Operazione Python: differenze tra le versioni
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|Schieramento2 ={{PAK}}
|Comandante1 = captain [[Babru Bhan Yadav]]
|Comandante2 = contrammiraglio [[Hasan Hafeez Ahmed]]
|Effettivi1 = 1 motomissilistica<br />2 fregate
|Effettivi2 = varie unità navali
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==Antefatti==
Dopo che nel novembre 1970 un [[ciclone]] aveva devastato il [[Bangladesh|Pakistan Orientale]] provocando
Nell'ottobre 1971 vi furono sanguinosi scontri tra le forze armate indiane e pakistane di frontiera, e il 23 novembre, dopo tre giorni di aperta battaglia tra i due eserciti nel saliente di Boyra, il governo pakistano dichiarò lo stato di emergenza e la [[mobilitazione]] generale.<ref name=D4p88>{{Cita|Da Frè 2014|p. 88}}.</ref> Subito dopo la marina indiana schierò tre motovedette missilistiche [[classe Vidyut]] nelle vicinanze di Okha, vicino a Karachi, al fine di effettuare missioni di pattugliamento. Poiché anche la flotta pakistana avrebbe operato nelle stesse acque, la marina indiana aveva stabilito una linea di demarcazione che le navi della sua [[flotta]] non avrebbero dovuto attraversare. Tale dispiegamento si rivelò utile per acquisire esperienza nella [[navigazione]] nelle acque di quella regione.<ref name="40 Years Since Operation Trident">{{cita web|autore=Gulab Mohanlal Hiranandani|data=9 settembre 2020|titolo=1971 War: The First Missile Attack on Karachi|url=http://www.indiandefencereview.com/interviews/1971-war-the-first-missile-attack-on-karachi/0/|urlmorto=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170217084537/http://www.indiandefencereview.com/interviews/1971-war-the-first-missile-attack-on-karachi/0/|lingua=en|accesso=20 marzo 2019|sito=Indian Defence Review}}</ref> La guerra iniziò ufficialmente al tramonto del 3 dicembre, con l'[[operazione Gengis Khan]] lanciata preventivamente dall'aeronautica militare pakistana contro gli aeroporti indiani.<ref name=D4p88/>
==La guerra==
Nel 1971 il [[porto]] di Karachi ospitava il [[quartier generale]] della [[Fi'saia Pakistana|Marina pakistana]] e quasi tutte le unità militari della sua flotta navale, ed era anche il fulcro del [[commercio]] marittimo nazionale.<ref name=K6p69>{{Cita|Karim 1996|p. 69}}.</ref> Gli aerei di base a terra dell'[[Pak Bahr'ya|aeronautica pakistana]] avevano il compito di fornire una copertura ininterrotta al porto al fine di prevenire qualsiasi possibile attacco aereo nemico. Inoltre all'
Dopo l'inizio delle ostilità il [[viceammiraglio]] [[Sourendra Nath Kohli]], comandante della Western Fleet dell'[[Marina militare dell'India|Indian Navy]] pianificò di impiegare il nuovo 25th Missile Boat Squadron,<ref name="Indian Navy’s War Hero passes away Cmde Babru Yadav led the Missile Boat Attack on Karachi in 1971">{{cita web |autore1=Cmde Ranjit B. Rai |titolo=Indian Navy's War Hero passes away Cmde Babru Yadav led the Missile Boat Attack on Karachi in 1971 |url=https://www.indiastrategic.in/topstories548.htm |sito=India Strategic |accesso=20 marzo 2019 |data=aprile 2010 |dataarchivio=12 ottobre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171012222939/http://www.indiastrategic.in/topstories548.htm |urlmorto=sì }}</ref> al comando del [[captain]] [[Babru Bhan Yadav]], per bloccare il [[porto]] di [[Karachi]], principale base navale della Pakistan Navy.<ref name=D4p88/>
