Hillman Imp: differenze tra le versioni

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==La genesi==
All'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]] la Rootes decise di progettare un modello in grado di contrastare il crescente successo della [[Mini (1959)|Mini]]. Le direttive impartite dalla dirigenza ai tecnici furono due: non imitare la vettura di [[Alec Issigonis|Issigonis]] e non costruire una ''[[Microvettura|bubble car]]'' (ovvero una di quelle vetture a basso costo e di modesta qualità che s'andavano via via diffondendo in [[Inghilterra]] dopo la [[Crisi di Suez|Crisi del Canale di Suez]]).
 
Il progetto quindi partì da premesse opposte a quelle della [[Mini (1959)|Mini]]: la [[trazione posteriore|trazione]] ed il motore vennero, infatti, collocati nella parte posteriore (l'utilitaria [[British Motor Corporation|BMC]] era, al contrario, una "tutto avanti"). Anche il propulsore, un piccolo 4 cilindri [[motore in linea|in linea]], completamente in [[lega d'alluminio]], con [[distribuzione (meccanica)|distribuzione]] ad [[albero a camme]] in testa, di 875 [[centimetro cubo|cm³]], progettato dalla [[Coventry Climax]], e la [[sospensione (meccanica)|sospensione]] posteriore (a ruote indipendenti con bracci oscillanti triangolari uniti da una barra di collegamento) adottavano soluzioni particolarmente raffinate.
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Nel [[1964]] venne introdotta una versione ancora meglio rifinita della Imp, denominata '''Chamois''' e commercializzata, secondo la filosofia Rootes, con il marchio [[Singer Motors|Singer]]. La meccanica era identica alla quella della versione De Luxe della Hillman.
Nel [[1965]], per testimoniare la bontà progettuale del modello e le qualità stradali donate dalla sofisticata sospensione posteriore, la Imp venne iscritta, con discreti risultati, a numerosi [[rally]]. Per questa esigenza nacquero le ''Imp Rally'' e ''Chamois Rally'', entrambe mosse da una versione con [[cilindrata]] maggiorata a 998 cm³ e alimentazione bicarburatore da 65 CV del 4 cilindri in linea, evoluzione realizzata con la collaborazione dell'impresa specializzata Hartwell.
Nel [[1966]] vennerovenne lanciata anche la ''Imp Californian'', una variante [[coupé]] della Imp (in pratica una Imp [[berlina]] con padiglione abbassato e più rastremato verso la coda). Sempre nel 1966 nacquero le ''Imp GT'' e ''Chamois Sport'', dotate di motore potenziato a 55 CV (grazie all'adozione di 2 carburatori), di assetto sportivo e di frontale con 4 fari circolari (anziché 2).
Nel [[1967]] un leggero restyling (interni e alcuni particolari estetici) interessò l'intera gamma. La Imp De Luxe venne affiancata dalla ''Super Imp'' (che si poneva a mezza strada tra questa e la Chamois), mentre fece la sua apparizione la ''Sunbeam Stiletto'', una Imp Californian con motore da 55 CV (e frontale a 4 fari) della Imp GT.