura italiana del Novecento del 1992 e del 1999, mentre nel dicembre del 1999 L'[[Accademia nazionale di San Luca|Accademia Nazionale di San Luca]] gli dedica una grande mostra retrospettiva che, accanto alle sculture, espone pitture, disegni e incisioni. Un suo gruppo in bronzo, ''Battesimo di Gesù (''1956) e il dipinto ''La Madre'' (1915) sono esposti ai Musei Vaticani ([[Collezione d'arte religiosa moderna]]).