Il 25th Missile Boat Squadron era formato da 8 moderne [[Motovedetta|motovedette lanciamissili]] [[classe Vidyut]], armate con [[Missile antinave|missili antinave]] [[P-15|SS-N-2 Styx]], per il cui utilizzo il comandante del reparto captain Yadav aveva teorizzato un nuovo tipo di impiego.<ref name=D4p89>{{Cita|Da Frè 2014|p. 89}}.</ref> Questo reparto era reduce da un intensissimo ciclo addestrativo svoltosi presso la [[base navale]] [[Unione Sovietica|sovietica]] di [[Vladivostok]] in occasione della consegna delle [[Nave|navi]], avvenuta tra il gennaio e l'aprile 1971.<ref name=D4p88/> In questa occasione Yadav aveva elaborato una nuova tattica di impiego dei missili SS-N-2 Styx che consisteva nell'avvicinarsi all'obiettivo in formazione serrata ad alta [[velocità]] e con i radar spenti.<ref name=D4p89/> Arrivati al limite della portata dei missili venivano accesi i [[radar]] di acquisizione dei bersagli, i quali appena inquadrati venivano fatti oggetto del lancio dei missili.<ref name=D4p89/> Tale tattica, testata in esercitazione il 2 dicembre 1970, aveva attirato l'attenzione del comandante in capo della [[Voenno-morskoj flot (Unione Sovietica)|flotta sovietica]] [[ammiraglio]] [[Sergej Georgievič Gorškov]].<ref name=D4p89/>
Nella notte tra il 3 e il 4 dicembre 1971 il captain Yadav aveva condotto un primo attacco ([[operazione Trident]]) contro il porto di Karachi con tre motovedette, ''Veer'', ''Nirghat'' e ''Nipat'' (sua [[nave ammiraglia|nave di bandiera]]) rivelatosi devastante.<ref name="Commander BB YADAV Gallantry Awards GOV">{{cita web|titolo=Commander BB YADAV |url=http://gallantryawards.gov.in/Awardee/bb-yadav |sito=Gallantry Awards |editore=Ministry of Defence, Government of India |accesso=20 marzo 2019}}</ref> In questa occasione furono affondati un [[cacciatorpediniere]] pakistano, il ''Khaibar'' da
==L'operazione Python==
Il nuovo attacco fu pianificato per la notte tra l'8 e il 9 dicembre,<ref group=N>A partire dalla mattina del 5 dicembre, l'Air Priority Board di Karachi fornì un eterogeneo gruppo di aerei tra cui Cessna, Auster, C-47 Dakota, Fokker, DHC-6 Twin Otter con radar e persino un aereo leggero per la protezione delle piante da impiegarsi in missioni di sorveglianza.
Mentre le navi indiane si avvicinavano a Karachi furono avvistate con il [[radar]] da un pattugliatore pakistano che venne immediatamente affondato dalla fregata ''Talwar''.<ref name=H0p199>{{Cita|Hiranandani 2000|p. 199}}.</ref> Nonostante il pattugliatore fosse riuscito a lanciare l'allarme quest'ultimo non riuscì di aiuto al comando navale pakistano. La [[città]] era sotto un pesante attacco aereo abilmente coordinato con l'operazione navale dall'alto Comando indiano.<ref name=D4p90>{{Cita|Da Frè 2014|p. 90}}.</ref>
Giunta a 12 miglia da Karachi alle 23:00 PKT la ''Vinash'' lanciò in successione i quattro missili SS-N-2 Styx. Il primo missile centrò ed incendiò i depositi carburante della Kemari Oil Farm, i successivi affondarono la [[petroliera]] panamense SS ''Gulf Star'' e danneggiarono irreparabilmente il rifornitore di squadra ''Dacca'', che non rientrò mai più in servizio, e un mercantile inglese, l'SS ''Harmattan''.<ref name=D4p90/> Ne caos conseguente all'attacco che regnava a Karachi le batterie costiere pakistane aprirono il fuoco affondando la [[nave mercantile]] [[Grecia|greca]] ''Zoe''.<ref name=D4p90/> A completare il successo il Task Group del ''Mysore'' catturò al largo di Makran un mercantile pakistano.