Giancarlo Rittmeyer: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseNascita = 24 maggio
|AnnoNascita = 1933
|NoteNascita = <ref>{{cita libro|autore=Maurizio Reberschak|titolo=Il grande Vajont|edizione=2013|editore=Cierre|città=|p=411
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 9 ottobre
|AnnoMorte = 1963
|Attività =
|AttivitàAltre = e [[geometra]]
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , ricordato per essere morto la notte del [[disastro del Vajont]] perché, con altri colleghi, era addetto al controllo del movimento franoso che incombeva sul bacino artificiale▼
|Categorie = no
|Immagine = Giancarlo Rittmeyer (1933-1963).jpg
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== Biografia ==
=== I primi anni ===
Giancarlo Rittmeyer nacque a [[Trieste]], da genitori locali.<ref>Cameri, p. 18.</ref> Nel 1952, insieme al suo fraterno amico Gianni Cameri, conseguì il diploma di [[geometra]] all'Istituto Tecnico Leonardo Da Vinci di Trieste<ref name=":0">Cameri, p. 17.</ref>, e nel 1953 fu allievo della scuola nazionale di [[alpinismo]] Emilio Comici di Trieste.<ref>{{cita web|url=https://caisag.ts.it/wp-content/uploads/2019/12/Alpi-Giulie-2-2019-Scuola-Comici-Web.pdf|titolo=Alpi Giulie 1929-2019|data=dicembre 2019|accesso=16 marzo 2020}}</ref>
=== La carriera ===
[[File:Giancarlo Rittmeyer.jpg|thumb
Nel 1954 trovò lavoro alla [[Società Adriatica di Elettricità|SADE]] come [[Topografia|topografo]] perfetto nel costruire dighe, canali e centrali elettriche, destinato spesso nella sede di [[Conegliano]], [[Pordenone]] e [[Barcis]].<ref
Di fede religiosa e grande valore professionale, molto bravo nel disegno e nella pittura<ref>Cameri, pp. 60-61.</ref>, era molto apprezzato sia dai colleghi, come il geometra Raffaele Coan, sopravvissuto perché rientrato a casa la sera del disastro, che dai superiori, gli ingegneri [[Mario Pancini]] e [[Alberico Biadene]], come dichiararono negli interrogati della commissione Bozzi il 22-23 ottobre 1963.
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Nel 1963, come dipendente dell'[[Enel]]-Sade, era capocantiere alla Digonera, a [[Caprile (Alleghe)|Caprile]].<ref>{{cita web|url=http://caprilenelledolomiti.com/2016/02/26/lo-stop-ai-lavori-della-diga-di-digonera/|titolo=Lo stop ai lavori della diga di Digonera|data=26 febbraio 2016|accesso=18 maggio 2020}}</ref> Da qualche settimana, era ritornato al Vajont con un suo collega, il geometra Giuseppe Pesavento. A maggio, nella cabina controllo in cima alla diga, spiegò a studenti delle [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|medie inferiori]] in gita come tenevano sotto controllo i movimenti della grande frana, ispirando il futuro [[geologo]] triestino Livio Sirovich.<ref name=gelocal>{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2013/10/08/PR_06_05.html|titolo=L'eroico geometra triestino|editore=[[Il Piccolo]]|data=8 ottobre 2013|accesso=18 ottobre 2019}}</ref> Rittmeyer e Pesavento erano in trasferta e alloggiavano all'albergo Marina di [[Longarone]] e non al Vajont come gli altri colleghi. Tuttavia, il 1º ottobre, con Pancini andato in vacanza negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], Biadene decise che, data la loro precedente conoscenza dell'ambiente, erano proprio i più adatti per monitorare l'avanzamento della frana e il progressivo svuotamento del lago.<ref name=rivis/>
Insieme ai colleghi Gianfranco Baccichetto, Pesavento, Valentino Bruno Rossi e Angelo De
=== La morte ===
La sera del 9 ottobre 1963 era nella sua casa a [[Mestre]], in viale Garibaldi 87
{{citazione|L'ultima telefonata che ho avuto da lassù l'ho avuta da Rittmeyer [..] E ho chiesto a Rittmeyer, siccome lo conoscevo, intelligentissimo, e certamente era il migliore elemento, gli ho detto: come sono le cose? I fari sono funzionanti? I guardiani ci sono? Vedete venir giù qualcosa? Dalla frana che avete di fronte... perché, guardate dalla frana che avete di fronte... potrebbe darsi che cominci da lì, vedete qualche sasso che vien giù? Oppure verso monte vedete qualcosa? Lui mi disse: no ingegnere non vedo alcun segno, non vediamo niente ma stia tranquillo.|}}
Sul ritrovamento del suo corpo, ancora oggi ci sono fonti contrastanti, ma è più attendibile che non sia mai stato trovato, visto che la zona della diga era stata dilavata da due ondate di fango, acqua e detriti alte rispettivamente 200 e 150 metri. La lapide commemorativa della chiesetta di [[Antonio di Padova|Sant'Antonio da Padova]] al Colombèr, posta presso la diga il 9 ottobre 1983, ricorda il suo nome, scritto però "Ritmajer", come viene pronunciato.<ref>{{cita web|url=https://www.collegioingegnerivenezia.it/images/eventi_2/2018/2018_12_14_Vajont_rivis/Vajont-Rivis_2_4.pdf|titolo=Vajont|data=14 dicembre 2018|accesso=20 aprile 2020}}</ref>
== Vita privata ==
Si sposò con Rosanna Di Girolamo e il figlio nacque cinque mesi dopo la sua morte.<ref name=gelocal/>
== Nei media ==
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=== Televisione ===
* ''Vajont - Una tragedia annunciata'', documentario de ''[[La
* ''La tragedia del Vajont'', documentario di ''Sopravvissuti'' del 2017.
=== Fumetti ===
* {{cita libro|titolo=Vajont: storia di una diga|altri=Francesco Niccolini (sceneggiatura), Duccio Boscoli (disegni)|città=Padova|editore=BeccoGiallo|anno=2018|cid=Francesco Niccolini e Duccio Boscoli|isbn=9788833140421|
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Disastro del Vajont]]
{{Disastro del Vajont}}
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