<ref name=D4p90/> Durante le due operazioni furono distrutte il 50% delle scorte di carburante pakistane e di materiali, per un valore di circa 3 miliardi di dollari, e arrecati gravi danni alle infrastrutture portuali e aeroportuali di Karachi.<ref name=D4p90/> A causa delle distruzioni patite dai depositi di carburante ne risentirono anche le operazioni aeree dell'aviazione pakistana.<ref name="Trident, Grandslam and Python: Attacks on Karachi">{{cita web|autore=B. Harry|titolo=Trident, Grandslam and Python: Attacks on Karachi|url=http://www.bharat-rakshak.com/NAVY/History/1971War/44-Attacks-On-Karachi.html?showall=1|sito=Bharat Rakshak|accesso=20 marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141120020555/http://www.bharat-rakshak.com/NAVY/History/1971War/44-Attacks-On-Karachi.html?showall=1|dataarchivio=20 novembre 2014|data=7 luglio 2004}}</ref>
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Infine un terzo gruppo, costituito dal rifornitore di squadra ''Deepak'' e dalla [[corvetta]] ''Kadmat''<ref group=N>La ''Kadmat'' avrebbe originariamente partecipato all'attacco contro Karachi, ma a causa di un guasto dell'ultimo minuto era stata dirottata ad altro compito.</ref> avrebbero eseguito un controllo per la repressione del [[contrabbando]].<ref name="Trident, Grandslam and Python: Attacks on Karachi"/>
La sera dell'8 dicembre, giunto a 75 miglia a sud della città costiera pakistana di Jiwani, il Task Group del ''Mysore'' incontrò una nave mercantile che, vedendo il gruppo navale avvicinamento, invertì la rotta e si diresse verso Karachi cercando di contattare il porto su una frequenza monitorata.<ref name="Trident, Grandslam and Python: Attacks on Karachi"/> La nave non si fermò quando le venne segnalato e quindi il ''Mysore'' e il ''Ranjit'' spararono una bordata davanti alla prua, costringendola a spegnere i motori, accendere le luci ed alzare una bandiera bianca.<ref name="Trident, Grandslam and Python: Attacks on Karachi"/> Il cacciatorpediniere ''Ranjit'' fu inviato per indagare e scoprì che la nave era il mercantile pakistano ''Madhumati'' originariamente diretto a [[Singapore]] con un grosso carico di riso basmati.<ref name="Trident, Grandslam and Python: Attacks on Karachi"/> L'armatore aveva fatto ricoprire l'originario, sostituendolo con ''Adamant'' per mascherarla da nave neutrale registrata a [[Manila]], nelle [[Filippine]].<ref name="Trident, Grandslam and Python: Attacks on Karachi"/> Una volta catturata sulla nave mercantile venne alzata la bandiera della marina indiana al di sopra di quella pakistana. Questo incidente, che costrinse il comando navale indiano a far rientrare le proprie navi,
==Conseguenze==
Senza nessuna perdita da parte indiana, il successo delle Operazioni Trident e Python portarono la marina pakistana ad adottare misure estreme per prevenire ulteriori danni.<ref name=D4p90/> Le operazioni di salvataggio immediatamente coordinate dal [[contrammiraglio]] [[Patrick Simpson]] contribuirono a mantenere alto il morale tra gli ufficiali della marina pakistana. Per questo fatto Simpson fu insignito del [[Sitara-e-Jurat]].<ref name="GlobalSecurity"/> Il [[
==Note==
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[[Categoria:Guerre indo-pakistane]]
[[Categoria:Operazioni militari dell'India|Python]]
[[Categoria:Battaglie navali dell'era contemporanea]]
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